Siamo tutti nella stessa barca, ma qualcuno lo è di più.
Dieci dipendenti della Regione Puglia, in servizio nei gruppi consiliari negli uffici distaccati di Foggia e Lecce, sono stati infatti indagati per truffa e falso dalla procura di Bari per essersi assentati durante l'orario di lavoro per andare in barca con gli amici o per fare shopping con la famiglia. L'indagine, condotta dalla polizia, è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Carabba che ha avviato gli accertamenti dopo aver ricevuto un esposto anonimo molto dettagliato. I dipendenti indagati sono stati pedinati e fotografati dalla polizia nei loro spostamenti fuori dall'ufficio, durante l'orario di lavoro. L'inchiesta avrebbe accertato che i dipendenti infedeli avrebbero firmato il registro delle presenze il giorno dopo, avvalendosi in qualche caso della complicità dei responsabili dell'ufficio.
E c'è chi dice che il problema è solo l'evasione fiscale, che certamente c'è e va combattuta, ma se smascheriamo tutti i fannulloni, la corruzione e i falsi invalidi di soldi ce n'è d'avanzo.
Oramai la piaga è dilagata ovunque nel pubblico impiego, soprattutto perchè nessuno controlla. Suggerirei al ministro Brunetta di far inserire una modifica all'art. 18 che prevede per chi abbandona il proprio posto di lavoro per uno o più giorni ingiustificatamente il licenziamento in tronco. In più, come si fece per le Brigate Rosse, a chi segnala il fatto un bouns pari alle tasse relative ai giorni di assenza ingiustificata dell' indagato.
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