Cerca nel blog

mercoledì 30 aprile 2008

I fumi dell'alcool

Le leggi contro il fumo nei luoghi pubblici sarebbero indirettamente responsabili di un aumento degli incidenti stradali dovuti a guida in stato di ebbrezza.
E' quanto sostenuto da un nuovo studio americano pubblicato sul numero di giugno del 'Journal of Public Economics' e basato su dati governativi relativi all'85% delle contee statunitensi. La ricerca ha scoperto che le citta' e gli stati Usa che hanno adottato politiche anti-fumo dal 2000 al 2005 hanno anche visto aumentare del 13% la percentuale di vittime di incidenti stradali causati da guida sotto l'effetto dell'alcol nell'anno successivo all'entrata in vigore della legge.
Il meccanismo sarebbe questo: non potendo piu' fumare nei bar e nei ristoranti, la gente beve di piu' con conseguenze nefaste una volta che si mette al volante.
'Questo atteggiamento aumenta il rischio di incidenti per guida in stato di ebbrezza' ha sostenuto Scott Adams, il professore di economia dell' universita' di Wisconsin-Milwaukee che ha condotto lo studio in collaborazione con l'economista Chad Cotti.

Oh Silvio

Silvio, oh Silvio: qui ti si vuole tutti molto bene.
Ma se dici un’altra puttanata da comunista, come questa “potremmo prendere una decisione, per cui Alitalia potrebbe essere acquistata dallo Stato, dalle Ferrovie dello Stato”, giuro che organizziamo un pullmann, veniamo fino ad Arcore e ti prendiamo a calci in culo.
Silvio, oh Silvio.

Si scopre la pentola e....

La Ragioneria Generale dello Stato, ieri ha diramato una Circolare con la quale si fa esplicitamente riferimento al fatto, che entro giugno si dovrà dare vita ad un manovra di assestamento.
Per fare che?
Ora vi racconto.
Prodi, lo ricorderete, promise che avrebbe ridotto il cuneo fiscale all’imprese.
Se non che, siccome l’uomo in questione una ne fa e due ne sbaglia: commise un errore.
Lui, infatti, non aveva incluso nell'intervento le banche e le assicurazioni.
Poi, però, venne a scoprire che quell’intervento, se non fosse stato esteso a banche e assicurazioni, sarebbe stato cassato dall’Unione europea: come contributo economico distorsivo della concorrenza.
Sicché, fu costretto a fare dietrofront.
Ma, invece di cercare altri soldi, oltre a quelli che aveva reperito, per estendere il provvedimento di riduzione del cuneo fiscale anche a banche e assicurazioni, sapete come ha fatto per trovare i soldi?
Semplice: ha procrastinato il pagamento al 2008. Vale a dire non ha trovato la copertura finanziaria! E con un bel trucchetto contabile, “per dimostrare un risanamento e ottenere la benedizione dell’Unione europea“, ha semplicemente differito l’inserimento in bilancio della spesa.
Parliamo di mezzo miliardo di euro nella migliore delle ipotesi, ma forse la somma arriva a 1,5 miliardi.
Grazie Prodi

Il ventilatore

In Paradiso arriva un nuovo cliente che si presenta a San Pietro. Questi lo porta un po' in giro a fargli vedere le bellezze del posto. Gli fa vedere il bar, la piscina, lo stadio e altri bei posticini dove passare l'eternita'. Poi lo porta in una stanza dove ci sono miliardi di orologi appesi ai muri. L'ometto incuriosito gli chiede spiegazioni e San Pietro spiega che sono collegati alla vita di ogni umano sulla terra, ognuno ha il suo tempo determinato e quando scade e' l'ora di morire. L'ometto nota che ce ne sono alcuni che periodicamente accelerano e chiede spiegazioni anche di questo e gli viene risposto che le accelerazioni corrispondono alle bugie che uno racconta durante la vita terrena, piu' bugie si dicono, prima arriva la propria ora. L'ometto ne nota uno sul soffitto con le lancette che corrono velocissime. "Ma... e quello?". "Quello e' di Veltroni, lo usiamo come ventilatore".

martedì 29 aprile 2008

Ma mi faccia il piacere

Sergio Valenti, nel commentare la sconfitta di Rutelli, scrive sull'Espresso:
La sinistra Arcobaleno si è vendicata cercando un nemico esterno alla propria incapacità di essere forza di governo e ormai probabilmente anche forza politica organizzata. Forse, i bravi giustizialisti, hanno scelto il candidato più simile ai loro umori, mandando a gambe all’aria l’allenza con Veltroni.
Cari concittadini distratti, sventati, dispettosi e… stupidi, vi faccio tanti auguri.
Sulla prima parte forse ci ha ragione, ma il sig. Valenti dimentica che Rutelli per la sicurezza rispondeva con le colonnine SOS nei parchi, luci dei negozi accese di notte, braccialetti elettronici per le donne (braccialetti? la sinistra arcobaleno, quella libertaria ed egualitaria? per le donne? la sinistra femminista che accetta di mettere il guinzaglio alle donne che non delinquono, e i delinquenti invece possono andare in giro liberi con la bolla di espatrio in tasca).
E Valenti se la prende con il popolo distratto, sventato, dispettoso e ..... cretino. O forse il popolo non ha votato Rutelli proprio perchè è stato attento, avventato, coerente.... e soprattutto non è cretino.
Vivere in una città che da "Culla della cultura" è diventata uno schifo degno di una cittadina del 4° mondo non dà molte soddisfazioni; io che vivo a Caserta so quanto sia umiliante vivere tra sporcizia, strade con buche, traffico indisciplinato, panni stesi, ecc
Probabilmente il Sig. Valenti si è abituato a questo disagio e trova eccellente il lavoro fatto dai sindaci precedenti che lasciano a Roma un debito pari a 7 miliardi di euro.
Menomale che la maggior parte dei cittadini (quelli che il Sig. Valenti chiama stupidi) fortunatamente la pensa in modo differente.

il Trappolone

Nel giorno più brutto per Rutelli, a dargli manforte nel momento del bisogno, ci sono tutti i fedelissimi (Gentiloni, Giachetti, Anzaldi, Lanzillotta, Zanda, Lusetti, Realacci, Bobba e Binetti, il tesoriere Lusi, e molti ex assessori della sua giunta) e molti girano per i corridoi con le lacrime agli occhi.
Ma non si vede un big dei Ds, (nemmeno uno) né degli ex Ppi che fanno capo a Marini, Fioroni, Franceschini. «Basta vedere chi c’è e chi non c’è», fa notare uno dello staff, per capire che aria tira.
Rutelli non lo dice in chiaro, ma in questi giorni con diversi interlocutori non ha nascosto che a pesare sulla sua campagna elettorale è stato l’aver ereditato lo scontento dei romani per quella che i suoi uomini definiscono «una città devastata dai problemi», rifiuti, sporcizia, caos dei parcheggi, traffico. Non ha potuto segnare quella «discontinuità netta» di cui c’era bisogno con la giunta Veltroni, perché, dicono i rutelliani , «come si fa ad attaccare il leader del tuo partito?».
Lui si limita a dire che tutto sarà analizzato. "Chi ha votato Zingaretti e Alemanno?" Va capito.
Il suo staff evidenzia esempi ingiustificati come: alla Garbatella, Zingaretti che prende 100 voti e Rutelli 3, al Prenestino idem e così via, solo a Tormarancia non è successo.
Insomma nel giorno più nero che fotografa la sconfitta di un leader fino ad oggi molto potente nella capitale, un leader che si sfoga con i suoi dicendo «mi hanno lasciato solo», si affaccia un fantasma nelle riflessioni di molti rutelliani dentro il labirintico comitato elettorale al quartiere Ostiense: l’ombra del complotto, del «trappolone», di una faida interna agli ex Ds mirata ad affondare Rutelli per far fuori politicamente Veltroni e Bettini.

Lavoro inutile

Gli agenti, in servizio di scorta ai convogli in arrivo e partenza alla stazione di Genova , li hanno intercettati mentre amoreggiavano in un sottopasso (lei un’italiana di 28 anni, abitante in provincia di Savona, lui un polacco 24enne senza fissa dimora in Italia).
Sono stati invitati a sistemarsi, lui i pantaloni, lei la gonna, e sono stati scortati al comando, identificati e denunciati per atti osceni. La donna è stata denunciata anche per non aver osservato un provvedimento della Procura della Repubblica di Savona, che le impedisce di lasciare il paese, nell’entroterra savonese, nel quale risiede.
Usciti dagli uffici della Polizia Ferroviaria i due, come se nulla fosse successo, si sono nuovamente concessi delle effusioni, e gli agenti li hanno dovuti interrompere per la seconda volta. In questa circostanza, però, hanno rimediato anche un deferimento a piede libero per minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, per aver cercato di aggredire i poliziotti intervenuti a bloccare le loro performance.
Io non capisco di legge, ma se questi non fanno neppure una notte in gattabuia, perchè mai non dodrebbero farlo anche una terza volta e perchè la donna non dovrebbe nuovamente allontanarsi da Savona e continuare a beffeggiare le forze dell'ordine?

Poche leggi, ma chiare.

Il Papa visiterà Savona e Genova il 17 e 18 maggio.
Negli stessi giorni si sta organizzando una parata laica di due giorni a Genova, concomitante con la visita di Papa Benedetto XVI in Liguria.
Una piazza genovese sarà «invasa», il 17 e 18 maggio, da associazioni e centri sociali, con un appello a «mobilitarsi» rivolto a «tutti i liguri»; per lanciare «battaglie laiche» come la difesa della legge sull’interruzione di gravidanza, il riconoscimento delle coppie di fatto e i diritti degli omosessuali. E dal concentramento, verosimilmente lontano dai luoghi toccati dal Pontefice, probabilmente in un quartiere del ponente cittadino, gli organizzatori contano di muoversi in corteo, verso il centro. L’obiettivo è quello di una «festa», con maschere, preservativi giganti e vessilli atei, sullo stile dei Gay Pride.
Siamo in democrazia ed è quindi giusto che ognuno possa fare quello che pensa di poter fare.
Ma un conto è il diritto alla libera espressione politica, altra cosa è una provocazione gratuita e pericolosa con il serio rischio di incidenti e di pregiudizio per la stessa tranquillità e sicurezza di migliaia di fedeli, religiosi, famiglie, anziani, bambini, che intendono ascoltare la parola e stringersi in pace attorno al Papa.
Secondo me quando un Comune dà l'autorizzazione allo svolgimento di una manifestazione, non può autorizzare contemporaneamente una contro-manifestazione.
Questo concetto non può essere confuso come una limitazione alla democrazia.
Poche leggi, ma chiare.
Faccio osservare che proprio per garantire l’ordinato svolgimento della cerimonia del 18 è già stato disposto addirittura l’anticipo al giorno precedente della partita di calcio Sampdoria-Juve.
Perchè non si può spostare la contro-manifestazione senza parlare di repressione o limitazione della democrazia?

