Talvolta ho l'impressione di esagerare nei giudizi o che essi possano essere dettati da posizioni faziose. Ecco perchè quando mi capita di avere conferme di ciò che penso, mi sento un po' tranquillizzato. Specie quando le conferme arrivano da persone che sono distanti dal mio modo di pensare.
Io ho sempre pensato e scritto del percorso della sinistra che, pur di evitare di fare un'autocritica, continua a rinnovare tutto il possibile, fino ad essere irriconoscibile. Il risultato è un PD, nato fra ex democristiani cattolici ed ex comunisti, che tenta disperatamente di presentarsi come "nuovo", ma che è dibattuto al proprio interno tra fazioni avverse e lotte di potere. Non ripeterò quanto già detto e ridetto in passato. Questo lo scrivevo io.
Oggi, per puro caso, leggo un commento sul sito "Voglio scendere", in cui scrivono Marco Travaglio, Peter Gomez e Pino Corrias. Beh, non si può certo dire che questi tre autori siano proprio "di destra"; giusto? Bene, detto ciò, andiamo a vedere cosa ha scritto proprio ieri Pino Corrias:
Black out sinistra.
"Il Paese va in malora, Berlusconi accumula denari, potere e immunità, ma i sinistri apparati della sinistra sembrano accorgersi di nulla. Tutti occupati - come ai tempi irosi e lieti del loro ultimo governo - ad azzannarsi tra loro. Riassumendo. Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino è in guerra con l'altra metà del partito democratico piemontese per via di un grattacielo, di una banca e per incompatibilità di carattere. Renato Soru, governatore della Sardegna, viene trascinato in tribunale da un tale Antonello Cabras, segretario del suo stesso partito, che lo accusa di essere poco meno di un dittatore. Massimo Cacciari, sindaco di Venezia definisce i leader democratici (quando va bene) dilettanti e inconcludenti. Agazio Loiero, altro sinistro, nonché governatore di Calabria, è in definitiva rotta di collisione con i suoi ex compagni di partito. L'alleato Di Pietro ha varato una sua lotta permanente a Walter Veltroni e annuncia di candidarsi da solo alle prossime elezioni per la presidenza della Regione Abruzzo decapitata dopo l'arresto di un'altra bandiera della sinistra democratica, Ottaviano Del Turco. Veltroni ricambia Di Pietro con la medesima ostilità ogni qual volta si stanca di prendersela con il suo nemico storico Massimo D'Alema. Il quale restituisce il disprezzo, estendendolo volentieri a Arturo Parisi, ex ministro della Difesa del governo Prodi, che a sua volta detesta sia Veltroni che lo stesso D'Alema. Antonio Bassolino, il re dalemiano della spazzatura napoletana, governatore della Campania, anzichè dimettersi e scomparire, sconfessa Veltroni, elogia Berlusconi, e prepara la sua candidatura al parlamento europeo come buonuscita estera per il suo capolavoro (inter)nazionale. Altri litigi si segnalano in Sicilia, in Molise e perfino dove il pd non esiste quasi più, come in Lombardia. Avanti così, bene, e che poi qualcuno spenga la luce."
Non c'è che dire, davvero un bel quadretto. E detto da loro è ancora più drammatico. Cosa aggiungere? Niente, se la suonano e se la cantano. Fanno tutto loro. La cosa buffa di questa sinistra è che a sentir loro va tutto bene. Giuisto pochi giorni fa, il nostro americano a Roma, Uolter Veltroni, in una dichiarazione riportata dall'ANSA, diceva, riferito al Governo: "Sono divisi su tutto.". Ora, sentire Velroni che dice che al Governo sono divisi su tutto e poi leggere quanto scrive Corrias, viene da scompisciarsi dalle risate. Oppure si dovrebbe concludere che Veltroni ha preso un colpo di sole.
Ma loro sono fatti così. Infatti, adesso il buon Walter è in giro per l'Italia con un pullman per cercare firme contro il Governo. E per dare più forza all'operazione mediatica ha lanciato l'ennesimo slogan (loro pensano che questo sia fare politica, inventandosi uno slogan al mese): "Salviamo l'Italia".
Da ridere. Salvarla da chi e da cosa? Forse dai Veltroni & C? Sembrerebbe di sì, visto che perfino alcuni esponenti di primo piano del PD, vedi Cacciari e Bassolino, gli hanno risposto "No, grazie", rifiutandosi di firmare. Bassolino, addirittura, gli ha risposto che quella raccolta di firme, invece che chiamarsi "Salva l'Italia", dovrebbe chiamarsi "Salva Veltroni".
E' esattamente la stessa cosa che ho pensato io e, immagino, altri milioni di italiani. E se lo dice anche Bassolino...
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento