O Brunetta ha i poteri taumaturgici della Madonna di Lourdes o la PA era afflitta da una legione di fannulloni, che il "piccolo, grande ministro" ha messo in riga.
Qualche dato tanto per dare una dimensione della rivoluzione apportata dal Ministro Brunetta:nelle Marche i giorni di assenza sono crollati del 56%, seguite dal -54% della Toscana, dal -50% dell'Emilia-Romagna e dal -49% dell'Umbria.
Il record negativo con il -64,4% va alla provincia di Massa Carrara.
La Regione Veneto ha visto un calo dei giorni persi per malattia nell'ordine del -44,5% e si piazza all'undicesimo posto tra le amministrazioni regionali di tutta Italia.
Belluno spicca invece tra le amministrazioni provinciali del Nord-Est, con un -61,4% di assenze per malattia, al quarto posto a livello nazionale.
La maglia nera alla Regione Liguria con -64%.Piemonte fa invece segnare un calo del 47% e la Valle d'Aosta un -37. Nell'area spiccano poi i risultati delle amministrazioni torinesi: la Provincia è prima in Italia con una diminuzione di oltre il 65%, mentre il Comune si piazza al secondo posto con un calo del 51,5 per cento.
I dipendenti del Comune di Genova hanno usufruito del 41,6% di giorni di malattia in meno, quelli di Aosta del 29.
Questi numeri sono scandalosi, perchè sono lo specchio di un malcostume che ha sempre afflitto la PA e che costava allo Stato (e quindi a noi contribuenti) un fiume di denaro.
Una vera e propria VERGOGNA nazionale.
E a Ballarò in questo momento stanno a parlare del "caso" Noemi con Franceschini, mentre lunedì ad Annozero si è ipotizzato con Di Pietro delle infiltrazioni malavitose all'Expo di Milano.
Se questa non é DISINFORMAZIONE e CENSURA, da parte della Rai, ditemi voi cos'é.
E' vero la televisione pubblica é in mano ai politici, ma di sicuro non militano nel centrodestra.
Il regime é della sinistra, e Berlusconi PURTROPPO non riesce a fare nulla di concreto, per cambiare questa iniqua situazione.
Orpheus
mercoledì 27 maggio 2009
martedì 26 maggio 2009
Tonino: "Provaci di nuovo"
Sento tutti i TG Franceschini e Di Pietro, in piena campagna elettorale per le europee e le amministrative, non fare altro che parlare di Noemi e di Mills. Argomenti ampiamente documentati da Repubblica ed in grado di risolvere i problemi dei precari, dei disoccupati, degli immigrati, ecc., insomma tutti i problemi del Paese.
Oggi Di Pietro ha trovato un altro argomento che interessa molto quelli che non arrivano alla fine del mese. Eccolo:
L'IdV denuncia: “Il TG1 delle 20 ed il TG3 delle 19 lunedì hanno mandato in onda un servizio con immagini “taroccate” dell’intervista che la Cnn ha fatto al presidente Berlusconi. Compare infatti alla sinistra del premier il simbolo elettorale del Pdl, con la scritta “Berlusconi Presidente”, che difficilmente si può credere sia stato inserito dal montaggio della rete televisiva americana”.
La Rai chiarisce di non aver taroccato un bel nulla dato che le immagini mandate in onda non sono quelle della Cnn bensì quelle di un’intervista a un’emittente locale sarda, Videolina, che ha registrato il colloquio col Premier nello stesso contesto/scenario della tv americana.
L'IdV aveva perfino chiesto l'intervento della Vigilanza RAI.
Non so come chiosare: "che figura di m....." va bene?
Oggi Di Pietro ha trovato un altro argomento che interessa molto quelli che non arrivano alla fine del mese. Eccolo:
L'IdV denuncia: “Il TG1 delle 20 ed il TG3 delle 19 lunedì hanno mandato in onda un servizio con immagini “taroccate” dell’intervista che la Cnn ha fatto al presidente Berlusconi. Compare infatti alla sinistra del premier il simbolo elettorale del Pdl, con la scritta “Berlusconi Presidente”, che difficilmente si può credere sia stato inserito dal montaggio della rete televisiva americana”.
La Rai chiarisce di non aver taroccato un bel nulla dato che le immagini mandate in onda non sono quelle della Cnn bensì quelle di un’intervista a un’emittente locale sarda, Videolina, che ha registrato il colloquio col Premier nello stesso contesto/scenario della tv americana.
L'IdV aveva perfino chiesto l'intervento della Vigilanza RAI.
Non so come chiosare: "che figura di m....." va bene?
domenica 24 maggio 2009
Un sindaco Incapace
Il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, si ritiene offeso ed accusa l'attore inglese Ewan Mc Gregor di maleducazione.
L'attore, all'interno del talk shaw inglese Friday Night, ha testualmente descritto la Reggia come un monumento abbandonato nel degrado, all'interno di un'area paragonabile al piu' grande buco di merda mai visto prima ed ha descritto tutti i particolari del degrado che lo hanno sconvolto.
Forse Petteruti dimentica che un'amministrazione è al servizio dei cittadini e la bontà del suo operato si misura proprio sulla bontà di quello che viene recepito dalla gente.
Ma a quanto pare il sig. Petteruti è "sordo".
L'attore inglese è l'ultimo di una lunghissima serie di "Commenti" di maleducati (secondo il sindaco)
Il 27 agosto 2008 compariva questo commento che titolava "Una giornata passata tra il degrado e l'incuria" che concludeva "Non mi va di aggiungere molto perchè l'amarezza è stata davveo tanta nel vedere come la gente possa buttare via un patrimonio del genere. Il mio consiglio è quello di visitare la Reggia immaginandola com'era quando era abitata da gente che sapeva apprezzarne lo splendore."
Ecco altri articoli di maleducati inascoltati dall'amministrazione comunale e regionale:
Mi fermo, ma ce ne sono a centinaia. anche della stessa parte politica, come questa: “Un patrimonio che meriterebbe un’attenzione straordinaria e che invece ha la sfortuna di trovarsi in un territorio che non lo valorizza a dovere”. Così Maria Carmela Caiola, assessore all’Ambiente e all’Ecologia della Provincia di Caserta,
Petteruti, invece di vergognarsi, si offende se qualcuno evidenzia il fallimento o la nullità del suo operato? Siamo noi casertani a sentirci offesi a livello internazionale a causa della sua incapacità.
Altro che veline
«Quelli del Pd di Casale non hanno voluto che io nella sezione presentassi il manifesto europeo antimafia oggi 23 maggio nell’anniversario dell’attentato a Giovanni Falcone».
Lo dice Capacchione, la cronista anticamorra candidata alle europee nelle file del PD ed annuncia anche una querela.
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=59294&sez=CAMPANIA
Questa notizia dai contenuti gravissimi non viene riportata dai media nazionali e Franceschini è troppo occupato in altri gossip per verificare quali persone rappresentano il suo partito a Casale.(e non solo).
Lo dice Capacchione, la cronista anticamorra candidata alle europee nelle file del PD ed annuncia anche una querela.
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=59294&sez=CAMPANIA
Questa notizia dai contenuti gravissimi non viene riportata dai media nazionali e Franceschini è troppo occupato in altri gossip per verificare quali persone rappresentano il suo partito a Casale.(e non solo).
sabato 23 maggio 2009
Senza vergogna
Silvio Berlusconi ribadisce ancora una volta la sua volontà di diminuire il numero dei parlamentari: "Sto veramente pensando a un ddl popolare per diminuire a 300 i deputati e a 150 i senatori".
Al di là di tutte le chiacchiere pre-elettorali, Franceschini, Di Pietro e Casini devono solo dire agli italiani se loro preferiscono i 1000 deputati/senatori più pagati al mondo ed il sistema bicamerale.
Così gli italiani si adeguano.
Al di là di tutte le chiacchiere pre-elettorali, Franceschini, Di Pietro e Casini devono solo dire agli italiani se loro preferiscono i 1000 deputati/senatori più pagati al mondo ed il sistema bicamerale.
Così gli italiani si adeguano.
Ignobile
Se questo spettacolo fosse andato in onda sulle reti Mediaset, ......... apriti cielo, e giù il diluvio.
Si sarebbe scomodato anche il Times per il modello che propone la televisione italiana della persona più ignobile d'Italia.
Ma è successo tutto su La7 tra la ragazza nata in Rai Ambra Angiolini che, fra teatro impegnato (così dice), mammina perfetta, giurata a Sanremo, mogliettina di Renga, ....si accapiglia con Victoria.
Gustate l'alta interpretazione di questa lite costruita a tavolino dalla rete La7 .
http://www.youtube.com/watch?v=BqZKBhW-o9Y
E' la stessa Ambra, sul suo sito a confessare di essersi divertita e che era stato tutto creato per .......far aprire la bocca a chi di solito abbocca!
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8561274
Strano che ricorrano a parolacce e simili insulti solo per mettere in scena una farsa. Boh!
E' successo il 14 maggio, ma...........poco diffuso, se non su Striscia ieri sera.
Si sarebbe scomodato anche il Times per il modello che propone la televisione italiana della persona più ignobile d'Italia.
Ma è successo tutto su La7 tra la ragazza nata in Rai Ambra Angiolini che, fra teatro impegnato (così dice), mammina perfetta, giurata a Sanremo, mogliettina di Renga, ....si accapiglia con Victoria.
Gustate l'alta interpretazione di questa lite costruita a tavolino dalla rete La7 .
http://www.youtube.com/watch?v=BqZKBhW-o9Y
E' la stessa Ambra, sul suo sito a confessare di essersi divertita e che era stato tutto creato per .......far aprire la bocca a chi di solito abbocca!
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8561274
Strano che ricorrano a parolacce e simili insulti solo per mettere in scena una farsa. Boh!
E' successo il 14 maggio, ma...........poco diffuso, se non su Striscia ieri sera.
giovedì 21 maggio 2009
Il Ritornello
Spesso quelli che sbraitano tanto contro la politica corrotta lo fanno semplicemente perché aspirano a prenderne il posto, con tutti i privilegi del caso.
Siccome si avvicina la data delle elezioni, europee ed amministrative, tutti i politici sono corrotti, corruttori, indagati, condannati, quasi condannati, camorristi, mafiosi, pedofili, affaristi, piduisti, incapaci, ladri, farabutti, assassini, terroristi, sono tutti brutti sporchi e cattivi, si mettono le dita nel naso, ruttano e scoreggiano, hanno l'AIDS, l'aviaria, la febbre suina, la carie, le emorroidi, la forfora e puzzano... tutti, eccetto uno. Di Pietro.
Questo è l'unico senso che posso dare alle esternazioni della band Travaglio, Santoro, Floris.
In questo periodo non aprono bocca se non per ripetere sempre lo stesso ritornello: Vota Antonio, Vota Antonio.
Siccome si avvicina la data delle elezioni, europee ed amministrative, tutti i politici sono corrotti, corruttori, indagati, condannati, quasi condannati, camorristi, mafiosi, pedofili, affaristi, piduisti, incapaci, ladri, farabutti, assassini, terroristi, sono tutti brutti sporchi e cattivi, si mettono le dita nel naso, ruttano e scoreggiano, hanno l'AIDS, l'aviaria, la febbre suina, la carie, le emorroidi, la forfora e puzzano... tutti, eccetto uno. Di Pietro.
Questo è l'unico senso che posso dare alle esternazioni della band Travaglio, Santoro, Floris.
In questo periodo non aprono bocca se non per ripetere sempre lo stesso ritornello: Vota Antonio, Vota Antonio.
martedì 19 maggio 2009
Alla faccia delle veline
Per il momento, semplicemente, raccontiamo di tre candidati nelle liste PD a Strasburgo finiti nelle maglie della Giustizia.
Il primo è Andrea Cozzolino. Occupa l’ottavo posto della lista per l’Italia meridionale (Campania, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria) e il suo nome finì davanti ai giudici per una presunta truffa sulla produzione di energia. Al centro dell'inchiesta la costruzione della centrale biomasse (Biopower) di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Le accuse andavano dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio e alla realizzazione di falsità in atti pubblici.
Mica pizza e fichi.
Al quindicesimo posto della lista si trova quello di Angelo Montemarano, primario ospedaliero già assessore regionale alla Sanità, sotto inchiesta a Napoli per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Un posto sotto c’è l’assessore regionale Mario Pirillo, il cui nome si ricollega nientemeno che all’operazione Why Not, quindi a un certo Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle Opere in Calabria. In questo caso l’accusa dei magistrati catanzaresi ruotava attorno a un sistema stabile (nel quale, secondo le accuse, rientrava Pirillo) messo insieme trasversalmente dai politici regionali, “mantenuto e alimentato al fine di conseguire un clientelare consenso elettorale, assicuravano delittuosamente a strutture societarie di fatto governate da Saladino fondi pubblici per l’esecuzione di lavori prospettati come di pubblica utilita”. In cambio Saladino, “su segnalazione dei politici, assumeva o faceva assumere, sotto varie forme contrattuali, tutte comunque caratterizzate da precarietà, un rilevante numero di persone”.
Tre personaggi con un passato importante. Alla faccia delle veline.
Il primo è Andrea Cozzolino. Occupa l’ottavo posto della lista per l’Italia meridionale (Campania, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria) e il suo nome finì davanti ai giudici per una presunta truffa sulla produzione di energia. Al centro dell'inchiesta la costruzione della centrale biomasse (Biopower) di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Le accuse andavano dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio e alla realizzazione di falsità in atti pubblici.
Mica pizza e fichi.
Al quindicesimo posto della lista si trova quello di Angelo Montemarano, primario ospedaliero già assessore regionale alla Sanità, sotto inchiesta a Napoli per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Un posto sotto c’è l’assessore regionale Mario Pirillo, il cui nome si ricollega nientemeno che all’operazione Why Not, quindi a un certo Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle Opere in Calabria. In questo caso l’accusa dei magistrati catanzaresi ruotava attorno a un sistema stabile (nel quale, secondo le accuse, rientrava Pirillo) messo insieme trasversalmente dai politici regionali, “mantenuto e alimentato al fine di conseguire un clientelare consenso elettorale, assicuravano delittuosamente a strutture societarie di fatto governate da Saladino fondi pubblici per l’esecuzione di lavori prospettati come di pubblica utilita”. In cambio Saladino, “su segnalazione dei politici, assumeva o faceva assumere, sotto varie forme contrattuali, tutte comunque caratterizzate da precarietà, un rilevante numero di persone”.
Tre personaggi con un passato importante. Alla faccia delle veline.
