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giovedì 28 ottobre 2010

Un trattamento particolare

Non mi spiego come mai, per la prima volta negli ultimi anni, la notizia dell'iscrizione sul registro degli indagati di un politico importante come Gianfranco Fini non è trapelata.
E' stata comunicata solo adesso, quando il caso Montecarlo è stato archiviato.
Ormai era prassi che gli avvisi di garanzia e l'iscrizione nel registro degli indagati riguardante tantissimi altri politici, essenzialmente di centrodestra, finivano immediatamente sulla stampa (vedi l'inchiesta sulla cosiddetta P3, quella su Finmeccanica, oppure la «cricca di Bertolaso&Co» solo per citare i primi che vengono a mente).
Durante le indagini il procuratore in più occasioni ha fatto presente che il ruolo di Fini era assolutamente estraneo all'inchiesta di Montecarlo. E invece era indagato. Proprio come Silvio Berlusconi e il figlio Piersilvio nello stralcio dell'inchiesta sui diritti Mediaset, il cui invito a comparire (che porta la firma dello stesso procuratorfe e quella del suo aggiunto Laviani) è stata sbandierata ai quattro venti.
Come si spiega la fuga di notizie nel secondo caso, e il giusto riserbo nel primo da parte della stessa procura?

Forse perchè Fini non più alleato di Berlusconi? O forse perchè Di Pietro ne avrebbe urlato le dimissioni? O forse perchè in Italia questa è Giustizia.

mercoledì 27 ottobre 2010

Cui Prodest?

Parliamo di Immigrazione.
A chi conviene che l’Italia diventi l’unico Paese con la Cittadinanza Facile? Certo non agli italiani visto che in TUTTI gli altri Paesi europei si sta andando esattamente verso una visione dell’immigrazione e della integrazione contraria a quella pontificata da Fini, Bersani e Casini.
A chi conviene che l’Italia ridiventi l’unico Paese che non fa espulsioni e respingimenti, che non adotta politiche severe per la permanenza dei ROM?
Certo non agli italiani.
Parliamo di Energia.
A chi conviene che l’Italia rimanga l’unico grande Paese privo di Energia Nucleare? A chi dà fastidio che l’Italia abbia relazioni privilegiate in questo campo con Russia,Libia e Turchia?
A chi conviene che l’Italia resti la pattumiera d’Europa ed il miglior acquirente di Energia (nucleare!) prodotta da altri?
Certo non agli italiani.
Parliamo di Infrastrutture.
A chi conviene che l’Italia rinunci alla TAV ed al Ponte sullo Stretto?
A chi conveniva regalare Alitalia ad Airfrance?
A chi conviene contestare Termovalorizzatori, Inceneritori, Autostrade, Metropolitane in progetto?
Certo non agli italiani.
Parliamo di Riforme.
A chi conviene che le Università italiane siano considerate le Peggiori d’Europa?
A chi conviene che il Sistema Giudiziario,Fiscale, e Burocratico siano considerati i peggiori d’Europa?
Alle aziende italiane o a quelle straniere?
Parliamo di Monnezza, di Immagine e di Turismo.
A chi conviene che l’Italia sia descritta all’estero come il Paese della Mafia, della monnezza e dei truffatori?
Agli italiani o agli operatori turistici europei?
Parliamo di Lavoro.
A chi conviene che l’Italia rimanga l’unico Paese che difende il lavoro pubblico a scapito di quello privato, che esalta il costo del lavoro come conquista sociale a scapito dell’Occupazione?
All’economia italiana o a quella dei Paesi con un costo del lavoro più basso?

Quindi quando sentirete qualche neo sedicente statista dire che dobbiamo fare qualcosa per gli italiani, e mi riferisco a Fini, Casini, Rutelli, Bersani, Di Pietro, Vendola (e poi ci sarà anche Diliberto, Rizzo, i Verdi, il popolo viola), ma non dicono mai cosa faranno, il motivo per cui non lo dicono è perchè dovrebbero dire qualcosa che va contro queste semplici regole di buon senso e di logica; In questo caso avrete capito per chi non votare se volete bene al grande Paese nel quale avete avuto, nonostante tutto, la fortuna di nascere…

p.s. se dopo aver letto quanto sopra direte che tutte le cose elencate più la Strage di Bologna, di Capaci e pure il Terremoto sono tutta colpa di Berlusconi, beh! siamo in un paese democratico ed ognuno può pensarla come vuole.

E......finì in bocca alla balena

"I tuoi cinque zecchini, dall'oggi al domani diventeranno duemila", disse la Volpe. "Duemila!" ripeté il Gatto. "Ma com'è mai possibile che diventino tanti?" domandò Pinocchio, restando a bocca aperta dallo stupore. "Te lo spiego subito", disse la Volpe.
"Bisogna sapere che nel paese dei Barbagianni c'è un campo benedetto, chiamato da tutti il Campo dei miracoli. Tu fai in questo campo una piccola buca e ci metti dentro per esempio uno zecchino d'oro. Poi ricopri la buca con un po' di terra: l'annaffi con due secchie d'acqua di fontana, ci getti sopra una presa di sale, e la sera te ne vai tranquillamente a letto. Intanto, durante la notte, lo zecchino germoglia e fiorisce, e la mattina dopo, di levata, ritornando nel campo, che cosa trovi? Trovi un bell'albero carico di tanti zecchini d'oro, quanti chicchi di grano può avere una bella spiga nel mese di giugno." "Oh che bella cosa!" gridò Pinocchio, ballando dall'allegrezza "appena che questi zecchini gli avrò raccolti, ne prenderò per me duemila e gli altri cinquecento di più li darò in regalo a
voi altri due".
"Noi, gridò allora la Volpe, non lavoriamo per il vile interesse: noi lavoriamo unicamente per arricchire gli altri".
Non so perché (anzi, lo so perchè) mi abbia preso l'impulso di riportare la storia all'idea che Paolo Mieli e Massimo D'Alema stiano consigliando Gianfranco Fini.

