Il fin troppo noto procedimento contro Berlusconi e Saccà per le raccomandazioni a donnine ansiose di lavorare in Rai è stato trasmesso dalla Procura di Napoli alla Procura di Roma per incompetenza territoriale.
L’incompetenza era evidente fin dall’inizio, ma ora è accertata con sentenza: Non spettava, quindi, all’aggiunto Paolo Mancuso (e ai sostituti che lavoravano con lui) di indagare sul caso, intercettando quasi novemila telefonate, per utilizzare le quali sarebbe, in ogni caso, necessaria l’autorizzazione parlamentare. Quello che spettava loro, al contrario, era di impedire che le conversazioni intercettate fossero trasmesse dalla Rai e, poi, pubblicate dalla stampa di sinistra.
Non è una novità, per la Campania, che inquirenti incompetenti si diano un gran da fare: era già successo a Santa Maria Capua Vetere con le intercettazioni che, pochi mesi addietro, portarono Sandra Lonardo agli arresti domiciliari, Clemente Mastella fuori del Ministero e Romano Prodi in pensione. Dopo di che dichiararono la loro incompetenza.
Mi vien da dire: «Forse sarebbe stato meglio che a Napoli si fossero occupati dei rifiuti».
Eggià, fateci caso: spettava proprio a quell’ufficio inquirente preposto ai reati contro la pubblica amministrazione, tanto solerte per le segnalazioni di aspiranti attrici televisive, perseguire i responsabili della devastazione di un’intera regione! Ebbene, non ci risulta che Antonio Bassolino, nella duplice veste di Presidente della Regione e di Commissario Straordinario, sia mai stato sottoposto ad intercettazioni telefoniche o ambientali. O c'è da chiedersi perchè queste eventuali ipotetiche intercettazioni non siano state date alla stampa.
Ma loro merano troppo intenti ad ascoltare le quasi novemila telefonate intercettate per l’inchiesta su attricette aspiranti a lavorare in Rai che, come ora è accertato con sentenza, apparteneva alla competenza territoriale di altra Procura.
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