Veltroni cercava una scusa e l'ha trovata nell'emendamento blocca-processi.
Lo scopo dell'emendamento è chiaro, limpido e condiviso: dare spazio ai processi più urgenti in un sistema giudiziario completamente bloccato.
Ma Veltroni ha potuto "creare" il motivo a cui appigliarsi per dire che il periodo del dialogo è finito: Veltroni si inventa che l'emendamento serve solo a Berlusconi per bloccare un suo processo a Milano. Che c'è il processo è vero. Come è anche vero che finchè si celebreranno i tre gradi di giudizio, il reato (qualora esistesse) andrebbe in prescrizione.
Quindi, fare finta di stracciarsi le vesti perchè "per fermare un processo se ne bloccano 100.000", me lo sarei aspettato da Di Pietro. Ma da Veltroni no.
Cosa è cambiato?
E' cambiato che Veltroni sta prendendo tante mazzate all'interno del PD (ci mancava anche la batosta delle elezioni in Sicila e Sardegna) per cui deve anticipare le mosse di D'Alema per non essere cancellato dal PD.
E allora ecco il Veltroni del resistere, resistere, resistere.
E allora ecco il Veltroni del resistere, resistere, resistere.
Resistenza al cambiamento.
Resistenza a tagliare le spese.
Resistenza alle riforme.
Resistenza a dare più sicurezza ai cittadini.
Resistenza a rendere impermeabili i nostri confini.ù
Resistenza a realizzare le grandi opere.
Resistenza a dare al Popolo una Giustizia con la “G” maiuscola.
Resistenza a garantire la riservatezza delle comunicazioni dei cittadini.
Resistenza ad istituire un sistema meritocratico.
Resistenza a tagliare gli sprechi e gli enti inutili.
Resistenza a rinunciare ai privilegi di casta.
In questo modo Veltroni vincerà la sfida dalemiana, ma perderà i cittadini.
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