trasferimento di capitali

Le rivelazioni del sito Wikileaks hanno reso noto che la liberazione della “compagna d’assalto” Sgrena è costata, oltre che la pelle di Calipari, circa 500mila dollari.
Ora, la vogliamo smettere di prenderci in giro ed ammettere che proprio grazie alla collaborazione dei compagni socialmente e politicamente impegnati, che si sono fatti rapire per burla, i terroristi si sono introitati una sacco di soldi dei riscatti?
Vi ricordate inoltre di quelle altre due ragazze italiane rapite? vi ricordate la loro liberazione? Non ricordate come erano "serene" e "felici", per nulla "spaurite" o "dimagrite" e dissero di essere state trattate "molto bene"?
I magistrati hanno mai indagato in questo senso?

domenica 24 ottobre 2010

Tra tifoserie non si ragiona

Che noia!
Puoi discutere degli argomenti politici più disparati, dal fisco all’università, sanità, lavoro, economia, per non parlare poi della giustizia, che puntuale come uno svizzero arriva il santorino tranchant che pensa di saperla lunga: "sì, però, Silvio ha fatto politica solo per coprire le sue magagne" e varianti sul tema, a seconda del grado di ignoranza: "perché è mafioso", "perché aveva problemi con il fisco", "perché le sue aziende stavano fallendo", "perché lo stavano arrestando".
E ti cadono le braccia. Ti passa la voglia di discutere. Tanto vale parlare del tempo, se non fosse che anche la pioggia è da sempre colpa del governo ladro.
Ed è inutile parlare del fatto che in tanti anni, malgrado ci abbiano provato in tutti i modi, non siano mai riusciti a condannarlo. Tempo perso perché, ovviamente, è solo grazie alle leggi ad personam. Cercare di ragionare? Chiedersi come mai i processi si congelano quando Berlusconi è all'opposizione e si riattivano quando è al governo. Ma quando mai! Tra tifoserie non si ragiona.
Barbara

sabato 23 ottobre 2010

La tecnica dei sospetti e delle illazioni

Adesso esce fuori che Ghedini, molto prima che Report andasse in onda, essendo stati pubblicati sui giornali articoli su Antigua, aveva chiesto alla conduttrice di Report di integrare il proprio materiale con tutta la documentazione chiarificatrice che l’avvocato poteva e desiderava metterle a disposizione, e che questa disponibilità è stata rifiutata.
Significa, infatti, che la parzialità del servizio stesso era voluta poiché si sapeva in anticipo che molte cose erano già state chiarite.
La querela sopravvenuta dopo la messa in onda del servizio era stata annunciata dallo stesso avvocato proprio a fronte del rifiuto della Gabanelli. La Gabanelli aveva risposto: Prima si veda il servizio, poi caso mai si quereli.
È ciò che è successo, e dunque, la conduttrice, avendo scientemente rifiutato la documentazione che avrebbe dato le risposte alle domande che poneva il servizio, sapeva già in anticipo cosa sarebbe accaduto. Di che si lamenta? Si atteggia a vittima. Vittima di che? Ha, come suo stile, diffuso sospetti, mentre aveva rifiutato le risposte.
Caso mai qui le vittime sono due;
una vittima è Berlusconi, che già aveva chiarito mesi fa in ogni sede e luogo la faccenda di Antigua.
l'altra vittima siamo noi che, oltre a pagare il canone, dovremo pagare anche le conseguenze della querela.
La Gabanelli non caccia una lira ed aumenta la sua simpatia presso gli antiberlusconiani.

Giuda! NON AVRAI PIU' IL MIO VOTO

Fini: "Altro esecutivo non è un colpo di stato"
E poi: "Alzare le tasse sulle rendite finanziarie"

Era nel programma elettorale?

Pensierino della sera

Dal PdL vorrei tante cose, ma la prima tra tutte è che diventasse un partito senza paura: che non temesse di riformare il Paese.
Non si può metter d’accordo tutti e, soprattutto, non si può far fessi tutti.
Men che meno i propri elettori.

I manager dell'ananas

La cooperativa Ghanacoop nasce nel 2005 a Modena, città in cui vivono quattromila ghanesi.
In breve comincia la commercializzazione degli ananas che conquistano il mercato e che dà lavoro e reddito a settemila famiglie che vivono in un villaggio Ghanese e che escono così da un circuito di miseria spaventosa.
Gli africani sono fieri dei risultati, i modenesi scoprono di avere in casa un esempio di cooperazione e solidarietà che funziona. E fanno passerella.
L’11 maggio 2006 una delegazione in cui primeggia l’assessore della Provincia presenta la commovente realtà a New York, all’Onu. È un trionfo. Ed è una storia che fa il giro del mondo e porta il buon nome di Modena ovunque. Persino la Cnn dedica un servizio a Ghanacoop e al miracolo realizzato fra l’Italia e il Ghana. Gli amministratori della città di Modena vanno anche in Ghana: Il successo sembra inarrestabile e nel 2007, addirittura, è l’ex segretario generale dell’Onu Kofi Annan a rendere omaggio al sogno realizzato. Annan viene a Modena, per i funerali di Luciano Pavarotti, e pretende di incontrare i vertici di Ghanacoop. L’abbraccio fra Modena e il Ghana si conquista una standing ovation planetaria.

Di tutto questo oggi restano solo le foto di rito dei vip in pellegrinaggio. Oggi la realtà è molto diversa.
Silenziosamente, senza che nessuno se ne accorga, i riflettori si sono spenti sulla coop, il sito viene oscurato, i prestigiosi ospiti non vengono più invitati. Che succede? Ghanacoop sembra sparita nel nulla. E in effetti è così: c’è stata una truffa, un raggiro da un milione di euro che ha mandato in crisi i ragazzi del Ghana.
L’unico a rompere la congiura del silenzio è il capogruppo pdl Dante Mazzi che nei giorni scorsi rivolge al presidente della Provincia un’interpellanza fitta di considerazioni e quesiti. In particolare Mazzi chiede spiegazioni sulla «richiesta di scioglimento e liquidazione di Ghanacoop» e vuole conoscere le cifre del disastro: «L’ammontare esatto delle perdite, ovvero quali altre voci negative siano da aggiungere al milione di euro della presunta truffa».
Ma a Modena tutti fan finta di niente e nessuno si preoccupa più di quelle settecento famiglie; figuriamoci se questo argomento interessa Santoro, Floris, Dandini, Annunziata, ...mi fermo perchè l'elenco è lunghissimo.

