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sabato 13 febbraio 2010

Storia di un bluff: De Magistris

Nel libro-intervista Giustizia e Potere, Loigino De Magistris dichiara:
Sono stato considerato uno straordinario magistrato”.
Su Marte è possibile sia accaduto; sul pianeta Terra, invece, le cose sono andate diversamente.
Per appurarlo è sufficiente leggere la relazione redatta dal Consiglio giudiziario di Catanzaro, che, circa un paio d’anni fa, è stato chiamato a pronunciarsi in merito alla possibilità di “promuovere” De Magistris a giudice di Corte d’Appello.
Ecco cosa scrisse il 18 giugno 2008 il relatore Bruno Arcuri:
Prendendo possesso del mio ufficio di procuratore generale, iniziavo la mia esperienza in Calabria con vivo interesse per il dr. De Magistris dopo avere letto di lui sulla stampa e averlo visto in televisione. Fui subito colpito dalle notizie che andavo apprendendo presso i colleghi tutti: i procedimenti da lui istruiti, di grande impatto sociale perché istruiti contro i cosiddetti colletti bianchi, erano quasi tutti abortiti con provvedimenti di archiviazione, sentenze di non doversi procedere, sentenze ampiamente assolutorie. Voci che mi stupirono perché in contrasto con la rappresentazione che ne davano i media (leggasi: Annozero)”.
Tutta l’attività di De Magistris era contrassegnata da:
Una serie numerosissima di insuccessi, l’omessa indicazione dei reati e delle fonti di prova, il perseverare nell’adozione di provvedimenti immotivati”.
“De Magistris è del tutto inadeguato, sul piano professionale e sul piano dell’equilibrio e sul piano dei diritti delle persone solo sospettate di reato, a svolgere quantomeno la funzione di pm. Le tesi accusatorie sono cadute spesso per errori evitabili ed evidenziati dall’organo giudicante. Sono emersi rilievi negativi per l’anomalia di molti provvedimenti adottati. I procedimenti di rilevante impatto sociale hanno trovato clamorose smentite. Nei provvedimenti si configurano violazioni manifeste di legge (addirittura diritti costituzionali) ovvero si radicano prassi senza fondamento normativo
”.
Per queste ragioni, il Consiglio giudiziario di Catanzaro “bocciò” De Magistris, emettendo un:
Giudizio finale negativo. Le voci capacità e preparazione presentano evidenti deficit, gravi vizi o lacune; tecniche di indagine discutibili; procedimenti fondati su ipotesi accusatorie che non hanno trovato conferma, attività carente nell’approfondimento e nella preparazione”.
Naturalmente queste cose non vi verranno mai raccontate da Michele Santoro o da Travaglio.
Per i quali siete null’altro che coglioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

imparato molto