
Dentro il sito reale, tra i viali un traffico congestionato di auto minaccia i visitatori. Non si sa di chi sono le decine di macchine che vengono parcheggiate ad ogni angolo mentre il giardino inglese è preda anch’esso dei rifiuti oltre che dei vandali. La piazzetta davanti ai giardini della Flora, passaggio obbligato per i lavori in corso è un vero mercato afroarabo con decine di venditori di cianfrusaglie che stazionano ed ingombrano l’area tra i soliti rifiuti. Una moltitudine che spaccia paccottiglia, chiede petulantemente elemosina, s’intrufola negli androni del palazzo accompagnando le comitive di turisti. Un branco di cani randagi staziona perennemente davanti al cancello principale e rincorre le carrozze che sfrecciano sui viali mentre i cavalli lasciano i loro escrementi indisturbati.
Questo è lo scenario che accoglie il viaggiatore che approda nella nostra città e che alimenta l’idea miserabile che aleggia sulle nostre contrade. Qualcuno degli illuminati amministratori nostrani avrà mai pensato a quanto succede davanti alla reggia, alle ricadute di immagine?
Un monumento di tale portata, vanto immeritato per una città senz’anima meriterebbe migliore sorte.
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