Il volpino

Il Presidente della Repubblica scrive una lettera al senatore Carlo Vizzini, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, presso la quale e' in corso l'esame della proposta di legge costituzionale sul Lodo Alfano.
"Come gia' ribadito piu' volte - scrive il capo dello Stato - e' mia intenzione rimanere estraneo nel corso dell'esame al merito di decisioni delle Camere, specialmente allorche', come in questo caso, riguardino proposte d'iniziativa parlamentare e di natura costituzionale".
Giusto e allora Presidente carissimo, perchè scrivi a Vizzini?
E prosegue: "esprimo profonde perplessita' sulla conferma da parte della Commissione della scelta d'innovare la normativa vigente prevedendo che la sospensione dei processi penali riguardi anche il Presidente della Repubblica".
Alla faccia della estraneità!!!!!!!
Presidè, ma.....mi faccia il piacere.
Io, che da ragazzo ero affascinato dai metodi che utilizzavano il gatto e la volpe per gabbare la gente "onesta", mi trovo adesso a vedere una scenetta che mi ricorda quei metodi: Quando Fini si mette di traverso, tutti tacciono..... poi, quando Fini dice che voterà il Lodo Alfano, si alza un'altra voce e, quale voce può alzarsi dopo quella del Presidene della Camera, terza carica istituzionale? Ovviamente la prima carica.
Non sto dicendo che il presidente della repubblica è la volpe, non l'ho detto e non lo dirò mai; sarei accusato di vilipendio (alla faccia della legge uguale per tuti e del lodo Alfano) ma....lo posso pensare? E, se scende in campo anche lui, posso solo pensare che il destino di B è stato segnato e che stiamo alla stretta finale.
In questa chiave di lettura, si spiega anche l'assurdo che i giornali fanno il tifo per la monnezza napoletana con il silenzio del presidente. Presidè, perchè non spieghi ai tuoi civili concittadini che altrove in Italia va in discarica solo una minima parte della monnezza raccolta (in Lombardia è l'8%) mentre a Napoli ce ne va oltre l'80% e che questo, anche se non è l'unico problema, è alla base del problema? Perchè non spieghi che questo risultato si ottiene con la raccolta differenziata? E smettiamola, a partire dai sindaci, di parlare di "parco naturale del vesuvio" perchè se quello fosse veramente un parco naturale, tutte la case lì costruite sono "abusive" con la complicità dei sindaci.
Lo so, presidè, che questi argomenti non riguardano la sua funzione ma, visto che lei non riesce a rimanere estraneo, almeno si sforzi di apparire super-partes.
Potrebbe spiegare alla Iervolino che se in discarica ci si butta dentro di tutto ci si comporta in modo dissennato, e per rimediare non basterà cospargerle di terra e farci crescere gli alberelli sopra, come avviene nel resto d'Italia.
Per carità, può ben capitare che una città e una popolazione sane finiscano amministrate da incapaci, ma presidente, potrebbe spiegare ai suoi concittadini che quando capita questo altrove, altrove si generano proteste e denunce tendenti al ripristino dell'efficienza e della legalità; Perché a Napoli questo non capita? Dove sono i cittadini con spirito civico, dove le forze politiche e sindacali? Sembra che il tessuto civile si sia non solo sfilacciato, ma sia stato roso e consumato da roditori che con la spazzatura si trovano perfettamente a loro agio. E lo scrivo con la morte nel cuore.

giovedì 21 ottobre 2010

Why not

Il giudice per le indagini preliminari di Abigail Mellace ha concluso l'inchiesta "why not" ed ha scritto che nell'indagine si è usato un metodo di indagine profondamente distorto.
Chi svolse le indagini? fu l’ex pm Luigi De Magistris, oggi europarlamentare Idv con aspirazioni da leader di partito e, quel che è peggio, aspirante a diventara sindaco di Napoli.
Secondo la magistrata Mellace, De Magistris ha ricercato l’effetto politico e pubblicitario, i riflettori insomma, a scapito dell’approccio serio e professionale.

Intanto, per quell'inchiesta sventolata ai giornali per colpire Mastella, nemico n.2 di Di Pietro (il n.1 è ovviamente Berlusconi), si dimise il Guardasigilli Mastella, maq cadde anche il governo Prodi.
De Magistris è deputato europeo con tutto ciò che ne consegue, in primis i succitati riflettori e telecamere ma anche un lauto stipendio.

Scajola: giustizia è fatta

Era maggio 2010 quando questi fatti, oggetto di investigazione da parte della Procura di Perugia, furono resi pubblici; Ecco i fatti (che risalgono al 2004):
Scajola ha comprato un appartamentino a Roma, vista Colosseo, e lo ha pagato 600.000 euro; c'è un atto di compravendita e c'è anche l'accensione di un mutuo.
Più o meno nello stesso periodo, sul conto corrente della proprietaria che ha venduto la casa, c'è un versamento di 900.000 euro da parte di società che conducono ad Anemone, un imprenditore molto impegnato in opere di ristrutturazione e ricostruzione.
Ebbene, era maggio 2010 quando gli inquirenti perugini ipotizzarono che la casa valeva molto di più dei 600.000 euro pagati da Scajola e che quei 900.000 euro di Anemome fossero il frutto di una regalia per un qualche favore ricevuto.
Bene indagare: una società che si basa sul diritto, funziona proprio così.
Ma una società non è più di diritto se queste informazioni, non ancora avallate da nessuna prova, vengono dalle Procure passate ai giornali.
E' successo dunque che il tam-tam mediatico ha trasformato in realtà quello che era solo un'ipotesi investigativa.
Conclusione: tutti ritenemmo verosimile l'idea che il ministro avesse ricevuto 900mila euro in cambio di un qualche favore, anche se nessuno era in grado di dire di quale favore si trattasse, e il ministro Scajola fu costretto a dimettersi.
Cosa è accaduto da allora?
E' accaduto che i magistrati hanno indagato a destra ed a sinistra ma non hanno trovato nessun collegamento tra quei 900.000 euro e la casa di Scajola. Niene, nulla di nulla.
Tant'è che a Scajola non è giunto mai nessun avviso di garanzia e mai lo avrà.
Ma, per taluna magistratura, Giustizia è fatta: cioè un ministro di Berlusconi è stato sputtanato e costretto alle dimissioni e nell'opinione generale resterà sempre che Scajola è un disonesto.
Giustizia è fatta.

