Raramente scrivo sui fatti di politica estera, ma voglio dedicare due parole alle votazioni di midterm che si sono tenute negli USA.
I democratici perdono la maggioranza alla Camera e mantengono una strenua maggioranza al Senato.
Non è la fine del mondo; già in passato è capitato che il Presidente degli Stati Uniti era democratico mentre la maggioranza del Congresso fosse andata ai repubblicani; quindi, non è la fine del mondo.
Ma, in questo caso, l’entità della batosta democratica va ben oltre la perdita di seggi, qui c'è la bocciatura, senza appello e senza ambiguità, della politica di Barak Obama.
I repubblicani hanno vinto soprattutto sull’onda della rabbia per i democratici e per la notevole differenza che c'è stata le promesse della campagna elettorale di Obama e quanto (e come) invece è stato realizzato in temi di sanità, economia, politica estera, famiglia, lavoro.
In pratica quel "Yes, we can" e quella necessità di "Change" è rimasta una promessa elettorale....nonostante che sia al Senato che alla Camera ci fosse stata una netta maggioranza democratica.
Gli americani hganno capito che quello che prometteva il buon Obama non era condiviso dai membri del suo stesso partito. Ed è arrivata la batosta.
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