Cerca nel blog

giovedì 27 novembre 2008

Di Pietro: Ci dobbiamo preoccupare?

Nel 1994 Berlusconi scese in campo contro la gioiosa macchina da guerra di Occhetto, che a sua volta credeva in un trionfo elettorale costruito sulla tempesta giustizialista di Mani Pulite.
Attenti, si scrive Mani Pulite ma si legge Di Pietro.
Ora, mentre Occhetto e' politicamente morto e sepolto, Di Pietro e' ancora bello pimpante, e sembra aver fatto dell'odio verso Berlusconi il suo unico motivo politico.
Di Pietro oramai straparla. E' monotematico, vive in un mondo di una sola dimensione, la dimensione dell'anti-Berlusconismo. Alla fine, dai e dai, l'ha detta tutta. Ha sputato il rospo e ci ha spiegato che Berlusconi e' come Hitler . Ole'.
Ovviamente cosi' dicendo ha al tempo stesso accusato piu' di meta' della popolazione italiana (quelli che hanno votato per Berlusconi) di essere dei collaboratori nazisti. Caliamo un velo pietoso.
La verita' e' che Di Pietro comincia a stufare.
Lui non rappresenta una vera linea politica, al di la' di un giustizialismo arrabbiato e populista. Molto populista. L'ex-magistrato non ha mai superato la stagione di Mani Pulite, che semplicemente vorrebbe rendere eterna per imporre al Paese un sostanziale primato della magistratura.
Ad ascoltare Di Pietro ci si accorge velocemente che lui non ha una reale proposta politica o sociale per il Paese. Non ha un piano economico o di politica internazionale. Non esprime una visione della societa' che vada al di la' dello slogan del partito. Ma quali valori? Di chi attacca l'avversario politico indicandolo come Hitler?
La cosa incredibile e' che l'ex-magistrato accusi il Cavaliere di populismo e di deriva fascistoide, quando queste sono esattamemente le caratteristiche politiche di Di Pietro stesso.
Al momento si puo' sorridere di Di Pietro solo perche' il suo peso politico rimane limitato. Se il suo consenso dovesse aumentare, bisognerebbe davvero preoccuparsi per le liberta' degli Italiani.
Giovanni Sena

Nessun commento: