Sale il prezzo del petrolio (e specialisti dicono che arriverà a 200 dollari al barile) e sale il prezzo della benzina. Ma non dimentichiamo che il 60 per cento del prezzo alla pompa se ne va all’erario e che più la benzina cresce, più lo Stato incassa. E allora c'è chi dice che una soluzione immediata sarebbe quella di limare le accise ed escluderle dall’imponibile Iva (evitando la tassa sulle tasse).
Io penso che vi sia una via migliore: detassiamo la proprietà con l’abolizione graduale del bollo auto. A parità di costi per lo Stato (meno introiti per il bollo e maggior introito sulla benzina) si darebbe vita ad una misura di maggior valore ambientale. Oggi infatti la patrimoniale sull’auto funziona come incentivo all'uso: "prendo la macchina, almeno ammortizzo il bollo".
C'è un solo problema: oggi il gettito del bollo è in buona parte destinato alle regioni e la detassazione contrasterebbe la via del federalismo fiscale.
Basta trovare altre forme di contribuzione,... e si può fare.
Il bollo auto porta alle casse dello Stato circa 4 miliardi all’anno. Tanti soldi, dunque. Se il sollievo che si intende garantire agli automobilisti fosse, ragionevolmente, di inferiore entità, basterà seguire la voga del momento, cominciando a diminuire il bollo sulle utilitarie, che consumano meno e occupano meno spazio.
Penso che sarà così.
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