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domenica 7 settembre 2008

I rapporti con le Farc

Ha destato scalpore e suscitato legittime polemiche la diffusione della notizia di espliciti appoggi del Partito di Rifondazione Comunista alle FARC, le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia, contenuta in un dossier del governo colombiano, un vero e proprio atto di accusa contro il Prc, supportato da documenti e mail rinvenute nei computer di Raul Reyes, il numero due della guerriglia colombiana ucciso il primo marzo di quest'anno, che documenterebbero rapporti «non esclusivamente politici», vale a dire raccolte di fondi, scambio di informazioni e persino rimborsi delle spese sanitarie di un ricovero in Svizzera di Lucas Gualdron, rappresentante europeo delle FARC, a spese del Prc.
Ramon Mantovani, capo della sezione esteri del partito, ha replicato stizzito che i rapporti politici tra Prc e FARC sono sempre avvenuti alla luce del sole, nella piena consapevolezza da parte dei sottosegretari agli esteri rispettivamente del governo Berlusconi e del governo Prodi oltre che dei Presidenti della Camera dei Deputati e che, pur considerando «disumana» la pratica dei sequestri, la stessa va «inquadrata in una guerra altrettanto disumana alla quale bisognerebbe mettere fine con una trattativa di pace invece che con un'acutizzazione del conflitto».
E' questo quello che non sopporto dei comunisti italiani: la "contestualizzazione", vale a dire andare oltre il crimine e comprendere i contesti in cui gli stessi avvengono. Per me i crimini sono crimini e basta.
E' la stesa teoria che fu messa messa in atto per giustificare le Foibe o l'olocausto russo di sessanta milioni di morti del terrore staliniano, come affermò candidamente l'europarlamentare Marco Rizzo in un contesto televisivo. Questo modo di ragionare è assurdo; in questo modo infatti potrebbero essere "contestualizzate" anche le azioni di Hitler, se solo fosse stato di sinistra.

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