Cerca nel blog

sabato 31 maggio 2008

La libertà di inventare

Diffondere notizie false con dolo è reato. E' altresì reato la falsa testimonianza o deposizione.
Una giornalista dell'AGI, in merito ai fatti del Pigneto, aveva dichiarato di aver assistito alla scena e di aver visto degli elementi rivelatisi poi infondati. Contro di lei, sicuramente, non saranno aperti fasciscoli nè ci saranno pendenze penali; ma ci aspettiamo almeno un provvedimento di sospensione o il deferimento da parte dell'ordine dei giornalisti.
Simona Zappulla si è inventata tutto. Nessuna svastica, nessun fascio, nessuna squadraccia. Eppure è bastata la sua parola per rilanciare la propaganda sinistroide. Per far salire la tensione e gridare al pericolo fascista. Simona Zappulla è una bugiarda.
Nulla di male, se non fosse una giornalista professionista. Ora, l'Ordine dei giornalisti intervenga! Non è tollerabile un utilizzo dei mezzi di stampa per fomentare una controviolenza inaccettabile. La libertà di stampa non è libertà di inventare pericoli inesistenti e di raccontare panzane. Simona Zappulla venga cacciata! Di giornalisti come lei l'Italia non ha bisogno.
Intanto sul Times in questi giorni si dà grande rilievo all’Italia di Berlusconi e alla Roma di Alemanno, dove – informa il solito Richard Owen – bande di giovani nazisti si scatenano contro negozi di immigrati, in un rigurgito fascista e razzista che riguarderebbe in Italia soprattutto la capitale.
Mr. Owen (un Vattimo d'oltre Manica) si dimentica di citare un altro aspetto inquietante dei mali che caratterizzano l'Italia Berlusconiana: La soppressione della libertà di espressione della propria opinione: In una (tristemente) famosa Università della capitale, prima si nega la parola al Papa, indi si proibisce di commemorare un genocidio del quale furono vittime migliaia di Italiani. Questi fatti, se fossero imputabili all'altra parte politica, sarebbero sulle prime pagine di tutto il mondo e financo se ne dibatterebbe al Consiglio di Sicurezza dell'ONU.

venerdì 30 maggio 2008

Prevenzione e Repressione

Nel dualismo tra prevenzione e repressione inizia il caos! Perchè non v'è l'una senza l'altra.
Mi spiego: la prevenzione rappresenta il timore che il cittadino ha nei confronti della Giustizia.Infatti un cittadino medio, di oggi, poco incline al rispetto delle regole etiche e morali, non commette reati solo perchè sa che altrimenti ne paga le conseguenze.E questa è la prevenzione.
E ne pagherà le conseguenze se verrà individuato come colpevole del fatto e processato e condannato (a pagarne le conseguenze).
E questa è la filiera della repressione..Ma se questa filiera si interrompe, perchè non c'è personale negli uffici di Polizia Giudiziaria perchè qualche deficiente ottuso è avverso alla repressione per partito preso, o perchè gli uffici giudiziari sono lenti nell'espletare le proprie funzioni e i processi sono infiniti o i giudici si sentono più assistenti sociali, tolleranti e buonisti ed emettono condanne che non comportano conseguenze per il reo, prive di buon senso civico ma che rincorrono la dottrina del garantismo, se questa filiera si interrompe, dicevo, i delinquenti proliferano, aumentano i reati, aumentano i processi, aumentano i detenuti e tutto il comparto che si occupa di sicurezza costa di più.
Per diminuire la pressione, allora, qualche genio vara l'indulto.Praticamente un incentivo a commetere reati perchè tanto, anche se non la fai franca, troverai sempre un governo pronto a tirati fuori.
Naturalmente occorre che il volano di questo meccanismo si fermi ed inizi a girare al contrario.
Questo governo sembra partito col piede giusto, ma l'Italia non è fatta solo di Berlusconi e la sua cricca. Se giudici e magistrati per primi, facessero la loro parte per invertire il volano, domani, allora, forse basterà la presenza del Poliziotto o del Carabiniere di Quartiere per disincentivare la commissione di reati. Meno reati sono meno processi, meno condanne, meno detenuti, meno carceri, meno costi. Ma molta, molta, molta più libertà.
E ricordate: diecimila polizziotti con le mani legate non valgono un solo poliziotto con le mani libere. E tutti vivremmo meglio..Persino i comunisti.. Oggi lo ha cercato di spiegare Manganelli in Senato, ma chissà se l'hanno ascoltato....

Problema di impaginazione

A pag. 34 (dico 34) del Corriere della Sera di ieri c'è la seguente notizia:Il governo Berlusconi ha deciso di bloccare tutti i tributi locali, di “congelarli”.
Questo vale per le addizionali Irpef, vale per la Tarsu, per l’Irap, per l’imposta di scopo, per l’Ipt e per l’imposta sulle bollette elettriche. Si tratta di un provvedimento importante che entrerà in vigore a partire dal 2009.
Dall’anno prossimo, quindi, in virtù del comma 7 dell’articolo 1 del decreto legge 93/2008 l’accetta delle imposte locali, infatti, non si abbatterà - con ulteriori aumenti - sulla nostra testa.
Bene.
E' previsto anche che il blocco dei tributi locali non si applicherà a quelle Regioni che presentino un disavanzo nel comparto Sanità. Queste Regioni, potranno aumentare i tributi.
Benissimo.
Secondo voi non ci sarà qualche consulta che negherà la validità di questa legge? E allora vorrò vedere se il Corriere della Sera non metterà la notizia in prima pagina.

giovedì 29 maggio 2008

Puzzano più della spazzatura

I magistrati di Napoli in un documento inviato al Csm esprimono forti perplessità sul decreto del governo su ambiente e rifiuti. Loro sostengono che l'abolizione del potere del pm di disporre sequestri preventivi di discariche e zone di stoccaggio sarà "un fattore di rilevante depotenziamento" del contrasto alle attività illegali "di tutti gli inquinatori del territorio". E significherà perdita di efficacia "nel contrasto della criminalità organizzata".
Sono parole condivisibili in qualsiasi Stato che non sia l'Italia. I magistrati di Napoli dovrebbero documentare quale contrasto hanno finora opposto alla criminalità organizzata. Se solo avessero fatto il loro mestiere contro le discariche abusive e le organizzazioni malavitose, adesso non staremo parlando di emergenza. Gli unici atti che io ricordo sono unicamente stati indirizzati ai funzionari dello Stato e nei fatti hanno sempre ostacolato i piani per risolvere il problema.
E' proprio questa incontrastata realtà che ha spinto Berlusconi ad introdurre nel decreto l'abolizione dei sequestri preventivi delle discariche. Ed ha fatto bene.
D'altronde anche i domicialiari imposti solo ieri a persone del pool di Bertolaso, quando le richieste risalgono a gennaio, puzzano più della spazzatura.

La Sinistra sradicata....serve

A poche settimane dall’inizio della legislatura, nel Paese non si sente affatto la mancanza della cosiddetta sinistra radicale. Anche se molti sostengono che la scomparsa di questa cultura politica dal Parlamento sia stato un male. Altri, meno ipocritamente, dicono invece senza mezzi termini che ciò ha rappresentato un vantaggio per il nostro sistema, soprattutto sul piano della governabilità. Io mi limito a rilevare che se una coalizione che raccoglieva quasi 4 milioni di voti ne ha persi tre quarti nel giro di due anni, questo vuol dire che l’elettorato non crede più alla proposta politica complessiva che tale coalizione esprime. E sotto quest’ultimo profilo l’elemento del voto utile, pur avendo svolto un indubbio ruolo della debacle rosso-verde, ha semplicemente esaltato una tendenza in atto, le cui radici van ben al di là dei semplici meccanismi elettorali.
Dunque dicevo che non si sente questa mancanza. E allora come fare per risorgere?

Semplicemtente si inventano le derive razziste che solo la presenza dei rossi duri e puri avevano arginato.

Succede un'aggressione a Verona per una sigaretta? Sono stati gli squadristi! Quale occasione migliore per etichettare come "fascista" un'intera città e organizzare una manifestazione dei centri sociali? Con tanto di sovraesposizione dei media.

Succede che un preside è costretto a negare un convegno sulle foibe (grazie alla democrazia della sinistra) e poi succede che nei pressi dell'Università alcuni attivisti di Forza Nuova aggrediscono decine (20 secondo La Repubblica) di attivisti dei Collettivi Universitari con sedie e mazze di legno mentre questi attaccavano dei manifesti. Tranne poi a scoprire che ci sono delle fotografie a documentare che sono stati quelli dei collettivi ad aggredire con mazze (delle scope con cui stavano attaccando i manifersti) e sedie (prese dall'università) 4 ragazzi, noti esponenti di forza nuova, che passavano di lì con la macchina (che è stata distrutta). Ma ciò non impedisce a tutta la stampa orientata a strombazzare la deriva fascista.
Succede che poi i media si inventano un raid nazista al Pineto a Roma, se ne occupa anche "primo piano" con un certo Luxuria, e poi esce fuori uno che racconta la storia del furto di un portafoglio e spaccio di droga..... uno con tanto di Che Guevara tatuato sul braccio.
Anche di fronte a questa manifesta verità, ieri è stata organizzata i piazza la proiezione di un film anti-forza nuova con dibattito su come contrastare la violenza di destra.
Anche se i fatti smentiscono clamorosamente tutte le sceneggiate, tutti vanno avanti imperterriti (Veltroni in primis) ad allarmare l'Italia e l'Europa e continuano ad organizzare cortei e manifestazioni contro il razzismo, il nazismo ed il fascismo.
E con tutte queste "messe in scena", tendono a diffondere che l'antagonismo rosso è essenziale.

pre-tattica?

”Con la retata, ordinata dai pubblici ministeri di Napoli, dello stato maggiore di Bertolaso e quindi con la decapitazione della macchina da guerra messa su da Berlusconi per combattere la ’monnezza’, la magistratura militante ha dato un segnale preciso - sostiene Cossiga - quello che lorsignori vogliono non è nè un armistizio nè una pace contrattata: essi vogliono la resa del Governo, della maggioranza e quindi del Parlamento alla magistratura militante e alla sua guida: l’Anm“.
”Ma perché Alfano non va in visita, preceduto da un funzionario della Polizia Penitenziaria che regga una grande bandiera bianca, alla sede dell’Associazione Nazionale Magistrati, e, inginocchiatosi davanti al presidente Palamara, non dichiara che egli, il Governo, la maggioranza e il Parlamento si arrendono senza condizioni? Ma non ha capito nulla dal caso Mastella? Ma proprio vuole che la procura della Repubblica di Palermo gli arresti la moglie, il padre e qualche altro parente?“
Il sarcasmo di Cossiga, come al solito, non conosce limiti: ”Almeno Alfano faccia adottare subito un decreto-legge con il quale, con effetto retroattivo dal primo gennaio 2008 le retribuzioni dei magistrati siano quadruplicate ed assoggettate soltanto a un prelievo fiscale dell’1 per mille , ridotto dello 0,50 per chi ha una moglie o un amante e dello 0,25 per chi ha sia la moglie sia l’amante“.
L’interpretazione, meno caustica di quella di Cossiga, che dà della vicenda il segretario dell’Unione delle Camere penali Renato Borzone, che proprio ieri sera ha incontrato il ministro Alfano insieme a tutto l’esecutivo dell’Ucpi, è grosso modo questa: ”premesso che bisogna conoscere gli atti su cui stanno operando i magistrati partenopei, a me questo blitz da l’idea che una certa parte della magistratura non si fidi affatto delle parole concilianti del ministro che in pratica ha promesso che le carriere non saranno separate, e a ben vedere la diffidenza ha qualche ragione di essere dal punto di vista dei magistrati: sono stati infatti molti gli esponenti di An, a cominciare da Giulia Buongiorno, che in questi giorni hanno più volte ribadito che il problema della separazione delle carriere è invece sempre all’ordine del giorno, smentendo di fatto quello che il ministro si affanna a rassicurare in tutte le sedi istituzionali.. .io posso pensare che certi giudici, non sapendo bene dove votarsi, abbiano creduto che il tenere sulle spine l’attuale maggioranza su un problema così sensibile come è diventata la mondezza a Napoli possa essere un’indispensabile mossa di pre tattica... ma ovviamente siamo nel campo delle ipotesi allo stato puro“.
A sinistra ovviamente, dentro e fuori dal Pd, tutti si trincerano dietro il solito stantio ritornello della ”piena fiducia nell’azione della magistratura“, tranne Di Pietro per il quale, ovviamente, sono tutti colpevoli, senza processo.

Il furbastro

La lettura della denuncia dei redditi dei parlamentari svela alcune operazioni che il presidente dell’Italia dei Valori, un certo Di Pietro, ha portato avanti a dispetto di quei principi che predica e con metodi che lui stesso perseguiva quando indossava la toga nel tribunale di Milano.
L’“affare” in questione riguarda l’acquisto da parte della società An.to.cri. srl di proprietà di Di Pietro di un appartamento a Milano e di un mutuo acceso presso la Bnl. Fin qui tutto bene. Ma poi si scopre che l’immobile è stato affittato all’Idv, il suo partito, il quale versa un canone superiore alle rate del mutuo stesso.
E' un caso? No, è un metodo; infatti la stessa operazione viene ripetuta a Roma.
Insomma l’integerrimo magistrato di Mani Pulite, il persecutore dei corrotti e dei furbetti, che ha anche ricoperto il ruolo di ministro, fa un doppio affare: compra per sé degli immobili che diventano un investimento e li fa pagare all’Italia dei Valori. Partito che “campa” fondamentalmente grazie al finanziamento pubblico dei partiti (cioè tutti noi).
Ma non c'è nessuna legge che lo vieta... e quindi... lui ingrassa.

Il Divo

Il messaggio è chiaro: questo potere della Dc, incarnato da Andreotti per circa 50 anni, noi lo odiamo e lo vogliamo rappresentare colluso con la mafia.
Ancora: se i magistrati che volevano riscrivere la storia d’Italia (l’ordinanza di rinvio a giudizio di Andreotti a Palermo, firmata dall’allora procuratore capo Giancarlo Caselli, venne effettivamente pubblicata in un volume intitolato “La vera storia d’Italia") non ci sono riusciti, a noi, con i mezzi di suggestione che ci danno il grande schermo, chi ci ferma? Qui si mischia realtà e surreale e, alla fine del film, chi vorrà sarà libero di pensare che Andreotti un po’ mafioso deve esserlo stato per forza. Anche se è stato assolto. E magari avrà pure fatto ammazzare Pecorelli.
E in effetti sin dalle prime riprese si capisce che per la trama si deve dare per scontato che la Dc di Andreotti stia dietro la strategia della tensione e delle stragi, da piazza Fontana in poi. E che Moro doveva essere ucciso per volere degli americani. E che la P2 governava l’Italia con l’aiuto dello stesso Andreotti e di Berlusconi e che tutti i delitti irrisolti degli anni ’70,’80 e ’90 devono per forza avere avuto dietro la “manina” del gobbo malefico. Che viene reso appena più umano dalle sue stesse battute recitate con mastria da Servillo.

Quindi, se si perde nelle aule giudiziarie si può ottenere una rivincita nelle sale cinematografiche.
L’operazione è semplice quanto geniale: un regista di grande valore come Paolo Sorrentino si presta a consegnare all’immaginario di tantissimi spettatori un ritratto di Giulio Andreotti esattamente corrispondente a quello tracciato dai pentiti di Cosa Nostra. E si mostra come vero ciò che per dieci anni i pm palermitani hanno voluto credere come vero, a partire da Giancarlo Caselli in giù, che hanno poi sostenuto in giudizio l’accusa per mafia contro di lui. Ma lui è stato assolto.
E infatti lo stesso Paolo Sorrentino, nelle innumerevoli conferenze stampa tenute sia a Cannes sia a Roma non ha fatto mistero di considerare Andreotti come un “criminale” e di avere voluto fare il film solo per consegnare alla storia il famoso bacio tra Totò Riina e Giulio Andreotti che nella realtà nessuno riesce a immaginare come possa esserci stato.
Un film militante ed ideologico che arriva dove non può la magistratura.

Io avrei unom spunto per il regista: circa 30 anni fa un'amica di mia madre mi raccontò una storia, mi disse: nell'agosto 1949 mi trovavo in una trattoria nei pressi di Taormina e vidi molte macchine blu e chiesi al proprietario (che poi diventò un mafioso e poi pentito) che cosa stava succedendo e lui mi disse: c'è una riunione tra il boss dei boss Totò Riina con il presedente Andreotti e con il presidente di mediaset e di forza italia Berlusconi. Ci possiamo fare un film e lasciare alla storia questo memorabile incontro?

le false aggressioni politiche

Questo articolo ti fa capire come c'è bisogno di riacquistare il senso della realtà ed eliminare l'informazione farlocca che ormai la fa da padrone. Parla l'autore del raid del pigneto e smentisce tutto l'ambaradan che la stampa ed i politici stanno montando sulle aggressioni nazi-fasciste.
L'articolo è di CARLO BONINI.
L'uomo del raid del Pigneto, "l'italiano sulla cinquantina" cui la polizia cerca da cinque giorni di dare un volto, il più vecchio tra i mazzieri, il "Capo", arriva all'appuntamento ai tavolini di un bar che è notte. Ha i capelli brizzolati, gli occhi lucidi. Allunga la mano in una stretta decisa che gli fa dondolare il ciondolo d'oro al polso. "Eccome qua, io sarei il nazista che stanno a cercà da tutti i pizzi. Guarda qua. Guarda quanto sò nazista...". La mano sinistra solleva la manica destra del giubbetto di cotone verde che indossa, scoprendo la pelle. L'avambraccio è un unico, grande tatuaggio di Ernesto Che Guevara. "Hai capito? Nazista a me? Io sono nato il primo maggio, il giorno della festa dei lavoratori e al nonno di mia moglie, nel ventennio, i fascisti fecero chiudere la panetteria al Pigneto perché non aveva preso la tessera". L'uomo ha 48 anni. Delle figlie ancora piccole.
Una storia difficile di galera e di imputazioni per rapina. E, naturalmente, un nome. "Quello lo saprai molto presto. Il giorno che mi presento al magistrato, perché quel giorno il mio nome non sarà più un segreto. Mi presento, parola mia. La faccio finita cò 'sta storia. Ma ci voglio andare con le gambe mie a presentarmi. Nun me vojo fà beve (arrestare) a casa. Perciò, se proprio serve un nome a casaccio, scrivi Ernesto... ". Indica la foto sulla prima pagina dell'edizione di Repubblica del 27 maggio. Quella scattata durante il raid con il telefono cellulare da uno dei testimoni dell'aggressione. "Ecco. Io sono questo qua. Questo cerchiato con il marsupio e la maglietta rossa, che si vede di spalle. La maglietta è una Lacoste. Adesso ti racconto davvero come è andata. Ti racconto la verità prima che mi si bevono. Perché la verità, come diceva il Che, è rivoluzionaria. La politica non c'entra un cazzo. Destra e sinistra si devono rassegnare. Devono fare pace con il cervello loro. Non c'entrano un cazzo le razze. Non c'entra - com'è che se dice? - la xenofobia. C'entra il rispetto.
Io sono un figlio del Pigneto. Tutti sanno chi sono e perché ho fatto quello che ho fatto. Tutti. E per questo si sono stati tutti zitti con le guardie che mi stanno cercando. Perché mi vogliono bene. Perché mi rispettano. Perché hanno capito. Io ho sbagliato. E non devo e non voglio essere un esempio per nessuno. Ma per una volta in vita mia, ho sbagliato a fin di bene. E allora è giusto che il Pigneto veda scritta la verità. Se lo merita. E quella la posso raccontare solo io". La "verità" di "Ernesto" ha un incipit. Giovedì 22 maggio. Quarantotto ore prima del raid. "A metà mattina, a una donna di cui non faccio il nome e a cui voglio bene come a me stesso, rubano il portafoglio in via Macerata. Non faceva che piangere. Un amico mio - un immigrato, pensa un po' - mi dice che se lo voglio ritrovare devo andare nel negozio di quell'infame bugiardo dell'indiano. In via Macerata. Perché il ladro sta lì. E' un marocchino, un tunisino, mi dice l'amico mio.
Venerdì, verso mezzoggiorno, ci vado. Trovo questa merda di marocchino, o da dove cazzo viene, questo Mustafà, seduto davanti al negozio con una birra in mano. Una faccia brutta, cattiva, con una cicatrice. Mi fa cenno di entrare e nel negozio mi trovo lui, l'indiano bugiardo e un vecchio, un italiano. Il marocchino mi dice: "Tu passare oggi pomeriggio e trovare portafoglio". Io dico va bene. Dico solo: "Dei soldi non me frega niente. Ma dei documenti sì". Ripasso il pomeriggio e quello mi dice: "Scusa. Non fatto in tempo. Torna domani". Io ripasso sabato mattina e quel Mustafà là, ridendo, sempre con quella cazzo di birra in mano, mi fa segno che i documenti l'ha buttati dentro una buca delle lettere. Allora non ci ho visto più. Mi è partita la brocca. Ho cominciato a strillare, dentro e fuori del negozio. In mezzo alla strada. E ho detto: "Se vedemo alle cinque. E se non salta fuori il portafoglio sfascio tutto"".
Alle 17 di sabato, dunque, arriva "Ernesto". Ma non da solo. "Eh no. Fermati. Fermati qui. Io arrivo da solo. Perché io voglio andare a gonfiare il marocchino da solo. Io quando devo fare a cazzotti non mi porto dietro nessuno. Il problema è che quando arrivo all'angolo con via Macerata non ti trovo una quindicina di ragazzi del quartiere? Tutti incazzati e bardati. Te l'ho detto. Mi vogliono bene. Avevano saputo della tarantella ed erano due giorni che sentivano questa storia di questo portafoglio. Evidentemente volevano starci pure loro e si sono presentati. Non l'ho mica chiamati o invitati".
"Ernesto" fa un cenno al cameriere. Chiede un whiskey di malto scozzese. Un "Oban". Strizza l'occhio. "Lo vedi questo? E' cresciuto con me al Pigneto". "Che stavo a dì? Ah sì, i pischelli. Io davvero non riesco a capire come si sono inventati la storia della svastica. Ma quale svastica? Io questi pischelli non li conosco personalmente, ma mi dicono che sono tutto tranne che fascisti. E, comunque svastiche non ce n'erano. Quei pischelli, per quanto ne so, si fanno il culo dalla mattina alla sera. E hanno solo un problema. Si sono rotti il cazzo di vedere la madre, la sorella o la nonna piangere la sera, perché qualche vigliacco gli ha sputato o gli ha fischiato dietro il culo. Te lo ripeto, io non l'ho chiamati. Io ce li ho trovati. E poi, scusa tanto sa, ma hai mai visto tu un raid nazista senza una scritta su un muro? Qualcuno si è chiesto perché, se era un raid, nessuno ha toccato per esempio i sette senegalesi che vendevano i cd taroccati in via Macerata? Lo vuoi sapere perché? Perché i senegalesi non avevano fatto niente. Perché sono amici. Perché portano rispetto e quando stava per cominciare il casino al negozio dell'indiano, gli ho detto di mettersi da una parte". Forse "Ernesto" vuole solo coprire quei ragazzi. Forse la sua storia comincia a pattinare. "Aspetta. Io ti ripeto che i nomi di quei pischelli non li conosco e, comunque, se anche li conoscessi non li farei mai. Ma la dimostrazione che dico la verità sai qual è? E' che loro erano tutti coperti. Con i caschi, con i cappucci. E io invece ero l'unico a volto scoperto. Perché, come t'ho detto, io se devo andare a fare a cazzotti ci vado a mani nude, da solo e a viso scoperto. Te ne dico un'altra. La dimostrazione che sto dicendo la verità è che quando l'indiano di via Macerata mi vede e se la dà, dopo che gli ho sfasciato le vetrine, i pischelli si mettono a correre verso via Ascoli Piceno. Per me è finita lì. E non capisco quelli che vogliono fare. Allora li raggiungo a piedi e quando all'angolo tra via del Pigneto e via Ascoli Piceno vedo che stanno a fà un macello con i bengalesi, che si sono messi a sfasciare le macchine della gente del quartiere, cominciò a gridare. Grido: "A pezzi de merda che state a fa'? Annatevene da lì, a rincojoniti!". Per questo, come ho letto sui giornali, dicono che hanno sentito "il Capo" dare ordini in italiano. Ma quali ordini? Io li stavo a mannà a fanculo perché mi era presa paura. Avevo capito che casino stava montando". Cosa aveva capito "Ernesto"? "Avevo capito che, senza volerlo, avevo slegato la bestia. Avevo capito che il veleno mio era il veleno di tutti. Sai perché penso che i pischelli sono andati dai bengalesi in via Ascoli Piceno? Perché quell'alimentari là, quello dove è andato a chiedere scusa Alemanno, due anni fa l'avevano chiuso per spaccio. Perché sotto il sacco dei ceci che dice di vendere, il bengalese ci teneva la droga. So che è andato assolto perché ha detto che la roba la nascondeva un marocchino. Sta di fatto che lì davanti è sempre un circo. Stanno sempre aperti. Anche alle cinque de mattina. Mi spieghi che cazzo si vendono?".

