L'esito delle elezioni amministrative nel Regno Unito sta confermando il generale calo dei consensi nei confronti dei partiti di sinistra in Europa. Qualcuno potrebbe obiettare che Tony Blair e Gordon Brown hanno poco da spartire con Romano Prodi e Walter Veltroni. E ci ha ragione. Io non voglio trovare similitudini tra quanto accade in Gran Bretagna ed il nostro Paese, bensì evidenziare come gli elettori stanno diventando molto attenti alla corrispondenza tra i valori sbandierati ed i programmi concretamente attuati.
La sinistra europea, di qualunque ispirazione ideologica, versa in un evidente stato di crisi, ad eccezione dello zapaterismo spagnolo che, seppur con un risultato ridimensionato, è uscito vincente alle ultime elezioni politiche. Ma Zapatero non è l'eccezione che conferma la regola, infatti quasi tutti i commentatori politici hanno osservato che la riconferma di Zapatero alla guida del governo spagnolo sia stata possibile non tanto per i meriti del leader del socialismo iberico, bensì per la scarsa credibilità dei programmi proposti dal suo diretto avversario, ossia il popolare Rajoi.
Per conermare il tutto c'è la Francia, dove il Partito Socialista appare in crisi fin dai tempi delle dimissioni di Jospin e non riesce più a rialzarsi.
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