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giovedì 29 maggio 2008

pre-tattica?

”Con la retata, ordinata dai pubblici ministeri di Napoli, dello stato maggiore di Bertolaso e quindi con la decapitazione della macchina da guerra messa su da Berlusconi per combattere la ’monnezza’, la magistratura militante ha dato un segnale preciso - sostiene Cossiga - quello che lorsignori vogliono non è nè un armistizio nè una pace contrattata: essi vogliono la resa del Governo, della maggioranza e quindi del Parlamento alla magistratura militante e alla sua guida: l’Anm“.
”Ma perché Alfano non va in visita, preceduto da un funzionario della Polizia Penitenziaria che regga una grande bandiera bianca, alla sede dell’Associazione Nazionale Magistrati, e, inginocchiatosi davanti al presidente Palamara, non dichiara che egli, il Governo, la maggioranza e il Parlamento si arrendono senza condizioni? Ma non ha capito nulla dal caso Mastella? Ma proprio vuole che la procura della Repubblica di Palermo gli arresti la moglie, il padre e qualche altro parente?“
Il sarcasmo di Cossiga, come al solito, non conosce limiti: ”Almeno Alfano faccia adottare subito un decreto-legge con il quale, con effetto retroattivo dal primo gennaio 2008 le retribuzioni dei magistrati siano quadruplicate ed assoggettate soltanto a un prelievo fiscale dell’1 per mille , ridotto dello 0,50 per chi ha una moglie o un amante e dello 0,25 per chi ha sia la moglie sia l’amante“.
L’interpretazione, meno caustica di quella di Cossiga, che dà della vicenda il segretario dell’Unione delle Camere penali Renato Borzone, che proprio ieri sera ha incontrato il ministro Alfano insieme a tutto l’esecutivo dell’Ucpi, è grosso modo questa: ”premesso che bisogna conoscere gli atti su cui stanno operando i magistrati partenopei, a me questo blitz da l’idea che una certa parte della magistratura non si fidi affatto delle parole concilianti del ministro che in pratica ha promesso che le carriere non saranno separate, e a ben vedere la diffidenza ha qualche ragione di essere dal punto di vista dei magistrati: sono stati infatti molti gli esponenti di An, a cominciare da Giulia Buongiorno, che in questi giorni hanno più volte ribadito che il problema della separazione delle carriere è invece sempre all’ordine del giorno, smentendo di fatto quello che il ministro si affanna a rassicurare in tutte le sedi istituzionali.. .io posso pensare che certi giudici, non sapendo bene dove votarsi, abbiano creduto che il tenere sulle spine l’attuale maggioranza su un problema così sensibile come è diventata la mondezza a Napoli possa essere un’indispensabile mossa di pre tattica... ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi allo stato puro“.
A sinistra ovviamente, dentro e fuori dal Pd, tutti si trincerano dietro il solito stantio ritornello della ”piena fiducia nell’azione della magistratura“, tranne Di Pietro per il quale, ovviamente, sono tutti colpevoli, senza processo.

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