I napoletani di ogni ceto sociale chiedono a gran voce di uscire dal tunnel del declino, della malavita, dell’illegalità, del disordine, dell’inefficienza. Non ne può più di sopravvivere abbandonata a se stessa, senza prospettive, governata da brave persone ma assolutamente inadeguate ed in molti casi del tutto incapaci.
La città chiede di essere governata, vuole un sindaco in grado di risolvere i problemi, vuole gente con idee nuove e capacità di realizzarle in tempo reale, vuole amministratori che abbiano cognizione “di come si fa” nel resto di Italia ed in Europa. In sostanza la gente chiede che si governi con efficienza e buon senso, che si ripristinino le regole contro il clientelismo, la serietà contro la propaganda, la competenza contro l’ignoranza, la precisione contro il pressapochismo, la legalità contro ogni forma di violazione sistematica della legge.
È accettabile nel 2008 che Bagnoli e Napoli Est, dopo "venti anni" siano ancora di là da venire? Che il piano regolatore sia un insieme di vincoli e divieti che alimentano solo abusivismo e speculazione? Che manchi del tutto una regia per le opere pubbliche? Che il traffico sia quell’inferno che ogni napoletano deve quotidianamente affrontare? Che gli uffici comunali siano ancora nelle mani di una polverosa burocrazia? Che non ci sia una adeguata tutela dell’ordine pubblico neppure nelle aree turistiche? Che le periferie siano ancora il regno del degrado e dei clan, così come il centro storico?
Occorre un ricambio radicale di classe dirigente, possibile non attraverso i partiti, ma con una chiamata alle armi di quella Napoli “internazionale” che “vive” in Europa e nel mondo, fatta da intellettuali brillanti, imprenditori creativi, gente laboriosa e silenziosa che studia, pensa, si confronta e, soprattutto, ha chiaro il valore incommensurabile del tempo e quindi decide, opera, conclude.
Ma una operazione così complessa, delicata, importante ed anche difficile, non si può improvvisare. Deve essere il frutto di un disegno strategico che deve riguardare l’identità politica del centro destra nel mezzogiorno.
In questi casi la sinistra avrebbe già iniziato una raccolta di firme (solo per enfatizzare la cosa e darne una visione a 360 gradi) e avrebbero coniato lo slogan "Salviamo Napoli". Che avrebbe avuto un enorme successo mediatico, ma il tutto sarebbe rimasto inalterato.
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1 commento:
Caro Nicola
Grazie per il tuo divertentissimo intervento sul mio blog.
andiamo vanti!
Con amicizia,
Filippo Maria (Il Mango)
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