Da non imitare

Questo è un esempio da non imitare. Ed è la dimostrazione che talvolta i risultati di studi e ricerche vengono vanificati.
Era il 1990 ed in America era attivo un programma chiamato D.A.R.E (educazione per la lotta contro l'abuso delle droghe), condotto dai soldati.
L'acronimo era velocemente apparso sulle insegne di tutte le scuole medie, sulle magliette di milioni di ragazzi e soprattutto su quelle dei loro genitori. D.A.R.E. era in sostanza il pilastro del programma di prevenzione alle droghe, in una guerra che altrove si continuava a combattere esclusivamente sul fronte della repressione.
E' D.A.R.E. che ha reso famosi slogan come "Say no to drugs" (dì no alle droghe) e che ha promosso campagne di informazione shock, come quel celebre spot televisivo in cui un ragazzo perde la memoria, picchia i genitori e si isola dal mondo dopo aver provato un tiro di marijuana. Sempre D.A.R.E. ha promosso i controlli delle unita' cinofile nelle scuole.
Ma poi e' arrivata la scienza, e studio dopo studio, e' stata dimostrata la totale inefficacia di D.A.R.E. Anzi, secondo diverse indagini, dove c'e' D.A.R.E. c'e' piu' droga. Perche' tutto questo?
Secondo i ricercatori, vi erano sostanzialmente due grossi problemi con il programma.
Per prima cosa, la tecnica della paura, basata su informazioni esagerate ed allarmistiche sugli effetti delle singole sostanze, ha un effetto contrario a quello auspicato (e allora perchè lo usiamo per le sigarette?). Poi c'era il fatto che il programma non era condotto da esperti della materia (medici, operatori sanitari, etc.), ma da agenti di polizia.
Ora io mi chiedo: se una cosa non funziona ed io sono anche stato capace di individuare perchè non funziona, cosa faccio?
Prendo la cosa e la butto via o cerco di riparare la parte che non la faceva funzionare? Avrei potuto farlo gestire da esperti del settore e stare attento a parlare solo di effetti documentati della dipendenza.
Di fatto, il programma D.A.R.E. fu talmente deriso e denigrato dalla comunità internazionale che esso è rapidamente scomparso nelle scuole dell'U.S.A. e sconsigliato in ogni parte del mondo.
Il mondo ora sceglie tra due alternative: repressione o liberalizzazione, ma nessuno parla più di prevenzione.

Non armiamo l'Albania!

Dopo la soluzione dell'Alitalia e quella della spazzatura campana e quella della immigrazione clandestina, non si potrà più perdere tempo.
Le fonti rinnovabili sono il migliore dei mondi possibili ma da sole non bastano neppure nelle nazioni energeticamente più progredite. In attesa dell'idrogeno pulito, se mai arriverà, non c'è altra strada che il nucleare. Lo hanno detto ad alta voce in campagna elettorale sia il PdL che il Pd. Gli unici oppositori a questa politica sono rimasti fuori dal Parlamento. Quindi la strada è spianata.
Nonostante tutto questo però, all'orizzonte si incomincia a intravedere una soluzione "all'italiana". La sindrome "non nel mio cortile" e il conseguente rischio di sollevazioni da parte delle popolazioni, sta facendo pensare a una soluzione più morbida. Sì al ritorno del nucleare, ma non in Italia. Sembrerebbe un paradosso ma invece è proprio così.
Il Pdl non prevede di avere vita facile a piazzare le prime centrali in Italia. Già sarà un rischio la riapertura della Tav, Malpensa, il Mose, la base Usa di Vicenza. Per questo recentemente Tremonti si è lasciato sfuggire che il nucleare italiano si potrebbe fare in Albania e in Montenegro.
Io credo che il nucleare italiano vada fatto in Italia.
Per due ragioni. La prima è la solita, siamo circondati da centrali nucleari i cui potenziali danni ricadrebbero su di noi e nuove centrali a poche decine di chilometri non cambiano le cose.
La seconda poi, è che Albania e Montenegro sono ancora paesi fortemente instabili. E per questo non si avrebbero poi tante garanzie di controllare le loro centrali. E allora, se nucleare deve essere, che sia in Italia dove potremmo permetterci almeno il controllo e tempestività di intervento, senza armare altri paesi.
Antonio Calitri

la regola del "non c'è due senza tre"

Qualche testata ha scritto che la regola del "non c'è due senza tre" non vale per Francesco Rutelli, riferendosi al fatto che il piacione romano non è riuscito ad essere eletto quale sindaco di Roma per la terza volta.
Sbagliato! La regola del "non c'è due senza tre" vale anche per lui: dopo aver fallito nel 2001 contro Berlusconi la corsa per palazzo Chigi e dopo aver fallito la scalata alla leadership del partito Democratico, ieri ha fallito anche la sfida per il Campidoglio.
Vale, eccome se vale.

tecniche di fallimento

Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino non segue la linea dell’altro Sergio (Cofferati) per risolvere il problema dei Rom. Non per buonismo, ma per logica: "perché sono ricette che non danno risultati. Certe situazioni non si risolvono a colpi di ruspa. Usando azioni di forza di quel genere, il problema non si elimina, ma al massimo si sposta e va ad assillare un’altra zona".
E Allora?
"Bisogna agire su più fronti. Non a caso io avevo chiesto alla Provincia e alla Prefettura di individuare insieme una nuova area extraurbana attrezzata e lontana dalle case dove poter meglio governare il fenomeno. L’ho fatto sei mesi fa, all’inizio dell’emergenza freddo, ma la risposta, come spesso accade, non c’è stata".
Niente ruspe dunque. Ma, allora come intendete risolvere il problema dell’illegalità che assilla la zona di via Germagnano e presto riguarderà anche Basse di Stura?
"Come le ho detto la situazione è all’attenzione del prefetto che ci ha garantito la massima collaborazione". "Il 5 maggio questa emergenza sarà all’ordine del giorno al tavolo della sicurezza in Prefettura".
Lei però resta convinto che il vero problema sia l’individuazione di un’area fuori dall’abitato?
"Sì, ma come sempre accade in questi casi, non si trova l’accordo. Passa il principio della struttura di passaggio lontana dall’area metropolitana, ma poi nessuno la vuole vicino. Io ne avrei in mente una, ma non la dico perché poi mi telefona subito il collega sindaco che confina con quell’area".
Conclusione:
Ci sono due conclusioni:
1. Questa è la politica del non-fare.
2. Torino sta gestendo i rom e i campi nomadi con le stesse tecniche fallimentari con cui in Campania si gestisce la monnezza e le discariche.

L'analisi che voleva Rutelli

"Dovremo valutare bene il risultato e vedere quanti elettori hanno votato Zingaretti alla Provincia e Alemanno al Comune"aveva detto a caldo Rutelli. Sono andato sul sito del Comune di Roma ( http://www.elezioni.comune.roma.it/elezioni/2008/provinciali/V042008/vpreb99.htm )
e il conto è presto fatto.
Nei 2.600 seggi del territorio comunale della capitale, Nicola Zingaretti, candidato alla provincia per il centrosinistra, ha preso 731.163 voti (50,95%). Sulla stessa area Rutelli ha ottenuto 676.472 voti (il 46,34%): 54.691 in meno.
Elettori che hanno votato per il candidato di centrodestra.
Se, arbitrariamente, li sottraiamo ad Alemanno e li aggiungiamo a Rutelli, il risultato sarebbe stata una vittoria di poche migliaia di voti per il candidato del Partito Democratico.
Quindi Rutelli non è stato eletto a causa del voto disgiunto di 54.691 elettori di sinistra. Ciò conferma che la causa è da ricercarsi nel messaggio di continuità rispetto alle precedenti amministrazioni che il popolo della sinistra riscontava in Rutelli.

Sto alla finestra

Sembra un paradosso, ma io penso che la vittoria di Alemanno faccia bene alla sinistra.
Finalmente ora si potranno porre la questione del perchè il Pd non riesce a rappresentare né il nord dei padroni, né quello degli operai, né quello del ceto medio, né il nord, nè il centro, né il sud. Finalmente analizzeranno e capiranno che il problema è uno solo: la continuità.
Veltroni, nonostante tutti gli strappi, è sempre in mano alla classe dirigente che si è forgiata nel Pci, che poi ha cambiato dieci volte nome e che ha poi ridotto la classe dirigente dei popolari, ex Dc, a utili idioti, subalterni e marginali.
Solo con la sconfitta di Roma la segreteria di Veltroni può entrare in crisi e finalmente la sua classe dirigente sarà obbligata a fare quel che ha sempre rifiutato di fare: ragionare di strategia, fare analisi, produrre proposte, darsi un obiettivo.
Ora non potranno più aggrapparsi alla scusa dei leghisti; ci sono semplicemente dei cittadini insoddisfatti di Prodi, di Veltroni, di Rutelli e non basterà più la verniciatura delle primarie. Tutto qui.
E' un sincero augurio.

Dalle parole ai fatti


L'esito del ballottaggio romano registra la vittoria, considerevole anche da un punto di vista numerico, di Gianni Alemanno nella corsa al Campidoglio.
Gli elettori pare abbiano smesso di votare per mera fede politica o per pura abitudine ed iniziano a considerare le circostanze concrete, scegliendo in base alle situazioni reali e valutando il voto alla luce delle possibili prospettive. In buona sostanza, sembra che molti abbiano di deciso di abbandonare la tecnica del cosiddetto voto a scatola chiusa.
A Roma come in tutta Italia, infatti, il Popolo della Libertà ha ottenuto la maggioranza dei consensi perché ha saputo dimostrarsi, a livello programmatico, più sensibile verso le aspettative della gente.
Che Roma vivesse un periodo di incuria e degrado è un fatto tristemente noto da alcuni anni. La città risulta particolarmente inquinata e soffocata dal traffico, la sporcizia impera nelle periferie e il senso di sicurezza pare svanito da tempo, anche se Veltroni ha sempre cercato di vendere l'immagine di una Roma da bere, allegrotta e spumeggiante tra notti bianche estive e festival del cinema. I romani, in occasione di queste elezioni, hanno potuto redigere un accurato bilancio di quasi vent'anni di amministrazione del centro-sinistra: la giunta Carraro, le due giunte Rutelli e le due giunte Veltroni che si succedettero dal 1989 ad oggi ed hanno voluto voltare pagina, concludere l'esperienza comunale del centro-sinistra, e dare fiducia ad una squadra politica diversa che dovrà, passando dalle parole ai fatti, assumere le iniziative necessarie a fronteggiare i problemi che la capitale lamenta da troppo tempo.