Sinistra prezzemolata
Interpretare Antonio Di Pietro linguisticamente, è quasi complicato come interpretarlo politicamente. Ma, più che cercare di interpretarlo, è più corretto cercare di capirne l'essenza, sia di quel che dice, che di quel che fa. Appena ti sforzi di capire qualcosa ti accorgi che è solo un gran furbo.
La Stampa racconta della chiacchierata che Tonino ha tenuto alla fiera del libro di Torino, dove è stato ospite con Bertinotti.
Di Pietro inizia a sparare: "In assenza della sinistra, ci sto io. Basta, con questa sinistra acculturata, sofisticata, prezzemolata". (forse voleva dire prezzolata, o forse no).
"Fino a quando la sinistra si crogiola a chiedersi se io sono di sinistra o no mostra la sua faccia che tende a escludere chi non è acculturato come lei. Se non si cambia questa idea di sinistra diamo di sinistra un concetto... sinistro!". E ancora: "perché D’Alema non ha fatto il conflitto d’interessi? Tra un viaggio in barca e l’altro ci piace chiacchierare", fino a "Spero che le due sinistre si ritrovano sulla via di Damasco". "si sta producendo una nuova differenziazione di classe, da qui deriva una voglia di ricreare una lotta di classe", cioè un concetto che dovrebbe essere espresso da Bertinotti, lì presente.
Ma Di Pietro è furbo: la platea è di sinistra e lui fa, diventa, è la sinistra.
Ma la sinistra è sua alleata e questi discorsi non sottraggono voti ai suoi avversari; così Di Pietro toglie voti solo ai suoi alleati.
Lui è un furbastro e si conferma che l'obiettivo di queste elezioni non è una lotta tra PdL e PD, ma una verifica di quanti voti Di Pietro riuscirà a scucire all'alleato PD.
E' così chiaro.
(Veramente c'è anche un altro obiettivo: quantificare quanti voti il PD sottrasse a Rifondazione comunista con la storiella veltroniana del voto utile)
La Stampa racconta della chiacchierata che Tonino ha tenuto alla fiera del libro di Torino, dove è stato ospite con Bertinotti.
Di Pietro inizia a sparare: "In assenza della sinistra, ci sto io. Basta, con questa sinistra acculturata, sofisticata, prezzemolata". (forse voleva dire prezzolata, o forse no).
"Fino a quando la sinistra si crogiola a chiedersi se io sono di sinistra o no mostra la sua faccia che tende a escludere chi non è acculturato come lei. Se non si cambia questa idea di sinistra diamo di sinistra un concetto... sinistro!". E ancora: "perché D’Alema non ha fatto il conflitto d’interessi? Tra un viaggio in barca e l’altro ci piace chiacchierare", fino a "Spero che le due sinistre si ritrovano sulla via di Damasco". "si sta producendo una nuova differenziazione di classe, da qui deriva una voglia di ricreare una lotta di classe", cioè un concetto che dovrebbe essere espresso da Bertinotti, lì presente.
Ma Di Pietro è furbo: la platea è di sinistra e lui fa, diventa, è la sinistra.
Ma la sinistra è sua alleata e questi discorsi non sottraggono voti ai suoi avversari; così Di Pietro toglie voti solo ai suoi alleati.
Lui è un furbastro e si conferma che l'obiettivo di queste elezioni non è una lotta tra PdL e PD, ma una verifica di quanti voti Di Pietro riuscirà a scucire all'alleato PD.
E' così chiaro.
(Veramente c'è anche un altro obiettivo: quantificare quanti voti il PD sottrasse a Rifondazione comunista con la storiella veltroniana del voto utile)
lunedì 18 maggio 2009
Salari e produttività
Non ci sono pù i giornalisti di una volta che, presa una notizia, la analizzavano e la svisceravano in mille modi possibili.
Prendi per esempio la questione dei redditti bassi in Italia. La maggior parte dei media riporta che l'OCSE ha detto che l'Italia è agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda i salari. Punto. Qualche giornalista che si è sforzato ha aggiunto che dopo di noi c'è il Portogallo e qualche Paese dell'est europeo. Nulla di più. Poi solo lacrime.
Embè, dove sono quei giornalisti che ti correlavano il salario con quello che produci? E quelli che ti chiarivano che quello che produci a livello nazionale si quantifica in un indicatore chiamato Pil? E quelli che andavano poi ad analizzare quanto vale il Pil italiano rispetto a quelli europei? E quelli che ti facevano vedere che il valore del pil italiano è il fanalino di coda in Europa? E quelli che ti andavano a vedere i numeri prima della crisi ed accorgersi che anche allora era così. Ovvero è sempre stato così.
In Italia abbiamo i salari più bassi d'Europa perchè abbiamo la produttività più bassa d'Europa.
E questo è NORMALE.
Non puoi guadagnare di più se produci di meno.
Ecco due articoli che parlano del nosto Pil prima della crisi
http://gazzettadireggio.gelocal.it/dettaglio/pil-+07:-italia-fanalino-di-coda-dell-europa/1426269
www.isyba.it/News-pdf/E..2008-46.pdf
Prendi per esempio la questione dei redditti bassi in Italia. La maggior parte dei media riporta che l'OCSE ha detto che l'Italia è agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda i salari. Punto. Qualche giornalista che si è sforzato ha aggiunto che dopo di noi c'è il Portogallo e qualche Paese dell'est europeo. Nulla di più. Poi solo lacrime.
Embè, dove sono quei giornalisti che ti correlavano il salario con quello che produci? E quelli che ti chiarivano che quello che produci a livello nazionale si quantifica in un indicatore chiamato Pil? E quelli che andavano poi ad analizzare quanto vale il Pil italiano rispetto a quelli europei? E quelli che ti facevano vedere che il valore del pil italiano è il fanalino di coda in Europa? E quelli che ti andavano a vedere i numeri prima della crisi ed accorgersi che anche allora era così. Ovvero è sempre stato così.
In Italia abbiamo i salari più bassi d'Europa perchè abbiamo la produttività più bassa d'Europa.
E questo è NORMALE.
Non puoi guadagnare di più se produci di meno.
Ecco due articoli che parlano del nosto Pil prima della crisi
http://gazzettadireggio.gelocal.it/dettaglio/pil-+07:-italia-fanalino-di-coda-dell-europa/1426269
www.isyba.it/News-pdf/E..2008-46.pdf
domenica 17 maggio 2009
CHANGE
Raramente dedico dei post alla politica non-italiana, ma dopo pochi mesi dall'incoronazione di Obama, le sue promesse non mantenute cominciano a impilarsi l’una sull’altra.
Perché?
Perchè stando seduto a Washington si è reso conto che contro nemici determinati e crudeli come i rivoluzionari islamisti in tutto il mondo, da Guantanamo a Kabul, il piano non può essere quello propagndato durante la campagna elettorale e non può essere molto diverso da quello del predecessore George W. Bush.
A febbraio il presidente americano ha rinunciato alla promessa elettorale di ritirare una brigata al mese dall’Iraq.
Ad aprile ha accantonato l’idea di restituire allo Yemen i prigionieri yemeniti di Guantanamo, troppi e troppo pericolosi: tenetelo a mente, sarà un bell’ostacolo sulla strada della chiusura già annunciata del carcere entro il gennaio 2010.
Tre giorni fa Obama ha smentito anche l’annuncio della pubblicazione di nuove foto di abusi sui prigionieri commessi da militari americani: folle! perché vuoi sobillare a spese dei tuoi soldati la furia islamista?
Poi ha nominato comandante della guerra americana in Afghanistan il generale delle “operazioni nere” delle truppe speciali Stanley McChrystal, una creatura bellica dell’era Rumsfeld.
Venerdì, infine, ha annunciato la decisione di riaprire i tribunali militari creati da Bush, contro cui lui stesso si era scagliato in passato. Obama ha confermato che le corti saranno riaperte, ma ci ha tenuto a sottolineare che le regole che disciplinano i processi saranno cambiate, per offrire maggiori garanzie ai detenuti: E’ “il modo migliore di proteggere il nostro paese”, ha detto.
In pratica non è cambiato proprio nulla dal'amministrazione cacciata dal Paese nel nome del cambiamento (ricordate: CHANGE).
Come ha detto uno dei capi dei talebani pachistani: “Prima c’era un culo bianco, poi è arrivato un culo nero, ma aspettarsi qualcosa di buono dal loro fronte è contrario al nostro credo”.
Perché?
Perchè stando seduto a Washington si è reso conto che contro nemici determinati e crudeli come i rivoluzionari islamisti in tutto il mondo, da Guantanamo a Kabul, il piano non può essere quello propagndato durante la campagna elettorale e non può essere molto diverso da quello del predecessore George W. Bush.
A febbraio il presidente americano ha rinunciato alla promessa elettorale di ritirare una brigata al mese dall’Iraq.
Ad aprile ha accantonato l’idea di restituire allo Yemen i prigionieri yemeniti di Guantanamo, troppi e troppo pericolosi: tenetelo a mente, sarà un bell’ostacolo sulla strada della chiusura già annunciata del carcere entro il gennaio 2010.
Tre giorni fa Obama ha smentito anche l’annuncio della pubblicazione di nuove foto di abusi sui prigionieri commessi da militari americani: folle! perché vuoi sobillare a spese dei tuoi soldati la furia islamista?
Poi ha nominato comandante della guerra americana in Afghanistan il generale delle “operazioni nere” delle truppe speciali Stanley McChrystal, una creatura bellica dell’era Rumsfeld.
Venerdì, infine, ha annunciato la decisione di riaprire i tribunali militari creati da Bush, contro cui lui stesso si era scagliato in passato. Obama ha confermato che le corti saranno riaperte, ma ci ha tenuto a sottolineare che le regole che disciplinano i processi saranno cambiate, per offrire maggiori garanzie ai detenuti: E’ “il modo migliore di proteggere il nostro paese”, ha detto.
In pratica non è cambiato proprio nulla dal'amministrazione cacciata dal Paese nel nome del cambiamento (ricordate: CHANGE).
Come ha detto uno dei capi dei talebani pachistani: “Prima c’era un culo bianco, poi è arrivato un culo nero, ma aspettarsi qualcosa di buono dal loro fronte è contrario al nostro credo”.
sabato 16 maggio 2009
Mettiamo in crisi la crisi
Da un pò di giorni è partita la campagna elettorale per le Europee del Pd e compaiono tanti slogan sui vari bloggers (compreso il mio). Eccoli:
Partito Democratico propone:
20% di tasse fino a 70.000 euro di fatturato
Meno tasse sul lavoro delle donne
Stipendio a chi perde il lavoro
100 euro in più al mese fino a 30.000 euro
Più forte noi, più forte tu
A parte il fatto che questi argomenti non c'azzeccano nulla con le Europee, loro ritengono che con queste azioni mettono "in crisi la crisi".
Io chiedo semplicemente: ma ci pensano prima di scrivere, o credono veramente nell'esistenza dei... coglioni?
Secondo me è vera la seconda.
Non si spiegherebbe perchè Franceschini va avanti a forza di slogan, che se poi uno ci pensa su, o si documenta, dice solo falsità.
Prendiamo l'ultima sulla crisi: "E' colpa di tremonti: perchè non l'ha evitata".
Nel dire questa falsità, con la faccia di chierichetto che si ritrova, crede veramente che gli italiani non hanno memoria?
Allora gliela rinfresco io con questo articolo de La Stampa, dove si riporta: «Qui nessuno si rende conto di quanto sta succedendo». "Siamo di fronte ad una crisi economica profonda. Invece da noi c’è gente che ancora non vuole capire la gravità di quello che sta avvenendo. Eppure ho dimostrato di avere una certa capacità di previsione. Chi aveva scritto che si rischiava un nuovo ‘29?". Del resto è da qualche anno che lui dichiara e scrive che il sistema così com’è rischia di collassare. Nè si scompone quando gli riferiscono che è l’uomo più impopolare della maggioranza visto che, nelle attuali condizioni, sta tenendo stretti i cordoni della borsa nella nuova finanziaria triennale.
Leggete e scoglionatevi
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200807articoli/34819girata.asp
Partito Democratico propone:
20% di tasse fino a 70.000 euro di fatturato
Meno tasse sul lavoro delle donne
Stipendio a chi perde il lavoro
100 euro in più al mese fino a 30.000 euro
Più forte noi, più forte tu
A parte il fatto che questi argomenti non c'azzeccano nulla con le Europee, loro ritengono che con queste azioni mettono "in crisi la crisi".
Io chiedo semplicemente: ma ci pensano prima di scrivere, o credono veramente nell'esistenza dei... coglioni?
Secondo me è vera la seconda.
Non si spiegherebbe perchè Franceschini va avanti a forza di slogan, che se poi uno ci pensa su, o si documenta, dice solo falsità.
Prendiamo l'ultima sulla crisi: "E' colpa di tremonti: perchè non l'ha evitata".
Nel dire questa falsità, con la faccia di chierichetto che si ritrova, crede veramente che gli italiani non hanno memoria?
Allora gliela rinfresco io con questo articolo de La Stampa, dove si riporta: «Qui nessuno si rende conto di quanto sta succedendo». "Siamo di fronte ad una crisi economica profonda. Invece da noi c’è gente che ancora non vuole capire la gravità di quello che sta avvenendo. Eppure ho dimostrato di avere una certa capacità di previsione. Chi aveva scritto che si rischiava un nuovo ‘29?". Del resto è da qualche anno che lui dichiara e scrive che il sistema così com’è rischia di collassare. Nè si scompone quando gli riferiscono che è l’uomo più impopolare della maggioranza visto che, nelle attuali condizioni, sta tenendo stretti i cordoni della borsa nella nuova finanziaria triennale.
Leggete e scoglionatevi
http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200807articoli/34819girata.asp
Noi Poveri Cristi
Lungi da me dire che clandestino è sinonimo di criminale.
Ma un terzo dei reati è commesso dai clandestini. Le cifre sono le stesse che ormai da anni il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ripete quasi fosse un disco rotto, ma che evidentemente a certe orecchie sorde, proprio non arrivano.
Sono cifre che Manganelli commenta così: "Si tratta del più grave fenomeno registrato dagli anni ’90 dopo la criminalità mafiosa". http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200905161440-cro-rom1055-immigrati_manganelli_un_terzo_reati_da_clandestini
Sono cifre che spaventano gli italiani, costretti in certe zone degradate, a vivere come se fossero in guerra, con il coprifuoco. Pena... uscita con scippo o stupro o la testa aperta a randellate da un "povero migrante" che voleva fregarsi il portafoglio, piuttosto che il cellulare o la bici. Sono cifre che nessun politico sano di mente, si sognerebbe di confutare, attribuendo ad una reale esigenza di sicurezza, un fenomeno strampalato come "l'insicurezza" percepita, frutto della propaganda della destra razzista e xenofoba.
A Franceschini e soci consiglio di andare in certi rioni trasformati in ghetti, per capire quanto strumentale e capziosa sia la loro tesi, smentita in primis dalle cifre di cui sopra, le quali regolarmente testimoniano che i cittadini non percepiscono altro che la realtà. Una realtà spaventosa se a fronte di un milione di clandestini, al Nord, sette reati su dieci sono opera degli stessi.
Ma se ne lasciassimo entrare altri due o tre milioni, che fine faremmo? A quanti reati saremmo esposti?
Come e CHI potrebbe difenderci?
Bene fa quindi il Ministro Maroni a proseguire per la sua strada sui respingimenti, senza lasciarsi intimidire dalle sparate dell’Onu o influenzare dalla lagne buoniste delle beghine catto-comuniste (una per tutte l’antipaticissima Rosy Bindi), sempre pronte a preoccuparsi delle esigenze dei clandestini e a fregarsene alla grande di quelle del popolo italiano, che fra l’altro, passa loro lo stipendio.
Ho solo un dubbio amletico ma chi sarà il c****e che vota per Rosy Bindi dopo averla vista e sentita parlare a Matrix, l’altra sera?
Orpheus
PS. La foto sopra mostra un appartamento abitato da un marocchino irregolare, già espulso ed arrestato più volte per traffico di stupefacenti.Lascio immaginare il tanfo nauseabondo che invadeva i locali e gli spazi circostanti.
In nome di che gli italiani SONO COSTRETTI a sopportare tutto questo, che è ben diverso da "aiutare i poveri Cristi"?
Ma un terzo dei reati è commesso dai clandestini. Le cifre sono le stesse che ormai da anni il capo della Polizia, Antonio Manganelli, ripete quasi fosse un disco rotto, ma che evidentemente a certe orecchie sorde, proprio non arrivano.
Sono cifre che Manganelli commenta così: "Si tratta del più grave fenomeno registrato dagli anni ’90 dopo la criminalità mafiosa". http://www.agi.it/ultime-notizie-page/200905161440-cro-rom1055-immigrati_manganelli_un_terzo_reati_da_clandestini
Sono cifre che spaventano gli italiani, costretti in certe zone degradate, a vivere come se fossero in guerra, con il coprifuoco. Pena... uscita con scippo o stupro o la testa aperta a randellate da un "povero migrante" che voleva fregarsi il portafoglio, piuttosto che il cellulare o la bici. Sono cifre che nessun politico sano di mente, si sognerebbe di confutare, attribuendo ad una reale esigenza di sicurezza, un fenomeno strampalato come "l'insicurezza" percepita, frutto della propaganda della destra razzista e xenofoba.
A Franceschini e soci consiglio di andare in certi rioni trasformati in ghetti, per capire quanto strumentale e capziosa sia la loro tesi, smentita in primis dalle cifre di cui sopra, le quali regolarmente testimoniano che i cittadini non percepiscono altro che la realtà. Una realtà spaventosa se a fronte di un milione di clandestini, al Nord, sette reati su dieci sono opera degli stessi.
Ma se ne lasciassimo entrare altri due o tre milioni, che fine faremmo? A quanti reati saremmo esposti?
Come e CHI potrebbe difenderci?
Bene fa quindi il Ministro Maroni a proseguire per la sua strada sui respingimenti, senza lasciarsi intimidire dalle sparate dell’Onu o influenzare dalla lagne buoniste delle beghine catto-comuniste (una per tutte l’antipaticissima Rosy Bindi), sempre pronte a preoccuparsi delle esigenze dei clandestini e a fregarsene alla grande di quelle del popolo italiano, che fra l’altro, passa loro lo stipendio.
Ho solo un dubbio amletico ma chi sarà il c****e che vota per Rosy Bindi dopo averla vista e sentita parlare a Matrix, l’altra sera?
Orpheus
PS. La foto sopra mostra un appartamento abitato da un marocchino irregolare, già espulso ed arrestato più volte per traffico di stupefacenti.Lascio immaginare il tanfo nauseabondo che invadeva i locali e gli spazi circostanti.
In nome di che gli italiani SONO COSTRETTI a sopportare tutto questo, che è ben diverso da "aiutare i poveri Cristi"?
Facendo gli indiani finiremo......arabi
Il dibattito e le polemiche di questi giorni sulle norme sicurezza ed, ancor più, i "Respingimenti" dei barconi libici, tengono banco con il solito repertorio di accuse di xenofobia e razzismo. Io non credo che si tratti di razzismo, che è cosa ben diversa e seria, ma di altre componenti che sarebbe più corretto definire diversamente.
Ma il termine "razzismo" fa più presa ed è più grave ed infamante come accusa. Quindi, tutti coloro che in qualche modo si oppongono ad un accoglimento indiscriminato di immigrati di qualunque provenienza sono etichettati come xenofobi e razzisti. Ed esposti al pubblico ludibrio dai media allineati al buonismo corrente e politicamente corretto.
Bene, bisognerebbe, però, sapere ed avere ben presente quali possono essere le conseguenze. E per farlo basta guardare ciò che succede in altri Paesi che, prima di noi, si stanno confrontando con i problemi cinnessi all'immigrazione. Paesi come l'Inghilterra, la Francia, la Germania, che devono far fronte a conflitti sociali che si aggravano col tempo. Basta ricordare i disordini e gli scontri nelle periferie parigine.
Sì, perché quello è il nostro futuro.
E' questo che si vuole?
Benissimo, ma allora tanto vale prepararsi.
Una decina di giorni fa, sul Corriere, c'era un articolo di Paolo Salom, inviato del quotidiano in Svezia. Riferisce di scontri e di conflitti perenni fra immigrati, specie musulmani, e cittadini locali, compresi i poliziotti. Ora, fino a qualche anno fa sarebbe stata una curiosità parlare di musulmani in Svezia; una notizia di quelle che compaiono nella sezione "Strano, ma vero".
Che ci fa un musulmano in Svezia? Semplice, stanno mettendo in atto l'invasione dell'Europa. Ma noi facciamo finta di non saperlo e tiriamo a campare.
Bene, vediamo cosa scrive Salom...
Malmö, il ghetto ribelle degli stranieri che mette in crisi il modello svedese (Un residente su tre è musulmano. Quasi tutti sono disoccupati).
MALMÖ - «Io? Sono di Gaza». Rani, 15 anni, strizza l'occhio agli amici che gli si fanno intorno a semicerchio, come se volessero proteggerlo da una minaccia incombente. Si chiamano Mohammed, Ali, Hata, Isak. Tutti coetanei. Età da medie, al massimo liceo. «A scuola? Ma no, nessuno di noi ci va. Tempo perso». La stessa domanda, provoca identica risposta: sono di Ramallah, Il Cairo, Sarajevo. Bisogna insistere. E allora rispondono con le voci che si sovrappongono, in una primavera nordica solo annunciata: «Certo che siamo nati a Rosengard: ma questa non è mica casa nostra». Periferia orientale di Malmö. Palazzi gettati come mattoncini a formare isole tanto ordinate quanto slegate l'una dall'altra, cemento a vista: uno dei tanti progetti che, sulla carta, negli anni Sessanta e Settanta, dovevano risolvere una volta per tutte il «problema casa» della classe operaia più viziata d'Europa. Oggi i lavoratori svedesi sono una minoranza minacciata più dall'incedere dell'immigrazione islamica che dalla crisi economica. «Non c'è più posto per noi», spiega con un sorriso a mezza bocca Anders Püschel, al momento «disoccupato». Non c'è più posto per nessuno, a giudicare dagli ultimi eventi. A Rosengard, dove Ibrahimovic ha imparato prima a fare a botte poi a calciare il pallone, la sera, non si esce di casa. I poliziotti sono diventati il bersaglio preferito di Intifade istantanee: sassaiole sulle auto di pattuglia che tornano in rimessa ammaccate, come se avessero attraversato un campo profughi palestinese con le insegne dell'esercito di Israele bene in vista. Ogni sera, da mesi, cassonetti, cabine, e qualunque struttura pensata per la città si trasformano in roghi appiccati da molotov lanciate direttamente dal salotto di casa. I vigili del fuoco, stanchi di diventare il bersaglio preferito dopo gli agenti, hanno deciso di ritirarsi dal loro Forte Apache, la caserma di Rosengard. Henrik Persson, il comandante della stazione dei pompieri del quartiere, si è appena dimesso: «Nessuno mi ascolta, nessuno ci aiuta. Non ha senso continuare così ». Persson ha raccontato che, a una recente riunione operativa, un dirigente della polizia lo ha messo in guardia: «Preparatevi a vedere lanciare le molotov contro di voi». Ma a una richiesta di fondi e rinforzi, spiega ancora Persson, «ho ricevuto un netto rifiuto». Dall'opposizione, la consigliera centrista Anja Sonesson chiede «l'imposizione immediata di un coprifuoco per arginare l'ondata di violenza. I ragazzini con meno di 18 anni non dovrebbero uscire dopo le 9 di sera». Per il momento, i socialdemocratici, la maggioranza, resistono: «Sarebbe la fine della democrazia, del sistema svedese ». Il sindaco Ilmar Reepalu è convinto che una misura così drastica accentuerebbe «il carattere di enclave a se stante del quartiere. Al contrario noi dobbiamo cercare di unire Rosengard al resto della città, farne un zona residenziale come le altre».
Malmö, terza città della Svezia, capoluogo della prospera Scania, porto sull'Öresund con un passato di traffici che non torneranno più, ha 270 mila abitanti, centomila dei quali stranieri, per lo più concentrati a Rosengard e dintorni. Come dire, un residente su tre è musulmano. Molti vengono dai Balcani, dall'Africa, dall'Asia centrale. «Ci sono cento e più nazionalità nel quartiere - spiega Stefan Alfelt, corrispondente locale di Aftonbladet, uno dei principali quotidiani nazionali -. Pochi di loro hanno un'occupazione. In alcune zone i senza lavoro sono addirittura l'86% degli adulti. I giovani crescono osservando i genitori che vivono di carità pubblica. Sanno di essere senza speranza e si comportano di conseguenza: fanno la guerra». Curiosamente, non è un conflitto «Rosengard contro gli altri». «Gli scontri raramente superano i confini del quartiere - dice ancora Alfelt -. È una guerra civile locale: tutti contro tutti». In realtà, qualche volta la violenza lascia Rosengard e si sposta verso il centro elegante, l'isola pedonale dove si affacciano vetrine e ristoranti ancora affollati nonostante la crisi.
Ai primi di marzo è bastato l'arrivo della nazionale israeliana di tennis, impegnata in Coppa Davis contro la Svezia, proprio a Malmö, a far insorgere la comunità islamica, in quell'occasione alleata dei centri sociali svedesi e i black blok di tutta Europa. Un mix esplosivo che la polizia ha affrontato a modo suo. Con le maniere forti: cariche a cavallo, botte da orbi e pistole impugnate contro i dimostranti. Inutile parlare di integrazione, a Rosengard. Il modello sociale svedese? «Non spetta a me interpretare la politica del governo», ci ha detto il sindaco Ilmar Reepalu, socialdemocratico, facendo intendere che lui, la sua città, vuole continuare ad amministrarla come se il welfare scandinavo non fosse superato dalla realtà. Certo «dobbiamo iniziare a progettare qualcosa di diverso. Ne va della tranquillità di tutti». Solo una questione di ordine pubblico, allora? La polizia, conclude il portavoce Lars-Hakan Lindholm, «sa esattamente cosa fare e lo farà». Il punto è: per quanto, ancora? (Corriere 5 maggio 2009)
Tutto qui. Prapariamoci, dunque, e, per favore, poi non dite che non lo sapevate o che non immaginavate che si arrivasse a tanto. Dice un vecchio adagio "Uomo avvisato, mezzo salvato." Qualcuno ci sta avvisando da tempo, la Fallaci scrisse due libri per "avvisarci", ma noi facciamo finta di non capire, facciamo gli indiani ed a forza di fare gli indiani, finiremo per fare gli arabi col sedere in aria verso La Mecca. Contenti voi...
Giano
Ma il termine "razzismo" fa più presa ed è più grave ed infamante come accusa. Quindi, tutti coloro che in qualche modo si oppongono ad un accoglimento indiscriminato di immigrati di qualunque provenienza sono etichettati come xenofobi e razzisti. Ed esposti al pubblico ludibrio dai media allineati al buonismo corrente e politicamente corretto.
Bene, bisognerebbe, però, sapere ed avere ben presente quali possono essere le conseguenze. E per farlo basta guardare ciò che succede in altri Paesi che, prima di noi, si stanno confrontando con i problemi cinnessi all'immigrazione. Paesi come l'Inghilterra, la Francia, la Germania, che devono far fronte a conflitti sociali che si aggravano col tempo. Basta ricordare i disordini e gli scontri nelle periferie parigine.
Sì, perché quello è il nostro futuro.
E' questo che si vuole?
Benissimo, ma allora tanto vale prepararsi.
Una decina di giorni fa, sul Corriere, c'era un articolo di Paolo Salom, inviato del quotidiano in Svezia. Riferisce di scontri e di conflitti perenni fra immigrati, specie musulmani, e cittadini locali, compresi i poliziotti. Ora, fino a qualche anno fa sarebbe stata una curiosità parlare di musulmani in Svezia; una notizia di quelle che compaiono nella sezione "Strano, ma vero".
Che ci fa un musulmano in Svezia? Semplice, stanno mettendo in atto l'invasione dell'Europa. Ma noi facciamo finta di non saperlo e tiriamo a campare.
Bene, vediamo cosa scrive Salom...
Malmö, il ghetto ribelle degli stranieri che mette in crisi il modello svedese (Un residente su tre è musulmano. Quasi tutti sono disoccupati).
MALMÖ - «Io? Sono di Gaza». Rani, 15 anni, strizza l'occhio agli amici che gli si fanno intorno a semicerchio, come se volessero proteggerlo da una minaccia incombente. Si chiamano Mohammed, Ali, Hata, Isak. Tutti coetanei. Età da medie, al massimo liceo. «A scuola? Ma no, nessuno di noi ci va. Tempo perso». La stessa domanda, provoca identica risposta: sono di Ramallah, Il Cairo, Sarajevo. Bisogna insistere. E allora rispondono con le voci che si sovrappongono, in una primavera nordica solo annunciata: «Certo che siamo nati a Rosengard: ma questa non è mica casa nostra». Periferia orientale di Malmö. Palazzi gettati come mattoncini a formare isole tanto ordinate quanto slegate l'una dall'altra, cemento a vista: uno dei tanti progetti che, sulla carta, negli anni Sessanta e Settanta, dovevano risolvere una volta per tutte il «problema casa» della classe operaia più viziata d'Europa. Oggi i lavoratori svedesi sono una minoranza minacciata più dall'incedere dell'immigrazione islamica che dalla crisi economica. «Non c'è più posto per noi», spiega con un sorriso a mezza bocca Anders Püschel, al momento «disoccupato». Non c'è più posto per nessuno, a giudicare dagli ultimi eventi. A Rosengard, dove Ibrahimovic ha imparato prima a fare a botte poi a calciare il pallone, la sera, non si esce di casa. I poliziotti sono diventati il bersaglio preferito di Intifade istantanee: sassaiole sulle auto di pattuglia che tornano in rimessa ammaccate, come se avessero attraversato un campo profughi palestinese con le insegne dell'esercito di Israele bene in vista. Ogni sera, da mesi, cassonetti, cabine, e qualunque struttura pensata per la città si trasformano in roghi appiccati da molotov lanciate direttamente dal salotto di casa. I vigili del fuoco, stanchi di diventare il bersaglio preferito dopo gli agenti, hanno deciso di ritirarsi dal loro Forte Apache, la caserma di Rosengard. Henrik Persson, il comandante della stazione dei pompieri del quartiere, si è appena dimesso: «Nessuno mi ascolta, nessuno ci aiuta. Non ha senso continuare così ». Persson ha raccontato che, a una recente riunione operativa, un dirigente della polizia lo ha messo in guardia: «Preparatevi a vedere lanciare le molotov contro di voi». Ma a una richiesta di fondi e rinforzi, spiega ancora Persson, «ho ricevuto un netto rifiuto». Dall'opposizione, la consigliera centrista Anja Sonesson chiede «l'imposizione immediata di un coprifuoco per arginare l'ondata di violenza. I ragazzini con meno di 18 anni non dovrebbero uscire dopo le 9 di sera». Per il momento, i socialdemocratici, la maggioranza, resistono: «Sarebbe la fine della democrazia, del sistema svedese ». Il sindaco Ilmar Reepalu è convinto che una misura così drastica accentuerebbe «il carattere di enclave a se stante del quartiere. Al contrario noi dobbiamo cercare di unire Rosengard al resto della città, farne un zona residenziale come le altre».
Malmö, terza città della Svezia, capoluogo della prospera Scania, porto sull'Öresund con un passato di traffici che non torneranno più, ha 270 mila abitanti, centomila dei quali stranieri, per lo più concentrati a Rosengard e dintorni. Come dire, un residente su tre è musulmano. Molti vengono dai Balcani, dall'Africa, dall'Asia centrale. «Ci sono cento e più nazionalità nel quartiere - spiega Stefan Alfelt, corrispondente locale di Aftonbladet, uno dei principali quotidiani nazionali -. Pochi di loro hanno un'occupazione. In alcune zone i senza lavoro sono addirittura l'86% degli adulti. I giovani crescono osservando i genitori che vivono di carità pubblica. Sanno di essere senza speranza e si comportano di conseguenza: fanno la guerra». Curiosamente, non è un conflitto «Rosengard contro gli altri». «Gli scontri raramente superano i confini del quartiere - dice ancora Alfelt -. È una guerra civile locale: tutti contro tutti». In realtà, qualche volta la violenza lascia Rosengard e si sposta verso il centro elegante, l'isola pedonale dove si affacciano vetrine e ristoranti ancora affollati nonostante la crisi.
Ai primi di marzo è bastato l'arrivo della nazionale israeliana di tennis, impegnata in Coppa Davis contro la Svezia, proprio a Malmö, a far insorgere la comunità islamica, in quell'occasione alleata dei centri sociali svedesi e i black blok di tutta Europa. Un mix esplosivo che la polizia ha affrontato a modo suo. Con le maniere forti: cariche a cavallo, botte da orbi e pistole impugnate contro i dimostranti. Inutile parlare di integrazione, a Rosengard. Il modello sociale svedese? «Non spetta a me interpretare la politica del governo», ci ha detto il sindaco Ilmar Reepalu, socialdemocratico, facendo intendere che lui, la sua città, vuole continuare ad amministrarla come se il welfare scandinavo non fosse superato dalla realtà. Certo «dobbiamo iniziare a progettare qualcosa di diverso. Ne va della tranquillità di tutti». Solo una questione di ordine pubblico, allora? La polizia, conclude il portavoce Lars-Hakan Lindholm, «sa esattamente cosa fare e lo farà». Il punto è: per quanto, ancora? (Corriere 5 maggio 2009)
Tutto qui. Prapariamoci, dunque, e, per favore, poi non dite che non lo sapevate o che non immaginavate che si arrivasse a tanto. Dice un vecchio adagio "Uomo avvisato, mezzo salvato." Qualcuno ci sta avvisando da tempo, la Fallaci scrisse due libri per "avvisarci", ma noi facciamo finta di non capire, facciamo gli indiani ed a forza di fare gli indiani, finiremo per fare gli arabi col sedere in aria verso La Mecca. Contenti voi...
Giano
venerdì 15 maggio 2009
Io sto con Sementa
Li abbiamo attaccati, criticati, segnalati all’opinione pubblica. Ne abbiamo segnalato facilonerie, furberie, imboscamenti. Abbiamo seguito con estrema attenzione l’inchiesta giudiziaria sulle loro finte malattie, buone solo ad evitare turni di servizio all’incrocio. Li abbiamo fotografati in gruppi di tre, quattro, cinque, tutti insieme appassionatamente a sorseggiare caffè al bar anziché dirigere il traffico.
Adesso, però, siamo tutti con loro. Perché a Napoli la polizia municipale è cambiata. Anzi, sta cambiando.
Grazie a un comandante dai modi che saranno a volte indubbiamente discutibili, ma che ha deciso di mettere le mani in un verminaio dove nessuno fino ad oggi s’era azzardato a scavare. E grazie ai suoi ufficiali, ai suoi agenti, a quella maggioranza silenziosa che non protesta per un turno in più ma si rimbocca le maniche e via al lavoro.
Quel che è accaduto due giorni fa è episodio che, al di là della cronaca, segna una svolta nell’atteggiamento della polizia municipale. I vigili urbani fermano un ragazzino di dieci anni che guida uno scooter senza casco (e senza età) all’interno dell’isola pedonale di piazza Plebiscito e lo fanno salire in auto.
Tempo pochi secondi, e uno sciame di muschilli in sella ai motorini insegue la vettura della polizia municipale, la circonda, la prende a calci e pugni. Finisce con due vigili feriti. E i piccoli Renegade a nascondersi nel fortino dei Quartieri Spagnoli, non senza prima aggredire la nuora di uno degli agenti all’interno del suo negozio. Un caso così, in altri tempi, sarebbe finito qui. Con i feriti medicati al pronto soccorso, qualche intervento pubblico a difesa dei «valorosi agenti», tre o quattro editoriali su quanto sia invivibile la città.
Questa volta, invece, non è andata così. No, questa volta il comandante — Luigi Sementa, generale con un passato nei carabinieri — ha deciso di rispondere a muso duro. Ha radunato 150 uomini, ha messo sott’assedio i Quartieri Spagnoli, ha controllato 250 motociclisti, ha denunciato 50 titolari di negozi, ha multato qualcosa come 500 auto per divieto di sosta. Insomma, ha mostrato come lo Stato reagisce all’Antistato.
E guai se domani, dopo gli attestati di stima e le lodi sperticate dei commentatori di turno, la polizia municipale fosse lasciata sola nella guerra contro l’illegalità. Sarebbe grave e sbagliato. Perché quella sfida, se affidata a isolati e pochi volenterosi, sarebbe una battaglia persa in partenza.
Adesso, però, siamo tutti con loro. Perché a Napoli la polizia municipale è cambiata. Anzi, sta cambiando.
Grazie a un comandante dai modi che saranno a volte indubbiamente discutibili, ma che ha deciso di mettere le mani in un verminaio dove nessuno fino ad oggi s’era azzardato a scavare. E grazie ai suoi ufficiali, ai suoi agenti, a quella maggioranza silenziosa che non protesta per un turno in più ma si rimbocca le maniche e via al lavoro.
Quel che è accaduto due giorni fa è episodio che, al di là della cronaca, segna una svolta nell’atteggiamento della polizia municipale. I vigili urbani fermano un ragazzino di dieci anni che guida uno scooter senza casco (e senza età) all’interno dell’isola pedonale di piazza Plebiscito e lo fanno salire in auto.
Tempo pochi secondi, e uno sciame di muschilli in sella ai motorini insegue la vettura della polizia municipale, la circonda, la prende a calci e pugni. Finisce con due vigili feriti. E i piccoli Renegade a nascondersi nel fortino dei Quartieri Spagnoli, non senza prima aggredire la nuora di uno degli agenti all’interno del suo negozio. Un caso così, in altri tempi, sarebbe finito qui. Con i feriti medicati al pronto soccorso, qualche intervento pubblico a difesa dei «valorosi agenti», tre o quattro editoriali su quanto sia invivibile la città.
Questa volta, invece, non è andata così. No, questa volta il comandante — Luigi Sementa, generale con un passato nei carabinieri — ha deciso di rispondere a muso duro. Ha radunato 150 uomini, ha messo sott’assedio i Quartieri Spagnoli, ha controllato 250 motociclisti, ha denunciato 50 titolari di negozi, ha multato qualcosa come 500 auto per divieto di sosta. Insomma, ha mostrato come lo Stato reagisce all’Antistato.
E guai se domani, dopo gli attestati di stima e le lodi sperticate dei commentatori di turno, la polizia municipale fosse lasciata sola nella guerra contro l’illegalità. Sarebbe grave e sbagliato. Perché quella sfida, se affidata a isolati e pochi volenterosi, sarebbe una battaglia persa in partenza.
giovedì 14 maggio 2009
Paragonare Cacciari a Salvini? Sacrilegio.
L’idea di riservare degli spazi su mezzi pubblici ai residenti milanesi non è diversa da quello che già avviene a Venezia, dove alcuni vaporetti sono destinati unicamente ai residenti.
"Registro il fatto -ha detto Maroni a Matrix- che a Venezia alcuni vaporetti sono riservati ai residenti. Vorrei che mi spiegassero la differenza tra la proposta di Matteo Salvini e la decisione di Cacciari. Non vedo la differenza tra le carrozze e i vaporetti. Non condivido la proposta di Salvini ma non capisco perché questa susciti polemica e quello che succede a Venezia no".
Ma caro Maroni c'è la stessa differenza per la quale i "respingimenti" del Governo Berlusconi sono orrendi e disgustosi, frutto di becero razzismo e di una politica xenofoba criminale, mentre gli "affondamenti" durante i "disgustosi e orrendi" respingimenti di barconi sotto il Governo Prodi...beh...quelli furono tragici incidenti, occorsi mentre la nobile sinistra "invitava gentilmente" orde di albanesi a non avvicinarsi alle nostre acque territoriali, speronando barconi. In quell'occasione 58 migranti (tra cui molti bambini) morirono.
Qualcuno riesce ad immaginare cosa uscirebbe dalle bocche della sinistra filantropa e mondialista se ciò accadesse o fosse accaduto sotto un Governo Berlusconi?
E poi si vorrà mica paragonare l'aristocratico Cacciari a Salvini, un "volgare" leghista?
"Registro il fatto -ha detto Maroni a Matrix- che a Venezia alcuni vaporetti sono riservati ai residenti. Vorrei che mi spiegassero la differenza tra la proposta di Matteo Salvini e la decisione di Cacciari. Non vedo la differenza tra le carrozze e i vaporetti. Non condivido la proposta di Salvini ma non capisco perché questa susciti polemica e quello che succede a Venezia no".
Ma caro Maroni c'è la stessa differenza per la quale i "respingimenti" del Governo Berlusconi sono orrendi e disgustosi, frutto di becero razzismo e di una politica xenofoba criminale, mentre gli "affondamenti" durante i "disgustosi e orrendi" respingimenti di barconi sotto il Governo Prodi...beh...quelli furono tragici incidenti, occorsi mentre la nobile sinistra "invitava gentilmente" orde di albanesi a non avvicinarsi alle nostre acque territoriali, speronando barconi. In quell'occasione 58 migranti (tra cui molti bambini) morirono.
Qualcuno riesce ad immaginare cosa uscirebbe dalle bocche della sinistra filantropa e mondialista se ciò accadesse o fosse accaduto sotto un Governo Berlusconi?
E poi si vorrà mica paragonare l'aristocratico Cacciari a Salvini, un "volgare" leghista?
Ds pigliatutto
Tra Bersani e Finocchiaro spunta Zingaretti, descritto come politico «uscito vincente all'ultima prova elettorale»; una persona sulla quale Goffredo Bettini «ha investito molto in passato», un esponente di partito «disciplinato». E in più, un nome noto al grande pubblico «associato a una star della televisione», il fratello Luca. Insomma, una figura «nazionalpopolare».
Praticamente il PD esclude gli ex-margherita dalla corsa a segretario del partito che si presentaerà come una guerra tutta interna ai DS. O magari se ne presenterà uno (giusto per far apparire bilanciata la gara) come si fece con Parisi per eleggere Franceschini.
Praticamente il PD esclude gli ex-margherita dalla corsa a segretario del partito che si presentaerà come una guerra tutta interna ai DS. O magari se ne presenterà uno (giusto per far apparire bilanciata la gara) come si fece con Parisi per eleggere Franceschini.
Santo o Povero Cristo?
Ecco i contenuti degli emendamenti della maggioranza al decreto terremoto: sì al rimborso totale dei danni, ok al risarcimento anche per lievi lesioni, sì al coinvolgimento dei sindaci ed estensione dei benefìci ai proprietari di case non residenti all'Aquila.
Quale altro governo, dopo solo un mese dal sisma, ha già emesso il decreto, individuato le aree e destinato i fondi? Senza chiedere una lira agli italiani. Se Prodi avesse fatto altrettanto con il terremoto in Umbria l'avrebbero fatto Santo, ma lo ha fatto Berlusconi e allora è solo un Povero Cristo.
Quale altro governo, dopo solo un mese dal sisma, ha già emesso il decreto, individuato le aree e destinato i fondi? Senza chiedere una lira agli italiani. Se Prodi avesse fatto altrettanto con il terremoto in Umbria l'avrebbero fatto Santo, ma lo ha fatto Berlusconi e allora è solo un Povero Cristo.
Lo shopping Fiat sarà pagato dagli italiani
Dopo giorni di indiscrezioni e smentite, sono stati i sindacati metalmeccanici ad annunciare, da Francoforte, che il piano della Fiat per un'eventuale acquisizione di Opel, se fosse confermato, "prevedrebbe il ridimensionamento di Pomigliano e la chiusura di Termini Imerese".
Fiom e Uilm hanno scritto una lettera a Berlusconi, per chiedere «di fissare una data di incontro urgente in cui sia possibile aprire un confronto con il Governo». Una richiesta appoggiata dal leader della Cgil Guglielmo Epifani a cui per ora ha risposto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «aspettiamo una ipotesi di piano industriale da discutere e verificare con gli attori sociali e l'azienda», ha detto, assicurando che il Governo è «interessato a discuterne con le organizzazioni sindacali» ma «ha bisogno che si definiscano delle ipotesi per poterle confrontare».
In pratica si prospetta il seguente scenario: La Fiat fa shopping, ma alla fine pagheranno gli italiani.
Fiom e Uilm hanno scritto una lettera a Berlusconi, per chiedere «di fissare una data di incontro urgente in cui sia possibile aprire un confronto con il Governo». Una richiesta appoggiata dal leader della Cgil Guglielmo Epifani a cui per ora ha risposto il ministro del Welfare Maurizio Sacconi: «aspettiamo una ipotesi di piano industriale da discutere e verificare con gli attori sociali e l'azienda», ha detto, assicurando che il Governo è «interessato a discuterne con le organizzazioni sindacali» ma «ha bisogno che si definiscano delle ipotesi per poterle confrontare».
In pratica si prospetta il seguente scenario: La Fiat fa shopping, ma alla fine pagheranno gli italiani.
Una chiesa sotto scacco.
I vescovi, ‘Famiglia cristiana’, i gesuiti sono molto critici verso il governo sui temi dell'immigrazione clandestina.
Dopo il caso Englaro, oggi sembra che sia la sinistra ad avere idee convergenti con quelle della Chiesa. Ma è solo opportunismo.
La Chiesa infatti fa la sua strada ed i governi la loro!
La Chiesa ha il dovere, oltreché il diritto, di esprimersi su questioni di fede e di morale! E lo fa.
Motivi di opportunismo, spesso, spingono i governi ad accondiscendere a qualche istanza che viene dalla Chiesa.
Questa volta, il governo pensa di poterne fare a meno. Pensa di avere più ascendenza del Papa nei cuori dei “fedeli”, sempre più tiepidi.
Fino ad ieri si era avvertita una certa vicinanza della Chiesa rispetto a questo governo. Ma più che di una vicinanza, si è trattato di minor lontananza rispetto ad una “sinistra” che ha, sostanzialmente, abbandonato tutte le vecchie bandiere per la giustizia sociale ed ha incentrato la sua identità quasi esclusivamente sull’anticlericalismo più becero e sull'antiberliusconismo. Questa destra attacca la Chiesa e la morale nei fatti e con l’esempio, la sinistra lo fa in modo apertamente sprezzante. E’ più facile dialogare con l’opportunista falso e cortese che con chi, come unico obiettivo, ha quello di farti sparire dalla faccia della terra.
La Chiesa non può essere per l’eutanasia, per sostenere il trombaggio promiscuo basta che hai il preservativo, per l’eugenetica e per l’aborto. E non può essere, come in questo caso, per il razzismo, per calpestare i diritti fondamentali e la dignità degli esseri umani.
In realtà, la Chiesa è sempre più sotto attacco, da destra a sinistra, in questo mondo che crede, ormai, di poter fare a meno di Dio e della morale.
Dopo il caso Englaro, oggi sembra che sia la sinistra ad avere idee convergenti con quelle della Chiesa. Ma è solo opportunismo.
La Chiesa infatti fa la sua strada ed i governi la loro!
La Chiesa ha il dovere, oltreché il diritto, di esprimersi su questioni di fede e di morale! E lo fa.
Motivi di opportunismo, spesso, spingono i governi ad accondiscendere a qualche istanza che viene dalla Chiesa.
Questa volta, il governo pensa di poterne fare a meno. Pensa di avere più ascendenza del Papa nei cuori dei “fedeli”, sempre più tiepidi.
Fino ad ieri si era avvertita una certa vicinanza della Chiesa rispetto a questo governo. Ma più che di una vicinanza, si è trattato di minor lontananza rispetto ad una “sinistra” che ha, sostanzialmente, abbandonato tutte le vecchie bandiere per la giustizia sociale ed ha incentrato la sua identità quasi esclusivamente sull’anticlericalismo più becero e sull'antiberliusconismo. Questa destra attacca la Chiesa e la morale nei fatti e con l’esempio, la sinistra lo fa in modo apertamente sprezzante. E’ più facile dialogare con l’opportunista falso e cortese che con chi, come unico obiettivo, ha quello di farti sparire dalla faccia della terra.
La Chiesa non può essere per l’eutanasia, per sostenere il trombaggio promiscuo basta che hai il preservativo, per l’eugenetica e per l’aborto. E non può essere, come in questo caso, per il razzismo, per calpestare i diritti fondamentali e la dignità degli esseri umani.
In realtà, la Chiesa è sempre più sotto attacco, da destra a sinistra, in questo mondo che crede, ormai, di poter fare a meno di Dio e della morale.
mercoledì 13 maggio 2009
Zone Off-limit per i vigili urbani
Il rapporto tra forze dell'ordine, vigili urbani e (alcuni) cittadini napoletani non è mai stato idilliaco.
La situazione sta rapidamente degenerando.
Ecco alcuni esempi freschi freschi di "intolleranza" rispetto all'operato della polizia municipale.
Primo episodio. Stamane, mercoledì, i vigili urbani fermano un ragazzino di dieci anni a bordo di un motociclo senza casco e quando lo accompagnano in questura vengono in tutti i modi ostacolati da un gruppo di persone: calci e pugni contro l’automobile di servizio, perfino tentativi di far fuggire il minore aprendo lo sportello dell’auto.
Secondo episodio: sempre stamattina una decina di persone hanno cercato di ostacolare l’arresto di un pusher da parte della polizia addirittura in piazza del Plebiscito. Qui alcuni soggetti a bordo di moto hanno cercato di fermare il transito dei vigili urbani. Due le persone arrestate con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: lo zio e il fratello del minorenne, riconosciuti da un assistente capo che era a bordo dell’auto. Un riconoscimento che è «costato» al vigile anche minacce alla nuora, il cui esercizio commerciale è situato nella stessa zona di residenza degli arrestati.
Terzo episodio: sempre a Napoli, la folla è intervenuta anche contro gli agenti della sezione Falchi. I poliziotti avevano appena bloccato in via Sant’Antonio Abate, il pusher 25enne Salvatore Esposito, quando sono stati circondati da un folto gruppo di amici e parenti che non hanno risparmiato loro insulti di ogni tipo.
Inoltre i vigili urbani con l'ausilio della polizia municipale nella zona Pallonetto a Santa Lucia e ai Quartieri Spagnoli, per il ripristino delle condizioni di viabilità e vivibilità hanno dovuto impiegare 150 persone: l'obiettivo era l'eliminazione dei paletti abusivi e la rimozione delle vetture in divieto di sosta. Capito? ci spono volute 150 vigili urbani giunti nei due quartieri limitrofi a piazza Plebiscito in auto di servizio o con le motociclette: tutte a sirene spiegate per effettuare il blitz.
Quarto episodio: Incidenti sono avvenuti in Piazza Mancini tra gli agenti della polizia municipale, che presidiavano la zona per consentire l'apertura di un cantiere per la costruzione di un parcheggio, e numerosi ambulanti abusivi. Alcuni agenti della polizia municipale sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato con 70 uomini, una ventina di auto e sei motociclisti piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso. Ma gli ambulanti hanno opposto una forte resistenza, che è sfociata in scontri.
La situazione sta rapidamente degenerando.
Ecco alcuni esempi freschi freschi di "intolleranza" rispetto all'operato della polizia municipale.
Primo episodio. Stamane, mercoledì, i vigili urbani fermano un ragazzino di dieci anni a bordo di un motociclo senza casco e quando lo accompagnano in questura vengono in tutti i modi ostacolati da un gruppo di persone: calci e pugni contro l’automobile di servizio, perfino tentativi di far fuggire il minore aprendo lo sportello dell’auto.
Secondo episodio: sempre stamattina una decina di persone hanno cercato di ostacolare l’arresto di un pusher da parte della polizia addirittura in piazza del Plebiscito. Qui alcuni soggetti a bordo di moto hanno cercato di fermare il transito dei vigili urbani. Due le persone arrestate con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: lo zio e il fratello del minorenne, riconosciuti da un assistente capo che era a bordo dell’auto. Un riconoscimento che è «costato» al vigile anche minacce alla nuora, il cui esercizio commerciale è situato nella stessa zona di residenza degli arrestati.
Terzo episodio: sempre a Napoli, la folla è intervenuta anche contro gli agenti della sezione Falchi. I poliziotti avevano appena bloccato in via Sant’Antonio Abate, il pusher 25enne Salvatore Esposito, quando sono stati circondati da un folto gruppo di amici e parenti che non hanno risparmiato loro insulti di ogni tipo.
Inoltre i vigili urbani con l'ausilio della polizia municipale nella zona Pallonetto a Santa Lucia e ai Quartieri Spagnoli, per il ripristino delle condizioni di viabilità e vivibilità hanno dovuto impiegare 150 persone: l'obiettivo era l'eliminazione dei paletti abusivi e la rimozione delle vetture in divieto di sosta. Capito? ci spono volute 150 vigili urbani giunti nei due quartieri limitrofi a piazza Plebiscito in auto di servizio o con le motociclette: tutte a sirene spiegate per effettuare il blitz.
Quarto episodio: Incidenti sono avvenuti in Piazza Mancini tra gli agenti della polizia municipale, che presidiavano la zona per consentire l'apertura di un cantiere per la costruzione di un parcheggio, e numerosi ambulanti abusivi. Alcuni agenti della polizia municipale sono rimasti contusi. La polizia municipale, rinforzata da agenti della Celere, ha occupato con 70 uomini, una ventina di auto e sei motociclisti piazza Mancini e le strade limitrofe a partire dalle 5 per sgomberare gli abusivi e consentire l' apertura di un cantiere per la realizzazione di un parcheggio a raso. Ma gli ambulanti hanno opposto una forte resistenza, che è sfociata in scontri.
Questi episodi si leggono tutti i giorni sui quotidiani locali e sono il risultato dell'applicazione della tolleranza vista da sinistra che gestisce Regione, Provincia e Comune da più di 20 anni. Notizie ignorate da Repubblica, Corsera, La Stampa, per non parlare del Manifesto, L'Unità, Liberazione, ecc.
Meno male che in Italia c'è libertà di informazione.
Soldi pubblici per campagna elettorale
Il governatore Bassolino, in un post, sostiene la candidatura alla Provincia dell'ex segretario del Pd di Napoli Nicolais.
Legittimo.
Ma anche poco istituzionale visto che il suo blog è pagato con soldi pubblici.
http://fresco.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/articoli/2009/05/il_blog_di_bassolino_e_lendors.html
Legittimo.
Ma anche poco istituzionale visto che il suo blog è pagato con soldi pubblici.
http://fresco.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/caserta/articoli/2009/05/il_blog_di_bassolino_e_lendors.html
martedì 12 maggio 2009
Rainews24
Gli Usa annunciano il primo bilancio federale in rosso da 26 anni a questa parte. Il Tesoro fa sapere che il mese di aprile, un mese tradizionalmente in attivo negli Stati Uniti perché coincide col versamento delle tasse, si è chiuso con un deficit di 20,91 miliardi di dollari.
La notizi la riporta anche Rainews24 e motiva che ciò è dovuto "al forte calo delle entrate dovuto alla recessione".
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=118222
Finalmente Rainews24 dà un segnale di ragionevolezza e trova una motivazione logica.
Dovrebbe però spiegare ai suoi lettori il motivo per cui quando giorni fa ha dato la notizia che le entrate del fisco in Italia erano diminuite, l'ha attribuito inequivocabilmente all'aumento dell'evasione fiscale.
Oggi lo conferma anche Bersani (sic)
http://www.asca.it/news-FISCO__BERSANI__DATI_IVA_MOSTRANO_ALLARGAMENTO_EVASIONE_FISCALE-829843-ORA-.html
Adesso vi dico una verità ed una bugia:
1. In Italia non c'è mai stata recessione
2. l'informazione è gestita da Berlusconi.
salutoni
La notizi la riporta anche Rainews24 e motiva che ciò è dovuto "al forte calo delle entrate dovuto alla recessione".
http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=118222
Finalmente Rainews24 dà un segnale di ragionevolezza e trova una motivazione logica.
Dovrebbe però spiegare ai suoi lettori il motivo per cui quando giorni fa ha dato la notizia che le entrate del fisco in Italia erano diminuite, l'ha attribuito inequivocabilmente all'aumento dell'evasione fiscale.
Oggi lo conferma anche Bersani (sic)
http://www.asca.it/news-FISCO__BERSANI__DATI_IVA_MOSTRANO_ALLARGAMENTO_EVASIONE_FISCALE-829843-ORA-.html
Adesso vi dico una verità ed una bugia:
1. In Italia non c'è mai stata recessione
2. l'informazione è gestita da Berlusconi.
salutoni
Feltri sa qualcosa?
Poveri Diavoli
Sembra che qualcuno a sinistra si stia accorgendo che il mondo cambia, che non si usa più il linguaggio anni 60-70, che certe ideologie sono state accantonate, che anche la base si è accorta che i vari D'Alema, Fassino e consorte, Rutelli, ecc. viaggiano in auto blu, stipendio da 18.000 Euro, che anche loro traggono vantaggi dalla casta mentre tutto il resto di problemi vive e vegeta.
I giovani (quarantenni) del PD si sono riuniti a Piombino senza i big e li sfidano apertamente: "Con voi berlusconi non perderà mai". E rievocano lo spirito di Veltroni.
http://www.unita.it/news/84664/con_questi_dirigenti_perdiamo
I giovani (quarantenni) del PD si sono riuniti a Piombino senza i big e li sfidano apertamente: "Con voi berlusconi non perderà mai". E rievocano lo spirito di Veltroni.
http://www.unita.it/news/84664/con_questi_dirigenti_perdiamo
L'Unità
Due commenti presi da L'Unità:
1.
Caro Dario...dai... io non sono d'accordo su questa campagna a spada tratta che vuoi fare contro il ddl sulla sicurezza. (anche se per me farei di tutto perfar cascare Berlusconi!!)
Anzi, mi sembra che ci trasciniamo dentro un altro campo minato che porterà danno solo a noi.
