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giovedì 3 settembre 2009

Un'accozzaglia che si dice "sinistra".

Finalmente qualcuno che parla di politica e pone domande più serie di quelle su Noemi.
Chi è? Bertinotti.
«Il sessantacinque per cento degli operai del Nord vota Berlusconi o Lega. Di fronte a questo dato, di cosa vogliamo parlare? Quando vogliamo ricominciare la discussione?».
Lo dice in una stanzetta affollata riservatagli al congresso del PD (non dal palco dei big) e neppure l'Unità lo degna di dedicargli due righe.
«Fino a poco tempo fa, avevamo due sinistre, una riformista e moderata e una alternativa. Oggi, non ne abbiamo più nemmeno una e dobbiamo ricostruirla. Senza questo passaggio, qualsiasi discorso non ha senso».
«Mettiamo pure che, a un certo punto della nostra storia politica d’Italia non ci sia più Berlusconi. Ma se manca Berlusconi, che succede? Rifacciamo il centrosinistra? Non servirebbe a nulla, riproporremmo una situazione che non porta in alcun modo a riforme vere. Prima occorre ricostruire una sinistra, poi si può pensare a governare».
«Il Pd non è la soluzione del problema. Il Pd è il problema. I compagni del Pd dovrebbero riconoscerlo anche loro».

Bertinotti va apprezzato non per le idee politiche che propugna (almeno per me) ma per la sua coerenza e per la sua "correttezza . Così facendo, cioè anteponendo il tema del Contenuto al tema delle Alleanze, si pone moralmente al di sopra dei burattini del PD.
Perchè? Semplice: perchè lui ha detto ed ha mostrato con i fatti di essere un comunista: mentre quelli del PD dicono di essere democratici "obamiani" ma si comportano di fatto da bolscevichi che udsano ogni mezzo per raggiungere il potere. La distinzione è tutta quà;
Bertinotti ha ragione, la sinsitra vera non esiste più !! Al momento esiste solo una accozzaglia di veterocomunisti e di pasdaran pseudocattolici che per darsi una collocazione, si dicono "di sinistra".

Bertinotti è stato molto più chiaro ed applaudito di D'Alema che l'altro giorno aveva ammesso una "falsa partenza" del PD, ed aveva detto che "Bisogna ripartire e si riparte cambiando".
Sembra avercela solo con Franceschini quando dice: " In ogni caso vedo la luce in fondo al tunnel, dopo il 25 ottobre (con il nuovo segretario ndr) tornerà ad esserci in questo paese ciò che in questo momento non si avverte, una grande forza di opposizione e di alternativa".
Come se il problema del PD fosse il segretario che non riesce a dar vita ad una "collaborazione coerente, convincente ed ampia".
La solita accozzaglia.
Fausto, ci manchi.

3 commenti:

nicola ha detto...

http://www.altronline.it/node/834

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

imparato molto