Aggredito e picchiato da un sindacalista della Cgil perché non aveva fatto sciopero. La vittima è un operaio romeno e la vicenda risale ad alcuni giorni fa durante un’agitazione sindacale dei dipendenti dei servizi cimiteriali.
In questo settore opera anche la “Pulicoop”, una ditta con sede legale a Piacenza e sede operativa proprio nel cimitero spezzino dei Boschetti, forte di una ventina di dipendenti. Da tempo i lavoratori dei servizi cimiteriali sono in agitazione: chiedono l’applicazione del contratto Federambiente, più vantaggioso sotto il profilo economico, mentre la Pulicoop fa resistenza.
A far precipitare gli eventi è stato uno sciopero al quale hanno preso parte tutti, meno un custode dei servizi cimiteriali, italiano, e il romeno.
Il giorno seguente, il lavoro è ripreso. Alle 7.30 il dipendente romeno della Pulicoop si è presentato in sede per iniziare il suo turno ed è entrato negli spogliatoi per cambiarsi. E qui è stato aggredito dal delegato sindacale, uno spezzino di 37 anni. «Rumeno di merda, ti spacco. Pezzo di merda e ruffiano», gli avrebbe gridato mentre lo spingeva violentemente contro gli armadietti, dopo averlo afferrato per il petto.
E mentre il sindacalista veniva calmato da altri compagni di lavoro, il romeno è stato accompagnato al pronto soccorso dove, dopo essersi fatto medicare, è stato dimesso con un referto di sette giorni. Poi si è recato dai carabinieri per presentare la denuncia. S.P. ha raccontato che, fin dall’inizio dell’agitazione sindacale, alla quale lui non ha mai voluto prendere parte, l’atteggiamento dei suoi colleghi era cambiato. In peggio: «Hanno tenuto - racconta - un comportamento ostile e discriminatorio nei miei confronti. Non mi rivolgevano la parola, non mi salutavano e si rifiutavano di lavorare in maniera collaborativa con me».
Povero rumeno, credeva di stare in Romania, non sa che qui il sindacato usa le stesse metodiche del fascismo. Mai nessuno ha messo alla berlina queste violenze per cui in Italia si scrive "libertà di sciopero" e significa che lo devi fare per forza; con le buone o con le cattive.
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