Tra Amato e Prodi si sta sbancando l'Inps.
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava “pensione sociale”. E' la legge 388 del 2001 (introdotta nella finanziaria 2001 del governo Amato).
Poi è arrivato il governo Prodi ed è stata fatta la legge del ricongiungimento dei familiari. Quando gli extracomunitari regolari residenti in Italia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge che ha riconosciuto l’assegno sociale anche ai cittadini stranieri, non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati i maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano?
L’extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire in Italia i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra-65enne all’Inps. Qui l’interessato autocertifica l’assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L’Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l’anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all’anno, senza aver mai versato alcun contributo all’Inps.Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati modenesi, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell’assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
Bella schifezza.
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