Ma....vi ricordate la campagna dei giornali sinistrati su questo argomento? Venne addirittura pubblicata la "lista Anemone"; cioè l'elenco delle persone "vip" presso cui Anemone aveva svolto la sua opera di ristrutturazione e ricostruzione. Tutti sputtanati, perchè mai nessuno ha indagato per chiarire quali lavori siano stati regolarmente pagati e quali invece siano stati frutto di regalie.
Ecco, leggetevi l'articolo di quel periodo pubblicato da Repubblica che, siccome nell'elenco c'era anche il nome di Pupi Avati, Repubblica ci tenne a contattare Pupi Avati e precisare che Pupi Avati ha dichiarato che "è tutto regolare".
Ecco un'altra faccia del giornalismo italiano: se Pupi Avati dice "è tutto regolare", lui è innocente; se lo dice Scajola, lui è da sputtanare.
http://www.repubblica.it/politica/2010/05/13/news/pi_di_400_nomi_vip_ecco_la_lista_anemone-4026164/

sabato 16 ottobre 2010

C'è qualche problema?

Per cortesia, leggere attentamente.

In un rapporto commerciale, c'è un committente ed una prestatrice d'opera, e c'è anche il compenso per l'opera prestata per creare un prodotto; ma il prodotto deve rispettare certi standard. Può capitare che il prodotto sia difettoso, ed allora il committente recede ed il prodotto si getta nella pattumiera.
Quanto sopra vale per qualsiasi accordo commerciale, ma fa specie leggere che questa normativa si sta applicando in molti stati americani anche quando si noleggia una donna per una gestazione.
In pratica, se durante la gestazione dovesse risultare che il figlio è diventato indesiderato dal committente, (o perchè il feto è malato, o perchè i committenti stanno ora divorziando) la gestante può essere obbligata ad abortire oppure, se questa si ostina a partorire, il figlio diventa suo e lei deve restituire la eventuale caparra ricevuta.
C'è qualche problema?
Noooooooooooo, i giudici americani e canadesi dicono che occorre solo perfezionare la contrattualistica procreativa ed inserire nella modulistica che le parti si devono accordare fin dall’inizio sul da farsi, e garantirsi di pensarla nello stesso modo sull’aborto”.

venerdì 15 ottobre 2010

Magistrati, brava gente

Nelle prossime Settimane tutti gli italiani potranno giudicare da soli la tanto decantata imparzialità della nostra Magistratura.
Due decisioni risulteranno essere un’ottima cartina al tornasole della serietà e della professionalità di chi lavora in Tribunale e decide delle nostre vite.
Caso numero uno: il Tribunale di Roma dovrà decidere se con 300mila euro è possibile comprare un appartamento in centro a Montecarlo (che dieci anni prima, nel 1999, quando non c'era ancora l'euro, aveva un valore catastale di 270.000 euro). E' inutile che mi dilungo sulla differenza tra valore catastale e valore di mercato.
Caso numero due: il Tar Piemonte dovrà stabilire se votare per una Lista della Coalizione di Cota significa votare anche per Cota Presidente.

Io non ho nessun dubbio, a giudicare dal fatto che i pm non hanno ritenuto neppure opportuno di convocare il sig. Tulliani, almeno come persona informata sui fatti, alla fine i Giudici decideranno che costa di più una casa a Potenza che a Montecarlo, e parallelamente che votare per una Lista di una Coalizione non significa votare anche per il Candidato Presidente di quella stessa.
Come dire che per i giudici, ma solo per loro, chi ha messo la croce sul simbolo Partito della Libertà - Berlusconi Presidente, non ha votato per Berlusconi.
Come fai a non avere fiducia dell'imparzialità politica della magistratura?

mercoledì 13 ottobre 2010

Una figura inutile

Fini, intervistato da un giornale straniero sentenzia che sulla giustizia “il governo può cadere davvero”....se “io parlo di legalità e loro mi ignorano”.

Napolitano, mi spieghi un pò: un presidente della Camera che minaccia una crisi di governo è ancora super partes?
Ehi!!! c'è qualcuno?

martedì 12 ottobre 2010

ma,.....chi è questo "caso"?

Quando ieri il procuratore di Napoli Giandomenico Lepore ha comunicato che “non ci sono indagini su Emma Marcegaglia o sul suo portavoce o sulla Confindustria”, immediatamente mi sono chiesto come sia stato possibile che la telefonata tra Porro e Arpisella sia stata intercettata, posto che nemmeno il vice direttore de Il Giornale risulta iscritto nel registro degli indagati?
D'altronde lo stesso Lepore appena quattro giorni fa aveva spiegato che “per caso ci siamo imbattuti in questa inchiesta, stavamo indagando su altro. Nel controllare un numero di telefono ci siamo resi conto che i colloqui tra i giornalisti del Giornale Alessandro Sallusti e Nicola Porro con il segretario del presidente di Confindustria Emma Marcegaglia erano tesi a far cambiare atteggiamento al presidente degli industriali”.
Capito? Si sono imbattuti per caso in questa inchiesta. Stavano indagando su altro.
E' lo stesso caso per cui le intercettazioni (utili ed inutili ai fini dell'inchiesta) sono arrivate sulle scivanie del Fatto Quotidiano.
Ma nessuno se ne meraviglia, perchè ormai in questo Paese, quando si parla di giustizia e si resta stupìti, si finisce per fare la figura degli stupidi.
Ma...... il Presidente del CSM è sempre Napolitano?

