Nel giorno dell'addio di Prodi, un quotidiano di sinistra scriveva:
Un valore che bisognerebbe insegnare ai giovani riguardo alla politica è che il buon politico lo si vede da come si congeda dagli incarichi pubblici. I più covano vendetta, rancore. Il Prodi visto mentre al volante della sua auto riprendeva la sua vita da cittadino è stato un esempio di dignità, moralità e buona politica. Il governo Prodi non lo rimpiangeremo, ma Prodi sì.
Inizia un'altra legislatura e Silvio Berlusconi ha chiamato ieri, alla vigilia del dibattito parlamentare sulla fiducia, Walter Veltroni.
La telefonata, annunciata in campagna elettorale, è arrivata inaspettata solo per la tempistica: Un atto simbolico importante - il riconoscimento all’avversario del ruolo di capo dell’opposizione - e la proposta di incontrarsi in modo «continuativo», per discutere i problemi del paese.
E' una questione di stile.
Prodi, con solo 24.000 voti in più, non fece altrettanto e chiuse tutte e porte.
Certo che mi direte che non poteva aprire nessuna porta con la ciurma con cui si trovava e governare; ma era la ciurma con cui lui aveva scelto di stare.
A Napoli si dice: "Gli uccelli si appaiano in cielo, gli uomini in terra", come dire "similes cum similibus"
Io non riesco a distinguere il Prodi politico dal Prodi uomo, E' l'uomo che ha scelto i suoi alleati.
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