mercoledì 28 maggio 2008

Il Libano italiano

Credo che Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera, abbia colto nel segno, su come effettivamente stanno le cose, e con una lucidità che non ha eguali dice: Chi plaude come «democratica» la rivolta antidiscariche, forse non lo sa ma il «modello di Stato» che sta proponendo a tutti noi è il Libano. In pratica come in Libano, ognuno si crea il suo “piccolo mondo decisionale”, modello “fai da te”.
Pensate che stia esagerando? Vi assicuro che è cosi: Per esempio a Chiaiano, i no global e i centri sociali, come ultimatum alla mediazione, hanno “concesso” l’ingresso ai tecnici di Bertolaso , “ma non alla polizia, no ai militari, in pratica, no allo Stato”.
Ovviamente, il fallimento dello Stato non comincia oggi, ma è incominciato con i passi indietro fatti per la Tav, per i Rigassificatori, per i Termovalorizzatori. Ovviamente nel futuro, avremo i passi indietro per le Centrali Nucleari, il Ponte di Messina, ed altro.
Il fallimento non si riconduce solo a Napoli, ormai è in forma diffusa sul tutto il territorio nazionale. La cosa “divertente” è che le coalizioni antistato, sono variegate e formate oltre che da normali cittadini, da sacerdoti, ambientalisti, amministratori locali, consiglieri regionali della sinistra radicale, di sinistra, centristi o centrodestra, politici nazionali, in alcuni casi frange malavitose, e chi più ne ha più ne metta. Ovvviamente non sono sempre gli stessi, da qualche parte può capitare che i sacerdoti, siano con la sinistra radicale, in altre, gli amministratori con frange malavitose, avversario unico : LO STATO.
Ciliegina sulla torta a tutto ciò, i Magistrati.
Non si capisce, per quale sortilegio, puntualmente compaiono nei momenti ”più” opportuni, sia per far cadere un governo, per far dimettere un Presidente del Consiglio durante un G8, oppure nel momento che si vede uno spiraglio per risolvere un problema che dura da quindici anni, come i rifiuti. E come se avessero una sfera di cristallo, sono gli unici in Italia, “al momento giusto, nel posto giusto”
Che dire, “Brava la Magistratura”. Salvo che qualche dubbio ti viene quando poi vedi che vengono tutti assolti perchè non c'è alcun reato, o che anche qualche Giudice sfila in corteo per la protesta di Chiaiano. E mi permane un dubbio, ma non è che sono finito in Libano?

martedì 27 maggio 2008

Sui muri di Chiaiano

Loro sanno di chi è la colpa

Arrivano i Cei

I Cpt (centri di permanenza temporanea) si modificheranno in Cei (centri di identificazione ed espulsione).
Le strutture militari non più in uso potrebbero essere utilizzate per la realizzazione di nuovi centri di identificazione ed espulsione per immigrati.
È quanto emerge dall'incontro al Viminale tra il Ministro dell'Interno, Roberto Maroni e il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa.
È stato deciso quindi di istituire un gruppo di lavoro tra i due Ministeri, Interno e Difesa, che procederà all'individuazione dei siti ritenuti più idonei ad ospitare le nuove strutture.
Mica bau bau ... micio micio.

Che faccia di bronzo

C'è poco da dire. La figuraccia è evidente.
I sindacati avevano fatto i salti mortali perchè Prodi inserisse la colpevolezza dei datori di lavoro nel pacchetto sicurezza.
Ora succede che 3 ragazzi della scuola di giornalismo della Cattolica filmano i lavoratori girano senza casco e si sporgono nel vuoto senza imbragature in un cantiere della nuova sede della CGIL a Milano.
In questo caso il datore di lavoro non c'entra nulla; infatti, di fronte al video che mostra tutto questo il sindacalista spende parole di fuoco: se i lavoratori non vogliono rispettare le norme di sicurezza devono essere cacciati.
Poi però quando si scopre che il cantiere è gestito dalle Coop il sindacalista non sa più cosa dire e alla fine la sensazione è di chi si stia arrampicando sui vetri... senza imbragatura, escogitando una frase senza senso: i capocantieri spesso non vengono ascoltati.
Con quale faccia di bronzo il sindacato convocherà lo sciopero al prossimo infortunio sul lavoro? Sbraitando contro il padrone schiavista?
Boh!
Avrei tanto voluto sentire la autorevole voce di Napolitano; finora era stato sempre puntuale, ad ogni morte bianca.

A buon intenditor....

Rifiuti a Napoli, leggi sulla sicurezza, ICI, mutui, detassazione degli straordinari, centrali nucleari ed ora anche modifica delle regole d'ingaggio in Afghanistan.
Non si può proprio dire che il nuovo governo si stia muovendo lentamente per risolvere i problemi. Si può essere d'accordo o meno sulle soluzioni e sui metodi per risolvere i problemi, però, è vero che:
1) i problemi devono essere risolti
2) il più velocemente possibile
3) il centrosinistra al governo non è riuscito a risolverli.
Con le elezioni il popolo italiano ha scelto in maniera netta di abbandonare il continuo chiacchiericcio del centro sinistra, i mille capipopolo autorizzati a parlare, i ministri che sfilano contro il governo. Gli italiani hanno scelto l'uomo solo al comando.
E quell'uomo ha detto: fai le barricache per fermarmi le discariche? E io ti metto in galera. Manifesti? E io ti mando la polizia che carica, anzi, l'esercito. E non tornom indietro.
Guarda caso questa mattina i manifestanti hanno abbandonato le barricate a Chiaiano.
Per la TAV non fu così!
Vorrà dire che fare la faccia cattiva alla fine paga?

Dedicato a te


Dedicato a te che sbraiti tanto contro le centrali nucleari, ma consumi tanta energia e sbraiti per la salatissima bolletta.
Dedicato a te che parli tanto di ambiente ed ecologia ma che giri con un vecchio diesel che ammorba l’aria.
Dedicato a te che ti riempi la bocca di parole quali equità e merito e non capisci che sono due termini contraddittori.
Dedicato a te che vuoi le città pulite ma scuoti la tovaglia fuori dalla finestra.
Dedicato a te che ti vergogni per la situazione in cui si trova Napoli ma poi ti schieri con il fronte del no alle discariche e del no al termovalorizzatore o, al limite favorevole, ma basta che non si faccia vicino a casa tua.
Dedicato a te che parli di integrazione ed accoglienza e che ti schieri a difesa dei clandestini salvo poi incazzarti come una belva perché il clandestino di turno ti ha rubato il portafoglio!
Dedicato a te che in cuor tuo sai di sbagliare ma siccome lo fanno tutti, decidi di sbagliare.
Dedicato a te che rifuggi la violenza e che ti avvolgi nella bandiera della pace salvo poi correre, con una spranga in mano contro le forze dell’ordine e dedicare le tue attenzioni a vetrine e monumenti.
Dedicato a te che hai manifestato contro la violenza fascista di Roma (hai fatto bene), ma non te ne è fregato niente dell'assalto dei rom alle forze dell'ordine a Catanzaro.


Abbaiare per dar segno di vita?

L’antiberlusconismo e la polemica che non ha contatti con la vera realtà della situazione sono tornati alla ribalta. D'altronde l'antiberlusconismo è l'unico argomento che vede l'opposizione unirsi. E questa volta si tratta dell'emendamento battezzato "salvarete4".
Sull'argomento segnalo un articolo di F. De Benedetto su Il Sole 24 ore che, in modo chiarissimo, stravolge l’offensiva della sinistra sull’emendamento governativo in questione.
Riporto letteralmente alcuni passaggi:
-la legge recepisce una direttiva comunitaria
-la priorità di ogni governo dovrebbe essere scongiurare il rischio di qualsiasi infrazione
-il Governo Prodi voleva barare dicendo che l’intera Gasparri era da abrogare, perchè condannata dall’Europa
-i rilievi europei riguardano anche la Legge Amato del 2001
-l’emendamento recepisce in pieno la formulazione richiesta da Bruxelles
-Rete4 con le obiezioni di Bruxelles non c’entra nulla
-Sarà il Consiglio di Stato a decidere se e come Europa7 dovrà essere risarcita
-il PD fa male a rincorrere Di Pietro su questa strada.
E allora perchè abbaiare? Per accontentare i colorati dell'Arcobaleno o per dare segno di vita?

lunedì 26 maggio 2008

Bella vita

Che fine fanno i soldi che ci vengono rubati dentro le case, o per la strada dagli zingari e che ci vengono rubati attraverso i sussidi che riescono ad estorcere allo stato italiano, attraverso ciò che viene sottratto a noi dalle nostre tasse, che anziché tornare in servizi verso gli italiani se ne vanno in servizi verso i nomadi.
Guardalo qui.
http://www.youtube.com/watch?v=JbJ6JgjJKOM

domenica 25 maggio 2008

L'ultima Prodezza

Sono centinaia di migliaia e depositati ci sono centinaia di milioni di euro. Ma tra poco, ad agosto, saranno espropriati. Sono i libretti postali "dormienti", quelli che da più di dieci anni non registrano alcun movimento, né in entrata né in uscita, e che contengono almeno più di 100 euro. Secondo quanto stabilisce il regolamento collegato alla Finanziaria 2006, questi libretti, come tutti i conti correnti bancari nelle stesse condizioni, il 26 agosto confluiranno nel fondo nazionale destinato al 20 per cento ai lavoratori precari e per l'80% a risarcire le vittime dei crack bancari.
Come dire che sono soldi che svaniranno nel marasma delle pubbliche amministrazioni.

Tra i sinistri

A Montecatini i vigilini devono elevare un numero minimo di multe a persona se non vogliono incorrere in sanzioni da parte della società, la Montecatini parcheggi.
Le "aspettative aziendali" per il 2008 hanno fissato in 14/15 multe al giorno la "produzione" di ciascun ausiliario del traffico. E il dipendente che risulta aver prodotto meno della media mensile è oggetto di richiami verbali. E dopo tre richiami, il vigilino rischia di subire azioni sanzionatorie.
Per la cronaca, le medie mensili di febbraio, marzo ed aprile di quest'anno sono state di 17,47, 17,95 e 16,72 multe pro-capite per turno giornaliero.
A "svelare" questo meccanismo, rendendolo pubblico, è l'ex assessore Sandro Schiavelli.
Questa notizia non la voglio neppure commentare.

Prossimamente

Sale il prezzo del petrolio (e specialisti dicono che arriverà a 200 dollari al barile) e sale il prezzo della benzina. Ma non dimentichiamo che il 60 per cento del prezzo alla pompa se ne va all’erario e che più la benzina cresce, più lo Stato incassa. E allora c'è chi dice che una soluzione immediata sarebbe quella di limare le accise ed escluderle dall’imponibile Iva (evitando la tassa sulle tasse).
Io penso che vi sia una via migliore: detassiamo la proprietà con l’abolizione graduale del bollo auto. A parità di costi per lo Stato (meno introiti per il bollo e maggior introito sulla benzina) si darebbe vita ad una misura di maggior valore ambientale. Oggi infatti la patrimoniale sull’auto funziona come incentivo all'uso: "prendo la macchina, almeno ammortizzo il bollo".
C'è un solo problema: oggi il gettito del bollo è in buona parte destinato alle regioni e la detassazione contrasterebbe la via del federalismo fiscale.
Basta trovare altre forme di contribuzione,... e si può fare.
Il bollo auto porta alle casse dello Stato circa 4 miliardi all’anno. Tanti soldi, dunque. Se il sollievo che si intende garantire agli automobilisti fosse, ragionevolmente, di inferiore entità, basterà seguire la voga del momento, cominciando a diminuire il bollo sulle utilitarie, che consumano meno e occupano meno spazio.
Penso che sarà così.

