Nei giorni scorsi i comandi militari italiani in Libano erano stati fatti oggetto di pesanti critiche da parte dei colleghi israeliani. Alcuni generali di Tel Aviv avevano accusato i soldati italiani di non intervenire con fermezza contro gli Hezbollah e di coprire in qualche modo le attività di Nashrallah ed il loro armamento.
Ora il leader sciita Nashrallah, capisce che è finito il tempo delle passeggiate con D'Alema, ed ha criticato il nuovo premier italiano Silvio Berlusconi che vorrebbe rivedere le regole di ingaggio dei soldati italiani per garantirne maggiore sicurezza. Nashrallah chiede espressamente al governo italiano di restare ai margini della vicenda e vive la richiesta di un cambio delle regole di ingaggio come un'insopportabile ingerenza estera negli affari interni libanesi.
Intanto gli scontri divampati nelle scorse ore in Libano rischiano di far scivolare il Paese ancora una volta nel caos. L'occupazione delle tv da parte degli Hezbollah è un pessimo segnale che potrebbe far degenerare rapidamente la situazione in uno stato di guerra. In particolare sono state ridotte al silenzio l'emittente Tv e il quotidiano al Mustaqbal (Futuro), e anche l'emittente radio al Sharq (l'Oriente), tutte filogovernative ed è stato chiuso il port di Beirut.
Speriamo che i nostri militari non vengano coinvolti.
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