Nello Statuto che il 15 maggio 1946 riconosceva l'autonomia della Regione Sicilia, l'articolo 15 era molto chiaro: "Le circoscrizioni provinciali e gli organi ed enti pubblici che ne derivano sono soppressi nell'ambito della Regione siciliana."
Tutto chiaro? Macché: restarono provvisoriamente in vita come amministrazioni straordinarie per un anno, due anni, tre anni, quattro anni... quarant'anni, ed ora sono ancora lì.
Fatto sta che qualche giorno fa il presidente della commissione antimafia in Regione, il democratico Lillo Speziale, ha pensato che forse era arrivato il momento per tentare uno strappo e presenta una proposta in commissione Affari Istituzionali.
Su tredici membri della commissione, i presenti erano otto. I quattro democratici hanno votato per l'abolizione e chi rappresentava l'Udc (favorevole alla soppressione) non era presente. Gli altri quattro, rappresentanti del PdL, a partire dal presidente, Riccardo Minardo (il cui voto valeva doppio ed è stato determinante) hanno votato contro.
A dispetto delle promesse di Silvio Berlusconi e di quelle di Gianfranco Fini.
Parole, parole, parole.......
Perchè, perchè, perchè???????????
La Sicilia poteva benissimo essere un ottimo test per verificare e quantificare i benefici dell'abolizione delle Province ed invece..........
Non mi piace aver creduto in un miraggio, una lusinga, una speranza che invece ora diventa un sogno irragiungibile, e non mi riferisco solo alle province. Dove è finita la riduzione dei parlamentari e l'abolizione dei privilegi e i tanti discorsetti pre-elettorali?
SVEGLIA
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1 commento:
Mi sa che alle europee voterò di Pietro. Spero che tanti PDL facciano così in modo da lanciare un messaggio a Berlusca che si deve dare una mossa e mantenere le promesse. Se no meglio di Pietro che il PD.
Claudio
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