domenica 10 ottobre 2010

Questo si chiama comunismo

I magistrati ci dicono che la telefonata tra il vicedirettore del Giornale ed il portavoce di Emma Marcegaglia non era una telefonata di "cazzeggio"; si deve indagare perchè la telefonata era "seria".
E' giusto che i magistrati indaghino, è il loro mestiere e, nel loro mestiere, nulla deve essere sottovalutato. Bravi.
Poi sento la registrazione delle telefonate e a un certo punto il portavoce della Marcegaglia chiede a Porro: «Secondo te chi c'è dietro Fini?» Il vicedirettore del Giornale: «Chi c'è dietro Fini tu lo sai? Io no». E il portavoce di Emma, quasi si trattasse di qualcosa di lapalissiano, risponde: «Ci son quelli che c'erano dietro la D'Addario, dai su!» Porro resta sul vago: «Non lo so. Comunque ci vediamo e ne parliamo». E la conversazione finisce.
C'è da pensare che, se per i magistrati la telefonata non è stata un cazzeggio, ogni parola sia pronunciata con cognizione di causa. Se quindi, secondo Arpisella, dietro Fini ci sono gli stessi della D'Addario, la domanda è ineludibile: chi sono?
Il collaboratore del presidente di Confindustria è a conoscenza di cose che nessuno sa? Come le ha apprese?
Ma queste cose non riguardano il bravo pm.
Tra l'altro non si tratta dell'unico «passaggio oscuro» del dialogo. L'addetto stampa di Marcegaglia infatti, fa più volte riferimento a delle «sovrastrutture» che, non si capisce bene come, governerebbero certi meccanismi. «Non sai alcune cose - rimprovera a Porro -...Purtroppo voi siete relegati lì in via Giovanni Negri senza comprendere e capire che non esiste solo la politica di Fini, la politica Casini, Fini, Granata o non Granata, eccetera, eccetera. Ma che ci sono sovrastrutture che passano sopra la mia testa, la tua testa e anche quella di un tale Feltri. Sono sovrastrutture che ci pisciano in testa. Non ci considerano neanche».
Sempre nella stessa telefonata Arpisella chiarisce: «Ma tu non sai che cazzo c'è altro in giro. Secondo me, scusami eh, ma ti parlo da amico cioè è un'ottica corta..no è...allora il cerchio sovrastrutturale va oltre me, va oltre Feltri, va oltre Berlusconi, ci sono logiche che non riguardano il Fini, il Casini, il Buttiglione, questo e quell'altro. Sono altri, miei cari».

Dunque Arpisella, oltre a dire che dietro Fini ci sono gli stessi che stavano dietro alla D'Addario, parla di sovrastrutture, misteriosi burattinai.

Allora, il bravo pm, se è veramente bravo, oltre a perquisire la sede del Giornale, dovrebbe fare qualche domanda all'informatissimo Arpisella,........ ma invece non lo fa.

A voi la conclusione sul giudizio che date a questo pm.
la mia conclusione è: Si sta vivendo in Italia esattamente come si viveva e si vive nei Paesi comunisti. Non esiste più la libertà di parlarsi, di esprimere idee, critiche, barzellette, opinioni. Il telefono, il fax, e-mail sono diventati solo mezzi rischiosi.
Si viene intercettati senza motivo, ciò che si dice può finire in pasto alla stampa, alla televisione. E, guarda caso tutto viene utilizzato contro l'attuale governo e contro chi lo appoggia. Mai si indaga seriamente contro l'altra parte politica. Questo si chiama comunismo.

Le chiappe di Fini

La mediocrità e la faziosità di Annozero non hanno limiti.
L'altra sera Santoro si è presentato raccontando di due e-mail che dal nostro ministero degli Esteri erano partite nel maggio scorso dirette al console di Miami, Marco Rocca. Ha parlato di e-mail inviate da funzionari del Ministero e, tra il suo dire e non dire, gli ascolatori hanno capito che nella questione vi fosse implicato il governo Berlusconi, e dunque quel fetente di Berlusconi stesso.
E' un modo becero di fare giornalismo.
Proviamo a ragionare.
Due anni prima si costituivano a Saint Lucia le due famose società off-shore che avrebbero dovuto fare da mascheratura alla svendita della casa di Montecarlo in favore del cognato di Fini, Giancarlo Tulliani.
E allora che cosa succede? Che "qualcuno" si rivolge a Francesco Corallo, che ha buoni rapporti con An, affinché organizzi la faccenda. Cosa fa Corallo? Si rivolge ad uno degli esperti più raffinati e suo amministratore di società off-shore, James Walfenzao, il quale si mette al lavoro e combina la rete di scatole cinesi.
Il compenso per questo lavoro? La nomina a console onorario.
Secondo voi chi può essere questo "qualcuno"? Non può che essere Fini o qualcuno vicino a Fini.
Difficile arrivare a questa conclusione? Nient’affatto, poiché è la sola che abbia una sua logica.
Ma questa non è laq logica di Annozero.
Ed ad essa è arrivato anche il giornalista di Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, da cui estraggo:
Gli inquirenti ipotizzano uno scenario diverso su cosa sia accaduto nell’affaire Montecarlo. Per entrare in possesso della casa di Montecarlo in modo discreto, qualcuno degli ambienti del presidente della Camera, non necessariamente “finiano”, si affida a Francesco Corallo, già molto vicino all’esponente del Pdl, ex Alleanza nazionale, Amedeo Laboccetta. Corallo si rivolge a un suo uomo di fiducia, James Walfenzao, il quale costituisce due società off-shore che acquistano e si vendono l’appartamento.
Il premio per il lavoro svolto da Corallo è la sua nomina a console onorario di San Marteen.

Annozero, invece dice e non dice e fa capire che dietro quelle e-mail c'è Berlusconi. Che schifo.

Se davvero fosse andata così, la situazione di Gianfranco Fini sprofonderebbe nella più assoluta indegnità, ma nessuno indaga in tal senso.
Mi viene un dubbio: se Fini non fosse ora l'anti-cav, l'avrebbe fatta franca? avrebbe avuto tutta questa solidarietà o sarebbe stato sbattuto sulla prima pagina di Repubblica e sputtanato a dovere? o sarebbe stato perseguitato da qualche pm (come sta accadendo per Il Giornale)?

