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sabato 24 gennaio 2009

Sulla via giusta?

In tema di sicurezza si deve ragionare con mente fredda e senza abbandonarsi alla retorica.
Se l'omicidio della povera signora Reggiani ha avuto tanto peso nella corsa al Campidoglio, altrettanto forte deve essere oggi l'attenzione dell'opinione pubblica sui ripetuti casi di violenza sessuale, poiché la volontà di vivere in una città sicura non può essere considerata una folle utopia.
La realtà che hanno sotto gli occhi tutti i romani (milanesi, napoletani, ecc.) è di disarmante semplicità. La città è piena di gente che circola senza residenza o motivi di lavoro. I venditori ambulanti pullulano, le baracche abusive in periferia sono ancora numerose.
Insomma è chiaro che il tasso di illegalità diffusa è alto e preoccupante.
Alemanno e Berlusconi hanno vinto le rispettive elezioni mettendo la sicurezza in cima alle priorità. Hanno fatto bene, ma debbono capire che se è vero che l'impiego dei militari funziona è altrettanto vero che nelle vie del centro sfrecciano (con poco costrutto) pattuglie in continuazione, mentre in periferia se ne vedono ben poche.
Insomma c'è molto da fare, anzi moltissimo. Ammetterlo è già qualcosa.
A che serve dire "metteremo altri 3000 soldati in città"?.
Preferisco invece ciò che sta facendo Maroni.
I clandestini devono essere identificati e rimpatriati da Lampedusa. Che chè ne pensa il sindaco di Lampedusa che sobilla la cittadinanza (e gli immigrati) ostacolando addirittura il percorso di un pullmann di immigrati legalmente diretto all'areoporto per il rimpatrio.
Ipocrita è Franceschini e tutti quelli che stanno insistendo affinchè il centro di Lampedusa venga decongestionato trasferendo gli immigrati nei centri di accoglienza delle altre regioni ed essere lì identificati ed eventualmente espulsi. Ipocriti, perchè loro sanno benissimo che i centri di accoglienza non sono dei carceri e quindi gli immigrati li lasciano il giorno stesso in cui arrivano e si disperdono sul territorio (obbietivo realizzato da DelTurco-Ferrero).
A Lampedusa questo non può succedere. Chi lascia il centro (dove va?) viene facilmente ripreso o ci torna spontaneaamente per un piatto ed un letto.
Quindi, ora Lampedusa sta soffrendo un pò, ma questa è la via. Aprire un centro di identificazione ed espulsione sull'isola. Bravo Maroni. Forse sta sulla via giusta. Lasciamolo lavorare.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Finchè ci saranno i buonisti-no-global-cattocomunisti-sinistrorsi il Governo non riuscirà mai a fare una seria politica di rimpatri e CONTROLLO. Basta guardare il sindaco di Lampedusa che ha aggregato al corteo i clandestini fuggiti dal CPT o CIE o come cavolo si chiama. Bella lezione di rispetto delle regole, così i clandestini hanno subito capito cosa fare.
CHE SCHIFO!!!!
Claudio

Angelo D'Amore ha detto...

noi ce la prendiamo con i disperati nei barconi che invadono lampedusa, perche' li vediamo.
pensa a quanti delinquenti vengono nel nostro paese a bordo delle loro lussuose macchine o in pullman, dopo gli accordi de shenghen e dopo l'allargamento della comunita' a paesi in cui tali delinquenti marcurebbero tantissimi anni in galera.

Angelo D'Amore ha detto...

noi ce la prendiamo con i disperati nei barconi che invadono lampedusa, perche' li vediamo.
pensa a quanti delinquenti vengono nel nostro paese a bordo delle loro lussuose macchine o in pullman, dopo gli accordi de shenghen e dopo l'allargamento della comunita' a paesi in cui tali delinquenti marcurebbero tantissimi anni ingalera.

Angelo D'Amore ha detto...

se non cambiano le leggi, se non si velocizzano i processi, se non si costruiscono nuove carceri, a che servono tutti questi militari?
coerenza, chiarezza, onesta' intellettuale, queste sono le cose di cui abbiamo bisogno.
il resto e dietrologia, idealismo ideologico, rissa politica.
e' semplice caos fuorviante.
povera italia.