Perché mai adesso vogliamo vedere per forza il razzismo su tutto?
Che la regolamentazione sugli sbarchi di quei poveri disperati che l'aveva voluta anche Prodi, adesso è razzismo?
Fermare gli sbarchi illimitati e rimandare a casa chi non può trovare nulla da noi se non miseria e sfruttamento, non sarà mica razzismo?
Anzi potrebbe essere razzismo permettere a tutti che vengano e che si arrangino. Morirebbero comunque di fame e di umiliazioni.
Boh, scusa caro Dario ma mi sembri davvero fuori strada.
Il "respingimento" a casa l'aveva fatto anche Prodi con gli albanesi e sotto quel governo c'e' stato perfino uno speronamento (di cui non si è fatta ancora luce sulle responsabilità) con centinaia di morti.
Insomma ragazzi, insomma, Dario, vediamo di fare e di dire le cose senza che poi come al solito ci si ritorcano contro.
Io accoglierei tutti anche a braccia aperte se ce ne fosse un minimo di condizioni da garantire a quella gente pane e lavoro. MA SE NON CE N'E' NEMMENO PER NOI, noi non siamo in condizioni di ospirali!
Che tutta l'Europa se ne facesse carico e che ogni stato europeo si prendesse la sua parte di responsabilità. Non vi sembra che ci prendiamo in giro?
francochi@tele2.it
2.
Caro direttore, passo a "L'altro", e in settembre leggeremo "Il fatto" (danno Travaglio con quest'ultimo). Spero e credo che non censurino come e/o quanto fai tu (come fai tu è difficile anche in giornali della destra). Una bella fioritura alla tua sinistra; hai perso tempo ed una buona occasione, peggio per te.
Sei troppo conformista, in sintesi una borghese (parola antica come/quanto le persone già vecchie). basta con questa falsità del voto europeo alle porte, i consensi si creano con la discussione, la critica, la verità; non con i silenzi, le verità nascoste o taciute. Tu sei e fai parte dell'oligarchia.
E tanti saluti.
il lupo
1.
Caro Dario...dai... io non sono d'accordo su questa campagna a spada tratta che vuoi fare contro il ddl sulla sicurezza. (anche se per me farei di tutto perfar cascare Berlusconi!!)
Anzi, mi sembra che ci trasciniamo dentro un altro campo minato che porterà danno solo a noi.
Perché mai adesso vogliamo vedere per forza il razzismo su tutto?
Che la regolamentazione sugli sbarchi di quei poveri disperati che l'aveva voluta anche Prodi, adesso è razzismo?
Fermare gli sbarchi illimitati e rimandare a casa chi non può trovare nulla da noi se non miseria e sfruttamento, non sarà mica razzismo?
Anzi potrebbe essere razzismo permettere a tutti che vengano e che si arrangino. Morirebbero comunque di fame e di umiliazioni.
Boh, scusa caro Dario ma mi sembri davvero fuori strada.
Il "respingimento" a casa l'aveva fatto anche Prodi con gli albanesi e sotto quel governo c'e' stato perfino uno speronamento (di cui non si è fatta ancora luce sulle responsabilità) con centinaia di morti.
Insomma ragazzi, insomma, Dario, vediamo di fare e di dire le cose senza che poi come al solito ci si ritorcano contro.
Io accoglierei tutti anche a braccia aperte se ce ne fosse un minimo di condizioni da garantire a quella gente pane e lavoro. MA SE NON CE N'E' NEMMENO PER NOI, noi non siamo in condizioni di ospirali!
Che tutta l'Europa se ne facesse carico e che ogni stato europeo si prendesse la sua parte di responsabilità. Non vi sembra che ci prendiamo in giro?
francochi@tele2.it
2.
Caro direttore, passo a "L'altro", e in settembre leggeremo "Il fatto" (danno Travaglio con quest'ultimo). Spero e credo che non censurino come e/o quanto fai tu (come fai tu è difficile anche in giornali della destra). Una bella fioritura alla tua sinistra; hai perso tempo ed una buona occasione, peggio per te.
Sei troppo conformista, in sintesi una borghese (parola antica come/quanto le persone già vecchie). basta con questa falsità del voto europeo alle porte, i consensi si creano con la discussione, la critica, la verità; non con i silenzi, le verità nascoste o taciute. Tu sei e fai parte dell'oligarchia.
E tanti saluti.
il lupo
Precariato: una battaglia ideologica
Con una semplice nota dell’assessore alla Sanità, la Regione Campania scrive ai direttori generali e ai commissari straordinari delle Asl, ...“ravvisando l’esigenza di confermare l’opportunità di procedere al rinnovo dei contratti con tutti i prestatori d’opera a tempo determinato, con qualunque tipologia di incarico, in scadenza entro il 31 dicembre 2009 anche nelle more del completamento dei procedimenti in corso per la definizione del processo di stabilizzazione dei precari”.
In periodo pre-lettorale potrebbe sembrare un contentino necessario a calmare gli animi e a non disperdere voti. Ed in effetti è proprio così.
Quando la Regione definirà tutte le pratiche sospese con i propri precari? All’interno, naturalmente, anche Lsu, lavoratori in cassa integrale e mobilità?
Questa è la sinistra italiana quando governa e questa è l'applicazione della loro lotta al precariato.
In periodo pre-lettorale potrebbe sembrare un contentino necessario a calmare gli animi e a non disperdere voti. Ed in effetti è proprio così.
Quando la Regione definirà tutte le pratiche sospese con i propri precari? All’interno, naturalmente, anche Lsu, lavoratori in cassa integrale e mobilità?
Questa è la sinistra italiana quando governa e questa è l'applicazione della loro lotta al precariato.
domenica 10 maggio 2009
Lucciole per lanterne
Leggo in questi giorni delle strabilianti vicende della Fiat, con il suo ad Marchionne che vola da un parte all’altra del globo per comprare prima Chrysler e poi Opel.
Ma a me tutto ciò non convince per niente.
La Fiat, infatti, per anni è stata considerata nel mondo una specie di fabbrica di auto con tutti i vizi tipici degli italiani mangiaspaghetti. Negli Usa, ad esempio, 'Fiat' stava a dire 'Fix It Againg, Tony!', 'Riparala ancora Tony', nomignolo dato ai meccanici italiani negli States.
In Germania, invece, per 'Fiat' si intendeva 'Ferien In Allen Teilen' che tradotto significa “Rotta In Ogni Pezzo”.
Com’è possibile che oggi, improvvisamente, questo “carrozzone” diventi una specie di salvatore mondiale dell’Auto?
La Fiat che conoscevo io ogni volta che andava in crisi chiedeva aiuto allo Stato. E questi ogni volta correva a salvarla con un mare di soldi pubblici.
Non sarà che anche stavolta, alla fine, messi da parte i trionfi patinati, sia la stessa storia e Fiat per noi diventi 'Fix it Again, Tremonti'?
Ma a me tutto ciò non convince per niente.
La Fiat, infatti, per anni è stata considerata nel mondo una specie di fabbrica di auto con tutti i vizi tipici degli italiani mangiaspaghetti. Negli Usa, ad esempio, 'Fiat' stava a dire 'Fix It Againg, Tony!', 'Riparala ancora Tony', nomignolo dato ai meccanici italiani negli States.
In Germania, invece, per 'Fiat' si intendeva 'Ferien In Allen Teilen' che tradotto significa “Rotta In Ogni Pezzo”.
Com’è possibile che oggi, improvvisamente, questo “carrozzone” diventi una specie di salvatore mondiale dell’Auto?
La Fiat che conoscevo io ogni volta che andava in crisi chiedeva aiuto allo Stato. E questi ogni volta correva a salvarla con un mare di soldi pubblici.
Non sarà che anche stavolta, alla fine, messi da parte i trionfi patinati, sia la stessa storia e Fiat per noi diventi 'Fix it Again, Tremonti'?
L'Aquila
L'Aquila: spunta uno studio delle criticità effettuato nel 2006. Le istituzioni locali sapevano quali edifici erano a rischio. Esisteva addirittura una lista di crolli annunciati. Ma Ottaviano del Turco aveva altro a cui pensare.
leggete: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/laquila-ecco-la-lista-dei-crolli-annunciati-uno-studio-del-2006:-137-palazzi-a-rischio/1625527?edizione=EdRegionale
Che peccato che neppure Annozero l'abbia mai evidenziato. Non lo sapeva? O Ruotolo indaga solo a... comando?
leggete: http://ilcentro.gelocal.it/dettaglio/laquila-ecco-la-lista-dei-crolli-annunciati-uno-studio-del-2006:-137-palazzi-a-rischio/1625527?edizione=EdRegionale
Che peccato che neppure Annozero l'abbia mai evidenziato. Non lo sapeva? O Ruotolo indaga solo a... comando?
I soliti noti
Si è ripetuto il caso Villari, ma questa volta non c'entra Berlusconi perchè la lotta è tutta interna al PD, dove sta per succedere un pasticcio grande così.
Venerdì pomeriggio il consiglio di amministrazione della azienda più importante della capitale (una società che riesce a muovere qualcosa come un miliardo e mezzo di euro l´anno per la costruzione di acquedotti, reti elettriche e depuratori) doveva scegliere i nomi dei due nuovi consiglieri d’amministrazione. Uno dei due, secondo la prassi, spettava a un dirigente scelto dall’opposizione. Alemanno (che come sindaco controlla tramite il comune il 51 per cento di Acea) aveva chiesto un nome al Pd. La maggioranza del Pd romano aveva scelto il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti, un fedele di Marini.
Umberto Marroni (capogruppo dalemiano del Pd al comune di Roma) ha invece indicato Andrea Peruzy, direttore esecutivo della Fondazione Italianieuropei e membro del cda di Crédit Agricole. E’ successo che il cda di Acea venerdì ha nominato proprio il candidato dalemiano.
Il Pd non ha gradito che sia stato scelto un altro uomo rispetto a quello concordato dalla maggioranza del partito, e lunedì prossimo questo potrebbe comportare una clamorosa sfiducia del dalemiano Marroni da parte dello stesso Partito democratico.
“D’Alema – spiega il senatore marianiano del Pd, Lucio D’Ubaldo – deve riconoscere che in questo modo passa un’idea consociativa inaccettabile. Peruzy farebbe bene a dimettersi immediatamente”.
Venerdì pomeriggio il consiglio di amministrazione della azienda più importante della capitale (una società che riesce a muovere qualcosa come un miliardo e mezzo di euro l´anno per la costruzione di acquedotti, reti elettriche e depuratori) doveva scegliere i nomi dei due nuovi consiglieri d’amministrazione. Uno dei due, secondo la prassi, spettava a un dirigente scelto dall’opposizione. Alemanno (che come sindaco controlla tramite il comune il 51 per cento di Acea) aveva chiesto un nome al Pd. La maggioranza del Pd romano aveva scelto il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti, un fedele di Marini.
Umberto Marroni (capogruppo dalemiano del Pd al comune di Roma) ha invece indicato Andrea Peruzy, direttore esecutivo della Fondazione Italianieuropei e membro del cda di Crédit Agricole. E’ successo che il cda di Acea venerdì ha nominato proprio il candidato dalemiano.
Il Pd non ha gradito che sia stato scelto un altro uomo rispetto a quello concordato dalla maggioranza del partito, e lunedì prossimo questo potrebbe comportare una clamorosa sfiducia del dalemiano Marroni da parte dello stesso Partito democratico.
“D’Alema – spiega il senatore marianiano del Pd, Lucio D’Ubaldo – deve riconoscere che in questo modo passa un’idea consociativa inaccettabile. Peruzy farebbe bene a dimettersi immediatamente”.
sabato 9 maggio 2009
Che peccato
Che peccato, tanti soldi pubblici sprecati per insinuare che Noemi fosse una delle tante figlie illeggitime di Berlusconi o semplicemente una piccola zoccola. Che peccato aver sprecato l'ultima puntata di Annozero per capire quale amicizia leghi Berlusconi (l'uomo più ricco di Italia) con un certo Bendetto Letizia (padre di Noemi). Che peccato, tanti soldi sprecati per insinuare che le foto fossero taroccate. Che peccato.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/7-maggio-2009/proprietario-villa-santa-chiara-le-immagini-sono-tutte-autentiche-1501330673486.shtml
Non c'erano argomenti di maggiore interesse "sociale" per l'ultima puntata di Annozero?
Ve ne dò qualcuno di attualità:
L’Ospedale del Mare, il piu’ grosso dell’Italia Meridionale (450 posti letto e 190 milioni il costo stimato nel 2004), e’ in costruzione in spregio alle piu’ elementari norme di sicurezza a 8 km dal centro eruttivo del Vesuvio. In zona gialla, a 100 metri dalla zona rossa. Piuttosto che fare inchieste sui morti, avrebbe maggior senso di occuparsi anche dei disastri che possono essere prevenuti. Le eruzioni dei vulcani, i terremoti, gli uragani non possono essere impediti, ma lo Stato ha il dovere di prevenire i rischi e non di mettere a rischio coscientemente la popolazione. Costruire un ospedale in quella zona è rendersi complice di tentata strage.
La denuncia viene dalla senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali – Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita’ e componente della Commissione d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del SSN. Ma non ne parla nessuno, tranne qualche blog, come questo http://fidest.wordpress.com/2009/04/15/ospedale-del-mare-a-napoli/
In verità questo progetto già salì agli omnori della cronaca (dei blogger) perchè l’ing. Matteo Gregorini percepirà 4 milioni di euro come direttore dei lavori dell’Ospedale del Mare e come responsabile della sicurezza. Ma nessuno si indignò più di tanto http://www.napolipuntoacapo.it/npc/articolo_del_giorno.asp?id=272&title=OSPEDALE+DEL+MARE+-+UN+ALTRO+ESEMPIO+DI+MALCOSTUME+CITTADINO.+LEGGI+L%92INTERVENTO+DI+GERARDO+MAZZIOTTI+
Ora il Mattino ci dedica due righe per informarci che per completare l'opera che doveva essere ultimata in questi mesi, ci vorranno almeno altri 852 giorni. Se ne parla nel 2012. Per colpa della Asl?
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=57523&sez=NAPOLI
Ci sarà un giudice a Napoli?
Ma ad Annozero non interessano i problemi dei cittadini. Cosa importa se oggi all'ospedale Cardarelli sono stati sospesi i ricoveri per mancanza di barelle. Si, perchè i posti letto sono esauriti da cinque anni e da allora i ricoveri si facevano sulle barelle nei corridoi. Ma ora anche le barelle sono colme ed i corridoi intasati. Cosa importa capire perchè in Campania esiste il maggior numero di centri privati di emodialisi con il minor numero di trapianti di reni?
