Tra Rutelli e Alemanno quello che rischia di più nella partita romana è Walter Veltroni.
Per lui la disfatta del centrosinistra nella corsa per il Campidoglio, sarebbe «la sconfitta della vita», un colpo che indebolisce la sua leadership nel Pd al punto da farlo diventare una sorta di "re travicello".
Quanto a Francesco Rutelli, comunque vada sarà un successo; o vince e fa il sindaco di Roma o perde Roma, e in questo caso Rutelli ha un piano di salvataggio che dovrebbe portarlo diritto ai vertici del Senato. In tasca lui ha già un accordo di massima stretto con Veltroni: se succede l'irreparabile, Rutelli sarà vice presidente del Senato in quota Pd.
Per Veltroni è diverso: se il Pd esce battuto anche nella Capitale il partito passerà da un regime monarchico assoluto (Veltroni) ad una più modesta realtà parlamentare (D'Alema, Bindi, Fassino, Bersani, Finocchiaro).
Se la guardo così spero, che vinca Rutelli e che Veltroni poi abbia il tempo (5 anni) per far fuori quei dirigenti lì. Ma se poi Veltroni non c'avesse gli attributi? Bah! E' Meglio Alemanno, tanto quei dirigenti lì sono stati sgamati dagli italiani (vedi la pochezza di voti che ha avuto D'Alema in Campania, La Finocchiaro in Sicilia, Bersani nel veneto (la Bindi dove si è presentata?)).
Scusate, spesso mi capita di scrivere le cose di getto e - proprio perché sono ignorante - mi accorgo solo in seguito, rileggendole, di non aver detto niente, come in questo caso.
Della serie: caro amico ti scrivo, così mi distraggo un pò.....
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