Ultimi

Caro Ernani, già in un altro post ti scrissi che nessun risanamento economico è stato fatto con il centrosinistra. Anzi.
Ora viene fuori anche che la situazione lasciata in eredità dal clan Prodi è drammatica.
E a dirlo è il Commissario Ue agli Affari Economici, Joaquin Almunia.
Si parte dall’andamento del Pil.
Per Almunia la nostra economia crescerà dello 0,5% nel 2008 (contro una precedente previsione dell’1,4%), e dello 0,8% nel 2009 (contro una precedente stima dell’1,6%).
E con ciò, aggiunge Almunia : “Il gap già negativo con la media dell’Eurozona, si allargherà ulteriormente“.
Alla faccia del rilancio dell’economia, promesso dal clan dei mediocri.
Non solo.
La Commissione europea lancia anche l’allarme sul deficit italiano.
Prevedendo per lo stesso, una risalita al 2,3% nel 2008, e al 2,4% nel 2009 (e probabilmente le stime sono ottimistiche).
In più Almunia dice che “Il peggioramento è dovuto a spese aggiuntive che hanno eroso il tesoretto“. “Le maggiori entrate fiscali sono attese esaurirsi progressivamente per l’impatto ritardato del rallentamento dell’economia“.
Insomma, grazie al clan di cui sopra: l’Italia è ultima in Europa, con una economia ferma ed un debito in crescita.

lunedì 28 aprile 2008

E' inquietante

Prima raccontiamo i fatti:
Qualche giorno fa, come noto, a Roma si è consumato uno stupro ai danni di una donna africana, e posto in essere da un clandestino rom.
Nei giorni immediatamente successivi, si sono registrati dei tentativi, da parte di Republica e del Corriere della Sera, finalizzati ad instillare nell’opinione pubblica, il seguente concetto:
Primo: la donna non avrebbe subito alcuno stupro.
Secondo: l’intervento delle Forze dell’Ordine sul “luogo del crimine”, sarebbe avvenuto grazie ad una segnalazione effettuata da un “simpatizzante” di Gianni Alemanno. In quanto tale, dunque, persona non attendibile.
Insomma, la “misteriosa” macchina di disinformazione, si è attivata per far sì che all’opinione pubblica arrivasse questo messaggio: “Guardate che lo stupro probabilmente non si è consumato. Si tratta di una “trovata pubblicitaria” di Gianni Alemanno e dei suoi scagnozzi, per cercare di dimostrare che a Roma esista un serio pericolo sicurezza”.
Ora, come mai qui si è parlato di “misteriosa” macchina di disinformazione?
Semplicemente perché oggi il Corriere della Sera e Il Messaggero, hanno dato contezza di una notizia.
La seguente.
L’invito a “suggerire” l’ipotesi che dietro lo stupro, potesse esserci Gianni Alemanno: è partito dal Ministero della Famiglia e più precisamente da un collaboratore di Rosy Bindi.
Riporto per intero il microscopico articolo, contenente la suddetta informazione, apparso oggi sul CorSera a pagina 5, e dal titolo: “Mail sullo stupro da collaboratore del ministero”.
Eccolo:
“Nuove polemiche sullo stupro della studentessa sudafricana avvenuto a La Storta, alla periferia nord di Roma, il 16 aprile scorso. Il senatore del Pdl Andrea Augello ha rivelato che una delle mail che invitava a chiarire i retroscena della vicenda e i “possibili mandanti politici” risultava spedita dall’indirizzo del portavoce del ministro della Famiglia Rosy Bindi”.
“In serata la stessa portavoce Chiara Rinaldini ha diffuso un comunicato: “E’ stato accertato che l’invio, giovedì notte, non è avvenuto dagli uffici del Ministero ma dall’abitazione di un collaboratore dell’ufficio stampa che ha utilizzato il proprio pc per un’iniziativa del tutto personale e di cui non ero a conoscenza. La persona, che si è scusata per il suo comportamento erroneo e arbitrario, ha già posto fine mediante le dimissioni alla sua collaborazione. Ieri in Procura è stato interrogato per oltre tre ore Massimiliano Crepas”.
Ancora.
Il Messaggero al riguardo scrive:
“Il ministero della Famiglia, attraverso il capo ufficio stampa Chiara Rinaldini, ha diffuso questa sera un comunicato sul caso di alcune e-mail partite l’altra notte da un indirizzo e-mail riconducibile al ministero, e-mail nelle quali si ricollegava la persona di Gianni Alemanno al caso La Storta. Questo il testo del comunicato: «In merito alla vicenda di alcune mail su Gianni Alemanno fatte circolare utilizzando per errore un’intestazione, peraltro non corretta, riferibile all’Ufficio stampa del ministro della Famiglia, è stato accertato che l’invio, giovedì notte, non è avvenuto dagli uffici del ministero ma dall’abitazione di un collaboratore dell’ufficio stampa che ha utilizzato il proprio pc per un’iniziativa del tutto personale e di cui non ero a conoscenza. La persona che si è scusata per il suo comportamento erroneo e arbitrario, ha già posto fine mediante le dimissioni alla sua collaborazione». Il capo ufficio stampa aveva in precedenza diffuso un altro comunicato nel quale si diceva che era stata aperta un’inchiesta, dopo averne informato il ministro Bindi, per chiarire la vicenda di alcuni messaggi internet sulla persona di Gianni Alemanno nei quali sarebbe stata usata in modo improprio l’intestazione, erronea, dell’ufficio stampa del ministro”.

Detto ciò, rimane una considerazione.
E’ chiara la dinamica dell’accaduto, o no?
Ricapitolo per semplificare.
Un misterioso collaboratore del Ministro della Famiglia Rosy Bindi (che guarda caso è collega di partito di Francesco Rutelli), si attiva per inviare a destra e a manca alcune mail.
Il cui contenuto, probabilmente, può così essere schematizzato: “Divulgate la notizia che lo stupro sia avvenuto su mandato di Gianni Alemanno. Instillate dubbi. Affermate che forse nemmeno violenza carnale sia stata compiuta ai danni della cittadina africana. Cercate di ridimensionare l’accaduto, e soprattutto cercate di farlo apparire come un’operazione di “marketing politico” posta in essere da Alemanno. Dobbiamo proteggere Rutelli. Manipoliamo i fatti, e usiamoli per ribaltare l’accaduto a nostro vantaggio. O quanto meno per contenere i danni”.
Questo, l’intento dell’operazione di disinformazione.

Penso anche che su questa vicenda, sia necessario un intervento di tutti i cittadini democratici.
Ad esempio con una bella petizione online da rivolgere all’indirizzo dell’Ordine dei Giornalisti, per chiedere la radiazione dall’albo per i pennini complici del “complotto” disinformativo.
Così come pure auspico che un pubblico ministero apra un’indagine, su questa vicenda.
E’ una pagina buia della vita democratica del Paese.
Una roba inquietante.

domenica 27 aprile 2008

Smettiamola di essere stupidi

Cari amici, in questi giorni la stampa, le radio e le televisioni si occupano, con molto risalto di particolari, del grave problema della sicurezza, evidenziato dagli episodi di criminalità. Sono episodi che vengono compiuti quotidianamente, spesso da immigrati, che nella maggior parte dei casi sono clandestini.
Parlando tempo addietro con uno di costoro, clandestino da vari anni, spacciatore di droga, più volte espulso inutilmente dall’Italia ed ogni volta spostatosi da una città all’altra, alle proteste di un cittadino italiano gli ha risposto: "Che cosa posso farci io, se voi italiani siete stupidi?"
Allora ho capito perché molti immigrati preferiscono l’Italia ad altre nazioni ed indirettamente, il marocchino ci ha indicato la soluzione del problema: è sufficiente smettere di essere 'stupidi'.
In pratica è difficile andare in carcere ed è ancora più difficile è restarci per il tempo previsto dalla condanna. Sappiamo bene e da tempo che questa situazione rende l’Italia un Paese appetibile a chi viene non per lavorare ma proprio per delinquere e restare impuniti. Tolleranza e mancata capacità della giustizia di essere applicata, anche per leggi contraddittorie, finiscono per mandare messaggi del tipo voi siete stupidi.

Alitalia

* 5 miliardi gia' spesi dalla Stato, cioe' da noi;
* altri 300 milioni stanziati per dare ossigeno e sopravvivere per un paio di mesi, sempre a carico dei contribuenti;
* una compagnia aerea che perde quando vola;
* che si dice italiana ma italiana non e' perche lo Stato possiede il 49,9% delle azioni, il che significa che la maggioranza delle azioni e' in mano non pubbliche;
* terreno di caccia di partiti e sindacati;
* servizi scadenti;
* personale burocratizzato.
Mi chiedo perche' mai non si segue l'esempio di Swissair e si portano i libri contabili in tribunale, azzerando il tutto e ricominciando daccapo.
Tra l'altro il fallimento di Swissair ha portato ad un procedimento giudiziario a carico di 19 ex-dirigenti della compagnia, fra questi anche gli ultimi tre presidenti del gruppo, due responsabili delle finanze e i membri del consiglio d'amministrazione dell'epoca.
E in Italia?
Dovevamo regalarla alla Francia. E adesso dobbiamo fare una cordata, ma quasta cordata non è la solita corda al collo degli italiani?
Speriamo di no.
Io avevo creduto nella cessione alla Francia, che sarebbe stato il primo passo per far gestire le nostre aziende pubbliche a chi lo sa fare meglio di noi; Sarebbe stato un grande gesto di umiltà. E poi sarebbe venuto il tempo di passare la scuola alla Germania, l'inps all'Inghilterra ed il governo ad uno stato islamico.

la responsabilita del "non fare"

Cari amici, vi invio questo comunicato perchè è diffusa tra la gente la falsa convinzione che regione, provincia e comune non hanno alcuna responsabilità nell'attuale situazione dei rifiuti. Questo comunicato è stato inviato alla Provincia di Caserta dalle associazioni ambientaliste quale concreto contributo della comunità, nelle sue varie articolazioni per superare la grave crisi e riavvicinare la cittadinanza alle istituzioni democratiche e alla politica attiva. In pratica perchè non fate almeno quello che è il vostro dovere? Nel leggere questo comunicato vi renderete conto di quante cose può fare la Provincia ed invece non fa nulla. E poi dobbiamo anche sentire De Franciscis che alla DiPietro dice "che c'azzecco io con i rifiuti". Lui non fa nulla per paura di essere coinvolto nella crisi dei rifiuti e non capisce che la sua responsabilità consiste prpprio nel non fare nulla.
Ecco il comunicato:

PREMESSO
- Che la cosiddetta “emergenza rifiuti” in Campania non solo ha segnalato al biasimo i responsabili istituzionali e tecnici preposti all’annosa questione che da oltre 14 anni ha intrappolato la Campania in un circuito di spesa, di illegalità e di inefficienze ma ha esposto l’intera popolazione alla mortificazione della propria dignità di uomini e cittadini minacciati da un autentico pericolo sanitario e disastro ambientale; pericolo sanitario già dimostrato, peraltro, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha rilevato la relazione che passa tra diverse patologie tumorali e la presenza di rifiuti e discarica abusive o non sul territorio regionale e, più segnatamente, nella provincia di Caserta;
- Che l’attuale situazione ha messo seriamente in discussione la credibilità di un intero settore produttivo, quello dell’agricoltura generando una preoccupazione, spesso strumentale, che sta gravemente segnando l’economia agricola della Campania e di tutti i settori dei servizi ad incominciare dal turismo.
CONSIDERATO
- Che la strategia in corso, ormai da anni, difficilmente potrà determinare un avvio di soluzione duratura se non si provvede a creare gli strumenti per superare con efficacia la grave crisi in corso e coinvolgere in questa fase i decisori politici che devono recuperare il loro ruolo e la loro missione nell’ambito di una programmazione del futuro, utile per superare l’attuale fase;
- Che occorre che in questa grave situazione ciascuna delle componenti delle istituzioni e della società civile svolgano responsabilmente e appieno il proprio compito e che, soprattutto, l’ente di programmazione territoriale trasmetta a tutti la percezione della strada da percorrere e gli obiettivi a breve da raggiungere in considerazione della fine della fase commissariale e dell’imminente passaggio dei poteri agli enti locali;
- Che è necessario capire che il futuro della nostra terra è legata alla capacità di programmare e decidere in rapporto ai suoi problemi ma anche alle sue risorse locali che vanno difese e valorizzate, a cominciare dal patrimonio agricolo-zootecnico che fa di Terra di Lavoro un raro esempio di laboriosità, competenze, occupazione e reddito;
- Che sul territorio del comune di Santa Maria La Fossa, dove è stata individuata in località Ferrandelle un sito ove stoccare rifiuti, già in località Parco Saurino e località Pozzo Bianco insistono due mega discariche, un sito di stoccaggio di rifiuti imballati, mentre ad appena 400 mt dal confine comunale (il cui territorio è di soli 29 Km2) nella stessa zona, esiste la discarica Maruzzella del comune di San Tammaro, mentre dal 1996 quella comunità ha contribuito e contribuisce significativamente a fronteggiare l’emergenza rifiuti in Campania;
- Che l’economia comunale si caratterizza essenzialmente per l’attività zootecnica con oltre 70 importanti aziende bufaline con oltre 20.000 capi allevati si sviluppa su una S.A.U. (Superficie Agraria Utilizzata) in poco meno di 2000 ettari;
- Che è urgente porre in essere, invece, politiche che salvaguardino le risorse e che i rifiuti di fatto costituiscono materie che devono essere recuperate e riciclate.
- Che in questa direzione assume un significato strategico impostare un piano rifiuti che vada nella direzione del recupero delle risorse (plastiche, vetro, alluminio, carta, ecc.) e non del loro incenerimento, ma anche della diminuzione della loro proliferazione, del recupero della frazione organica putrescibile da restituire al terreno agricolo, sotto forma di compost, con varie tecnologie a partire dall’abitazione di ciascun cittadino.
- Che le proposte immediate e il piano provinciale dei rifiuti della Provincia di Caserta avranno come prima ripercussione il superamento diretto delle difficoltà in corso presso il comune capoluogo, come nei tanti grossi e piccoli centri della provincia assai in ritardo sulla raccolta differenziata e sulla costruzione delle isole ecologiche, le cui conseguenze gravano sulla popolazione e sull’ambiente;
- Che è assolutamente necessario che gli amministratori pubblici recuperino la loro missione senza svicolare in suggestive proposte tecnologiche, spesso di dubbia fattibilità o addirittura assolutamente incompatibili con il territorio, le sue risorse, le sue esigenze e lo stesso futuro come gli inceneritori, occupando ruoli tecnici impropri;
- Quanto già indicato e sancito dal Gruppo di Diagnostica del Prefetto Delegato già nel 1995 sull’impossibilità per il territorio comunale di Caserta di allocare discariche o impianti definitivi per il trattamento dei rifiuti (impianti di compostaggio, inceneritori, discariche, ecc.); incompatibilità peraltro confermata dalla vigente legislazione.
PRESO ATTO
- Che i ritardi accumulati, la mancata individuazione di siti per realizzare nuove discariche, siti di stoccaggio, ecc. impediscono a breve la possibilità di risolvere nell’ambito del territorio provinciale la crisi in corso e che la soluzione proposta dal Commissario di governo per smaltire 350 mila tonnellate a Santa Maria La Fossa è assolutamente inammissibile sia per motivi idraulico-agrari, sia ambientali, sia economici, sia perché in netta contraddizione con scelte pregresse già in corso di realizzazione di opere (fattoria didattica, fattoria dei prodotti tipici) su una vasta area confiscata alla camorra e i cui lavori sono in avanzato stato di esecuzione;
- Che, in particolare, sono stati finanziati e utilizzati circa 512.000,00 euro erogati dal Ministero dell’Interno con uno specifico PON Sicurezza, di concerto con il Consorzio Agrorinasce; mentre sono previsti ulteriori notevoli finanziamenti per l’avvio della gestione della fattoria, prevedendo 12 U.L.U. e che costituirà un punto di riferimento per la filiera agro-zootecnica-alimentare dell’intera provincia e per tutte le scuole di Terra di Lavoro quale fattoria didattica;
- Che occorre proporre al Commissario di Governo, dr. De Gennaro, le molte soluzioni già positivamente individuate sul territorio regionale, come la proposta dell’Università Federico II di Napoli, sin dal febbraio 2007 e giacenti al commissariato di governo da troppo tempo e da troppi silenzi coperte;
- Che spetta all’Amministrazione provinciale, quale organo di programmazione territoriale, fare adeguate proposte allo scopo di evitare e prevenire errori ed orrori di cui si è caratterizzata l’attività della struttura tecnica del commissario di governo in questi ultimi 8 mesi in modo particolare;
- Che la credibilità delle istituzioni locali sarà tanto più forte e legittimata quanto più condivise saranno le scelte di piano di cui la Provincia di Caserta non può più sfuggire
Per questi motivi
CHIEDONO ALL’AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
- Di lasciare in pace il Volturno, cambiare gli strumenti di decisione, ridare la giusta gerarchia e importanza all’agricoltura casertana (vero motore della ricchezza del territorio), e di bonificare il territorio inquinato;
- Di prospettare al Commissario di Governo De Gennaro:
1) La sospensione dell’esecutività dell’atto con cui il Commissariato di governo ha identificato nella località Ferrandelle, in agro di Santa Maria La Fossa, un sito provvisorio di rifiuti imballati e/o tal quali;
2) Di utilizzare, invece, l’impianto di compostaggio quasi ultimato del consorzio CE2 sito nel Comune di San Tammaro, presso località Maruzzella, dove è possibile lo stoccaggio di oltre 350.000 tonnellate di rifiuti provenienti dal territorio provinciale tenendo conto che nel sito in parola insiste:
a) Un’area di trasferenza di circa 1 ettaro;
b) Un’area di circa 6 ettari già attrezzata (con platea di cemento, celle per l’impianto di compostaggio, ecc.) per ricevere i rifiuti.
3) In virtù dei specifici poteri straordinari conferiti dal Governo, di revocare la delibera dell’assessore regionale all’ecologia sul finanziamento delle isole ecologiche nella regione Campania perché onerosa e tecnicamente sbagliata e di stabilire che siano realizzate almeno un’isola ecologica ogni 25.000 abitanti, finanziandole sin da ora attraverso una progettazione tipo che potrebbe fornire lo stesso Commissario di Governo in ragione del tipo di comune (piccolo, medio, grande). Si vuole precisare che solo attraverso questo strumento sarà possibile organizzare seriamente la R.D. e attrezzando il servizio con adeguate isole ecologiche sarà anche possibile attivare un bonus per i cittadini virtuosi da scalare dalla TARSU o, meglio ancora dalla Tariffa.
ALLA PROVINCIA IN QUANTO ENTE DI PROGRAMMAZIONE SI CHIEDE
1) Di elaborare con la necessità e l’urgenza che la questione impone il Piano provinciale R.U., così come da impegno sottoscritto, al Commissario di Governo dr. Bertolaso, con il protocollo d’intesa dell’11 novembre 2006 e lo sottoponga a breve al confronto delle istituzioni locali, della società civile e delle associazioni ambientaliste e costituendo allo scopo uno specifico gruppo di lavoro e uno staff;
2) Di dare contenuto al “garbo istituzionale” e alla dichiarata disponibilità di collaborazione con il Commissario di Governo (che dovrebbe confrontarsi direttamente con la Provincia), indicando ad horas un sito credibile per una discarica provinciale o di far propria la proposta del prof. Dé Medici circa i comprensori dove individuare un sito dove realizzare una discarica regionale per almeno 36 mesi e trasmettere tale indicazione al commissario di governo;
3) Di attivare tutti gli strumenti previsti dalle normative vigenti, nonché dalla struttura commissariale, per effettuare un’immediata messa in sicurezza e la successiva bonifica dei siti identificati nella provincia di Caserta dal Commissariato di Governo e pubblicato nel Piano Regionale di Bonifica delle Aree Inquinate (Settembre 2005);
4) Formulare un quadro chiaro e definitivo di strategie a medio e lungo termine per il risanamento di situazioni ambientali che segnano da anni l’intero territorio provinciale offendendo il comune sentire dei cittadini e attivare strategie di intervento immediato;
5) Di realizzare un adeguato numero di centri di compostaggio della frazione umida in provincia di Caserta;
6) Di predisporre, con ogni consentita urgenza, un piano “Isole ecologiche” almeno una per ogni comune e ogni 25.000 abitanti fornendo modelli tipo ai comuni allo scopo di accelerare i procedimenti amministrativi e diminuire la quantità di rifiuti da destinare a trattamento finale e recuperare quanto più materiale da avviare a recupero, fino a raggiungere, almeno in questa fase i limiti di legge del 35%;
7) Di avviare un piano-programma che indichi alle amministrazioni locali come avviare la separazione secco-umido e l’allontanamento dell’umido;
Di dare specifiche indicazioni affinché i sindaci emanino ordinanze sindacali che vadano nel senso della riduzione dei rifiuti (es. vuoti a rendere, divieto di usare buste di plastica per un determinato periodo, divieto di usare contenitori di plastica almeno per l’acqua, ecc);
9) Di elaborare per fasce di comuni (piccoli, medio, grandi) esemplificazioni di regolamenti per il passaggio rapido dalla TA.R.S.U. alla Tariffa;
10) Di favorire da subito la massima circolazione delle informazioni attivando l’immediato coinvolgimento di tutte le categorie (organismi professionali, commercianti, imprese, amministratori di condominio, ecc…) e le associazioni che da anni operano sul territorio.
I SOTTOSCRITTORI DEL PRESENTE DOCUMENTO ASSICURANO
All’Amministrazione Provinciale la propria massima disponibilità a contribuire all’opera di sensibilizzazione dei cittadini alla partecipazione più corretta ed intensa alle attività sopra descritte ed in tal senso chiede di avere a disposizione i materiali informativi di cui sopra, mettendo a disposizione propri locali per l’illustrazione ai cittadini e la fornitura di chiarimenti;
Caserta, 29 gennaio 2008
Sottoscritto da:Consiglio Pastorale , Medici per l’ambiente, AGESCI, Pax Christi Caserta, SVG, Comitato Caserta città di pace,Ufficio ambiente della Caritas diocesana, Italia Nostra, WWF Caserta, Legambiente, Terra Nostra.
Pubblicato da red. prov. Alto Casertano-Matesino & d