Disinformazione

Chi ieri ha avuto Repubblica tra le mani ha potuto leggere, in prima pagina, che il governo ha posto dei «limiti ai matrimoni misti». Normale, davanti a un simile titolo, pensare che Berlusconi abbia reintrodotto le leggi razziali del 1938, che al primo punto stabilivano proprio «il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita non ariane». Una “notizia”, guarda caso, che combacia con le accuse di xenofobia che una certa sinistra europea getta addosso al governo Berlusconi. C’è solo un dettaglio: è tutto falso.
Il governo non ha introdotto alcun «limite» ai matrimoni misti. Immigrati e italiani potranno sposarsi dove vogliono, quando vogliono e come vogliono. Proprio come hanno fatto sinora. L’unica novità sono i termini di concessione della cittadinanza: prima l’immigrato che sposava un italiano la otteneva dopo sei mesi, con le nuove leggi potrà averla dopo due anni. Come accade in altre democrazie occidentali.
Nel Paese che è di esempio al resto del mondo per come riesce ad integrare i nuovi arrivati, gli Stati Uniti, bene che vada l’immigrato che sposa un americano ottiene la cittadinanza dopo tre anni. E Barack Obama e Hillary Clinton, paladini della sinistra de noantri, si guardano bene dal chiedere di cambiare una legge che funziona.
Vogliono fare gli americani, quelli del Partito democratico, ma non conoscono l’inglese e finiscono per parlare a vanvera. Tipo Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato. Ha detto che il reato di immigrazione clandestina, appena introdotto dal governo Berlusconi, «non esiste nemmeno negli Stati Uniti». E invece negli Usa esiste eccome. È un reato federale previsto dall’“Immigration and Nationality Act” ed è punito con le multe e con il carcere, che può durare sino a due anni.
Fonte: Fausto Carioti

sabato 24 maggio 2008

Chi protesta a Chiaiano?

Un persona normale non tirerebbe molotov e bombe carta contro le forze dell'ordine. Tra i manifestanti di Chiaiano ci sono sicuramente camorristi, centri sociali e ultras; mi auguro, allora, che scattino al più presto le manette. LA RICREAZIONE E' FINITA.

Tanto lavoro per Brunetta

Siamo tutti nella stessa barca, ma qualcuno lo è di più.
Dieci dipendenti della Regione Puglia, in servizio nei gruppi consiliari negli uffici distaccati di Foggia e Lecce, sono stati infatti indagati per truffa e falso dalla procura di Bari per essersi assentati durante l'orario di lavoro per andare in barca con gli amici o per fare shopping con la famiglia. L'indagine, condotta dalla polizia, è coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe Carabba che ha avviato gli accertamenti dopo aver ricevuto un esposto anonimo molto dettagliato. I dipendenti indagati sono stati pedinati e fotografati dalla polizia nei loro spostamenti fuori dall'ufficio, durante l'orario di lavoro. L'inchiesta avrebbe accertato che i dipendenti infedeli avrebbero firmato il registro delle presenze il giorno dopo, avvalendosi in qualche caso della complicità dei responsabili dell'ufficio.
E c'è chi dice che il problema è solo l'evasione fiscale, che certamente c'è e va combattuta, ma se smascheriamo tutti i fannulloni, la corruzione e i falsi invalidi di soldi ce n'è d'avanzo.
Oramai la piaga è dilagata ovunque nel pubblico impiego, soprattutto perchè nessuno controlla. Suggerirei al ministro Brunetta di far inserire una modifica all'art. 18 che prevede per chi abbandona il proprio posto di lavoro per uno o più giorni ingiustificatamente il licenziamento in tronco. In più, come si fece per le Brigate Rosse, a chi segnala il fatto un bouns pari alle tasse relative ai giorni di assenza ingiustificata dell' indagato.

L'ora della verità

Non è possibile che ogni volta che si decida qualcosa deve esserci un gruppuscolo, una minoranza organizzata che finisce per protestare, far casino e dar sfogo alla sua rabbia. Va bene ascoltare la voce dei cittadini, ma quando lo Stato deve decidere, decide e alle parole devono seguire i fatti, altrimenti le istituzioni perdono di credibilità.
Come diceva Mao, tanto caro alle sinistre, "COLPIRNE UNO PER EDUCARNE CENTO". Si prendano su 1000 manifestanti 10 a caso , e li si fà passare la settimana dritti in galera, e poi vediamo se gli passa la voglia di comportarsi in maniera selvaggia e incivile, di lanciare molotov bottiglie e sassi; in più, come si fa con i teppisti del pallone, a cui viene interdetto l'ingresso allo stadio per un certo tempo, a questi deve essere interdetta la partecipazione a manifestazioni che si traducono in guerriglia contro la polizia; e se si fanno ripescare, subito al gabbio per almeno un anno.
Eccoci è l'ora della verità, ora sapremo se il governo Berlusconi è tutto "chiacchere e distintivo" o è finalmente un Governo vero.

Un invito agli amici campani: lasciate lavorare chi sta cercando di evitare ulteriori danni. Per quelli che già ci sono (i danni) chiedete conto ai vostri amministratori che ancora hanno la sfrontatezza di restare lì e di comparire sorridenti in TV.
Cosi' è se vi pare ( e anche se non vi pare).

giovedì 22 maggio 2008

Mettete un freno

Tra Amato e Prodi si sta sbancando l'Inps.
Le cose stanno così: gli immigrati che hanno compiuto i 65 anni e non hanno redditi oppure sono sotto la soglia dei 5mila euro annui, hanno diritto a quella che una volta si chiamava “pensione sociale”. E' la legge 388 del 2001 (introdotta nella finanziaria 2001 del governo Amato).
Poi è arrivato il governo Prodi ed è stata fatta la legge del ricongiungimento dei familiari. Quando gli extracomunitari regolari residenti in Italia con tanto di carta di soggiorno in regola e residenza, si sono accorti delle normativa di legge che ha riconosciuto l’assegno sociale anche ai cittadini stranieri, non hanno fatto altro che presentare domanda di ricongiungimento familiare e far arrivare in Italia genitori o parenti anziani. Tra gli immigrati extracomunitari, pare che gli albanesi siano stati i maestri in materia.
Come funzione questa legge varata dal parlamento italiano?
L’extracomunitario regolare, dopo aver fatto venire in Italia i congiunti, manda i familiari o il familiare ultra-65enne all’Inps. Qui l’interessato autocertifica l’assenza di reddito oppure dichiara la pensione minima nello Stato di provenienza - che deve essere certificata - e il gioco è fatto. L’Inps a quel punto eroga 395,6 euro al mese di assegno sociale, più 154,9 euro di importo aggiuntivo. In totale 550,5 euro per 13 mensilità quindi 7.156 euro l’anno, esentasse. In sostanza genitori, nonni e parenti tutti over 65 di lavoratori extracomunitari, percepiscono i 7.156 euro all’anno, senza aver mai versato alcun contributo all’Inps.Tutto questo mentre una buona fetta di pensionati modenesi, percepisce pensioni di 500 euro al mese, meno dell’assegno agli anziani stranieri e tutto questo dopo aver versato contributi e pagato tasse per una vita.
Bella schifezza.

Il Rinascimento

Il Governo ieri ha dato una scossa. «Sono venuto qui per dire che lo Stato c’è».
Il segnale è arrivato come nessuno se lo aspettava, con una forza e una nettezza che non appartenevano più alla politica.
Ed è stato ancora una volta Lui a ordinare il cambio di marcia. Silvio Berlusconi ha detto all’Italia che il Governo nazionale non sta fermo a prendere colpi in un deficit democratico di autorità e autorevolezza ma che al contrario ha il coraggio di giocarsi alla prima mano il suo tesoro di credibilità. Con scelte impopolari forse ma sicuramente necessarie, con il ricorso a misure dolorose eppure non più rinviabili, soprattutto con l’impegno a difenderle anche davanti alle già annunciate manifestazioni di protesta.
Non c'è bisogno di nessun dialogo; sull'argomento si sono fatte tante chiacchiere, tanti tavoli e tante concertazioni; ora è tempo solo di decidere. E questo Governo ha mostrato di saperlo fare.
Il precedente governo ha mostrato un’Italietta incapace di risolvere i problemi fino a farsi travolgere. Una incapacità di decidere diventata impotenza, che ha prodotto la perdita di fiducia del cittadino, la rabbia di chi è esasperato dai sacchetti di rifiuti davanti alla propria casa e la rabbia di chi si è sentito violentato da vecchie discariche illegali e oggi non vuole quelle sicure.
Isoliamo gli antiberlusconiani alla Di Pietro (tanto a lui non gli andrà mai bene nulla di quello che verrà fatto da questo edsecutivo) e facciamom partire da Napoli il rinascimento.

Walter, ma che ragionamento è?

Ingresso illegale nel territorio dello Stato : «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni».
Questo il testo del tanto discusso “reato d’immigrazione clandestina” già da tempo in vigore in Francia e Germania.
In Italia si sentono le solite strombazzate. Mi stupisce quella del PD, che teme il riempimento delle carceri perchè, dice, che in Italia ci sono 650.000 clandestini .
Ai simpatizzanti del PD chiedo: Perchè le carceri non si sono riempite in Francia e Germania? E già la risposta a questa domanda mi fa capire che il problema non è questo. Però, proprio a causa di questi tipi di politiche oggi ci troviamo ad aver depenalizzato il reato di prostituzione, dell'uso di droghe, ecc; continuando così, se facessimo un censimento degli spacciatori dovremmo depenalizzare anche lo spaccio di droga, e poi gli scippi, e poi i furti, e poi le rapine. e poi?
Ma che ragionamento è?

Si parte

Tre "Bravi" con qualche riflessione:
Bravi per la detassazione dello straordinario. Vanno bene anche le due limitazioni: Potranno accedere allo sgravio fiscale, i lavoratori con reddito lordo annuo fino a 35.000 euro. I quali avranno diritto all’applicazione di un’aliquota del 10% - su straordinari, premi, incentivi ecc. ecc. -, fino a concorrenza di un importo massimo di 3.000 euro.
E' bene anche che, in questa fase sperimentale, siano stati esclusi gli statali. Forse avrei però visto di buon occhio l'inclusione dei dipendenti delle Forze dell’Ordine e dei VV del Fuoco.
Bravi per aver abolito l' ICI sulla prima casa. Anche se un certo Bersani continua a dire che già il governo prodi aveva provveduto ad eliminare questa tassa per oltre il 40% dei proprietari. A Bersani devo dire due cose: 1. io, e tutti i proprietari dell'edificio dove abito, e tutti i miei amici la contuinavamo a pagare (e non siamo Paperon de' Paperoni), la paga anche la mia mamma ed una mia cugina che, oltre alla prima casa, hanno solo la pensione di reversibilità di circa 1000 euro/mese; 2. Quantunque fosse vero, non mi risulta che i mancati introiti dei Comuni siano mai stati compensati dal precedente governo e quindi il tutto si sarebbe tradotto in un aumento delle tasse locali (e queste le abbiamo viste). In conclusione caro Bersani, abbiamo continuato a pagare l'ICI ed anche gli aumenti delle tasse locali.
Bravi per il pacchetto sicurezza. Prendo spunto dalla sempre brava Barbara Di Salvo (autrice di uno dei miei pochi blog preferiti ) per dire al nostro Governo: Per favore non date retta ai soliti quaquaraquà e andate avanti per la vostra strada. Fregatevene altamente dei soliti intellettualoidi che oggi vi accusano di razzismo e xenofobia perché volete combattere la criminalità e l’immigrazione clandestina. Tanto ai vari Santoro, Scalfari e compagnia cantante non piacerete mai. Quindi, avanti tutta.
Piuttosto, una preghiera: lasciate perdere il reato di clandestinità. Meno i giudici riescono a intromettersi, meglio è. Non è un problema solo di carceri piene o di spese di giustizia. Quello sarebbe il male minore. Il problema è che li assolveranno quasi tutti, dopo averli mantenuti a nostre spese in Italia per tutta la durata quaresimale dei tre gradi di giudizio.Basta poco per far saltare tutto il pacchetto sicurezza. Basta affidarlo alla gestione dei magistrati e ne fanno carta straccia. Lo scenario che si presenterebbe è questo: Arrestano un clandestino. Tempo due giorni è già fuori perché non esistono esigenze di cautela. Mica è Danilo Coppola. Di scappare non ci pensa neppure, è venuto in Italia apposta, figurati se se ne va di sua sponte. Reiterare il reato certo non può farlo: che fa, avanti e indietro dalla frontiera? Di prove da inquinare ce ne sono poche, è evidente che è clandestino. Et voilà, il clandestino è a piede libero.