Ma vuoi vedere che è questo il motivo che ha indotto Fini a separarsi da Berlusconi? Per salvare le sue chiappe.
E Napolitano di fronte alla protervia di Fini che ancora una volta ha ribadito che non si dimetterà, ha niente da dire? O ancora non sente, non vede e non parla? Lo sa che un Paese senza una giustizia giusta non va da nessuna parte?

sabato 9 ottobre 2010

Curiosità

Curioso che nessuno, e nesuna procura, si ponga domande sul modo in cui Repubblica/l’Espresso o Il Fatto Quotidiano possano vantare documenti secretati e non solo, mentre al Giornale non possano manco permettersi di avviare un’inchiesta giornalistica......Curioso, ma reale.....
Curioso che nessuno si ponga domande sul perchè giornalisti e direttore del Giornale erano intercettati. Curioso che la federazione della stampa stia zitta.
Forse, ma forse... le intercettazioni servivano per acchiappare Berlusconi che avrebbe potuto telefonare al Giornale?
Eh sì, perchè Berlusconi non può essere intercettato in quanto Presidente del Consiglio, ma se lui telefonasse ad un suo amico che è "controllato" allora l'intercettazione potrebbe essere usata.
Curioso pensare che tutti gli amici di Berlusconi sono intercettati?

Gianingenuo

Tranchida e Sparma (Fli) sono assessori nella nuova giunta della regione sicilia, la quarta in due anni. Giunta formata da Udc, Pd, Mpa, Api, Fli. In barba alla volontà popolare che aveva votato la coalizione Udc+Pdl.
Lui, Gianingenuo Fini, non se ne è mai accorto e casomai prima o poi verrà fuori a dirci che:
Qualche tempo dopo la costituzione delle giunte siciliane ha appreso da Granata, Briguglio e Lo Presti che gli assessori Tranchida e Sparma ne erano componenti in nome e per conto prorpio. Vi rendete conto della mia sorpresa e del mio disappunto.
O tramite un video online ci farà sapere che:
Come ho già avuto modo di chiarire, solo dopo qualche tempo ho saputo che in quella giunta convivevano per il Fli i signori Tranchida e Sparma. Il fatto, come è notorio, mi ha provocato un’arrabbiatura colossale, anche se loro mi avevano assicurato che avevano sempre seguito le indicazioni del Fli (Futuro e Libertà per l’Italia).
Video che si concluderebbe con il drammatico, ma banalmente sincero: “con il senno di poi mi devo rimproverare una certa ingenuità”.

venerdì 8 ottobre 2010

Leader cercasi

Per il mio amico Agostino:
E' Presidente della Ferrari, ex Presidente della FIAT, Presidente della Fiera Internazionale di Bologna, ex Presidente della LUISS, Consigliere di Amministrazione de La Stampa, di Tod’S, di Indesit Company, di Campari, ex Presidente della Maserati. E ancora, Consigliere d’amministrazione di Poltrona Frau e di Ballantyne. E’ stato Presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali) e degli Industriali della Provincia di Modena. Consigliere di amministrazione di Unicredit e amministratore delegato di RCS Video, Cinzano International e Itedi. Ex Presidente di Confindustria e Presidente di Telethon.
Questo è Luca Cordero di Montezemolo, nuovo vate della sinistra italiana, speranza di mandare in pensione Silvio Berlusconi.
In pratica Luca è un piccolo Berlusconi che quanto a conflitti di interessi se ne intende bene assai. Siccome però lui non si chiama Silvio, il problema non sussiste. Dalle poltrone alle scarpe, dalle macchine ai giornali, fino alla Fiat. Di tutto un po’.
Un uomo lontano dalla sinistra anni luce, eppure improvvisamente lo vestono in camicia rossa e gli fanno chiudere il pugno sinistro.
Ve lo immaginate il Cordero di Montezemolo con foulard al collo e Tod’s ai piedi andare in mezzo ai metalmeccanici a cercare il loro voto per mandare a casa il Cavaliere?
E, giustamente, oggi ha dichiarato che la sua candidatura è pura fantasia.
Nella sinistra si continua a cercare il leader, e Letta auspica che sia donna.
Nooooooooooo, la Marcegaglia non si tocca. Altrimenti Woodcock avrebbe trovato anche la motivazione del presunto ricatto del Giornale.

giovedì 7 ottobre 2010

Bettini, il meno peggio del PD

In tutto questo casino la Sinistra italiana si distingue per incompetenza e mancanza di idee oltre che di Leaders.
Oramai la Politica si fa a Destra tra PdL, lega Nord e Fli.
La Sinistra o grugnisce insulti alla Di Pietro, lanciando fumogeni viola o rossi, o straparla dai Salotti radical Chic come Veltroni.
Le ultime uscite di Bettini, lo Spin Doctor di Veltroni rasentano il ridicolo. Secondo lui la Priorità del Paese è battere Berlusconi e per farlo ci vuole una Ferrari. Ma Montezemolo sappia che dovrebbe.....
…compiere un atto di servizio, unilaterale, disinteressato e a termine. Tutti saprebbero che l’intesa è temporanea, che in seguito ci si potrà ridividere in una situazione di normalità e in una competizione tra avversari che non si odiano e nella quale ognuno troverà gli alleati con coerenze programmatiche più profonde e strategiche…”
Insomma, traducendo il solito comico linguaggio piddino, Montezemolo dovrebbe candidarsi con il PD e Leader di uno schieramento di Sinistra, e dopo aver battuto Berlusconi togliersi dai coglioni.
Non c’è che dire, un ragionamento politico che non fa una piega. Si chiarisce definitivamente il Ruolo che ha avuto Romano Prodi.
E se questo è lo Spin Doctor di Veltroni, il meno peggio del PD, figuriamoci gli altri.
Però riconosciamo a Bettini dei meriti: innanzi tutto quello di aver definitivamente esternato che nel PD non c’è traccia di persone degne del ruolo di Statista, e poi quello di dire chiaramente e senza giri di parole qual è il ruolo dei candidati a Premier “esterni ” espressi dal PD e dalla Sinistra: quello degli Utili Idioti…
da: la torre normanna

