«Mi hanno lasciato solo — si sfoga riservatamente Rutelli con i collaboratori più fidati —. Mi hanno mandato a sbattere in una città devastata, ridotta allo stremo. Il degrado, la sicurezza… Ho pagato la domanda molto forte di discontinuità con la gestione precedente, un’onda che ci ha travolto tutti».
… «Ci hanno mandato al suicidio — accusa il tesoriere Luigi Lusi —; hanno usato Francesco per uccidere a freddo Veltroni. Non è possibile che Alemanno abbia preso centomila voti in più e noi 70 mila in meno, qui i conti non tornano».
… adesso che il «modello Roma» è rovinosamente crollato i rutelliani temono di restare senza niente in mano: non un incarico di prestigio al vertice del Pd e nemmeno più una sede, visto che nella meravigliosa casa della «fu» Margherita stanno traslocando Veltroni e i suoi.
Ombre, sospetti, paure che Rutelli ha scritti in volto ed usa parole che sanno di commiato: «Ho fatto il mio dovere con generosità, sapendo che le difficoltà erano molte. Nella mia vita pubblica ho avuto tante soddisfazioni e, oggi, una sconfitta e una amarezza grande…».
Davvero una situzione patetica. Il risultato della scelta di Rutelli di unirsi ai DS lo ha portato a disintegrare un partito, una sede, una storia.
… vi faccio una domanda: Ma Casini non c'ha gli occhi per vedere la fine che farà unendosi al PD?
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