Non posso ancora dire bravo per la monezza della Campania, e lo dirò solo quando vedrò i fatti; per il momento a Napoli lo Stato ha manifestato la volontà di riprendere in mano il Paese, se necessario col pugno di ferro. L’immondizia non può sparire con un colpo di bacchetta magica, dunque si creeranno delle discariche e chi protesterà sarà scoraggiato a manganellate se non col carcere. È un sistema piuttosto spiccio, ma è l’unico che funziona. L’alternativa è il disastro di Napoli e il disonore internazionale.

Alla fine del Consiglio dei Ministri Giulio Tremonti ha illustrato l'accordo tra il Governo e le banche: Chi ha contratto un mutuo a tasso variabile può rimettere infatti le lancette dell’orologio al 2006, poco prima dell’impennata dei tassi di interesse. Ma se i tassi d’interesse internazionali non scenderanno abbastanza, dovrà pagare più a lungo. L’intesa, ha spiegato l’Associazione
bancaria italiana, potrebbe riguardare circa 1,25 milioni di nuclei familiari che potrebbero arrivare a risparmiare circa 850 euro l’anno ciascuna.

Avanti così.

martedì 20 maggio 2008

Meglio lasciarli a respirare monnezza

Il Governo Berlusconi a Napoli scatena il “fronte del no”.
Negli uffici della Digos di Napoli fino a ieri erano giunte ben 9 richieste di autorizzazione di pubbliche manifestazioni, tutte in concomitanza con la riunione del Consiglio dei ministri in programma domani.
Alla questura partenopea sono pervenute le richieste dei “Lavoratori per la raccolta differenziata”, (che dalla Galleria Umberto vorrebbero sfilare fino a piazza del Plebiscito, sulla
quale insiste la Prefettura, sede del vertice); degli “Eurodisoccupati”, (che da piazza Municipio, lato Maschio Angioino, pure vorrebbero raggiungere la piazza del Plebiscito); degli Osa,“Operatori socio-sanitari precari”, (in passato autori di una occupazione della stazione ferroviaria centrale che muoverebbero sempre da piazza Municipio, lato basso, verso la Prefettura); in piazza anche l'Sll, “Sindacato lavoratori in lotta”, che vorrebbe sfilare da piazza Matteotti); dei lavoratori addetti alla raccolta differenziata aderenti al sindacato Cisal, promotori di una manifestazione autonoma di presidio a piazza Matteotti; dell’assemblea regionale degli immigrati, che protesta insieme all'Opera Nomadi per la questione dei rom; dei comitati ambientalisti legati ai no-global e di frange dei disoccupati; della “Rete rifiuti tossici” e infine del “Coordinamento di lotta per il lavoro”, che si concentrerà in piazza del Gesù per sfilare verso piazza Plebiscito.
Il fil rouge ufficiale che unisce queste manifestazioni è il no alle discariche ed agli inceneritori dei rifiuti. Però i rifiuti non li vogliono neppure per le strade.
Perchè nessuno fa simili manifestazioni sotto il Comune, reo di non far partire la raccolta differenziata?
Forse l'unico fil rouge che li unisce è solo l'antiberlisconismo.

Materiale per Travaglio

Finchè i dossier sono affidati a Santoro, D'Amico, Floris, Lerner, Berlinguer, Dandini......, il giustizialismo avrà una unica direzione. Ci sono invece cose di cui nessuno parlerà mai:

Nel 1985 Massimo D'Alema ricevette 20 milioni di lire da parte del miliardario barese Francesco Cavallari, che fu in seguito condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Per questo finanziamento illecito D'Alema è stato inquisito ma, a causa dello scadere dei termini di prescrizione nel 1995, il procedimento è stato archiviato dal gip C. Russi. L'episodio è stato ammesso dallo stesso D'Alema quando il reato era destinato a cadere in prescrizione". (Wikipedia)
Dopo di che il baffino nazionale è stato nominato (non eletto dal popolo) Presidente del Consiglio.

Nel settembre 2000 si apre il capitolo sui rapporti tra cooperative rosse e mafia (con quindici ordini di custodia cautelare, su iniziativa della Procura della Repubblica di Palermo). Achille Occhetto inquisito verrà dichiarato responsabile di finanziamento illecito per i soldi di una società italo-tedescorientale, ma il reato verrà dichiarato prescritto.
Alcune decine di dirigenti e funzionari del suo partito verranno condannati o patteggeranno pene per corruzione e finanziamento illecito.

Gli atti di un processo in Campania durato molto tempo, 10 anni, in cui il presidente di una cooperativa rossa ha denunciato la provenienza di certi capitali di cui erano al corrente i dirigenti del partito e si trattava di capitali di provenienza della criminalita' organizzata. Il processo si e' concluso, quindi, con la prescrizione, ma i dati che risultano dai documenti processuali sono inoppugnabili.

Due "inviti a comparire" sono stati inviati dalla Procura romana al segretario del Pds Massimo D' Alema e all' ex capo dello stesso partito, Achille Occhetto. I due leader della Quercia dovranno presentarsi, martedi' 17, davanti ai sostituti procuratori Gianfranco Mantelli e Maria Teresa Saragnano, come "persone sottoposte a indagine". I nomi di Occhetto e D' Alema figurano iscritti nel registro degli indagati da un mese, perche' sospettati di aver accettato dalle cooperative rosse finanziamenti illeciti a favore del partito. L' inchiesta nei loro confronti ha fatto un improvviso balzo in avanti dopo le rivelazioni di Nino Tagliavini, il "compagno pentito", ex presidente della Coop Unieco di Reggio Emilia. Tagliavini ha raccontato di aver versato 370 milioni a Botteghe Oscure in tre rate. Giurando che "la segreteria politica del partito era informata". (Corsera)

Ora usiamo il metoto Travaglio; Nel rimarcare i fatti su esposti, lasciamo velatamente capire che D'Alema e Occhetto siano ovviamente stati amici dei mafiosi. Qualcuno poi ipotizzarà che siano tuttora dei mafiosi, o che lo siano stato almeno in gioventù e, la maggior parte della gente crederà che ad oggi continuino ad adoperarsi avvantaggiando quei loro “amici”.
Ovviamente si scatena la bagarre, e si chiede che sia un giudice a verificare se è stato detto il vero o il falso.
Il magistrato dirà ch’è tutto vero. Che D'Alema conosceva Cavallari e tutta la banda di cui si sparla.
E verrà detto che il giudice ha confermato tutto (le amicizie), e poi si calerà il carico da novanta arrivando a dire che QUINDI ciò cui alludeva era vero.
E questa sarebbe la libera informazione, secondo il Nuovo Vangelo di Marco!
Ma Travaglio, non bazzica in queste procure.

Intrecci di malaffare

Marco Imarisio, sul Corriere della Sera di ieri, aggiunge un ulteriore tassello al capitolo della monnezza. Mentre tutti i giornali sono, in questi giorni, prodighi di descrizioni dei roghi, delle rivolte plebee alimentate dalla malavita organizzata, il buon Marco Imarisio chiama in ballo la magistratura ed ipotizza che essa sia tutt'altro che estranea ai ritardi e agli ostruzionismi che il commissario straordinario De Gennaro si è trovato a fronteggiare in queste settimane.
Cosa dice Imarisio? Egli parte da due fatti:
1. tutti, a partire da Bassolino e Iervolino, "sanno" che la monnezza in Campania viene gestita dalla camorra;
2. non risultano, a memoria d'uomo, clamorose inchieste che abbiano tentato di scoperchiare i traffici illeciti che si intrecciavano attorno al business mondezza.
Al contrario le occhiute Procure hanno invece messo sotto la lente di ingrandimento i piani per affrontare l'emergenza. Son partite le iniziative giudiziarie con l'unico effetto di bloccare i tentativi di soluzione del problema.
"La gente protesta, occupa i luoghi destinati ad accogliere la monezza, i politici si schierano con gli abitanti, i magistrati si allertano, motu proprio o su esposto dei sindaci, e la tortura della goccia cinese va a cominciare", scrive Imarisio. Che elenca le iniziative dei pm improvvisamente concentratesi nelle ultime settimane: la procura di Santa Maria Capua Vetere che chiude il sito di Ferrandelle a fine aprile per "gravi e urgenti motivi sanitari", citando una relazione dei Carabinieri sulle "perdite di percolato". Peccato che quella relazione risalisse ad un mese prima, e che i tecnici del Commissariato straordinario fossero gia' intervenuti a risolvere il problema: il risultato e' che comunque la discarica viene bloccata e i rifiuti si sono accumulati per strada. Poi entra in campo la procura di Avellino, che sequestra un sito di stoccaggio a Pianodardine: le ecoballe non sono "a norma". Il sito e' stato sbloccato solo ieri, dopo che si e' verificato che non c'era niente di strano. Nel frattempo viene sequestrato un altro sito di stoccaggio, quello di Coda di Volpe: il magistrato ha rilevato un "vizio di forma" nell'ordinanza di De Gennaro, che non fa i giusti (secondo lui) riferimenti alle norme di tutela ambientale.
Sequestri, atti giudiziari, avvisi di garanzia sono venuti giù a catinelle con il risultato finale che per venti giorni tutta la Campania e' rimasta bloccata, e attorno si e' creato il disastro ambientale.
E, mentre al 30 aprile la Campania era riuscita a liberarsi di quasi 250 mila tonnellate di rifuti: ne restavano solo 20mila sul terreno, l'ostruzionismo legale ha mandato in tilt il sistema e i roghi si sono riaccesi, uno dopo l'altro. Mentre, indisturbati, gruppi criminali e attivisti politici organizzano il blocco dell'ultima spiaggia, la discarica di Chiaiano.

lunedì 19 maggio 2008

Un pò di doposcuola

Facciamo come la Spagna:
Questo è un piccolo estratto dall'ultimo rapporto di Amnesty Internazional. Il capitolo è quello relativo alla Spagna , il paragrafo s'intitola "Immigrazione e asilo".
"La situazione di migranti e richiedenti asilo in Spagna ha continuato a essere molto preoccupante. È proseguita l’emanazione di ordini di espulsione per gli immigrati privi di documenti, lasciati senza possibilità di ottenere assistenza o di regolarizzare il proprio status. I dati relativi ai primi sei mesi dell’anno resi noti dalla Commissione spagnola di assistenza ai rifugiati hanno indicato 2.504 richieste di asilo, di cui 2.165 sono state rigettate o dichiarate inammissibili. [...]"
"Le inchieste relative alla morte di almeno 13 migranti tra settembre e ottobre 2005 ai confini di Ceuta e Melilla, (con colpi di arma da fuoco o sul filo spinato alle frontiera alto sei metri) non sono state ancora in grado di identificare e punire i responsabili».
Se questa fosse stata la politica adottata dai sicialcomunisti dei noiarti, non ci troveremmo in questa situazione di m.......,
Sarebbe il caso che Bertinotti mandasse Ferrero in Spagna a lezione da Zapatero.
Così come sarebbe opportuno che i ministri spagnoli si informassero sulla situazione italiana prima di parlare a vanvera, pur di soccorrere i rossi italiani.
In effetti non si capisce perchè la ministra abbia fatto esternazioni contro la nuova politica italiana sull'immigrazione. O non conosce la realtà del suo paese o non conosce la nostra realtà o è stata spinta dai conubisti dei noiarti. ... A meno che la ministra non sia semplicemente stupida . Capita . Oppure è intelligente e non parla a vanvera; lei teme molto la nuova politica italiana sull'immigrazione. Fino ad ora infatti i clandestini hanno avuto vita facile e incontrollata nel nostro Paese. Ma se il nuovo governo userà (come è giusto che faccia ) il pugno di ferro contro di loro, saranno costretti a cambiare rotta... e la Spagna è molto più vicina dell'Italia all'Africa!
Che non sia questo il loro vero motivo della polemica?

domenica 18 maggio 2008

Mi vien da ridere

CASERTA. Si è insediata stamane la task force provinciale sull’emergenza rifiuti. A presiedere il primo incontro, in sala Giunta, è stato il presidente della Provincia, Sandro De Franciscis.
La costituzione dell’organismo è stata voluta dal Consiglio provinciale, con il compito di affiancare gli uffici della Provincia nella fase di pianificazione in materia di gestione del ciclo dei rifiuti e di trasferimento da parte del legislatore di funzioni e competenze agli Enti locali. La task force ha carattere tecnico-politico ed è composta dall’assessore provinciale all’Ambiente; dal direttore generale e dal dirigente del settore Ambiente, Ecologia e gestione rifiuti dell’Ente; dai presidi delle Facoltà di Scienze ambientali, di Scienze matematiche, fisiche e naturali, di Medicina e di Ingegneria; da un rappresentante per ognuno dei tre sindacati confederali, di Confindustria, degli Ordini professionali degli architetti, degli ingegneri, dei geologi, degli agronomi, da un esponente delle associazioni ambientaliste. Nessun compenso sarà percepito dai membri dell’organismo, che daranno pertanto il loro contributo a titolo gratuito.
Commento:
La Provincia di Caserta è tornata dalle ferie durate 15 anni. Mi vien da ridere se solo penso che il presidente è la stessa persona che ebbe a dire: cosa c'entro io con il problema dei rifiuti?

sabato 17 maggio 2008

fischi per fiaschi

Come al solito all’estero c’è qualcuno che non ha capito niente di quello che accade in Italia. Oppure fa finta di non capire.
Così, siccome dopo anni di frontiere aperte a tutti i disperati del mondo, in Italia si comincia a far rispettare le leggi, si controlla qualche passaporto e si rispedisce a casa qualche delinquente, l’attenta – si fa per dire – vicepremier del governo spagnolo Zapatero cosa dice? Dice che la Spagna è contro le politiche xenofobe, facendo trasparire che quei pochi controlli fatti in Italia possono essere paragonati ai campi di sterminio o alle leggi razziste.
Il governo Zapatero ha poi rettificato, si è scusato con la Farnesina e ha riconosciuto di aver preso fischi per fiaschi.
Gli immigrati sono una ricchezza per l’Europa, ma i clandestini e chi delinque sono un’altra cosa. L’Italia vuole i primi e tutti quanti coloro che si integrano e rispettano le leggi. Gli altri no.
Se Zapatero li vuole, che vadano in Spagna.

Attendiamo segnali

Bisogna proteggere Veltroni da quel cattivone di D’Alema. Meglio il Nutellone che lo statista de noantri. Per il Paese, s’intende. Veltroni vuole il dialogo per le riforme. D’Alema vuole solo fottere e avere un ruolo. Dunque la scelta - tra i due - è obbligata.
Però il buon Uolter sta incominciando ad accampare un po’ troppe pretese.
E prima pianta i piedi a terra: “Bisogna cambiare il metodo per eleggere i vertici Rai”.
Tradotto dal politichese: “Caro Silvio, non te scurdà e me! Voglio poltrone. E anche la Presidenza del Cda.”
Fin qui, se po’ fa. In fondo è giusto che il centrodestra dia al Pd la Presidenza della Rai: così il Berlusca non avrà troppe grane da affrontare. Leggasi: Travaglio, Santoro, AnnoZero ed altre cosine così. Da descolarizzati.
Che vogliamo fare, ripetere la storiella del controllo berlusconiano sui mezzi d’informazione?
Che Dio ce ne scampi e liberi! Anche perché, certa parte della sinistra, mostra - al riguardo - un’ottusità senza eguali!
Non c’è un conduttore - dicasi uno - che sia di destra, e che abbia le redini di una trasmissione analoga ad AnnoZero o a Ballarò; Santoro e Floris evidentemente sono di sinistra (come lo sono la Dandini, Mannoni, la Berliguer o Fabio Fazio). Dunque in Rai non c’è trasmissione d’approfondimento (ma perché a Mediaset c’è?) che non abbia come dominus un sinistro.
E tuttavia, se Berlusconi provasse a piazzare qua e là, qualche giornalista non proprio “de sinistra”: si verificherebbe una Apocalisse. Per non parlare, poi, di cosa accadrebbe, qualora il Cavaliere sistemasse un proprio uomo alla presidenza del Servizio Pubblico.
Dunque: sulla Rai è giusto che si vada incontro a Uolter. Ci chiede un favore? Concediamoglielo.
Ne avremo solo da guadagnare.
Il Nutellone, però, oltre alle richieste relative a mamma Rai: sta formulandone anche altre.
Tipo: introdurre una soglia di sbarramento - del 3 o del 5% - nel sistema elettorale con cui si elegge l’europarlamento.
Perché?
Presto detto. Il Nostro, che ha razzolato voti alla sua sinistra, teme che l’anno prossimo, quando si voterà per le europee, il suo Pd possa subire una flessione.
Si vota per una roba praticamente inutile: il Parlamento europeo. Dunque, la storiella del “voto utile”, non potrà più essere usata dal Nostro per raccattare voti alla sua sinistra.
Mentre, con una bella soglia di sbarramento: l’ingresso sarebbe inibito ad almeno due o tre partitini. A quel punto, gli elettori degli stessi, voterebbero - alle europee - per il Partito democratico.
Chiamalo fesso!
La questione, però, è che Veltroni chiede (e anche tanto), ma finora: cos’ha dato in cambio?
Attendiamo segnali.
Fonte: Camelot

Il cerino in mano

Il blog del dalemiano Claudio Velardi , assessore campano al Turismo nella giunta di Antonio Bassolino, è davvero istruttivo e, questa volta, se la prende con il Comune di Napoli: «Da alcune settimane c’è stato un generale allentamento della tensione sul tema rifiuti. Malgrado il lavoro incessante di Gianni De Gennaro e i grandi sforzi di Walter Ganapini, nella sostanza non sono stati aperti siti per la raccolta, non sono state rispettate scadenze e procedure per l’avvio generalizzato della differenziata, non si intravede un’uscita strutturale dalla crisi. Dal giorno successivo alle elezioni tutti aspettano l’arrivo salvifico di Berlusconi: un atteggiamento che giudico autolesionistico e anche vagamente immorale. Intanto autolesionistico, perché l’intervento del governo ci sarà, darà dei risultati, e la classe dirigente locale subirà un’ulteriore delegittimazione. Ma anche immorale, perché scaricare così le proprie responsabilità non è degno, appunto, di una classe dirigente che voglia dirsi tale».

Allora traduco: il giorno dopo le elezioni, la giunta comunale di Napoli ha deciso che la munnezza non era più un'emergenza, e ha ricominciato a trascurarla come aveva sempre fatto negli anni precedenti. Primo, perché tanto le elezioni ormai sono perse, ed è inutile sbattersi più di tanto. Secondo, perché ogni sacco di spazzatura smaltito sarebbe un favore al governo Berlusconi, mentre ogni sacco in più è un ostacolo sulla strada dell'esecutivo. Sì, certo, darsi da fare per ridurre la spazzatura sarebbe anche nell'interesse dei cittadini napoletani, ma perchè farlo se il merito se lo prende il Berlusca? E se ci riesce noi verremo anche derisi e delegittimati.
Queste sarebbero le istituzioni che dovrebbero confrontarsi e collaborare mercoledì con Berlusconi.
Silvio, sta attento che ti lasciano con il cerino in mano; qui per essere efficaci ci vuole un commissariamento.

Bravo questore!

Gods of Rac (Rock Against Communist) era il concerto che si sarebbe dovuto tenere a Milano, organizzato dalla estrema destra. Peccato che i gruppi che suonano non sono proprio considerati delle band dell'oratorio: i testi sono violenti, inneggiano all'odio del diverso.
Che fare allora ? Il questore ha vietato il concerto.
I gruppi dell'estrema destra sono in fermento, hanno già promesso che il concerto si farà lo stesso e di contro i centri sociali, che avrebbero dovuto andare a Verona per un corteo antifascista a memoria della morte di Nicola Tommasoli, stanno valutando di rimanere a Milano.
Insomma si promette un sabato caldo e ci si chiede: perchè i gruppi di sinistra possono cantare frasi come se vedo un punto nero, sparo a vista? e nessuno si sogna di intervenire?

Il Veltroni bifronte

Walter Veltroni nega di aver avuto un ruolo nella scelta di spostare in tarda serata 'Primo piano', l'approfondimento informativo del Tg3 e dice: "Ho appreso di questa decisione ieri leggendo i giornali scoprendo di aver avuto un ruolo nella vicenda" e continua: "Se poi mi si chiede un parere, voglio dire che considero sbagliata la decisione di ridimensionare uno spazio informativo prezioso che in questi anni ha contribuito ad offrire ai cittadini un’ informazione equilibrata e corretta. Ho grande stima del direttore Di Bella e della sua redazione. E mi auguro che questo patrimonio di professionalità possa sempre di più essere valorizzato".
Tant'è che Repubblica titola Veltroni: "Non toccate l'informazione".

Vedi Walter, per essere credibili si deve essere coerenti; se chiedi a Berlusconi di inserire il nodo Rai tra le cose da rivedere per eliminare la politica dalla Rai, non è tollerabile che esterni questi "pareri" (non richiesti) che dimostrano quanto invece la tua politica voglia essere sempre più presente nei palinsesti della Rai.

venerdì 16 maggio 2008

Indecoroso

La reggia di Caserta, il celebre monumento vanvitelliano, opera d’arte annoverata nei cataloghi dell’Unesco quale sito d’interesse mondiale, vive un momento misero. Mentre continua un restyling infinito intorno alla piazza Carlo III, davanti ai portoni principali si è accumulata una sporcizia fatta di immancabili bottiglie vuote di birra e di acqua minerale, di cacca dei piccioni, di stracci e carte. Uno spettacolo miserrimo per le frotte di turisti che arrivano a visitare la reggia.
Dentro il sito reale, tra i viali un traffico congestionato di auto minaccia i visitatori. Non si sa di chi sono le decine di macchine che vengono parcheggiate ad ogni angolo mentre il giardino inglese è preda anch’esso dei rifiuti oltre che dei vandali. La piazzetta davanti ai giardini della Flora, passaggio obbligato per i lavori in corso è un vero mercato afroarabo con decine di venditori di cianfrusaglie che stazionano ed ingombrano l’area tra i soliti rifiuti. Una moltitudine che spaccia paccottiglia, chiede petulantemente elemosina, s’intrufola negli androni del palazzo accompagnando le comitive di turisti. Un branco di cani randagi staziona perennemente davanti al cancello principale e rincorre le carrozze che sfrecciano sui viali mentre i cavalli lasciano i loro escrementi indisturbati.
Questo è lo scenario che accoglie il viaggiatore che approda nella nostra città e che alimenta l’idea miserabile che aleggia sulle nostre contrade. Qualcuno degli illuminati amministratori nostrani avrà mai pensato a quanto succede davanti alla reggia, alle ricadute di immagine?
Un monumento di tale portata, vanto immeritato per una città senz’anima meriterebbe migliore sorte.

