Vent’anni fa fu distrutta una classe politica ( con qualche significativa eccezione ) dall’attività di un gruppo di Pubblici ministeri, molti dei quali, in seguito alla grande visibilità loro data dai media, sono in seguito entrati in politica, tra squilli di tromba.
Da quindici anni il presidente del consiglio Silvio Berlusconi sta subendo, nella sua veste di imprenditore, quel che nessun imprenditore in Italia (e nel mondo) ha mai dovuto affrontare: una persecuzione accanita che lo ha precipitato in quel circo mediatico-giudiziario che ha lo scopo di toglierlo di mezzo in via definitiva dallo scenario politico italiano e internazionale.
E’ la volta in queste ore del sottosegretario Bertolaso. La magistratura all’attacco ha trovato oggi la sua nuova arma, aggiungendo sempre più spesso alle accuse di corruzione e concussione un quadro torbido di incontri sessuali, mirato a distruggere la persona inquisita anche sul piano personale.
Viviamo una situazione da processi staliniani, intrisi di calunnie e contornati dal plauso delle tricoteuses professionali che di recente hanno a disposizione anche un loro organo di stampa quotidiano.
C’è pericolo per la democrazia? Sicuramente c’è pericolo per le libertà individuali. C’è rimedio? Comincio a temere che sia sempre più difficile trovarlo.
A meno che il Parlamento non ponga rimedio riequilibrando il rapporto tra Ordine giudiziario e Potere legislativo, lasciando perdere il ritorno dell’immunità per i politici e sottoponendo la Pubblica accusa al Potere esecutivo. Scandaloso?
Scandaloso è l’isolamento dell’Italia in Europa e nel mondo occidentale: da nessuna parte esiste un ordine che si comporta come un potere e che non risponde a nessun organo di controllo. Per cortesia non mi parlate del CSM.............
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