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giovedì 4 febbraio 2010

Il mago del corsera

Alcune foto, che era stato ordinato di distruggere, inquietano Antonio Di Pietro.
Sono quattro foto scattate il 15 dicembre del 1992 con il futuro leader di Italia dei valori seduto a tavola, durante una cena conviviale in una caserma dei carabinieri, fra alcuni ufficiali arruolati nei servizi segreti, uno 007 eccellente come Bruno Contrada e un altro James Bond vicino alla Cia, arrivato da Washington per una targa ricordo della famosa «Kroll Secret Service» all’ospite d’onore, appunto Di Pietro.
Solo una cena. Niente di male. Solo una occasionale e innocua chiacchierata prenatalizia fra amici e colleghi, fra investigatori e soltanto un magistrato. Una cena immortalata da una macchina fotografica senza pretese, dodici scatti per l’esattezza.
Ora spuntano fuori queste foto e si ricorda che il 24 dicembre del 1992 viene arrestato Bruno Contrada, allora numero 3 del Sisde, sotto mira dei colleghi di Paolo Borsellino sin dalla strage di via D’Amelio.
Aggiungo che Bruno Contrada é stato condannato per essere stato legato organicamente alla mafia, e sedere accanto a lui, per certi pagliacci forcaioli, che hanno costruito la propria fortuna su illazioni, mezze verità e distorcimenti completi della stessa, é prova di colpevolezza.
Non per me è ovvio, ma per Di Pietro e il suo amichetto manettaro, che va in vacanza con i mafiosi, ma spara a zero su chiunque si accosti ad uno di esso.
Bruno Contrada, è stato condannato unicamente sulla base di dichiarazioni di "pentiti" senza che esistessero riscontri oggettivi, ergo è la vittima di un sistema marcio, che ha trasformato pluri-assassini che sciolgono bambini nell'acido, in "star" corteggiate e strapagate (con i soldi dei contribuenti) se avvantaggiano il "teorema" giudiziario di qualche toga in cerca di fama e prebende.
Ma non è questa l'unica coincidenza; quel 15 dicembre, a metà giornata, l’Ansa ufficializzò con un dispaccio l’avviso di garanzia contro Bettino Craxi per concorso in corruzione, ricettazione e violazione della legge sul finanziamento pubblico ai partiti. È il provvedimento firmato proprio da Tonino Di Pietro la sera precedente, il 14. E, ventiquattro ore dopo, il giudice sta lì a tavola, Contrada seduto accanto a lui, l’agente americano pronto con la targa premio.
Nota: la cena è organizzata per consegnare una targa-premio a Di Pietro, ma, guarda caso, all'appello manca solo e proprio la foto della consegna. Perchè?
E nove giorni dopo tutti i commensali si giurano di bruciare la copia delle fotografie in proprio possesso.
Ora, la domanda è: chi le ha tirate fuori? e perchè?
Io credo che sia in atto una lotta tra Baffino ed il Molisano.
Perchè Baffino?
Perchè ogni volta che il mago D'Alema ha annunciato "scosse", poi gli scoop li ha pubblicati il Corriere della Sera per primo.
Adesso ancora, chi ha pubblicato la prima foto? il Corriere della Sera.


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