Senza cambiare nulla

Senza cambiare nessuna norma o codicillo, la Direzione anticrimine diffonde il bilancio di una notte di blitz, e parla dell'arresto di 383, di cui 268 stranieri e di 115 italiani. Nelle retate, condotte in collaborazione con la polizia romena, sono finite 111 persone accusate di inottemperanza agli ordini di espulsione, 177 di furti e rapine, 92 di spaccio di stupefacenti, 3 di sfruttamento della prostituzione. Le province interessate sono Torino, Brescia, Milano, Varese, Venezia, Verona, Padova, Genova, Bologna, Ferrara, Firenze, Ancona, Roma, Salerno e Napoli.
Ma allora le norme per reprimere l'immigrazione clandestina, lo spaccio, le rapine e lo sfruttamento esistono? E perchè fino ad ieri non venivano applicate?
"Meno male che Silvio c'è", non sono solo le parole di una canzone.

giovedì 15 maggio 2008

Inevitabile

Non si assaltano i campi rom. Punto.
Non si dà fuoco alle baracche degli zingari. Punto.
È ovvio, è banale, è scontato ma è bene ribadirlo con assoluta nettezza.
Ciò detto, è altrettanto vero che non si rapiscono i bambini, non li si utilizza come schiavi, non si ruba negli appartamenti, non si strupano le donne; e non è una giustificazione per gli scalmanati di Ponticelli.
Rappresenta invece un capo d’accusa per chi ha lasciato che le cose arrivassero a questo punto e ora non può cavarsela accusando di razzismo la gente che vuol cacciare i rom da sotto casa, ma è invece chiamato a capire il motivo dell’esasperazione e, possibilmente, a dare risposte concrete.
Comunisti, predicavate tolleranza, stando ben attenti che fossero sempre gli altri a pagarne il prezzo di dolore e lutti. Il vostro buonismo è stata la migliore benzina per alimentare il fuoco del loro razzismo. Cosa deve pensare un abitante di Napoli, già vittima della criminalità organizzata per la vostra incapacità di essere Stato, già costretto a vivere in mezzo ai rifiuti per l'incapacità e la clientela della vera Camorra, i comunisti di Bassolino, quando si deve anche accorgere che la Polizia e lo Stato è assente per difendere la sua famiglia ma accorre in massa a salvare gli zingari?Ferrero, sei tu l'incendiario di Ponticelli!
Già, perché è vero che i campi rom non si assaltano, però si possono sgomberare. È vero che le baracche abusive non si bruciano, ma si possono, anzi si devono, demolire.
Forse un giorno se ne accorgeranno anche i compagni intellettuali, quando avranno finito di dipingere Verona come la capitale del Quarto Reich e gli abitanti di Ponticelli come agenti delle SS.
Massimo de’ Manzoni

E' Inutile

Niente da fare. Lui, il moralizzatore, il paladino dell’indifendibile giustizia, insomma Antonio Di Pietro, fa finta di nulla di fronte all’ennesima, incredibile scarcerazione di detenuti per decorrenza dei tempi.
Perché lui la magistratura la difende sempre e comunque, anche quando si verificano scarcerazioni inopinate di delinquenti pericolosi a causa di errori o di inefficienze di questo o di quel magistrato, di questo o di quell’ufficio giudiziario. Un fenomeno che dovrebbe costituire rarissima patologia sembra pian piano trasformarsi in una triste fisiologia dell’amministrazione italiana della giustizia.
Lui, insieme al Travaglio, invece, non riesce proprio ad ammetterlo che così non va, non può andare: prima di tutto per i cittadini onesti. Perché, ad esempio, non possono trascorrere otto anni (dicasi otto) prima che un magistrato non renda note le motivazioni di una sentenza consentendo così l’uscita dalle patrie galere degli imputati.
Antonio Di Pietro dovrebbe avere il coraggio (invece di occuparsi esclusivamente di Berlusconi e delle sue tv) di ammettere che qualcosa non va, che chi sbaglia - anche se magistrato - deve essere chiamato a rispondere, che gli imputati sono innocenti fino a prova contraria (e non viceversa), che il carcere non può essere usato come mezzo per estorcere confessioni.
Se l’ex pm riuscisse a compiere questo sforzo di onestà intellettuale e politica, la sua immagine non potrebbe che guadagnarne.
fonte Gianluca Perricone

Si può fare

Detenzione fino al massimo di 18 mesi presso i Cpt, rimpatri anche per i minorenni non accompagnati e possibilità di ritorno in Europa solo dopo 5 anni. Questi alcuni dei provvedimenti che l’Unione Europea si appresta a varare per armonizzare una volta per tutte le legislazioni dei suoi 27 paesi membri e porre fine alla giungla di differenziazioni divenute con il passare del tempo vero e proprio discrimine per i clandestini nella scelta della “meta” cui puntare.
Manfred Weber, eurodeputato e relatore della legge, commenta: "Questa legge è rigorosa ma equilibrata perché contempera in maniera saggia l’obbligo civile e morale di aiutare chi è in difficoltà con la necessità dell’Europa di tutelare i propri confini da un’immigrazione sempre più incontrollata. Questo si può fare soltanto inviando un segnale forte all’esterno, cioè dando effettività alle pratiche di rimpatrio. Questo non significa né deportazioni di massa né l’infrazione del principio di non respingimento, è soltanto la naturale risposta a un’emergenza.
Mauro Bottarelli

Io tifo Napoli, tiè!

Aspettiamo mercoledì.
Il neoministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato a Bruxelles le misure che verranno varate dal Consiglio dei ministri che si riunirà mercoledì della prossima settimana a Napoli.
La prima riguarda il taglio dell’Ici sulla prima casa ad eccezione di ville, castelli ed appartamenti di lusso. «Il tesoretto non c’è ma » ha dichiarato Tremonti, «per la copertura di circa 2 miliardi di euro da distribuire ai Comuni, saranno tassati maggiormente gli stipendi d’oro dei supermanager superpagati, ci sarà un aggravio dell'Ires per le banche e una riduzione delle spese statali».
Bersaniiiiiiiii! Io tifo Napoli, Tiè!

La sintesi della fiducia.

Tra Berlusconi e Veltroni "sembra" scoppiata la primavera.
Di Pietro cavalca tutto ciò che si può cavalcare e con qualsiasi metodo pur di erigersi ad unico sostenitore dell'antiberlusconismo. Cossiga, nell'aula del senato, ha corretto il nome del suo partito in Italia dei Disvalori ed ha aggiunto che i suoi deputati sono degli accattoni.
La Lega pensa solo a fare i fatti: Federalismo e sicurezza.
Da notare il tracollo dell’UdC, che in effetti ha perso qualsiasi ruolo significativo, ed è messo in ombra dai partiti maggiori.

mercoledì 14 maggio 2008

Se lo scrive D'Avanzo...

Scusatemi se faccio un copia/incolla, ma questa volta Giuseppe D'Avanzo scrive su Repubblica qualcosa che condivido al 100%; eccolo:
Il nostro amico Travaglio sceglie un comodo, stortissimo espediente. Si disinteressa del "vero" e del "falso". Afferra un "fatto" controverso (ne è consapevole, perché non è fesso). Con la complicità della potenza della tv - e dell'impotenza della Rai - lo getta in faccia agli spettatori lasciandosi dietro una secrezione velenosa che lascia credere: "Anche la seconda carica dello Stato è un mafioso...". Anche se Travaglio non l'ha mai detta, quella frase, è l'opinione che voleva creare. Se non fosse un tartufo, lo ammetterebbe.
Discutiamo di questo metodo, cari lettori. Del "metodo Travaglio". Di una pratica giornalistica che, con "fatti" ambigui e dubbi, manipola cinicamente il lettore/spettatore. Ne alimenta la collera. Ne distorce la giustificatissima rabbia per la malapolitica. E può distruggere chiunque abbia la sventura di essere scelto come target (gli obiettivi vengono scelti con cura tra i più esposti, a destra come a sinistra).
Farò un esempio che renderà, forse, più chiaro quanto può essere letale questo metodo.
8 agosto del 2002. Marco telefona a Pippo. Gli chiede di occuparsi dei "cuscini". Marco e Pippo sono in vacanza insieme, concludono per approssimazione gli investigatori di Palermo. Che, durante le indagini, trovano un'ambigua conferma di quella villeggiatura comune. Prova maligna perché intenzionale e non indipendente. Fonte, l'avvocato di Michele Aiello. Il legale dice di aver saputo dal suo assistito che, su richiesta di Pippo, Aiello ha pagato l'albergo a Marco. Forse, dicono gli investigatori, un residence nei dintorni di Trabia.
Michele Aiello, ingegnere, fortunato impresario della sanità siciliana, protetto dal governatore Totò Cuffaro (che, per averlo aiutato, beccherà 5 anni in primo grado), è stato condannato a 14 anni per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Pippo è Giuseppe Ciuro, sottufficiale di polizia giudiziaria, condannato a 4 anni e 6 mesi per aver favorito Michele Aiello e aver rivelato segreti d'ufficio utili a favorire la latitanza di Bernardo Provenzano.
Marco è Marco Travaglio.
Ditemi ora chi può essere tanto grossolano o vile da attribuire a Marco Travaglio un'ombra, una colpa, addirittura un accordo fraudolento con il mafioso e il suo complice? Davvero qualcuno, tra i suoi fiduciosi lettori o tra i suoi antipatizzanti, può credere che Travaglio debba delle spiegazioni soltanto perché ha avuto la malasorte di farsi piacere un tipo (Giuseppe Ciuro) che soltanto dopo si scoprirà essere un infedele manutengolo? Nessuno, che sia in buona fede, può farlo.
Cari lettori, anche Travaglio può essere travolto dal "metodo Travaglio. Io penso che la sana, necessaria critica alla classe politico-istituzionale meriti onesto giornalismo. Non un qualunquismo antipolitico alimentato, per interesse particolare, da un linciaggio continuo e irrefrenabile che può contaminare la credibilità di ogni istituzione e la rispettabilità di chiunque.

Silvio, l'ecumenico

Il leader del Pd aveva impostato tutta la campagna elettorale sulla necessita' di voltare pagina, riporre le armi della guerra civile strisciante e della delegittimazione reciproca e collaborare alle riforme necessarie al Paese.
Ebbene, il discorso di incoronazione del Berlusconi IV ha stordito l'opposizione.
Il cavaliere si è mostrato ecumenico, generoso di riconoscimenti e pronto al dialogo, moderato nei toni e senza una sbavatura polemica o faziosa, con accenti presi pari pari dal lessico degli (ex) avversari.
Dalla disponibilita' di Berlusconi a riconoscere il Pd e il suo governo ombra come unico interlocutore, si coglie anche l'effetto collaterale di mettere ai margini del gioco politico e parlamentare Udc e Italia dei Valori.
Il leader del Pd ha riunito ieri pomeriggio al loft lo stato maggiore del partito, per discutere le prossime mosse e il tipo di risposta da dare.
Di Pietro ha paragonato la mano tesa di Berlusconi alla zampa del lupo; ed ha parlato del Pd come di una "mosca" attirata inesorabilmente dalla seducente e appiccicosa ragnatela al centro della quale il "ragno Berlusconi" la attende serenamente.
Anche all'interno del Pd c'è preoccupazione; Pierluigi Bersani evocava il pifferaio di Hamelin e avverte che occorre "resistere alla tentazione di ballare alla sua musica". Enrico Letta, evidenzia che Di Pietro si e' "gia' infilato nel varco che abbiamo lasciato aperto", dicendo chiaro che visto che il Pd sembra pronto a "cadere come un allocco" nella trappola di Berlusconi, lui e' pronto a raccogliere il testimone e ad incarnare l'unica vera opposizione "dura e senza compromessi" al governo del Cavaliere. "Rischiamo di regalare a lui e alla Sinistra l'intera prateria del voto anti-berlusconiano, e di finire dissanguati alle Europee del 2009".
Che fare?
Anche se è vero che la situazione del Paese richiederebbe grande unità d’intenti per fare le riforme necessarie, in tempi brevi e soprattutto in profondità, Veltroni deve prima chiarire quale linea si debba seguire nei confronti del sindacato, vero ostacolo a gran parte delle riforme.
Se anche questo argomento venisse cavalcato da Di Pietro, povero PD.

martedì 13 maggio 2008

Una realtà virtuale, ben pagata

Se Visco un merito lo ha avuto è quello di aver scoperchiato, con la pubblicazione dei redditi, il coperchio sul pentolone di chi fa tanti soldi dedicandosi, quasi ossessivamente, alla demolizione del centrodestra e a continuare a mostrare un'Italia che non c'è più.
Soldi, tanti soldi per sputare in faccia a chi, invece, è in mezzo alla gente da sempre: a chi recepisce i mutamenti, ascolta i problemi veri e non solo i balletti da salotto.
Allora ecco Gad Lerner, Michele Santoro, Lucia Annunziata, Giovanni Floris, Luca Fazio, Ilaria D'Amico, strapagati solo per rovesciatre bidoni di offese.
Tutti questi signori continuano a pensare ed a diffondere che, in tutte le regioni più industrializzate, esistano i lavoranti e i braccianti che partecipano alle manifestazioni con le bandiere rosse. Bel pensiero ma, ahimè sbagliato, e intanto la Rai paga e paga bene.
Finchè ce n'è, viva il re.