niente

Tra Rutelli e Alemanno quello che rischia di più nella partita romana è Walter Veltroni.
Per lui la disfatta del centrosinistra nella corsa per il Campidoglio, sarebbe «la sconfitta della vita», un colpo che indebolisce la sua leadership nel Pd al punto da farlo diventare una sorta di "re travicello".
Quanto a Francesco Rutelli, comunque vada sarà un successo; o vince e fa il sindaco di Roma o perde Roma, e in questo caso Rutelli ha un piano di salvataggio che dovrebbe portarlo diritto ai vertici del Senato. In tasca lui ha già un accordo di massima stretto con Veltroni: se succede l'irreparabile, Rutelli sarà vice presidente del Senato in quota Pd.
Per Veltroni è diverso: se il Pd esce battuto anche nella Capitale il partito passerà da un regime monarchico assoluto (Veltroni) ad una più modesta realtà parlamentare (D'Alema, Bindi, Fassino, Bersani, Finocchiaro).
Se la guardo così spero, che vinca Rutelli e che Veltroni poi abbia il tempo (5 anni) per far fuori quei dirigenti lì. Ma se poi Veltroni non c'avesse gli attributi? Bah! E' Meglio Alemanno, tanto quei dirigenti lì sono stati sgamati dagli italiani (vedi la pochezza di voti che ha avuto D'Alema in Campania, La Finocchiaro in Sicilia, Bersani nel veneto (la Bindi dove si è presentata?)).
Scusate, spesso mi capita di scrivere le cose di getto e - proprio perché sono ignorante - mi accorgo solo in seguito, rileggendole, di non aver detto niente, come in questo caso.
Della serie: caro amico ti scrivo, così mi distraggo un pò.....

Sai che bruciore

Cosa c'è da sapere? Luxuria, Caruso, l'ex terrorista D'Elia, il fratello di Pecoraro Scanio e altri 176 parlamentari incasseranno un bel gettoncino prima di rientrare nelle loro casette. Motivo? Sono stati trombati.
Già mi aveva irritato il ricco assegno di reinserimento (reinserire un onorevole? E che è? Un disadattato?) incassato da Cossutta (345mila euro), Mastella (307mila), Violante (271mila) e Visco (234mila); già mi aveva disturbato sapere che ci sono parlamentari che prendono la pensione (7.959 euro) a 46 anni; già mi aveva indignato il vitalizio (9.363 euro al mese) di Ciriaco De Mita. Ma non era finita: ci sono ancora favori in corso. I 180 parlamentari della scorsa legislatura che non sono stati rieletti e che non hanno maturato il diritto alla pensione, infatti, in questi giorni potranno incassare tutti i contributi versati. Si tratta di 24.189,78 euro a testa.
C'è un altro dettaglio, poi, che rende la pratica insopportabile. Qualsiasi lavoratore, infatti, per riscattare i contributi deve aspettare l'età della pensione. Ai parlamentari invece viene concessa subito, anche se hanno 34 anni come il no global Caruso. E non devono affaticarsi nemmeno un po’. Sportello? Code? Papiri da compilare? Macché: a loro arriva una lettera a casa, basta che dicano sì e il rimborso parte in automatico. Tutto comodo, quindi, tutto facile. Un bel lusso, anzi una Luxuria.
E perché, allora, non riservare questa comodità ai normali pensionati Inps e Inpdap? Sarebbe un provvedimento interessante.
A furor di polipo, come diceva un mio amico che conosceva poco l'italiano ma molto gli italiani: i privilegi delle caste sono una ferita per l’Italia che va rimarginata in fretta, altrimenti qualcuno ci metterà su la tintura di odio. E sai che bruciore.

Ditelo ai vostri figli

Volevano arrostire i carciofi per il pranzo del 25 aprile. Invece la festa di Liberazione si è trasformata in dramma: una bambina di quattro anni è morta dopo sette ore di agonia, per le ustioni riportate in seguito al "ritorno di fiamma" generato da un tentativo di alimentare la brace utilizzando una bottiglia di alcool.
Secondo la prima ricostruzione, sua madre stava tentando di alimentare la carbonella della brace e la piccola Francesca le stava vicino, quando lo schizzo di alcool sul fuoco ha provocato lo scoppio della bottiglia che teneva in mano.
Amici miei, ricordatelo! Questa non è una disgrazia, perchè si parla di disgrazia quando succede qualcosa di imprevedibile.
Mai, e poi mai, e poi ancora mai si deve alimentare la brace con alcool. In fisica ci hanno insegnato che "La velocità del flusso del liquido dalla bottiglia è di molto inferiore alla velocità di propagazione della fiamma"e si ha il cosiddetto "ritorno di fiamma". Quindi, se alimentiamo una brace già accesa con dell'alcool, la fiamma viaggerà molto velocemente dalla brace alla bottiglia che contiene l'alcool. In un attimo si è creato una bomba, e la bottiglia esplode.
Non succede una volta ogni tanto. Succede sempre, è un fenomeno fisico.
Ditelo ai vostri figli.

Il Comune senso del pudore

La carta qui non c'è? La stessa frase, pronunciata in due distinti momenti. Il primo, davanti ad una fotocopiatrice ferma per mancanza delle risme di fogli A4 e per carenza di toner. L'altro, evidentemente più intimo, in uno dei bagni di Palazzo San Giacomo, sede dell'Amministrazione comunale di Napoli.
Il problema è sempre lo stesso: manca la carta da fotocopie e manca la carta igienica. Non è una dimenticanza. È semplicemente che il Comune di Napoli non ha il becco di un quattrino e paga le forniture con tempi biblici, insostenibili dalle piccole e medie aziende che garantiscono beni e servizi alla terza amministrazione d'Italia.
Ormai sono numerose le ditte che hanno messo il Comune di Napoli nella lista nera in quanto a pagamenti e, non incassando in tempi ragionevoli, non hanno interesse a fare affari col Comune.
Ormai la notizia di un Comune così in difficoltà ha fatto il giro della regione. E il risultato è che sempre più gare d'appalto si risolvono in un nulla di fatto, costringendo l'Amministrazione a ripetere le procedure, sperando che l'offerta di fornitura non vada deserta.
A fare le spese di questo andazzo sono anche le iniziative come il Pmm, il portale milticanale, bloccato perchè le ditta che forniva assistenza non è stata pagata.
Tanto per chiarirci, attualmente il Comune di Napoli non ha più la fornitura di casse da morto per il servizio Cimiteri. E gli stessi operatori cimiteriali non hanno le divise perchè l'appalto è andato deserto. Idem per la manutenzione dei mezzi di Polizia Municipale, per l'acquisto delle potatrici dei giardinieri municipali, per la fornitura di olio combustibile.
Lettere di diffida e messa in mora, solleciti di pagamento e quant'altro, ne arrivano a pacchi ogni giorno al servizio Protocollo dell'Amministrazione partenopea.
Però il Comune di Napoli i soldini li ha quando si tratta di altre cose.
È di qualche giorno fa la delibera che autorizza il Dipartimento autonomo comunicazione istituzionale e immagine a spendere 110.000 euro "per la partecipazione del Comune di Napoli al Forum P.A. con un proprio spazio espositivo", che si terrà a Roma dal 12 al 15 maggio.
E che dire dei 25mila euro spesi dalla giunta per la partecipazione del Comune di Napoli alla Bmt?
E quanto si spenderà per la prossima notte bianca?
Insomma, sembra che i soldi ci siano, ma non per i servizi più elementari.

Caro Ernani

Alla vigilia delle ultime elezioni, il caro amico Ernani mi inoltrò un elaborato di studenti di economia che praticamente si può sintetizzare in: L'Unione risana la situazione economica che Berlusconi invece ha sempre portato al disastro.
Non posso fare a meno di evidenziare che adesso L'Europa ha comunicato l'esito delle sue analisi e, “contrariamente a quel che si è sempre detto, l’Italia non è uscita dai parametri di Maastricht (3 per cento di rapporto deficit/pil) nel 2005 (con Berlusconi) bensì nel 2001, ossia nell’ultimo anno in “carico” al vecchio governo di centrosinistra“.
“L’Europa se n’è accorta solo alcuni anni dopo perché le revisioni contabili sono lente e ci sono voluti diversi anni per scoprire che il deficit del 2001 non era dell’1 per cento (come sostenuto dal centrosinistra) bensì del 3,1“.
“Nel frattempo il governo Berlusconi aveva riportato il deficit al di sotto del 3 per cento nel 2002".
Poveri ragazzi, avevano dedicato tanto spazio del loro elaborato a dipingere Prodi come il "Salvatore" e Berlusconi come lo "scialacquatore". E adesso chi glielo dice che era tutta una burla?

Intanto un'altra menzogna sta per essere scoperta: “L'Istat certificò che il centrodestra aveva lasciato il deficit del 2006 al 4,4 per cento, ma, sempre L'Istat sta evidenziando che dentro quel 4,4 ci sono due decisioni contabili arbitrarie (sentenza Iva e accollo del debito delle Ferrovie), senza le quali il deficit del 2006 (anno berlusconiano) sarebbe risultato pari al 2,5 per cento, al netto del decreto Visco-Bersani”.
“L’Istat ha già certificato l’erroneità della prima decisione e ridotto il deficit del 2006 dal 4,4 per cento al 3,4".
“Anche in questo caso dovremmo dunque concludere che è l’ultima Finanziaria di Giulio Tremonti ad averci fatti rientrare nei parametri di Maastricht, e che in questi due ultimi anni non c’è stato alcun risanamento dei conti pubblici: il deficit era al 2,5 per cento nel 2006 (anno berlusconiano), è sceso all’1,9 nel 2007, ma, secondo le ultime stime, tornerà in prossimità del 2,5 per cento nel 2008“.

