Siamo buoni e cari, non manifestiamo, non andiamo in piazza a spaccare le vetrine, aspettiamo l’evolversi degli eventi anche un po’ schifati, ma non siamo del tutto ebeti.
Ci vuole la faccia tosta di Fini che, prima mette in crisi un governo solido e poi pretende di farci credere che è per il nostro bene non andare a votare perché siamo in crisi economica.
E allora non metterlo in crisi se ti preme tanto il bene dell’Italia in questo presunto momento di difficoltà.
Ma sono tutte fesserie, spauracchi per giustificare trame di palazzo che hanno come unico fondamento l’accaparramento del potere senza passare per le urne.
Anche quando è caduto Prodi era già scoppiata la crisi dei subprime. Com’è che nessuno si è sognato di fare un governo con l’opposizione per affrontarla, ma siamo andati a votare? Ve lo immaginate cosa avrebbe detto Napolitano se Berlusconi avesse anche solo proposto di fare un governo alternativo per affrontare la crisi in agguato?
Ma ci prendete proprio per idioti?
È evidente che usate la crisi economica solo per giustificare uno stato di emergenza che non c’è.
È un trucco vecchio come l’Italia. Si inventa uno stato di emergenza, si paventano disgrazie che giustificano il sovvertimento provvisorio delle regole democratiche e, visto che in Italia non c’è niente di più definitivo dell’emergenza provvisoria, si finisce per giustificare ogni dittatura.
Non abusate della nostra pazienza, perché arriverà il momento in cui salteranno i nervi anche a noi.
Diffidate dell’ira dei buoni. Ed è questo che temo.
Non chiedeteci di essere responsabili, quando siete voi gli irresponsabili.
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