Siamo alla sfida finale.
Oggi per la prima volta sono davvero preoccupato. Per Berlusconi? No, o meglio, non solo. Nell’aria c’è odore di Colpo di Stato in salsa cocktail. Si dice che sia ormai in procinto di esplodere una clamorosa stagione che abbandonerà i toni sospettosi per gettarsi con ingordigia su quelli accusatori. Tutta questa manovra avrà un solo obiettivo, peraltro quasi dichiarato: concludere prima ancora dello scoccare dei 100 giorni l’esperienza del Governo Berlusconi IV. Si dice che questo colpo sia stato studiato nei minimi dettagli per sembrare il più verosimile possibile, in modo da convincere gli italiani che, ancora una volta, sarà necessario riformare la politica. Gli artefici di questa oscura manovra, rispetto alla quale il “Piano di Rinascita Democratica” non sarebbe che una barzelletta, non si possono chiamare per nome, perchè alla pellaccia ci tengo. Ma risiedono nella Magistratura politicizzata, nella Cupola giornalistica e un tempo anche in ambienti poco raccomandabili.
Siamo di fronte ad un luglio caldissimo. Il cavaliere verrà fatto apparire come corrotto, corruttore, ignobile, peccaminoso, depravato e allora “Il Consiglio delle Ombre” cercherà in tutti i modi di attuare il suo Golpe per deporre un Presidente del Consiglio scelto da diciotto milioni di persone. Le nostre armi sono poche e vanno usate bene. Fa bene Berlusconi ad insistere sull’accanimento giudiziario e sulle toghe politicizzate, e fa bene anche a spingere il più possibile sul Lodo Alfano per evitare bruttissime sorprese. Altro che referendum elettorale. È qui che il Governo rischia davvero. Ma attenzione, questa volta non è solo il Governo a rischiare, ma l’intero sistema democratico che conosciamo come Repubblica Italiana
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