Forza Maroni

Mentre il ministro dell'Interno Roberto Maroni si appresta a varare il nuovo pacchetto sicurezza, la Romania, tramite il suo ministro della Difesa Teodor Melescanu accusa "sono misure razziste che danneggerebbero i tanti connazionali onesti che vivono e lavorano in Italia contribuendo con oltre l'1 per cento al pil nella Penisola. "
Innanzitutto è utile chiarire che finora nessuno in Italia ha mai parlato di "pacchetto rumeni", ma solo di "pacchetto sicurezza", quindi non capisco questo signor Melescanu perchè parla di misure razziste. Le norme per la sicurezza saranno norme che valgono in funzione del reato e non in funzione della nazionalità del delinquente.
Se poi il sig. Melenascu crede che i delinquenti in Italia sono solo i rumeni, questa è una sua opinione, forse avallata dal fatto che lui era in ferie quando tutti i mascalzoni hanno lasciato la Romania per venire in Italia. Allora ci ritorni in ferie perchè noi i delinquenti li vogliamo rimandare indietro. Sarebbe bello, per loro, starsene a mangiare e dormire nelle nostre carceri e a spese nostre.
Ed è assurdo l'atteggiamento del sig. Melescanu che praticamente dice: come vi tenete quelli che lavorano, vi dovete tenere anche i delinquenti ed osa anche minacciare: «Non vogliamo che le nostre relazioni vengano danneggiate. Da noi ci sono oltre 25 mila aziende italiane».
Caro signor Melescanu, il nostro obiettivo è: Espellere gli irregolari, Garantire chi lavora.
Se questo non le sta bene, espella pure le 25.000 aziende italiane (che danno lavoro ai rumeni) perchè a noi delle buone relazioni con gli Stati che ogni tanto vanno in ferie non ci interessano.

Calunniate, calunniate! qualcosa resterà.

Grillo, Travaglio e Di Pietro stanno sgomitando di brutto per evitare il dialogo tra Pdl e Pd.
Non trovando adepti in politica, si sostengono a vicenda.
E devo ancora ammettere che aveva ragione Lui, quando affermava che Veltroni si era alleato con il peggio, del peggio, del peggio, del peggio. C'è da capire se Veltroni si stia vergognando della scelta fatta, oppure....... se l'ha fatto scientemente.
Il tempo chiarirà. Per il momento c'è il suo solito comportamento: solidarietà a Schifani, ma anche silenzio per le parole del suo alleato Di Pietro.

che stile!

Nel giorno dell'addio di Prodi, un quotidiano di sinistra scriveva:
Un valore che bisognerebbe insegnare ai giovani riguardo alla politica è che il buon politico lo si vede da come si congeda dagli incarichi pubblici. I più covano vendetta, rancore. Il Prodi visto mentre al volante della sua auto riprendeva la sua vita da cittadino è stato un esempio di dignità, moralità e buona politica. Il governo Prodi non lo rimpiangeremo, ma Prodi sì.

Inizia un'altra legislatura e Silvio Berlusconi ha chiamato ieri, alla vigilia del dibattito parlamentare sulla fiducia, Walter Veltroni.
La telefonata, annunciata in campagna elettorale, è arrivata inaspettata solo per la tempistica: Un atto simbolico importante - il riconoscimento all’avversario del ruolo di capo dell’opposizione - e la proposta di incontrarsi in modo «continuativo», per discutere i problemi del paese.
E' una questione di stile.

Prodi, con solo 24.000 voti in più, non fece altrettanto e chiuse tutte e porte.
Certo che mi direte che non poteva aprire nessuna porta con la ciurma con cui si trovava e governare; ma era la ciurma con cui lui aveva scelto di stare.
A Napoli si dice: "Gli uccelli si appaiano in cielo, gli uomini in terra", come dire "similes cum similibus"
Io non riesco a distinguere il Prodi politico dal Prodi uomo, E' l'uomo che ha scelto i suoi alleati.

nelle città rosse

Massa - Da Marina di Massa arriva ora una proposta nuova: confiscare gli appartamenti ai proprietari di case che vengono affittate consapevolmente alle prostitute.
Le lucciole piuttosto che sui marciapiedi adesso i clienti li aspettano comodamente a casa e, nelle ultime settimane, i carabinieri hanno scoperto venti case chiuse.
La proposta di chiedere la confisca delle case-squillo è venuta dopo l'ennesimo blitz in un appartamento dove si prostituivano ragazze cinesi. Le lucciole si erano fatte una clientela affezionata. I carabinieri si sono appostati per settimane, insospettiti da quel via vai inusuale di uomini. Tanto che in un primo momento i militari hanno creduto di essere vicini a scoprire un grosso spaccio di stupefacenti. Invece con il passare dei giorni si è capito che la villetta altro non era che una casa chiusa. Nel blitz le luccciole sono state colte in flagranza di reato.
Ma in Italia la prostituzione non è un reato; in questo caso non c'è neppure l'adescamento. E quindi? Non si può fare nulla se non cercare di colpire il proprietario della casa per favoreggiamento della prostituzione. Ma non viene fatto neppure....... è solo una proposta.

Modena - Un altro caso: E' stato individuato e denunciato dai carabinieri di Carpi (vicino Modena) lo scippatore 'seriale'. Si tratta di uno studente 15enne albanese riconosciuto autore dei numerosi furti con destrezza che ormai terrorizzavano letteralmente le anziane donne di Carpi. In tutto sono 25 le donne colpite tra gennaio e aprile scorsi. Una volta scoperto, ha ammesso davanti ai carabinieri le proprie responsabilità fornendo alcune indicazioni utili per il recupero parziale della refurtiva.
Ma ha solo 15 anni e lo rivedremo presto per le strade a borseggiare.

Macerata - Quelle che fino ad ora erano solo sensazioni, sono diventate certezza. Dopo il censimento degli immigrati elaborato dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’Istat, i dati dicono che nelle marche la presenza di clandestini (% rispetto ai residenti) è ben superiore alla media italiana.
Tra le top twenty figurano ben tre province: Macerata, Ancona e Pesato/Urbino.

Caserta - Non sarà aggiudicata la gara indetta dal Comune di Caserta per l’affidamento del servizio di raccolta dei rifiuti, che comprende il porta a porta. L’unica azienda rimasta in lizza, l’Ecologia Saba srl di Ercolano, non ha infatti dimostrato di possedere alcuni requisiti richiesti dal bando, in particolare quelli relativi alle garanzie economico-gestionali.
Il vero cappio per la ditta cui verrà affidata la raccolta è costituito dai ben 175 operai della Sace (ditta precedentemente attiva nella raccolta dei rifiuti) che dovranno essere obbligatoriamente assunti; operai che oggi effettueranno uno sciopero di 24 ore perché anche questo mese non hanno percepito lo stipendio. Ritardi e pasticci che stanno danneggiando solo i cittadini: la differenziata è una concreta ancora di salvezza specie quando la raccolta è quasi ferma, come in questi giorni, ma i tempi di avvio sono molto lunghi. E i cumuli di rifiuti sono destinati a crescere.
Mala Tempora. Anche se ricordo che qualcuno (e bene fece) aveva firmato un decreto che sanzionava il commissariamento per i Comuni che non applicavano la raccolta differenziata entro il 1° maggio 2008.

si deve fare

Tutta Italia quest’oggi ha visto immagini (o letto commenti) di impiegati pubblici che a frotte timbrano il cartellino e poi si assentano per lunghe pause, prima di entrare effettivamente a lavoro.
Il Governo Berlusconi deve assolutamente dare un colpo di acceleratore per fare in modo che i concetti di meritocrazia e di produttività entrino nell’amministrazione pubblica.
Da parte dell’opposizione ringranziando il cielo, la parte più cieca della sinistra è rimasta fuori dal Parlamento. E d’altra parte, il Partito Democratico, pur con i suoi limiti e le sue stoltezze, presenta al suo interno elementi di effettiva novità, e di interessante propensione alla ragionevolezza. Non a caso Ichino ha già fatto sapere di essere pronto ad approvare proposte in senso anti-assenteista.
Logica vorrebbe che, di fronte ad una sponda di questo tipo, il Ministro della funzione pubblica Brunetta si precipitasse per tramite di qualche esponente della Maggioranza a chiedere di negoziare una proposta di legge a firma di entrambi.
Incrociamo le dita, perché sarebbe davvero un miracolo. Un miracolo che si deve fare.
il falco

lunedì 12 maggio 2008

Cip e Ciop

Gli inglesi hanno scoperto una nuova prelibatezza: carne di scoiattolo.
Una macelleria di Corbridge, nel nord dell'Inghilterra, già si vanta di essere la più fornita del Regno. Anche in Cornovaglia il piatto sta andando sempre più forte e ora si trovano in abbondanza i consigli degli chef per rendere al meglio il sapore della carne.
I piatti a base di Cip e Ciop sarebbero addirittura etici. «Tutto quanto mettiamo sugli scaffali lo vendiamo in un battibaleno», precisa il direttore di uno shopping center di Fraddon (Cornovaglia) che ha incominciato a proporre carne di “sciurus carolinensis” due mesi fa. Stessa musica al Ridley's Fish and Game Shop di Corbridge: là lo scoiattolo è venduto 3,5 sterline a esemplare (4,5 euro) e va a ruba. Se ne smerciano fino a sessanta al giorno.
La materia prima ad ogni modo non manca: in Gran Bretagna ci sono circa cinque milioni di scoiattoli. Da parte loro gli chef stanno già facendo a gara con le ricette su come vada cotto per la gioia dei palati lo scoiattolo: si va dal pasticcio con noci e crema di Cornovaglia alla fricassea.
E pensare che per me Cip e Ciop sono Veltroni e D'Alema.

Avanti così

Ancora una volta il pubblico delle reti Rai deve assistere allo spettacolo offerto dal giornalista Travaglio, questa volta ospite di Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”.
Oggetto della discussione, ad un certo punto, è il Presidente del Senato Renato Schifani. L’occasione è ghiotta per gettare fango sulla seconda carica dello Stato, senza la minima possibilità di contraddittorio e con la totale assenza del pluralismo tanto lodato dalla sinistra. Schifani è accusato senza neanche tanti giri di parole di collusione con la mafia, e di rapporti con diversi mafiosi. Travaglio rincara poi con insulti diretti alla persona e afferma: ” se dopo De Nicola, Pertini e Fanfani, ci ritroviamo con Schifani sono terrorizzato dal dopo: le uniche forme residue di vita sono il lombrico e la muffa. Anzi, la muffa no perché è molto utile “.
Oggi i dirigenti della Rai, tra cui il DG Cappon e il direttore di Rai3 Ruffini, si lamentano, e bollano il comportamento di Travaglio come “inescusabile”; anche la Sen. Finocchiaro è intervenuta per criticare Travaglio . Quest’ultimo, in barba alla Costituzione che prevede il principio di innocenza fino a sentenza definitiva, si permette di compiere insinuazioni gravissime. Senza prove, senza atti processuali (perchè processi e sentenze contro Schifani non ve ne sono), senza portare il punto di vista del diretto interessato, il minimo di fronte all’enormità delle affermazioni.
Oggi Travaglio dice (su Repubblica) che il PD "non fa opposizione perchè, dice lui, se lo facesse mi avrebbe dato solidarietà".

Detto questo, lasciatemi spezzare una lancia a favore di Travaglio. Questo bravo giornalista ha la libertà di direb quello che vuole; è un suo diritto. Lui ha sceltom il filone dell' antiberlusconismo e non lo dico con dispregio, anzi!
Travaglio è un giornalista free lance, scrive e parla per chi lo paga e, finchè ha un pubblico che lo segue, guadagna. Chi è il pubblico che lo segue? Lo stesso che segue Grillo e che segue Di Pietro (l'unico rimasto a difendere Travaglio), lo stesso che si entusiasma solo quando tira mazzate sulla testa del Cavaliere e dei suoi berluscones. Travaglio lo sa e, giustamente, cerca di tenersi e coltivarsi il suo pubblico. Tutto qui.
Il problema Travaglio io lo vedo soltanto quando parla sulle TV di Stato perchè qui, secondo alcuni, viene pagato da tutti (attraverso il canone).
Il buon Travaglio potrebbe parlare su qualsiasi TV commerciale che, fattisi i suoi conti, troverebbe remunerativo ospitarlo e magari assegnargli un programma tutto suo. Remunerativo, Travaglio lo sarebbe di sicuro perchè lui ha una bella fetta di mercato, la stessa che compera i suoi libri, legge i suoi articoli, ascolta i suoi interventi nelle piazze riempite da Grillo, vota per Di Pietro o per la sinistra radicale.
Nell'attuale situazione il Pdl gongola: perchè Travaglio e il suo odio costituiscono la garanzia di una vittoria per il centrodestra, sostenuto da un’ampia fascia di cittadini che non ne possono più di questa arroganza, di questo uso delle reti pagate con il canone, di questo astio contro persone, fino a sentenza definitiva, innocenti.