Cui prodest?
In queste cose non c'entra la camorra o il pizzo. C'entra solo una gestione delinquenziale e clientelare della pubblica amministrazione (da vent'anni in mano a Bassolino).
Ma noi non abbiamo neppure Annozero per poter rappresentare il nostro sdegno.
http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/7-maggio-2009/proprietario-villa-santa-chiara-le-immagini-sono-tutte-autentiche-1501330673486.shtml
Non c'erano argomenti di maggiore interesse "sociale" per l'ultima puntata di Annozero?
Ve ne dò qualcuno di attualità:
L’Ospedale del Mare, il piu’ grosso dell’Italia Meridionale (450 posti letto e 190 milioni il costo stimato nel 2004), e’ in costruzione in spregio alle piu’ elementari norme di sicurezza a 8 km dal centro eruttivo del Vesuvio. In zona gialla, a 100 metri dalla zona rossa. Piuttosto che fare inchieste sui morti, avrebbe maggior senso di occuparsi anche dei disastri che possono essere prevenuti. Le eruzioni dei vulcani, i terremoti, gli uragani non possono essere impediti, ma lo Stato ha il dovere di prevenire i rischi e non di mettere a rischio coscientemente la popolazione. Costruire un ospedale in quella zona è rendersi complice di tentata strage.
La denuncia viene dalla senatrice Donatella Poretti parlamentare Radicali – Partito Democratico, segretaria della Commissione Sanita’ e componente della Commissione d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del SSN. Ma non ne parla nessuno, tranne qualche blog, come questo http://fidest.wordpress.com/2009/04/15/ospedale-del-mare-a-napoli/
In verità questo progetto già salì agli omnori della cronaca (dei blogger) perchè l’ing. Matteo Gregorini percepirà 4 milioni di euro come direttore dei lavori dell’Ospedale del Mare e come responsabile della sicurezza. Ma nessuno si indignò più di tanto http://www.napolipuntoacapo.it/npc/articolo_del_giorno.asp?id=272&title=OSPEDALE+DEL+MARE+-+UN+ALTRO+ESEMPIO+DI+MALCOSTUME+CITTADINO.+LEGGI+L%92INTERVENTO+DI+GERARDO+MAZZIOTTI+
Ora il Mattino ci dedica due righe per informarci che per completare l'opera che doveva essere ultimata in questi mesi, ci vorranno almeno altri 852 giorni. Se ne parla nel 2012. Per colpa della Asl?
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=57523&sez=NAPOLI
Ci sarà un giudice a Napoli?
Ma ad Annozero non interessano i problemi dei cittadini. Cosa importa se oggi all'ospedale Cardarelli sono stati sospesi i ricoveri per mancanza di barelle. Si, perchè i posti letto sono esauriti da cinque anni e da allora i ricoveri si facevano sulle barelle nei corridoi. Ma ora anche le barelle sono colme ed i corridoi intasati. Cosa importa capire perchè in Campania esiste il maggior numero di centri privati di emodialisi con il minor numero di trapianti di reni?
Cui prodest?
In queste cose non c'entra la camorra o il pizzo. C'entra solo una gestione delinquenziale e clientelare della pubblica amministrazione (da vent'anni in mano a Bassolino).
Ma noi non abbiamo neppure Annozero per poter rappresentare il nostro sdegno.
Quattro cialtroni
Un altro barcone con 77 persone a bordo e' stato accompagnato a Tripoli da un rimorchiatore italiano. Ad attendere i migranti, alcune ambulanze che hanno soccorso i passeggeri piu' provati dalla traversata. Gli altri sono stati consegnati ai funzionari del Governo.
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha ribadito che il respingimento alle frontiere segna una nuova fase nella lotta all'immigrazione clandestina.
Cosa dice l'opposizione, che fino ad ieri si lamentava del fatto che il governo non era in grado di fermare gi sbarchi?
Il Vaticano avanza diverse critiche sulla macanza di aiuto ai deboli (è il suo mestiere).
La portavoce italiana dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, ribadisce che "persone bisognose di protezione, quindi richiedenti asilo e rifugiati, non possono essere rimandate indietro, in Paesi come la Libia dove la loro vita o la loro liberta' sarebbero in pericolo".
Amnesty International definisce "senza precedenti" la decisione del Governo italiano di rimpatriare in Libia 277 migranti soccorsi in acque maltesi, "senza considerare il loro bisogno di protezione".
E il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, presente sulle motovedette della Guardia costiera, invita ad individuare "a breve soluzioni di maggiore garanzia per la dignita' delle persone coinvolte, a differenza di quanto accaduto negli ultimi episodi" di respingimento di centinaia di migranti soccorsi nel canale di Sicilia, "di cui i nostri volontari sono stati inermi testimoni".
Insomma: se li accogli si lamentano che non sei in grado di fermare il fenomeno;
se li mandi indietro si lamentano di mancanza di protezione.
Meno male che il governo non ascolta questi cialtroni che non sanno più che pesci prendere.
Finanche all'interno del PD si è assistito al plauso di Fassino (fuori dal coro) di legittimità dell'azione di rimpatrio.
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha ribadito che il respingimento alle frontiere segna una nuova fase nella lotta all'immigrazione clandestina.
Cosa dice l'opposizione, che fino ad ieri si lamentava del fatto che il governo non era in grado di fermare gi sbarchi?
Il Vaticano avanza diverse critiche sulla macanza di aiuto ai deboli (è il suo mestiere).
La portavoce italiana dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, Laura Boldrini, ribadisce che "persone bisognose di protezione, quindi richiedenti asilo e rifugiati, non possono essere rimandate indietro, in Paesi come la Libia dove la loro vita o la loro liberta' sarebbero in pericolo".
Amnesty International definisce "senza precedenti" la decisione del Governo italiano di rimpatriare in Libia 277 migranti soccorsi in acque maltesi, "senza considerare il loro bisogno di protezione".
E il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta, presente sulle motovedette della Guardia costiera, invita ad individuare "a breve soluzioni di maggiore garanzia per la dignita' delle persone coinvolte, a differenza di quanto accaduto negli ultimi episodi" di respingimento di centinaia di migranti soccorsi nel canale di Sicilia, "di cui i nostri volontari sono stati inermi testimoni".
Insomma: se li accogli si lamentano che non sei in grado di fermare il fenomeno;
se li mandi indietro si lamentano di mancanza di protezione.
Meno male che il governo non ascolta questi cialtroni che non sanno più che pesci prendere.
Finanche all'interno del PD si è assistito al plauso di Fassino (fuori dal coro) di legittimità dell'azione di rimpatrio.
BUGIARDI
Ancora una volta i leaders dell'opposizione sono stati sbugiardati dai fatti. Ed i fatti stavolta riguardano l'evasione fiscale. Eccoli:
Si rafforza la lotta all'evasione condotta dalla Guardia di Finanza.
L'Iva ''dovuta e non versata'' per 1,8 miliardi.
Le confische ordinate al termine dei processi sono quasi raddoppiate rispetto all'intero 2008.
Le fiamme gialle, nel corso delle 9.150 verifiche e dei 250.000 controlli effettuati, hanno fatto inoltre emergere maggiori basi imponibili sull'Irap per 5,9 miliardi.
Lo scrive Rainews24 che, ovviamente, non può commentare la notizia più di tanto: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=117794
Si rafforza la lotta all'evasione condotta dalla Guardia di Finanza.
L'Iva ''dovuta e non versata'' per 1,8 miliardi.
Le confische ordinate al termine dei processi sono quasi raddoppiate rispetto all'intero 2008.
Le fiamme gialle, nel corso delle 9.150 verifiche e dei 250.000 controlli effettuati, hanno fatto inoltre emergere maggiori basi imponibili sull'Irap per 5,9 miliardi.
Lo scrive Rainews24 che, ovviamente, non può commentare la notizia più di tanto: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=117794
venerdì 8 maggio 2009
La buona educazione
giovedì 7 maggio 2009
Immigrati: portate i bambini a scuola e non sarete più clandestini
Prima i medici, ora i presidi. A far da spia di una politica parolaia, tutta intenta alla propaganda, che alloggia fuori dalla realtà. C’è chi vuol fare il duro, chi s’è scelto la parte del buono, sparando a tre palle un soldo. Alla fine il governo fa ancora una volta marcia indietro, stabilendo che per iscrivere un bambino a scuola non è necessario che i genitori abbiano il permesso di soggiorno. Mettiamo che lo stiano iscrivendo alla prima elementare, si suppone che per almeno otto anni quel bambino frequenti la scuola vivendo in un nucleo familiare che viola la legge italiana. Voi dite che è bontà? Io penso sia stupidità.
Abbiamo scritto parole inequivocabili contro ogni forma di razzismo, o anche solo di discriminazione. Abbiamo scritto che gli zingarelli devono andare a scuola, e semmai in galera i familiari che glielo impediscono, dirigendoli verso il furto e l’accattonaggio. Il punto non è questo, bensì l’ipotesi che s’istituzionalizzi la violazione della legge.
Può darsi che la norma fosse scritta male, può darsi che lasciasse intendere quel che sarebbe inaccettabile, ovvero il rifiuto della scuola per determinati bambini, ma quel che sta venendo fuori è un pateracchio orribile.
Da cittadino italiano, che paga le tasse, se vado al pronto soccorso con una ferita da taglio non solo mi chiedono le generalità, ma anche come me la sono procurata. Se racconto balle, se sono in stato confusionale, se me ne resto zitto, arriva la polizia. C’è di più, perché se mi presento, ad un qualsiasi medico, affetto da specifiche patologie infettive, quello deve segnalarmi all’autorità, perché così prevede la legge. Non è che facciano le spie, è il loro dovere a salvaguardia della collettività. Nessuno s’è mai lamentato o sentito privato dei propri diritti. Se si presenta un immigrato, magari clandestino, ha maggiori diritti di un cittadino italiano? Se, da cittadino italiano, che paga le tasse, iscrivo un figlio a scuola devo identificarmi e devo dire dove abito esattamente, perché l’istituto pubblico valuta se ho titolo ad accedere in quel posto o me ne indicano un altro. Non basta: mi chiedono anche quanto guadagno, perché, come nel caso di nidi e materne, c’è una precedenza in base al reddito. Un immigrato, magari clandestino, ha maggiori diritti di me?
L’istruzione non è solo un diritto, ma anche un dovere. Chi ha figli minori non solo può, ma deve mandarli a scuola. Vale per tutti. Ma se affermo che ai figli dei clandestini devo garantire la scuola è come dire che mi tengo anche i genitori, che cessano d’essere clandestini. In questo modo incentiverò i barconi con i bambini, che è un risultato da “buoni”, ma da buoni a nulla.Poi arriva l’accademia, per bocca di Chieppa, presidente emerito (sono scandalosamente troppi) della Consulta: “salute e istruzione sono servizi essenziali che vanno garantiti a tutti”. A tutti chi? A tutti i cittadini italiani ed a tutti quelli che si trovano legittimamente nel nostro Paese, immigrati compresi.
Ma se dico “tutti” per intendere “chiunque” vuol dire che ho deciso di tassare gli italiani per curare i cinesi ed istruire i sauditi.
E’ una castroneria al cubo, detta da chi pensa che l’intera umanità possa campare alle spalle di chi paga le tasse.
Davide Giacalone
Abbiamo scritto parole inequivocabili contro ogni forma di razzismo, o anche solo di discriminazione. Abbiamo scritto che gli zingarelli devono andare a scuola, e semmai in galera i familiari che glielo impediscono, dirigendoli verso il furto e l’accattonaggio. Il punto non è questo, bensì l’ipotesi che s’istituzionalizzi la violazione della legge.
Può darsi che la norma fosse scritta male, può darsi che lasciasse intendere quel che sarebbe inaccettabile, ovvero il rifiuto della scuola per determinati bambini, ma quel che sta venendo fuori è un pateracchio orribile.
Da cittadino italiano, che paga le tasse, se vado al pronto soccorso con una ferita da taglio non solo mi chiedono le generalità, ma anche come me la sono procurata. Se racconto balle, se sono in stato confusionale, se me ne resto zitto, arriva la polizia. C’è di più, perché se mi presento, ad un qualsiasi medico, affetto da specifiche patologie infettive, quello deve segnalarmi all’autorità, perché così prevede la legge. Non è che facciano le spie, è il loro dovere a salvaguardia della collettività. Nessuno s’è mai lamentato o sentito privato dei propri diritti. Se si presenta un immigrato, magari clandestino, ha maggiori diritti di un cittadino italiano? Se, da cittadino italiano, che paga le tasse, iscrivo un figlio a scuola devo identificarmi e devo dire dove abito esattamente, perché l’istituto pubblico valuta se ho titolo ad accedere in quel posto o me ne indicano un altro. Non basta: mi chiedono anche quanto guadagno, perché, come nel caso di nidi e materne, c’è una precedenza in base al reddito. Un immigrato, magari clandestino, ha maggiori diritti di me?
L’istruzione non è solo un diritto, ma anche un dovere. Chi ha figli minori non solo può, ma deve mandarli a scuola. Vale per tutti. Ma se affermo che ai figli dei clandestini devo garantire la scuola è come dire che mi tengo anche i genitori, che cessano d’essere clandestini. In questo modo incentiverò i barconi con i bambini, che è un risultato da “buoni”, ma da buoni a nulla.Poi arriva l’accademia, per bocca di Chieppa, presidente emerito (sono scandalosamente troppi) della Consulta: “salute e istruzione sono servizi essenziali che vanno garantiti a tutti”. A tutti chi? A tutti i cittadini italiani ed a tutti quelli che si trovano legittimamente nel nostro Paese, immigrati compresi.
Ma se dico “tutti” per intendere “chiunque” vuol dire che ho deciso di tassare gli italiani per curare i cinesi ed istruire i sauditi.
E’ una castroneria al cubo, detta da chi pensa che l’intera umanità possa campare alle spalle di chi paga le tasse.
Davide Giacalone
Una scarpata a Marchionne
Secondo il quotidiano tedesco online Handelsblatt il piano che la Fiat ha presentato lunedì scorso al governo tedesco per un'eventuale unione con la Opel prevede la chiusura di alcuni impianti in Europa, inclusi due in Italia, uno al Sud e uno al Nord.
Le informazioni sono contenute nel documento presentato dall'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne al ministro dell'Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), dal titolo Project Phoenix datato maggio 2009.