Woodcock

Adesso vi mostro una strana coincidenza: tre giorni fa sul Giornale uscì un articolo sul pm Woodcock. In sintesi sul Giornale si scriveva:
-210 innocenti accusati senza fondamento
-una media di 15 infelici cui ha tirato il collo ogni anno, visto che è entrato in magistratura nel 96
-Il proscioglimento del Savoia perché il «fatto non sussiste», pronunciato dai giudici romani, è l’ultima delle sue capocciate
-Nel 2003, ha visto la luce il «Vip Gate» con il coinvolgimento di personalità politiche, dello spettacolo e del giornalismo. Furono accusate di «associazione per delinquere per la turbativa di appalti» Nicola Latorre (segretario di D’Alema), Maurizio Gasparri, Francesco Storace, Tony Renis, la conduttrice di Telecamere, Anna La Rosa, altri. In tutto 78 imputati. Giunta però davanti al gip, l’inchiesta si afflosciò come un seno al silicone.
-ipotizzò dei brogli negli appalti lucani. Per sottolineare il legame salsicciottesco con le inchieste precedenti (nate con le Iene), il pm la battezzò Iene 2. Con l’accusa di associazione mafiosa furono arrestate 51 persone e incriminati politici di Fi, Ds, Udeur. Il tribunale del Riesame annullò tutto e gettò alle ortiche il lavoro
Una simile sfilza di fiaschi dovrebbe indurre chiunque a lasciare un mestiere per cui non è tagliato.

Ovviamente scrivevano di Woodcock.

Chi è il pm dell’incredibile inchiesta che vede ora indagati il direttore e il vicedirettore del Giornale? Woodcock

Coincidenze…vero?

Di cosa sono accusati?
di aver tramato e minacciato di scrivere qualcosa contro la Marcegaglia. Cosa poi che non è mai avvenuta.

Credo che woodcock si appresta a fare la sua ennesima figura barbina, specialmente se considero anche una recentissima sentenza, eccola:La Corte di Assise di Monza ha assolto due marocchini che, tramite intercettazioni telefoniche, erano stati accusati di tramare di realizzare attentati.
I giudici scrivonpo che i due marocchini avevano progettato un attentato alla Caserma Santa Barbara di piazzale Perrucchetti a Milano. Tuttavia, al progetto non seguirono azioni concrete volte alla realizzazione del piano o “ulteriori rispetto al mero parlare di obiettivi, strumenti, modalità, ragioni ideali”, grazie all’intervento tempestivo della Digos che pedinava e intercettava le conversazioni dei due.

MI chiedo: perchè nessuno è mai andato a perquisire La Repubblica per il suo dossieraggio su Berlusconi? Se invece fosse avvenuto, quali sarebbero state le reazioni di quelli che gridano alla libertà di stampa? quante nmanifestazioni si sarebbero realizzate?

martedì 5 ottobre 2010

i Fatti e le chiacchiere

I figli della donna iraniana, che rischia di essere condannata a morte, chiedono asilo politico all'Italia.
I conti non tornano; se tutti dicono che siamo un paese razzista e xenofobo, che non attua politiche di integrazione, perchè liberamente tutti scelgono di venire qui? Con tanti altri Paesi disponibili?
Mi viene il dubbio che Repubblica, Corsera, La Stampa, il Fatto Quotidiano, ecc....ci riempiono di balle.

Siamo dei vigliacchi

Mentre sui muri ci sono i manifesti di Sakineh da salvare, in cui una donna velata di nero con lo sguardo drammaticamente assorto ci ricorda il caso della donna che è stata condannata a morte in Iran, proprio qui in casa nostra, in un paese vicino a Modena, è stata uccisa con una pietra, cioè lapidata, una madre pakistana che difendeva la libertà della figlia.
Libertà legittima di scegliersi il marito di fronte alla prepotenza del padre e dei fratelli che le volevano imporre - a sprangate - il loro candidato.
È una coincidenza drammatica che mi fa riflettere: perchè siamo pronti a scendere in piazza, a protestare, per una donna lontana, sicuramente bisognosa del nostro aiuto per scampare alla morte, ma anche, forse, colpevole di omicidio e non vediamo quello che succede sotto i nostri occhi a povere donne innocenti?
Perchè nessuna Carla Bruni si è mobilitata per stigmatizzare e cercar di fermare l’eccidio di donne immigrate che sta insanguinando un paese libero e democratico dell’Occidente quale è il nostro?
Niente, non c'è stata nessuna manifestazione per far sentire alle comunità etniche, che non vogliono rinunciare alle loro sanguinarie tradizioni la nostra disapprovazione, il nostro rifiuto di accogliere immigrati che non siano disposti ad abbandonare queste mentalità arretrate e violente.
Perchè facciamo i paladini dei diritti umani da lontano, e poi chiudiamo gli occhi da vicino?
È un atteggiamento che tradisce una vigliaccata: rivela come sia più facile far finta di non vedere, per poi riempirsi la bocca di parole come accoglienza e interculturalità, piuttosto che difendere le donne straniere che sono arrivate nella nostra terra.

Ne valeva la pena?

