Cari amici, non lo avevate capito? La colpa dell’emergenza rifiuti è della camorra.
L’unica responsabile del più grande disastro ambientale metropolitano dopo Bhopal (India), Chernobyl (Ucraina) e qualche altro posto nel mondo, è la criminalità organizzata.
I malevoli dicono che la colpa sarebbe di Bassolino prima sindaco di Napoli, poi Governatore della Regione, poi Commissario straordinario dal 2002 al 2006 e leader indiscusso del centro sinistra al potere ovunque in Campania da quindici anni. Ma non è vero.
Altri dicono che oltre a Bassolino ci sarebbero responsabilità della Iervolino ormai da sette anni sindaca di Napoli perché, per esempio, in città la raccolta differenziata è una chimera. Ma non è vero.
Altri dicono che il Pecoraro da ministro dell’Ambiente ha fatto l’ira di iddio contro la costruzione dell’inceneritore di Acerra, contro il sindaco De Luca che ne voleva costruire uno a Salerno, contro Bertolaso. Ma non è vero.
Altri ancora hanno segnalato che invece di pensare a come smaltire l’immondizia e bonificare il territorio, i signori del palazzo hanno bruciato due miliardi di euro, assunto e pagato migliaia di persone senza metterle in grado di lavorare, sperperato danaro in iniziative inutili, prodotto oltre sette milioni di false ecoballe che non si sa come smaltire e di avere favorito la camorra attraverso la costituzioni dei consorzi di Comuni serviti solo a dare soldi ad imprese contigue alla criminalità. Ma non è vero.
Dicono tutto questo e altro, anzi lo ha scritto in due relazioni la “commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esse connesse”, presidenti Russo (Forza Italia) e Barbieri (Ds e poi Sdi), ma non è vero.
Di tutto questo sfascio è responsabile solo la camorra.
Già, le molteplici forme della criminalità sono uno risorsa. E mai come in questo momento possono servire per stemperare, spalmare occultare le responsabilità. È un malefico gioco di prestigio che consente di far sparire il colpevole, di annebbiare la realtà, di nascondere la verità, in attesa che passi il peggio.
Berlusconi ha detto che dell’emergenza rifiuti si vuole occupare personalmente. Bene. È bastato questo per riunire a Chiaiano tutti i professionisti del ribellismo, i no global, i dal molin, i centri sociali, cascami del sessantotto, scampoli di indiani metropolitani, rivoluzionari obesi, lussuriosi della protesta che sognano la rivoluzione.
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