Si è ripetuto il caso Villari, ma questa volta non c'entra Berlusconi perchè la lotta è tutta interna al PD, dove sta per succedere un pasticcio grande così.
Venerdì pomeriggio il consiglio di amministrazione della azienda più importante della capitale (una società che riesce a muovere qualcosa come un miliardo e mezzo di euro l´anno per la costruzione di acquedotti, reti elettriche e depuratori) doveva scegliere i nomi dei due nuovi consiglieri d’amministrazione. Uno dei due, secondo la prassi, spettava a un dirigente scelto dall’opposizione. Alemanno (che come sindaco controlla tramite il comune il 51 per cento di Acea) aveva chiesto un nome al Pd. La maggioranza del Pd romano aveva scelto il segretario generale dell’Anci, Angelo Rughetti, un fedele di Marini.
Umberto Marroni (capogruppo dalemiano del Pd al comune di Roma) ha invece indicato Andrea Peruzy, direttore esecutivo della Fondazione Italianieuropei e membro del cda di Crédit Agricole. E’ successo che il cda di Acea venerdì ha nominato proprio il candidato dalemiano.
Il Pd non ha gradito che sia stato scelto un altro uomo rispetto a quello concordato dalla maggioranza del partito, e lunedì prossimo questo potrebbe comportare una clamorosa sfiducia del dalemiano Marroni da parte dello stesso Partito democratico.
“D’Alema – spiega il senatore marianiano del Pd, Lucio D’Ubaldo – deve riconoscere che in questo modo passa un’idea consociativa inaccettabile. Peruzy farebbe bene a dimettersi immediatamente”.
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