E' nato il partito FLI.
Ma.... ne valeva la pena?
L'idea sventilata ai quattro venti è quella di costruire una nuova destra, libera dal carisma del Cavaliere.
L'obiettivo più serio era dare un futuro da numero uno a Fini. L'ex leader di An era stanco di aspettare il suo turno. Non sopportava più, visceralmente, Berlusconi: Il Cavaliere è il vecchio, io sono il nuovo.
Con questo obiettivo hanno sfibrato la maggioranza e reso più debole il governo.
Ed ora cosa sta succedendo?
Quelli di Fli ora parlano di maggioranze alternative. Cosa intendono?
Intendono tutti insieme contro il cavaliere: Da Rutelli a Casini, a Bersani, a Di Pietro, a Vendola, più tutti i gruppuscoli che stanno oltre Vendola, co pfresi i verdi, i viola e l'arcobaleno.
Mancherebbe solo il leader, il famoso "Papa straniero" ed è qui che si sta infilando Luca Cordero di Montezemolo.
È da qui che viene la domanda. Ma Fini ha fatto tutto questo chiasso solo per diventare il numero due di Montezemolo?
Infatti, dopo tutto quello che ha detto di Berlusconi, potrà solo schierarsi con gli anti-cav.
Dove però ci sono già tanti numeri due: Mi sembra strano che Fini abbia montato tutto questo ambaradan per giocarsi il futuro in concorrenza con Casini, Rutelli, D'Alema, Bersani, Franceschini, Veltroni, Vendola, Di Pietro. Non è neppure il più forte.
Questo accadrebbe se gli va bene, perchè se gli va male sarà un fallito.
Ne valeva la pena?
Se invece pensa di sostituirsi al PDL, ha fatto il passo più lungo della gamba.

Tony Blair

L’ex primo ministro britannico Tony Blair intervistato da Fabio Fabio a «Che tempo che fa» dice: «Smettetela di parlare di scandali e cominciate a parlare di politica. Dovremmo avere fiducia nella gente, perché legge, può essere divertita dalle notizie, dai titoloni, ma poi quando si vota tutto finisce nel cestino della carta straccia: nell’urna la gente sceglie chi propone la politica migliore per il futuro. Si vince così»
«Ci sono due cose da dire su Berlusconi», ha affermato l’ex premier britannico. «La prima è che quando ero primo ministro e lui presidente del Consiglio italiano è stato un buon amico del mio Paese, e quando ha detto che avrebbe fatto qualcosa per noi la sua parola l’ha mantenuta. Quando si è in politica a livello internazionale, ci si preoccupa meno se il politico è di destra o di sinistra, ci si preoccupa se quel politico può cooperare con te come tu vorresti. La seconda cosa che non dovrei dire come uomo politico è che la politica può essere molto noiosa; le riunioni, i discorsi, a volte i politici possono essere noiosi. Silvio non è stato mai noioso. Diciamo che ha divertito le nostre riunioni. In politica va sempre bene avere un po’ di senso dell’umorismo».
Aggiungendo poi:
«Probabilmente adesso diventerò per alcuni impopolare, ma ormai non dico più solo le cose che le persone vogliono sentirsi dire».

Lo stato di diritto

Nel 2008 si registra una anomala durata media delle cause civili di 9 anni e 5 mesi, mentre le cause commerciali hanno una durata di 11 anni e 1 mese e quelle per fallimento di 15 anni e 6 mesi.

La situazione della giustizia civile in Italia ha una efficienza molto minore di quella dell’industria dell’auto prima di Marchionne e minore di quella dell’Alitalia prima che fallisse.
Ma l’ordine giudiziario non è esposto ai rischi del mercato.
Chi, in Italia, parla di emergenza in questo settore viene facilmente tacciato di voler incrinare l’equilibrio dei poteri, a danno di quello del diritto.
Ed invece una riforma dell’ordine giudiziario, basata su principi di efficienza, di promozione per merito e non per anzianità, con una separazione di carriere che favorisca le vocazioni specifiche e differenzi le professionalità specializzandole è essenziale per far si che si attui il primo compito dello stato in una democrazia con economia di mercato.
Quello di assicurare la certezza del diritto, ossia lo stato di diritto.

sabato 2 ottobre 2010

Piazzaletto Loreto

Eppure, in tutto questo briguglio, qualcosa non quadra: gli ammutinati del Futuro e Libertà navigano in acque insidiose con eccessiva, strana baldanza .
Sono partiti con una piccola barchetta che affronta il mare aperto, ma hanno la baldanza di chi conosce già l’approdo.
Evvia, ditelo, c’è in arrivo una granata: sapete qualcosa, contate su qualcosa, aspettate qualcosa. E l’astruso Cavaliere si raccomanda al senso di responsabilità dei moderati dell’opposizione.
E, di grazia, chi sarebbero i moderati dell’opposizione? Franceschini forse? O Casini? Scenda dall’alto dei discorsi, Cavaliere: sono immoderati che la vogliono vedere morto. Perché lei ha vinto troppo: elezioni nazionali, europee, regionali. Ma come si è permesso.
Non penserà mica che quelle sorche unte che rodono la politica da molto prima che lei discendesse sulla terra potessero subire dall’odiato berlusconismo quelle riforme che avrebbero cambiato l’Italia e mandato in pensione tutta la vecchia classe dirigente della prima repubblica.

E siamo in grado di prevedere come si posizionerà il fronte: Sul “programma preconcordato”, quei mandarini dei finiani, non spareranno troppo, ma sulla giustizia si accamperanno nelle commissioni in un costante, corrosivo assedio, aspettando l’assalto della Magistratura che la metterà in galera e cercherà di massacrarle il patrimonio.

Sintesi di un articolo di Gianni Marchesini

le bufaline

Ecco a voi un normale caso di disinformazione.
Nei fatti.
Secondo l’Espresso, il presidente del Senato, Renato Schifani, sarebbe stato iscritto nel registro degli indagati della Procura di Palermo a seguito delle dichiarazioni di Spatuzza e altri pentiti.

Il Procuratore di Palermo, Messineo, smentisce: “il Presidente non è iscritto nel registro degli indagati“.

La Procura de La Repubblica/l’Espresso, insiste: abbiamo la certezza che il nome di Schifani sia iscritto nel registro generale delle notizie di reato.

Ecco, la bufala è stata servita, c'è una bella differenza tra il registro generale delle notizie di reato ed il registro degli indagati, ma Repubblica/L'espresso non scrive di avere sbagliato, anzi.....

venerdì 1 ottobre 2010

Odio contro le idee

Nella notte un folle ha cercato di uccidere il direttore di Libero, Maurizio Belpietro.
Non c'è bisogno di scrivere altro: A lui va la mia più totale solidarietà.
Caro prezzemolino Saviano, tu che sei così veloce nel commentare ogni fatto di attualità, ma oggi dove sei? Ti sei imbastardito pure tu?