Io non ho mai amato gli incentivi alla rottamazione, fin da quando, nel lontano 1997 la misura venne adottata dal Governo Prodi.
Non ho ragione di cambiare idea.
Io penso che l’unica ragione per cui, in Italia come altrove, si sono concessi incentivi – cioè si è messo a carico di tutti i contribuenti una parte del costo delle auto pagato da ciascun acquirente – risieda nella capacità di pressione del settore, sia dal fronte sindacale che da quello padronale. Non c’è altra ragione economicamente razionale.
Le risorse pubbliche messe sul settore dell’auto sono state però sottratte ad altri settori o all’intera economia, foss’anche solo per ridurre la pressione fiscale o il costo del debito pubblico.
Con buona approssimazione, si può sostenere che ogni posto di lavoro mantenuto artificialmente nel settore automobilistico sottrae risorse e quindi posti ad altri settori, magari con più prospettive.
Credo sia ora di dire “stop” e di fermare la giostra. Basta incentivi e ognuno torni a fare il proprio mestiere: la Fiat a produrre automobili e il Governo ad occuparsi non di questo o quell’imprenditore, di questo o quel settore, ma di creare le condizioni migliori perché in Italia si investa e si crei occupazione vera, non sussidiata dai contribuenti.
Come? Lavorando per avere un fisco più equilibrato e competitivo, un mercato del lavoro moderno, un sistema di welfare efficiente, un sistema di infrastrutture dignitoso, una burocrazia che agevoli e non ostacoli le imprese, un sistema di formazione e ricerca adeguato… insomma, le solite cose che tutti conosciamo.
Quanto a Termini Imerese, io non credo che si possa obbligare Fiat a rimanere a tutti i costi, se non mettendo pesantemente mano al bilancio dello Stato.
Il Governo dovrebbe lasciare che la Fiat prenda la sua decisione e poi fare tutto il possibile perché non vi sia una desertificazione industriale dell’area, grazie all’arrivo di altri investitori anche di altri paesi, magari dello stesso settore automobilistico. Questo potrebbe non fare piacere al Lingotto, naturalmente, ma ad ognuno le sue responsabilità.
I lavoratori devono essere aiutati con strumenti di welfare intelligenti volti alla riqualificazione e alla ricollocazione professionale e......invece mi sa tanto che questi stipendi se li accollerà lo Stato, cioè noi.
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1 commento:
Montezemolo dice che la Fiat non ha preso un euro.Ha ragione,infatti solo svariati milioni.
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