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martedì 21 febbraio 2012

NAPOLI, sarà mai una città NORMALE?

Sta per avverarsi la promessa del sindaco, ovvero: "Sarà il più grande forum di tutti i tempi".
Sì, il più grande forum (=buco!) nell'acqua di tutti i tempi, come da tradizione demagistriana.
Il Forum delle Culture finisce a pesci in faccia, l'inseguimento forsennato delle regate anche (Venezia che ci fa sapere che ha tutto pronto, casomai ...) cosa succede? ...
Non Le viene, sig Sindaco, qualche dubbio??? ù
Si fermi un attimo e rifletta, magari facendosi consigliare anche da qualcuno meno interessato di parenti e amici. L'Amministrazione comunale di Napoli, e quindi il Sindaco e la sua Giunta, devono risolvere i problemi "ordinari" di Napoli, rendere questa una città "NORMALE" - dove trasporti, strade, marciapiedi, asili, scuole, giardini, smaltimento rifiuti, ecc, siano servizi efficienti e ben amministrati con una decente manutenzione - e non inseguire improbabili megatraguardi come vetrine internazionali o eventi mondiali da organizzare a Napoli, che non risolvono e/o non rimuovono assolutamente le perenni "zelle" napoletane, ma le coprono solo, come la polvere gettata sotto il tappeto.
De Magistris è sicuramente in grado di fare questo, cioè restituire Napoli alla "normalità", ma purtroppo ha ceduto alle "sirene" della spettacolarità e dell'immagine da cartolina (su cui però molti ci "magnano").
Se ci sono scarse risorse finanziarie, esse non devono essere "distratte" dai servizi resi ai cittadini, quelli che dovrebbero rendere Napoli una metropoli più "vivibile" e farla risalire dal fondo delle classifiche inerenti "la qualità della vita" nelle città italiane.

Sanremo

La concessionaria di pubblicità aveva venduto spazi per 15 milioni di euro.
Ma le uscite sono state di 18 milioni di euro.
Perchè?????????????????????
Se hai 15, perchè spendi 18?????????????
Poi, per colpa del primo monologo del molle-agiato, più lungo del previsto, la RAI dice di aver perso 700 mila euro. E dunque i 15 milioni diventano 14.3.

Così funziona in qualsiasi ente statale, parastatale e partecipata. E .... io pago.
Nessuno si indignaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Capisco che il popolo degli indignati era un bluff.

domenica 5 febbraio 2012

Le iniziative di De Magistris

Mi chiedo ancora oggi come i napoletani possano aver votato Gigi De Magistris. Ogni giorno apro il giornale e ne leggo una nuova sul sindaco dei ‘miracoli’ di sinistra e delle sue iniziative. Prima di tutto l’immigrazione. A quanto è dato sapere, la giunta napoletana pare stia studiando un meccanismo per dare la cittadinanza ai bambini immigrati nati in quel di Napoli. Come dire: immigrati venite a Napoli che si regalano le cittadinanze con gli annessi benefici di legge (ricongiungimento famigliare).
Mi chiedo come sia possibile che noi si debba sorbire queste iniziative. Anzi, mi chiedo come facciano i napoletani a sorbirsele. Mi sa tanto di masochismo italico, di suicidio sociale. Queste sono iniziative ideologiche che non apportano alcuna utilità alla città e che anzi ne peggiorano la vivibilità, con la criminalità organizzata che la vessa e ora con l’immigrazione di massa, attratta dal permesso di soggiorno facile facile.
Basta fare un bimbo, infatti, e il gioco è fatto: cittadinanza per lui, permesso di soggiorno per i genitori, anche se questi magari non hanno uno straccio di lavoro e vivono di espedienti, e sempre che il Comune non decida di sostenerli economicamente e di dargli persino una casa, alla faccia di chi paga il mutuo trentennale.
Per me, questo è voler male ai napoletani che meriterebbero ben altre iniziative per la loro città, che la distribuzione di cittadinanze facili agli immigrati.
I livelli di disoccupazione nella Campania sono alle stelle, l’economia del territorio partenopeo o è in mano alla Camorra oppure è depressa. Che senso hanno dunque simili iniziative? Quale valore economico-sociale apportano a un territorio già ucciso dalla criminalità e dal disordine sociale? Nessuno. La verità è che l’iniziativa di De Magistris ha un solo scopo: tener saldi il voto dei sinistri e di tutti gli incoscienti della città che sono disposti a regalarla al primo che arriva dal mare pur di soddisfare i propri pruriti ideologici.
E che ci sia molta ideologia nella giunta De Magistris è dimostrato anche dalla mancata celebrazione del ricordo delle Foibe. Eh sì. Se questa ipotesi fosse confermata, ancora una volta si avrebbe il riscontro che esistono in Italia italiani di serie A e italiani di serie B. Ed esistono giorni della memoria di serie A e giorni della memoria di serie B (se proprio non ne esistono affatto). Il fatto è questo: la giunta napoletana non intenderà, quest’anno, celebrare il 10 febbraio. Perché, a dire del delegato ANVGD per Napoli, Arsenio Milotti, «l’evento non è stato inserito nei programmi dell’Amministrazione comunale».
Che dire? Se ciò accadrà, non potrò che rimanerne profondamente costernato. Ma d’altronde, sa andiamo a cercare su Google, tanti sono i siti comunisti italiani che disprezzano se non proprio dileggiano il giorno della memoria sulle Foibe, a riprova che nel nostro paese la cultura marxista-leninista è ancora molto forte. Ci vorrà davvero parecchio impegno nelle istituzioni e nella scuola per modificare questo atteggiamento culturale che ha ucciso la nostra italianità e rinnega costantemente la nostra identità culturale e sociale, amplificando fino all’eccesso il mito della resistenza, dimenticandone peraltro gli aspetti più truci e crudeli, che tutti noi purtroppo conosciamo.