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sabato 3 gennaio 2009

Napoli Violenta? la colpa è del giornalista!

Il video ha fatto in poche ore il giro della rete. Siamo a Napoli, rione Forcella, nella notte di capodanno e un giovane, davanti le telecamere dell'emittente regionale «Canale 9», impugna una pistola e, dopo aver augurato «tanti auguri a tutti i napoletani», inizia a spararare in aria. (non mostro il video per mia scelta).
Il giornalista è finito nel tritacarne: "giornalista colluso con il delinquente" "da radiare" "Non si va a capodanno a forcella senza mettere in conto che un episodio del genere sarebbe potuto accadere" "premio Pulitzer" E giù di questo tono.
Il giornalista si chiama Carlo Alvino; non è mio amico, ma lo conosco e posso dirvi che è una persona seria, di quelle persone che a Napoli si dice: "E' nu signore".
Non crederò mai che lui abbia organizzato lo scoop (come ci vogliono far credere), gli esprimo la solidarietà dei napoletani onesti e non recrimino neppure la rete che ha deciso di divulgare il video.
A cosa serve nascondere i fatti? I fatti sono fatti. Ci sono quelli buoni e quelli cattivi. Quelli buoni vanno mostrati per vanto e per fare proseliti mentre quelli cattivi vanno mostrati per evidenziare il livello di barbarie e per far applicare le azioni correttive.
A cosa serve nascondere i fatti?
Smettiamola di trincerarci dietro il Vesuvio, il sole, la pizza, Marechiaro, O'core e i mandolini, davanti ad una vicenda come quella vissuta ed evidenziata da Carlo Alvino, a cui va tutta la mia solidarietà, c'è da chiedersi: perchè accade e cosa si può fare.
Lui, Carlo Alvino, il suo mestiere lo ha fatto, ora tocca agli altri agire e cercare di cambiare una situazione ormai incancrenita.
Le nuove generazioni sono lo specchio delle precedenti ulteriormente peggiorate. Cosa ci fa credere che i figli di questi esseri disumani possano essere diversi? Purtroppo è facile immaginare che sarà sempre peggio. Stiamo parlando di una fetta della popolazione napoletana che si ingrandisce sempre più (superiore al 30%).
Non vorrei che la consapevolezza della difficoltà di correre ai rimedi sia la causa principe degli attacchi a Carlo Alvino.

1 commento:

Angelo D'Amore ha detto...

bah. e' uno schifo. io la percentuale la raddoppierei, poiche c'e' almeno un 30% di persone che pur non facendo direttamente parte del 30% che tu indichi, prende per esso le parti.
e poi parlano dei casalesi?