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giovedì 13 novembre 2008

Cercansi riformisti a sinistra

La Cgil va da sola, rompe l'unità del mondo del lavoro, offusca tutte le rivendicazioni in un'unica indecifrabile rivendicazione il 12 dicembre, che a questo punto diventa tutta politica, e toglie alle singole vertenze forza e rappresentatività.
Epifani dovrebbe ricordare (era nella segreteria di Cofferati) quando si realizzò la famosa manifestazione romana dei tre milioni (cis) di persone al Circo Massimo e dovrebbe ricordare che il giorno dopo il movimento sindacale divenne più debole e cercò altre strade.
La solitudine della Cgil rischia ormai di diventare una linea politica.
La Cgil va da sola in quasi tutte le vertenze, non ha quasi più tavoli su cui raggiungere accordi, anche piccoli accordi.
Forse è l'ultimo prezzo che si paga alla rinuncia al riformismo. Il sindacato sceglie di farsi direttamente soggetto politico, gareggia con Di Pietro, aiuta ma al tempo stesso ruba consensi al titubante partito democratico e perde per questa via la propria ragione sociale.
Così non si va da alcuna parte. Cercansi riformisti a sinistra.

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