In conclusione “Il deficit strutturale lasciato da Berlusconi - al netto di una tantum e del rimborso Iva per le auto aziendali, di competenza dell’esercizio 2006 -, era pari al 2,4% (nel rapporto deficit/Pil)”.
“Adesso, invece, il Fondo Monetario Internazionale, stima che il Partito democratico e la Sinistra l’Arcobaleno ci lascino un deficit pari al 2,5% (in rapporto al Pil). Insomma, con loro il deficit è rimastop costante, se non aumentato dello 0,1%”.
Caro Ernani: dove sta il risanamento?
Tutto ciò per dire cosa?
Solo per confermare che il centrosinistra - spalleggiato dalla Stampa di Regime - ha raccontato una quantità industriale di menzogne agli italiani! E tutto ciò, evidentemente: è di una immoralità senza eguali!
Ma ci sono stati comunque tanti creduloni.

sabato 26 aprile 2008

Si può Bluffare


maggiore dignità

Ah però.
Alla faccia delle belle promesse e delle buone intenzioni, PD e IdV non faranno il gruppo unico.
Vi ricordate cosa diceva Veltroni in campagna elettorale?
”Si va verso un solo gruppo parlamentare: chi vota per noi lo sa. Sono contento di questa scelta, nell’interesse della democrazia italiana. Abbiamo chiuso l’esperienza della sinistra radicale, non abbiamo più Mastella e Dini. Saremo un unico gruppo”.
“Chi vota per noi lo sa”.“Saremo un gruppo unico”
Si è visto.
Sappiamo già l’obiezione: “ma la promessa valeva solo in caso di vittoria”.
Primo: sarebbe stato meglio chiarirlo prima.
Secondo: se l’obiettivo era unire PD e IdV per dimostrare l’omogeneità di vedute e programmi, bhè, il fallimento è completo.
In conclusione Veltroni ci perde la faccia ed è meglio che non promette più niente a nome di altri e Di Pietro ha preso in giro tutti gli italiani facendo il furbo: finchè c'è da superare lo sbarramento per essere eletti dico di fare lista unica con il Pd e poi chi se ne frega.
L'avrebbe potuto fare anche il Psi da un lato, oppure l'Udc o la Destra dall'altro, ma forse hanno maggiore dignità.

Lo stupro organizzato

Si può imputare ad Alemanno anche uno stupro? e per la precisione quello di una studentessa sudafricana avvenuto a pochi passi dalla stazione di La Storta.
Nella mente contorta della sinistra, ed in primis del candidato a Sindaco di Roma Rutelli, si annidano insinuazioni gravissime tese ad infangare la candidatura di Alemanno, ormai lanciato alla vittoria delle Amministrative romane. Rutelli, dai microfoni di Unomattina, parla di “vicende sospette”, alludendo alla denuncia di Bruno Musci, uno di due uomini che ha salvato la ragazza sudafricana dallo stupro, facendo capire di dar credito alle voci secondo cui Musci avrebbe architettato il tutto per avvelenare il clima politico e favorire l’avanzata di Alemanno.
E’ un Rutelli spudorato, quello che non esita ad avanzare congetture su fatti talmente gravi, che strumentalizza la sofferenza di una giovane ragazza ed il nobile gesto di intervento di Bruno Musci, reo solo ed esclusivamente di essere un militante di centrodestra.
E’ questo lo “stile” e la “forma mentis” del Candidato del PD, Francesco Rutelli, colui che in questa campagna elettorale si è dimostrato "vecchio" da un punto di vista mentale e sempre di più ancorato alle logiche denigratorie comuniste.

Ha sempre ragione Lui

Se si sfogliano i giornali viene spesso da chiedersi chi sono gli autori di certe sentenze che vanno totalmente contro il buon senso ma soprattutto contro i comuni principi di legalità e di giustizia.
I no-global che hanno devastato Genova sono innocenti. Che siano stati commessi dei reati è fuori dubbio, ma nessuno è colpevole. In Tv abbiamo visto violenze, saccheggi, devastazioni, auto bruciate. Non c'è reato. Niente.
Il proprietario dell'immobile che ha sparato ad un ladro durante un tentativo di rapina, deve risarcirlo di 30.000 euro. Il ladro non ha avuto nessuna conseguenza, neanche una denuncia per tentata rapina. Niente.
A Padova sono stati scarcerati 15 banditi moldavi e romeni per "decorrenza dei termini". Questi signori erano accusati di aver messo a segno ben 47 colpi a Padova, Treviso, Mantova, Verona, Brescia e Pordenone. Il giudice è consapevole che questi riprenderanno a rapinare, non avendo altro sostentamento, sa che andranno per le case a terrorizzare la gente e magari ad ammazzarla, ma non ha trovato il tempo per rinviarli a giudizio. E lui cosa fa? Niente.
Ma che avesse ragione Berlusconi quando parla del controllo psichiatrico semestrale per i magistrati che possono disporre della nostra vita a loro piacimento? Io ho sentito solo urla di dolore da parte di chi ritiene aberrante questa proposta, ma non ho sentito alcuna altra soluzione come se il problema non esistesse.
Per me ha sempre ragione chi non nasconde i problemi e cerca di dare una soluzione rispetto a chi non propone nulla e, così facendo, nega l'esistenza del problema stesso.

Io sto con Alemanno

Se fossi un cittadino romano: non avrei esitazione a scegliere Gianni Alemanno.
Non solo perché evidentemente sono di destra. Ma per tre ragoni:
Prima ragione:
Ma come faccio a scegliere Rutelli che ha scelto di candidarsi alla guida della mia città, solo per non ritornare ad essere un parlamentare semplice. Uno sfigato. Perché questo è il motivo per cui Cicciobello ha deciso di ripresentarsi.
Seconda ragione:
Quest’anno, il debito del Comune di Roma è previsto arrivi a 8 miliardi di euro.
Questa è l’eredità materiale che grava sulla testa dei romani. E di questa eredità - evidentemente - è responsabile anche Rutelli, visto che ha già amministrato la Capitale.
Terzo motivo:
Roma si piazza al quarto posto tra le città più tassate d'Italia; è addirittura seconda nella tassa dell'Ici. Se si prende, poi, a riferimento una famiglia di 4 persone, con un reddito di 27.000 euro e una casa di 80 metri quadrati: risulta in assoluto la città più cara d'Italia. Per non parlare, poi, della qualità della vita: è cinquantunesima!
Come si può scegliere Rutelli che ha generato questi risultati e che continuerà su questa linea?
Anche senza affrontare il discorso dell'immigrazione, delle baracche sul Tevere e della sicurezza dei cittadini che vede Veltroni e Rutelli unici responsabili.
Io scelgo Alemanno.

Noi non andiamo dal mago Otelma

Incredibile ma vero: il governo Berlusconi non si è ancora insediato, la lista dei componenti dell’Esecutivo ancora non si sa quale sia, il ministro delle Finanze è ancora Tommaso Padoa-Schioppa, e già l’Unità accusa: “Vince la destra e riprende il vizio dell’evasione”.
Ci risiamo.
La tesi, espressa da Vincenzo Visco durante la presentazione del “Libro bianco sull’Irpef" è la seguente: nei due anni del governo Prodi gli italiani erano diventati improvvisamente irreprensibili, il gettito fiscale era aumentato grazie alla nuova politica di rigore, l’evasione si era drasticamente ridotta. Poi, quando l’esecutivo dell’Unione ha iniziato a mostrare evidenti segni di cedimento e s’è fatto concreto il rischio di che di lì a breve si tornasse a votare, l’istinto intrinsecamente imbroglione degli italiani si è risvegliato, gli evasori si sono rimessi in attività, e – parola di Visco – l’inversione di tendenza sarebbe già dimostrabile per quanto riguarda il mese di aprile dopo un trimestre di floridi incassi per lo Stato.

Di quali dati disponga mister Fisco non è dato sapere, visto che il mese di aprile non è ancora finito e le elezioni Berlusconi le ha vinte solo il 14, ma tant’è. Leggere per credere: “I primi tre mesi sono andati benissimo – dice all’Unità il viceministro delle Finanze – ma il quarto ho l’impressione che non andrà tanto bene, sarà meno brillante. Ci sono segnali di ripresa di mancata emissione di scontrini e ricevute già dall’inizio della crisi di governo ma accelerati negli ultimi due mesi”.
Forse Visco si è rivolto al mago Otelma.
Noi non abbiamo gisogno di importunare il mago per sapere che tutti gli extragettiti dovuti all'incremento delle tasse sono andati a foraggiare l'incremento esponenziale della spesa pubblica. E questo mi andrebbe anche bene se fossero serviti a migliorare qualcosa ma, visto che comunque per fare una mammografia si deve attendere 12 mesi, la spesa si definisce "pubblica", ma è solo "clientelare" .
L'Occidentale

venerdì 25 aprile 2008

La musica è la stessa, se non cambiano i musicisti

Certo che bisogna ammetterlo: Il Pd è un'altra cosa e rappresenta un vero e proprio rinnovamento rispetto all'Ulivo.
Per anni, infatti, l'Ulivo non mancò di accusare Berlusconi di essere tra i principali responsabili dei problemi del nostro Paese.
Ora, invece, il PD fa qualcosa di più: muove accuse al Cavaliere prima ancora che assuma formalmente la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri.
D'Alema ha affermato: "La situazione di Alitalia è molto rischiosa e Berlusconi è il principale responsabile anche se dà la colpa ai sindacati....Siamo dovuti intervenire per evitare il fallimento con i soldi dello Stato; questo è il senso di responsabilità di un Governo. Ora vedremo queste fantomatiche cordate. Resto stupito di fronte a questo modo di fare sconcertante; manca serietà da parte di Berlusconi che non si è accorto della situazione tirandola fuori solo in campagna elettorale" (dichirazione tratta da una notizia ANSA del 23.04.2008, ore 12:41).
E Veltroni che voleva infinocchiarci che il Pd era la soluzione di tutti i problemi.... (sic).

L'anello al naso

Evidentemente una parte del centro-sinistra ancora non l’ha capito. Le elezioni le hanno perse soprattutto per le ambigue posizioni espresse sul tema della sicurezza in questi due anni di governo, quando con le chiacchiere si esprimevano in un certo modo e con i fatti invece continuavano a lasciare i cittadini abbandonati a sé stessi e le Forze dell’Ordine nell’impossibilità di tutelarli!!!”.
Non si spiega il fatto che il candidato a sindaco di Roma Rutelli, dopo l’ennesima violenza perpetrata a Roma, abbia affermato, dopo aver contribuito ad ignorare la sicurezza degli italiani in due anni di governo, che «dobbiamo essere molto più rigorosi verso chiunque delinqui».
Com’è che il «maggior rigore» si chiede solamente quando è il momento di ricevere la fiducia dei cittadini? In due anni in cui è pure stato il Vice Presidente del Consiglio, cos’ha fatto Rutelli ed il suo partito per fronteggiare l’emergenza sicurezza, se non negare tale emergenza?. “
Beh, comprendiamo che Rutelli debba dire di tutto pur di tentare di accaparrarsi i voti dei cittadini romani, probabilmente adesso ancor più propensi a dare fiducia a Gianni Alemanno, candidato a Sindaco di Roma per il Pdl, ma a tutto dovrebbe pur esserci un limite, ed il limite in questo caso è ben delineato da una scellerata politica della sicurezza attuata in questi anni da Rutelli e dai suoi amici.
Le chiacchiere di chi fino ad ieri non ha voluto vedere alcun problema sicurezza stanno solamente a zero come inutile e grottesca è l’incredibile proposta di Rutelli di mettere alle donne, un braccialetto elettronico, perché dopo due anni di insicurezza regalataci dal governo uscente, di cui ha fatto parte Rutelli, l’unico braccialetto di cui si dovrebbe parlare è quello da mettere ad una caviglia dei delinquenti e che dall’altro lato abbia una palla di ferro.
Questo sì che sarebbe un bracciale anti-stupro funzionante!!!”
la segreteria nazionale del COISP

giovedì 24 aprile 2008

Disastroso e tragicomico

Carter usa la linea D'Alema, ovvero considera Hamas un movimento nazionalista legato a una logica di “pace contro terra” ed incontra Khaleed Meshal e Ismayl Hanyeh.
Uscito dal colloquio Carter ha annunciato trionfale al mondo che Hamas era pronto a riconoscere l’esistenza di Israele se questo si fosse ritirato dentro i confini del 1967.
Missione compiuta dunque.
Ma non era così, ovviamente. Passati pochi minuti dal comunicato, Khaleed Meshal, palesemente irritato, l’ha subito seccamente smentito con un comunicato in cui affermava che Carter non aveva capito nulla, che la posizione di Hamas è quella di sempre. Nessun riconoscimento, del diritto all’esistenza di Israele “perché proibito dal Corano”.
Hamas è disposta a sottoporre a referendum – a cui dovrebbero votare tutti e 4 i milioni di palestinesi – un eventuale piano di ritiro di Israele dai territori e – in caso di approvazione – a concedere a israele 10 anni di tregua islamica.
Far partecipare al referendum tutti i palestinesi della diaspora significa volere una bocciatura sonora garantita e la tregua islamica non è affatto una tregua nel senso occidentale, di cessate il fuoco, ma ha il senso coranico di pausa dei combattimenti per potere alla fine condurre una guerra vittoriosa contro il nemico, esattamente come fece Maometto nel 630, con gli abitanti della Mecca, poi conquistata.

In pratica Carter ha fatto esattamente quanto da due anni auspicano si faccia sia Massimo d’Alema che Romano Prodi e anche Piero Fassino.
L'esito della missione è stato disastroso e tragicomico. Questa era la politica estera italiana.

Non sa perdere

Ieri D'Alema ha accusato Berlusconi di avere procurato il fallimento di Alitalia col suo comportamento sconsiderato.
Accusa demenziale, che dà il segno della isteria di un D'Alema incapace di perdere esattamente quanto incapace di governare. Tutto il ragionamento del Nostro si basa infatti sull'assunto che la cordata italiana non ci sia. E non ci deve essere perché se no Prodi e D'Alema che non si sono dati da fare per organizzarla fanno la figura degli incapaci.
Il punto però è che la cordatat italiana c'é, che Berlusconi l'ha proprio messa in piedi e che ci ha messo solo 20 giorni per farlo.
Dunque Berlusconi non ha fatto fallire Alitalia, ma al contrario la farà rinascere e D'Alema dovrà impiegare i lunghi anni di opposizione per prendere ripetizioni su come si governa.
Carlo Panella

Obama o Clinton? Al Gore!

Mi sa che alla fine verrà candidato Al Gore.
Perchè?

Perchè la strada intrapresa dai due candidati democratici alla presidenza Usa si sta facendo sempre più aspra. I colpi bassi si sprecano, si ta puntando su qualsiasi cosa pur di battere il rivale. Più se ne dicono tra di loro e più i sondaggi danno il repubblicano McCain in vantaggio su entrambi i candidati democratici.

Mi sa che alla fine il partito sarà costretto a cambiare cavallo.

mercoledì 23 aprile 2008

Una gara insolita

E’ accaduto alla scuola media “Papa Giovanni XXIII” di Sant’Antimo, paese della periferia napoletana, dove cinque ragazzi, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, hanno formato un cerchio e calandosi i pantaloni si sono sfidati a suon di centimetri per stabilire il vincitore dell’insolita gara per scoprire chi di loro fosse più dotato. Il tutto durante una normale lezione scolastica con gli altri alunni e, soprattutto, l’insegnante in aula.
L’accaduto è venuto alla luce in seguito ad una telefonata anonima al commissariato di Polizia di Frattamaggiore che ha avviato un’indagine sul caso. Così i cinque studenti sono stati denunciati per atti osceni in luogo pubblico. La stessa insegnante, una supplente di 40 anni, è stata denunciata per gli stessi motivi ma ha replicato affermando di non essersi accorta di quello che stava accadendo in aula.

Si raffredda? No, si riscalda!

Nel 1970, solo trentotto anni fa esatti, circa venti milioni di americani parteciparono al primo Earth Day. La Quinta Strada di New York fu chiusa al traffico per permettere a centomila persone di riunirsi e celebrare l’evento. Più di duemila università interruppero le loro proteste contro la guerra nel Vietnam per manifestare il loro dissenso alla distruzione delle foreste, la crescita della popolazione, l’inquinamento atmosferico. La preoccupazione era che il fumo delle ciminiere, gli scarichi degli aerei, le polveri e il vapore avrebbero coperto la Terra di una coltre tanto spessa da impedire ai raggi del sole di riscaldare a sufficienza il pianeta. A detta di autorevoli scienziati, in trent’anni la temperatura media sarebbe crollata di cinque o anche di dieci gradi, catapultando l’umanità in una nuova era glaciale.
Questo raffreddamento globale, com’è noto, non si è verificato: anzi, la temperatura pare sia aumentata di un quarto di grado negli ultimi trenta anni e dovrebbe continuare a salire nei prossimi decenni.
Se la prima edizione dell’Earth Day fu dunque dedicata al raffreddamento globale (global cooling), da qualche anno protagonista dell’evento è il riscaldamento globale (global warming), il suo esatto opposto.
Quindi, premesso che la qualità dell’ambiente in tutti i suoi aspetti è una esigenza avvertita in modo sempre più urgente e deve divenire una priorità politica per ogni governo, l'impressione che se ne ricava è che la questione ambientale sia dominata da un approccio più emotivo che scientifico, e viene monopolizzata da minoranze rumorose che, in base ad analisi semplicistiche, hanno propugnato soluzioni irrealistiche e hanno trasformato la questione ambientale in una critica pregiudiziale all’industria, alla tecnologia, al mercato.

martedì 22 aprile 2008

Ma che c'azzecca? Lui è amico mio!

Veltroni chiede all'Udc di unirsi al Pd nell'opposizione al governo.
Di Pietro, imbufalito per non essere stato preventivamente interpellato dall'alleato, dichiara che però non ci deve essere nessuno indagato dalla giustizia.
Ma come?
E Rutelli?
Cicciobello risulta condannato per aver utilizzato più di un miliardo delle vecchie lire per conferire incarichi a persone che non avevano i titoli richiesti.
A nulla valgono tutti i proclami sulla non accettazione di candidati che abbiamo carichi pendenti, quando proprio il candidato sindaco rientra nella "lista dei cattivi".
Sul banco degli imputati una serie di consulenze ed incarichi che Rutelli avrebbe dato senza tener conto delle effettive perizie delle persone chiamate a dare il loro contributo all'amministrazione della città.
Nulla da fare, la Corte dei Conti e la Cassazione poi, hanno rispettivamente eccepito la mancanza dei requisiti e in un secondo tempo la Cassazione ha rigettato il ricorso presentato proprio da Rutelli.

Il senso dello Stato

“Col suo conflitto di interessi, il controllo globale sull’informazione e la sua idea di giustizia Berlusconi è un pericolo“. “Il suo ritorno è l’avvento della dittatura dolce“.

Sono parole come queste - già usate troppe volte in passato - che hanno scolpito il destino di Carlo Giuliani. Io non voglio che altri disperati, possano essere indotti a gesti inconsulti come quello che ha portato alla morte del giovane succitato.

Ma se si ricorre con leggerezza estrema, all’utilizzo di espressioni come “pericolo per la democrazia” e “dittatura dolce”: è ovvio che qualcuno possa cedere alla violenza! Non ci vuole un genio per capirlo.

E rivedremo, tra le tante cose, qualcuno lanciare un treppiedi contro Berlusconi e qualcun altro rovesciare letame fuori ad una sua abitazione.

Se questo è il senso di responsabilità di Di Pietro ed il senso dello Stato di Veltroni , prevedo anni difficilissimi per la nazione.

Emergenza

Fate caso all'uso scientifico della parola emergenza da parte degli organi di informazione.
Ecco alcuni esempi recenti: 'Stuprata: e' emergenza sicurezza'.
Oppure: 'adescava minori online: e' emergenza pedofilia'.
O ancora: 'a scuola con uno spinello: e' emergenza giovani' ( 'giovani allo sbando', 'profondo disagio giovanile', 'generazione a rischio').
Per non parlare dell'emergenza spazzatura, dell'emergenza immigrazione, della diossina, del bullismo, delle morti sul lavoro, ecc.
C'e' da chiedersi perche'.
Ci sono due spiegazioni:
1. Perchè l'emergenza nazionale proclamata dai media, permette di far dimenticare, seppur brevemente, le nostre emergenze personali: la quarta settimana, il mutuo, il lavoro, il costo della vita, le liste d'attesa nella sanita', le tasse, i disservizi pubblici, ecc.
I problemi ordinari e mai risolti, quelli che realmente vessano nel quotidiano la quasi totalita' dei cittadini, passano in secondo piano, troppo quotidiani per fare notizia. e per essere affrontati a colpi di leggiucce emergenziali.
2. Ma il perchè più importante è perchè l'emergenza nazionale è un efficace analgesico per lenire i sintomi da responsabilizzazione del pubblico amministratore. Infatti quando un problema ordinario viene promosso ad emergenza, da un lato deresponsabilizza l'amministratore locale (cosa ci può fare di fronte ad un'emergenza nazionale?) ed il nuovo status mediatico porta poi in parte a scusare l'inadeguatezza delle risposte straordinarie e le leggiucce emergenziali che vengono prese, senza far riflettere che l'inadeguatezza delle risposte è invece generata dalla incapacità di assumere iniziative efficaci.

lunedì 21 aprile 2008

ICI E SINDACATO

Il segretario della Cgil, Gugliemo Epifani, si dice contrario ad un taglio immediato dell'Ici sulla prima casa, l'imposta piu' odiata dagli italiani. La priorita', sostiene e' "il sostegno ai redditi piu' bassi".

Possibili che Epifani non ncapisca che non pagare una tassa significa aumentare il reddito che puo' essere speso e rilanciare l'economia.

Epifani vorrebbe che l'ICI facesse la fine del cuneo fiscale, approvato dalla attuale maggioranza in Parlamento, che doveva entrare nelle tasche dei lavoratori ed e' invece finito nella fiscalita' generale a fornire "il sostegno ai redditi piu' bassi" nel silenzio generale. E chi l'ha visto più?

Con queste dichiarazioni il segretario Epifani ha preso due piccioni con una fava: e' impopolare e antipopolare. Il massimo.
OLIO CONTRAFFATO.

E' in corso una operazione dei Nas dei Carabinieri che ha portato all'arresto di 39 persone responsabili di aver commercializzato olio di oliva contraffatto. Diverse le province interessate, tra le quali anche quella di Latina.
Dopo il vino, la mozzarella, ora l'olio di oliva, cioe' uno dei prodotti di eccellenza, come i primi due, di cui l'Italia si vanta nel mondo. Andra' a finire che all'estero quando dovranno comprare un prodotto alimentare italiano avranno gli stessi dubbi che insorgono al momento dell'acquisto di prodotti cinesi.
I carabinieri stanno facendo un'opera meritoria ma, ci chiediamo, cosa fanno le Asl che istituzionalmente e regolarmente dovrebbero controllare i prodotti alimentari? Caso particolare e' quello della Regione Lazio che ha anche un assessore alla Tutela dei consumatori, Mario Michelangeli, il cui fine, lo dice la parola, sarebbe quello di tutelare i consumatori.

domenica 20 aprile 2008



Udeur determinante

Benevento ed il Sannio restano saldamente in mano al centro-sinistra vecchio stile, quello per intenderci precedente al “corro da solo” imboccato dal Pd, con risultati disastrosi, a livello nazionale.

«Abbiamo dimostrato, pur tra tante difficoltà, che i Popolari-Udeur ci sono e sono determinanti. A Ceppaloni confermiamo un nostro sindaco e a Benevento, con due liste, sfiorando il 20%, siamo stati decisivi per l’elezione al primo turno del candidato presidente alla Provincia, Aniello Cimitile». Così il segretario nazionale dei Popolari-Udeur, Clemente Mastella commenta il risultato molto positivo conquistato dal partito a alla provincia di Benevento e nel comune di Ceppaloni.

«Proprio da questo territorio e sulla base di un risultato così positivo – prosegue il leader del Campanile – riprendiamo il nostro cammino, attenti alle tante necessità della nostra gente e più in generale di un Sud, umiliato e sconfitto dai proclami leghisti, che già lasciano immaginare un’azione di governo disinteressata al dramma del Mezzogiorno, e sempre più ostaggio degli egoismi di un Nord egemonizzato dalla Lega».

Ecco pagelle di Matra:

Silvio Berlusconi
Agli Italiani evidentemente piace, e bisogna riconoscergli una straordinaria capacità di “capire” le situazioni e di muoversi con rapidità per sfruttarle. Ha un’occasione unica per riabilitarsi.
VOTO: 8

Walter Veltroni
A lui va gran parte del merito della svolta semplificatrice di queste elezioni. Si è liberato in un colpo solo della Sinistra radicale che ha sempre reso la vita impossibile ai governi di Centro-Sinistra e si è accreditato come leader di uno schieramento che finalmente potrà in futuro governare.
VOTO: 9

Umberto Bossi
Si è confermato anch’egli come un abile stratega. Ha capito al volo l’opportunità che si presentava e l’ha cavalcata senza esitazioni e “giri di parole” ottenendo un successo straordinario sulla sicurezza. La Lega ha adesso l’opportunità di trasformarsi in un partito nazionale e dovrà tirar fuori i suoi uomini migliori per rendere sempre più marginali le frange secessioniste.
VOTO: 8

Antonio Di Pietro
Sicuramente il più “vicino” alla gente tra quelli che sostenevano il passato governo. E, di conseguenza, premiato. Molti l’hanno votato per dare un segnale a Veltroni. Ma se poi nnon mantiene gli accordi pre-elettorali
VOTO: 8

Pieferdinando Casini
Apparentemente ha “tenuto” ma in realtà è uno dei Grandi Sconfitti. Ha puntato tutto sulla speranza di essere decisivo e decisivo non è risultato. Oltretutto ha fatto rieleggere Cuffaro. Futuro decisamente compromesso.
VOTO: 4

Fausto Bertinotti
Triste fine per uno dei personaggi più intelligenti del panorama politico. Lui e molti dei suoi si sono fatti travolgere dal potere. Non si può comandare e protestare contro chi comanda allo stesso tempo, non si può frequentare la società vippaiola e le feste chic e rappresentare l’operaio che non arriva alla fine del mese. Il tradimento pro-sedia suo e di molti dei suoi non è stato perdonato. Pecoraro Scanio ha rappresentato un ulteriore “minus” nella coalizione arcobaleno. VOTO: 3

Daniela Santanché
Che in Italia sopravviva una frangia di estrema destra intorno al 2% è cosa nota da tempo e quindi il maggior merito della Santanché è quello di averli eliminati dal Parlamento.
VOTO: 2

Enrico Boselli
Si spera che la triste agonia di un glorioso partito, cominciata ai tempi di Craxi, sia finalmente giunta al termine. Non è possibile voler rappresentare le istanze di tutti gli italiani e pensare solo a sparlare del Papa e osannare le coppie di fatto, specialmente se gay.
VOTO: 2

Scusate se non giudico gli altri.

post-scrutinio

Ormai i nostri concittadini sconfitti stanno superando lo sbandamento post-scrutinio che li ha lasciati senza parole e stanno riprendendo a parlare e sparlare.

Ormai si stanno convincendo che l'Italia è un paese con una maggioranza di deficienti (vedi le dichiarazioni degliospiti ad AnnoZero dell'altra sera). Italiani capaci di credere alle balle del Cavaliere.

I fatti hanno dimostrato però, che almeno sul risultato elettorale, balle non ne raccontava.

Il buon Walter, invece, uomo serio e politically correct, che ha percorso l'Italia in su ed in giù, è stato smentito sonoramente dai risultati!
Allora come lo dobbiamo definire: Truffatore ed Imbroglione o Incapace e Credulone dei dati fornitigli da altri?
Quindi la semplice analisi dei risultati rispetto alle dichiarazioni precedenti alle votazioni dei due leaders porta a dare atto di maggiore serietà e competenza di Berlusconi rispetto al nostro amico ciarlatano!

E poi come la mettiamo con il sistema elettorale?
Per mesi tutti i sinistri, Veltroni in primis, hanno ripetuto che era inadeguato e fonte di instabilità; invece, come si osserva oggi: non solo ha causato gli sbarramenti tanto attesi, ma ha agito come una vera e propria purga! Di colpo, l’Italia si è liberata dei legacci con cui veniva ricattata ogni volta che in gioco c’era la sopravvivenza delle maggioranze.

Io ho l’impressione che fossero i partiti a impedire il corretto funzionamento del porcellum e c’è da chiedersi se la maggior parte dei politologi non abbia sbagliato analisi, confondendo causa ed effetto. Infatti non appena Veltroni e Berlusconi hanno deciso di sottrarsi al ricatto dei piccoli, è accaduto il miracolo. Ma nel frattempo ci avevano quasi convinto che era necessario cambiare la legge elettorale. Ed era tutto falso.

Adesso hanno ricominciato con la tarantella di "emergenza democratica" che Di Pietro ha definito "dittatura dolce" e presto rivedremo i soliti girotondini.
Fa parte della sceneggiata, ma c'è ancora qualcuno che ci crede?

Lo struscio

Napoli, …e ci risiamo, ieri quelli del progetto ISOLA hanno sfilato nuovamente per le vie del centro chiedendo tutele da parte del centrodestra riguardo il programma cui fanno capo.

Una gentile rappresentante, rispondendo alle domande del cronista di turno, ha detto che loro sono e restano comunisti ma si rivolgono a Berlusconi innanzitutto ricordandogli che a Napoli non esiste soltanto il problema della spazzatura ma anche la disoccupazione quindi, affinché il nuovo Capo del Governo non si riveli sordo alle loro aspettative e gli rinnovi i sussidi.

Ma cara compagna, suggerirei a te ed agli altri di smetterla di mettervi col solito piattino in mano, ma di andare invece da chi, in tutti questi anni, ha deluso le vostre attese. Chiedete conto del suo operato, manifestate davanti al palazzo della Regione ed intimate lo sfratto a Bassolino, pretendete le sue dimissioni non in data odierna o per domani, ma per ieri, costringetelo a fare le valige!

Se volete avere credibilità agli occhi di chi da anni vi vede girare per Napoli, fatevi sentire: una volta tanto non per chiedere il solito posto di lavoro, o il solito sussidio, ma perché vi venga riconosciuta la dignità.

Mentre voi vi trastullavate con le solite, mai soddisfatte, richieste al Governo, mentre vi organizzavate in associazioni culturali, comitati elettorali, sigle sindacali, il resto d'Italia si è preoccupato di come avrebbe dovuto essere il proprio futuro ed ha creato un presente ed un domani adeguato alle aspettative di un popolo che, scevro da ideologie e sentimentalismi negativi, a buon diritto, può chiedere ed aspettarsi che gli venga riconosciuto quanto chiede… mentre voi cosa potete chiedere?

Compagni, questa terra ha ricevuto miliardi e voi state ancora chiedendo l’elemosina; Per favore fate i comunisti seri e responsabili e non continuate a chiedervi cosa il Paese possa fare per voi, ma chiedetevi cosa voi potete fare per il Paese.

Questo è il tempo della responsabilità, non quello dello struscio per la città.