L'irlanda ha detto "no". L'Europa è andata in crisi.
Ma noi siamo italiani e, a partire dal presidente della repubblica, diciamo di andare avanti lo stesso: chi non c'è, resti fuori.
Ma c'è una regola che stabilisce che lo statuto si deve approvare all'unanimità? E chi se ne frega: chi non è d'accordo resti fuori. Bravo questo Napolitano, proprio un ottimo esempio di coerenza.
Coerenza vorrebbe che si analizzassero i motivi del no irlandese; per scoprire che sono gli stessi motivi per cui in Italia si evita di fare il referendum sull'accettazione o meno dello Statuto europeo.
Io, per esempio, voterei no, come tanti se solo fossero messi al corrente del contenuto di ciò che si sta parlando.
Non è che io e gli irlandesi siamo contrari all' Europa. Sono contro questo tipo di governo dell' Europa. servo delle banche, dei globalizzatori, delle multinazionali che vogliono distrutta la nostra agricoltura, le nostre produzioni, le nostre competenze. ed inerme invece contro questa immigrazione massiccia. In una parola: lontanisismo dal bisogno dei popoli.
In Irlanda il voto contrario ha questa motivazione: l' Irlanda ha 4 milioni di abitanti. se viene invasa da immigrati sparisce. Nel 2050 gli Irlandesi diventerebbero minoranza nella loro terra. Contro questa invasione barbarica le oligarchie a Brusselles chiudono gli occhi o prendono decisioni assurde.
In Italia avremo molti più motivi per gridare "no", se solo ce lo chiedessero, ma se ne guardano bene.
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2 commenti:
Ed in risposta al NO dell'Irlanda ecco che dalla segretaria generale di Amnesty International, Irene Khan, arriva la richiesta di non votare a favore della norma europea per l'espulsione dei clandestini e migliorare invece l'accoglienza e garantire più diritti ai migranti. Fermo restando che ci vuole umanità e carità anche nelle espulsioni, questi appelli astratti al buonismo "tout cour" non sono capiti dalla maggioranza dei cittadini, che si sentono sempre più in balia di politici che nulla capiscono delle esigenze di vita quotidiana.
Claudio
Ed in aggiunta ecco il proclama del neo ministro europeo per la giustizia:
STRASBURGO - "Non è possibile aggravare la pena a causa della presenza irregolare, è contrario al diritto europeo". Lo ha affermato il neo commissario Ue alla Giustizia Jacques Barrot, durante la sua audizione al parlamento europeo, a proposito dell'immigrazione clandestina.
Notizia ANSA
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