Il blog del dalemiano Claudio Velardi , assessore campano al Turismo nella giunta di Antonio Bassolino, è davvero istruttivo e, questa volta, se la prende con il Comune di Napoli: «Da alcune settimane c’è stato un generale allentamento della tensione sul tema rifiuti. Malgrado il lavoro incessante di Gianni De Gennaro e i grandi sforzi di Walter Ganapini, nella sostanza non sono stati aperti siti per la raccolta, non sono state rispettate scadenze e procedure per l’avvio generalizzato della differenziata, non si intravede un’uscita strutturale dalla crisi. Dal giorno successivo alle elezioni tutti aspettano l’arrivo salvifico di Berlusconi: un atteggiamento che giudico autolesionistico e anche vagamente immorale. Intanto autolesionistico, perché l’intervento del governo ci sarà, darà dei risultati, e la classe dirigente locale subirà un’ulteriore delegittimazione. Ma anche immorale, perché scaricare così le proprie responsabilità non è degno, appunto, di una classe dirigente che voglia dirsi tale».
Allora traduco: il giorno dopo le elezioni, la giunta comunale di Napoli ha deciso che la munnezza non era più un'emergenza, e ha ricominciato a trascurarla come aveva sempre fatto negli anni precedenti. Primo, perché tanto le elezioni ormai sono perse, ed è inutile sbattersi più di tanto. Secondo, perché ogni sacco di spazzatura smaltito sarebbe un favore al governo Berlusconi, mentre ogni sacco in più è un ostacolo sulla strada dell'esecutivo. Sì, certo, darsi da fare per ridurre la spazzatura sarebbe anche nell'interesse dei cittadini napoletani, ma perchè farlo se il merito se lo prende il Berlusca? E se ci riesce noi verremo anche derisi e delegittimati.
Queste sarebbero le istituzioni che dovrebbero confrontarsi e collaborare mercoledì con Berlusconi.
Silvio, sta attento che ti lasciano con il cerino in mano; qui per essere efficaci ci vuole un commissariamento.
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