Questo è il grande manager, amato dalla sinistra. Lui pensa solo ai suoi azionisti di maggioranza e gli operai lo prendono sempre lì. Questo signore della Fiat concorda ammortizzatori sociali ed incentivi vari, per poi delocalizzare la produzione e cercare nuovi mercati, dove spesso non vuole solo vendere, ma soprattutto produrre a basso costo e con l'aiuto del governo di turno.
E' doveroso richiedere a gran voce al Governo italiano di vincolare senza mezzi termini gli incentivi e le varie agevolazioni esclusivamente alla produzione italiana in tutte le sue fasi.
Colgo l'occasione per esprimere tutta la mia solidarietà agli operai Fiat.
Le informazioni sono contenute nel documento presentato dall'amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne al ministro dell'Economia tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg (Csu), dal titolo Project Phoenix datato maggio 2009.
Questo è il grande manager, amato dalla sinistra. Lui pensa solo ai suoi azionisti di maggioranza e gli operai lo prendono sempre lì. Questo signore della Fiat concorda ammortizzatori sociali ed incentivi vari, per poi delocalizzare la produzione e cercare nuovi mercati, dove spesso non vuole solo vendere, ma soprattutto produrre a basso costo e con l'aiuto del governo di turno.
E' doveroso richiedere a gran voce al Governo italiano di vincolare senza mezzi termini gli incentivi e le varie agevolazioni esclusivamente alla produzione italiana in tutte le sue fasi.
Colgo l'occasione per esprimere tutta la mia solidarietà agli operai Fiat.
Una svolta?
"Soccorsi 227 migranti e riportati direttamente a Tripoli"
Dubito che da domani non si ricominci a parlare di sbarchi di clandestini a Lampedusa, ma oggi lasciatemi sperare che sia solo l'inizio.
I politici che apprezzo sono quelli che non ci prendono in giro Non serve identificarli e nè catalogarli e sopratutto tenerceli sul groppone per dei mesi, ma rispedirli indietro fintanto cessi il fenomeno. Basta falsi buonismi e presunta ospitalita' a spese dei Cittadini e contro la logica. Poi chi non vuole capire i vari risvolti che si nascondono dietro una immigrazione incontrollata di questo tipo, evidentemente o c'e' oppure ci fa' come si diceva una volta!
Ma già sento le voci che non possono ammettere che ci sia stata una svolta e lagnano che "l'azione italiana si configura come una palese violazione alla normativa internazionale che non può essere elusa da accordi bilaterali fra due nazioni. Dobbiamo vedere quali reazioni vi saranno a livello internazionale". oppure "L'immigrazione non può trovare soluzione unicamente in questo tipo di azioni. Non bisogna dimenticare che l'immigrazione dal mare rappresenta poco più del 10% di quella complessiva sul nostro territorio".
Per oggi Grazie Maroni. Ottimo. Questa è politica. Visto che i poveri immigrati pagano diverse migliaia di Euro per venire a farsi ospitare nei centri italiani. forse questo fatto può cominciare a colpire le mafie del traffico di clandestini e rendere meno appetibile il viaggio.
Altro che leggi razziali.
Dubito che da domani non si ricominci a parlare di sbarchi di clandestini a Lampedusa, ma oggi lasciatemi sperare che sia solo l'inizio.
I politici che apprezzo sono quelli che non ci prendono in giro Non serve identificarli e nè catalogarli e sopratutto tenerceli sul groppone per dei mesi, ma rispedirli indietro fintanto cessi il fenomeno. Basta falsi buonismi e presunta ospitalita' a spese dei Cittadini e contro la logica. Poi chi non vuole capire i vari risvolti che si nascondono dietro una immigrazione incontrollata di questo tipo, evidentemente o c'e' oppure ci fa' come si diceva una volta!
Ma già sento le voci che non possono ammettere che ci sia stata una svolta e lagnano che "l'azione italiana si configura come una palese violazione alla normativa internazionale che non può essere elusa da accordi bilaterali fra due nazioni. Dobbiamo vedere quali reazioni vi saranno a livello internazionale". oppure "L'immigrazione non può trovare soluzione unicamente in questo tipo di azioni. Non bisogna dimenticare che l'immigrazione dal mare rappresenta poco più del 10% di quella complessiva sul nostro territorio".
Per oggi Grazie Maroni. Ottimo. Questa è politica. Visto che i poveri immigrati pagano diverse migliaia di Euro per venire a farsi ospitare nei centri italiani. forse questo fatto può cominciare a colpire le mafie del traffico di clandestini e rendere meno appetibile il viaggio.
Altro che leggi razziali.
martedì 5 maggio 2009
Una non-notizia
Perché i cittadini elettori non possono venire informati su chi finanzia le campagne elettorali e le associazioni dei politici?
Cosa c'è di male nel divulgare le azioni legittime?
Perché nell'era del web non si può avere trasparenza almeno sulle sovvenzioni lecite?
Non lo so e non lo capisco.
Se poi c'è un'istruttoria, che dovrebbe essere segreta, allora noi poveri cittadini, possiamo sapere tutto.
E solo ora si viene a scoprire la lista dei fondi regolarmente concessi dalle società di Alfredo Romeo, imprenditore arrestato a Napoli per presunta corruzione e turbativa di appalti, la cui attività milionaria è interamente legata a contratti pubblici.
Ecco l'articolo sul numero de L'espresso in edicola giovedì 30 aprile.
Campagne e cene elettorali, fondazioni religiose e politiche, società di studi economici: nella relazione depositata nei giorni scorsi dagli amministratori giudiziari delle aziende sequestrate ad Alfredo Romeo, compaiono centinaia di migliaia di euro di “contributo libero”, regolarmente contabilizzati nel biennio 2007-2008, a partiti politici, candidati, persino alla Fondazione Mezzogiorno Europa, evoluzione dell’associazione fondata nel 2000 dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Quindicimila euro in due trance sono andati a Nomisma, l’osservatorio economico vicino a Romano Prodi.
Altri 32 mila alla Fondazione religiosa Sant’Egidio e 18mila all’associazione “A voce d’ ‘e criature” del prete anticamorra don Luigi Merola.
Poi c’è la politica, con il Partito democratico a farla da padrone.
Si va dai cinquemila euro per una cena al Palazzo dei Congressi di Roma organizzata dal “Comitato provvisorio del Pd” ai 50 mila per il “Comitato Rutelli Sindaco” e ai 30 mila per l’associazione Liberinsieme, vicina all’ex leader della Margherita.
Con 230 mila euro Romeo è stato anche uno dei maggiori contribuenti della campagna elettorale di Nicola Zingaretti alla presidenza della Provincia di Roma: 110 mila li ha versati la Isvafim spa, 60 mila ciascuna la Romeo Partecipazioni srl e la Romeo Alberghi srl.
Cosa aggiungere? E' tutto trasparente, c'è poco da ipotizzare.
Perchè se ne parla poco? Perchè non fa notizia? Perchè non se ne interessano i vari Annozero, Ballarò, L'Infedele, Parla con me, Mezz'ora, Porta a Porta, Blob, ..... perchè non compare il nome di Berlusconi. Amen
Cosa c'è di male nel divulgare le azioni legittime?
Perché nell'era del web non si può avere trasparenza almeno sulle sovvenzioni lecite?
Non lo so e non lo capisco.
Se poi c'è un'istruttoria, che dovrebbe essere segreta, allora noi poveri cittadini, possiamo sapere tutto.
E solo ora si viene a scoprire la lista dei fondi regolarmente concessi dalle società di Alfredo Romeo, imprenditore arrestato a Napoli per presunta corruzione e turbativa di appalti, la cui attività milionaria è interamente legata a contratti pubblici.
Ecco l'articolo sul numero de L'espresso in edicola giovedì 30 aprile.
Campagne e cene elettorali, fondazioni religiose e politiche, società di studi economici: nella relazione depositata nei giorni scorsi dagli amministratori giudiziari delle aziende sequestrate ad Alfredo Romeo, compaiono centinaia di migliaia di euro di “contributo libero”, regolarmente contabilizzati nel biennio 2007-2008, a partiti politici, candidati, persino alla Fondazione Mezzogiorno Europa, evoluzione dell’associazione fondata nel 2000 dal Capo dello Stato, Giorgio Napolitano.
Quindicimila euro in due trance sono andati a Nomisma, l’osservatorio economico vicino a Romano Prodi.
Altri 32 mila alla Fondazione religiosa Sant’Egidio e 18mila all’associazione “A voce d’ ‘e criature” del prete anticamorra don Luigi Merola.
Poi c’è la politica, con il Partito democratico a farla da padrone.
Si va dai cinquemila euro per una cena al Palazzo dei Congressi di Roma organizzata dal “Comitato provvisorio del Pd” ai 50 mila per il “Comitato Rutelli Sindaco” e ai 30 mila per l’associazione Liberinsieme, vicina all’ex leader della Margherita.
Con 230 mila euro Romeo è stato anche uno dei maggiori contribuenti della campagna elettorale di Nicola Zingaretti alla presidenza della Provincia di Roma: 110 mila li ha versati la Isvafim spa, 60 mila ciascuna la Romeo Partecipazioni srl e la Romeo Alberghi srl.
Cosa aggiungere? E' tutto trasparente, c'è poco da ipotizzare.
Perchè se ne parla poco? Perchè non fa notizia? Perchè non se ne interessano i vari Annozero, Ballarò, L'Infedele, Parla con me, Mezz'ora, Porta a Porta, Blob, ..... perchè non compare il nome di Berlusconi. Amen
Dai luoghi di lavoro agli spinelli
Il conduttore di Tetris (Telese) ha invitato la signora Livia Turco a “presentare” Fabrizio Corona. L’ex ministro, imbarazzata, ha candidamente ammesso di non sapere chi fosse.
Dopo uno stupore generale, la Turco si è messa ad urlare: “io voglio conoscere le fabbriche, i luoghi di lavoro, questa è l’Italia che io conosco, che ho conosciuto“.
Poi, incazzata nera, se ne va. Ecco il video.
La Turco sostiene di conoscere le fabbriche, e va benissimo, ma forse deve impegnarsi di più, perchè le fabbriche probabilmente non conoscono lei: secondo un recente sondaggio shock del Sole24Ore, il partito più votato tra gli operai sarebbe il PdL con il 43,4% contro il 22% del Pd. Ormai nemmeno più gli operai votano a sinistra....
Qualcuno ricorda l'ex ministro della Salute Livia Turco per aver emanato un decreto ministeriale con il quale veniva innalzato da 500 a 1000 milligrammi il quantitativo massimo di cannabis che può essere detenuto per uso esclusivamente personale. Provvedimento poi annulato dal Tar. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/03_Marzo/15/tar_decreto_droga.shtml
lunedì 4 maggio 2009
L'Anita Garibaldi del PD
La memoria è labile, questo si sa.
Provo a rinverdirvela. Ricordate Bill Clinton, rappresentante dell'Ulivo mondiale e la stagista in ginocchio sotto la scrivania della sala ovale della Casa Bianca? Ricordo che molti di voi dicevano ".. cose private..!" mentre il bel Bill giurava il falso.
E come non ricordare il bigottismo conformista del PCI sul caso Togliatti- Iotti.
E Di Pietro non è forse divorziato? E Casini? e Bossi? e Fini?
Dico così, tanto per rinverdire le cose recenti e per non parlare di Royale Segolene, di Carla Bruni, di Sarkozy, di Mitterand....
Per non parlare di Sircana che andava ( va) con i transessuali mentre era portavoce del premier Prodi, ricordate?
Le vostre parole " ...ma son cose private.,..." " la privacy....".
Insomma quando siete a corto di argomenti scendete nella guardiola della portineria, dove siete di casa. A taglia e cuci siete bravissimi. Peccato che vi manca una dote basilare: il rispetto umano per gli altri.
Fermo restando il fatto che andare ai compleanni non è reato nè tanto meno è contro la morale (come rimorchiare un trans). Io vado dempre ai compleanni e non sono nè pedofilo nè maniaco.
Guardate che a me , di Berlusconi, frega un tubo e se le parole della Signora sono veritiere, sono disgustato, ma resta il fatto che il vostro sbirciare dal buco della serratura vi qualifica come guardoni. Della peggiore specie. Niente di personale.
Ma per voi il caso personale fdeve divanire politico dal momento che il popolo della sinistra si infiamma per una sortita, a dir poco pilotata, della signora Lario, che diviene l'Anita Garibaldi degli avversari di Berlusconi.
Pensate che lo scandalo montato intorno ad una vicenda privata faccia perdere voti al PDL.
Ma da qui al 7 giugno la cosa sarà evaporata ed il Berlusca ne avrà tratto vantaggio, dimostrando come la politica della sinistra sia priva di qualsiasi strategia e si basi solo sulla demonizzazione, a tutti i costi dell'avversario.
Provo a rinverdirvela. Ricordate Bill Clinton, rappresentante dell'Ulivo mondiale e la stagista in ginocchio sotto la scrivania della sala ovale della Casa Bianca? Ricordo che molti di voi dicevano ".. cose private..!" mentre il bel Bill giurava il falso.
E come non ricordare il bigottismo conformista del PCI sul caso Togliatti- Iotti.
E Di Pietro non è forse divorziato? E Casini? e Bossi? e Fini?
Dico così, tanto per rinverdire le cose recenti e per non parlare di Royale Segolene, di Carla Bruni, di Sarkozy, di Mitterand....
Per non parlare di Sircana che andava ( va) con i transessuali mentre era portavoce del premier Prodi, ricordate?
Le vostre parole " ...ma son cose private.,..." " la privacy....".
Insomma quando siete a corto di argomenti scendete nella guardiola della portineria, dove siete di casa. A taglia e cuci siete bravissimi. Peccato che vi manca una dote basilare: il rispetto umano per gli altri.
Fermo restando il fatto che andare ai compleanni non è reato nè tanto meno è contro la morale (come rimorchiare un trans). Io vado dempre ai compleanni e non sono nè pedofilo nè maniaco.
Guardate che a me , di Berlusconi, frega un tubo e se le parole della Signora sono veritiere, sono disgustato, ma resta il fatto che il vostro sbirciare dal buco della serratura vi qualifica come guardoni. Della peggiore specie. Niente di personale.
Ma per voi il caso personale fdeve divanire politico dal momento che il popolo della sinistra si infiamma per una sortita, a dir poco pilotata, della signora Lario, che diviene l'Anita Garibaldi degli avversari di Berlusconi.
Pensate che lo scandalo montato intorno ad una vicenda privata faccia perdere voti al PDL.
Ma da qui al 7 giugno la cosa sarà evaporata ed il Berlusca ne avrà tratto vantaggio, dimostrando come la politica della sinistra sia priva di qualsiasi strategia e si basi solo sulla demonizzazione, a tutti i costi dell'avversario.
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