Giorni difficili per il popolo del centro sinistra. In questa settimana Schifani è stato eletto il numero 2 del Paese e Fini conclude il suo percorso di sdoganamento dal suo passato di ex fascista al suo presente di personalità istituzionale.
Anche Fini, nel suo discorso di investitura, ha richiamato la necessità di riforme votate con il consenso di tutti, ma Veltroni risponde: "Non si po' fa".
Una legislatura costituente sarebbe dovuta partire con un atteggiamento costituente. Di fronte alla nomina dei Presidenti di Camera e Senato, sarebbe servita un minimo di discussione, io avevo detto che se avessi vinto le elezioni avrei proposto all'opposizione la Presidenza di uno dei rami del Parlamento. Queste le parole del segretario del Pd.
Probabilmente Veltroni in questo momento ha altro di più importante a cui pensare, ma non può far finta di non sapere che solo 2 anni fa Prodi aveva fatto lo stesso, scegliendo presidenti di Camera, Senato e il presidente della Repubblica tra Rifondazione, Margherita e Ds.
Uolter non può neppure pretendere che tutti accorrano quando le riforme condivise le propone lui, mentre quando sono gli altri a tenere il coltello dalla parte del manico allora non c'è volontà di dialogo.
Tempi duri per il segretario del Pd.
sabato 3 maggio 2008
Che tempo fa?
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