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domenica 24 maggio 2009

Un sindaco Incapace

Il sindaco di Caserta, Nicodemo Petteruti, si ritiene offeso ed accusa l'attore inglese Ewan Mc Gregor di maleducazione.
L'attore, all'interno del talk shaw inglese Friday Night, ha testualmente descritto la Reggia come un monumento abbandonato nel degrado, all'interno di un'area paragonabile al piu' grande buco di merda mai visto prima ed ha descritto tutti i particolari del degrado che lo hanno sconvolto.
Forse Petteruti dimentica che un'amministrazione è al servizio dei cittadini e la bontà del suo operato si misura proprio sulla bontà di quello che viene recepito dalla gente.
Ma a quanto pare il sig. Petteruti è "sordo".

L'attore inglese è l'ultimo di una lunghissima serie di "Commenti" di maleducati (secondo il sindaco)
Il 27 agosto 2008 compariva questo commento che titolava "Una giornata passata tra il degrado e l'incuria" che concludeva "Non mi va di aggiungere molto perchè l'amarezza è stata davveo tanta nel vedere come la gente possa buttare via un patrimonio del genere. Il mio consiglio è quello di visitare la Reggia immaginandola com'era quando era abitata da gente che sapeva apprezzarne lo splendore."


Ecco altri articoli di maleducati inascoltati dall'amministrazione comunale e regionale:











Mi fermo, ma ce ne sono a centinaia. anche della stessa parte politica, come questa: “Un patrimonio che meriterebbe un’attenzione straordinaria e che invece ha la sfortuna di trovarsi in un territorio che non lo valorizza a dovere”. Così Maria Carmela Caiola, assessore all’Ambiente e all’Ecologia della Provincia di Caserta,

Petteruti, invece di vergognarsi, si offende se qualcuno evidenzia il fallimento o la nullità del suo operato? Siamo noi casertani a sentirci offesi a livello internazionale a causa della sua incapacità.

4 commenti:

nicola ha detto...

I turisti danno ragione a Mc Gregor.

http://www.ecodicaserta.it/index.php/primo-piano/31-generale/4441-caso-mcgregor-i-turisti-su-caserta-lattore-di-angeli-e-demoni-ha-ragione-territorio-una-m

fioredicampo ha detto...

Ho visitato la reggia di Caserta a settembre dello scorso anno in una meravigliosa giornata di sole.
Naturalmente io non ho gli occhi "allenati al lusso" di un attore di fama internazionale, tuttavia non sono cieca. Non ho trovato segni di degrado né di sporcizia. I giardini erano curatissimi e i saloni impeccabilmente lucidi.
Se poi qualche "stronzo" maleducato getta per terra la carta del gelato o del panino... e questa resta "in primo piano" fino al momento in cui viene rimossa, significa che come genitori, come educatori, come società e come paese in generale siamo stati incapaci di trasmettere educazione, valori e rispetto.
E le cose stanno peggiorando;-)
Ciao.

fioredicampo ha detto...

PS In compenso era tanto sporca e ancora piena di spazzatura sia la tua città che la periferia di Napoli..... nonostante il premier fosse presente ormai da mesi ogni venerdì in piazza del Plebiscito con ramazza e mocio vileda;-)

Claudio ha detto...

Hai detto bene nel tuo primo post FDC, è la gente che è maleducata. A Napoli non basterebbe uno spazzino dietro ogni abitante: tutto viene buttato in strada, anche quando ci sono cestini e bidoni di raccolta. Il napoletano, ed il meridionale in generale, ha ereditato questo vizio e ce l'ha nel DNA. E' inutile combatterlo, bisognerebbe fare come anni fa fu fatto a Singapore: stufo della sporcizia il sindaco impose multe di 500 $ per ogni infrazione, a cominciare dalle cicche e dai biglietti metro. Nel giro di due anni Singapore è diventata la bomboniera d'oriente. Pensate che all'uscita dalla metro si inserisce il biglietto per aprire il cancelletto e la macchina lo trattiene, così si evita di buttarlo a terra. Immagino a Napoli i vigili urbani costretti a fare multe a chi sporca: ah, ah, ah, i vigili panzoni, mai descrizione fu più appropriata per definire un certo tipo di poliziotto che passa il tempo fumando dietro una scrivania col giornale aperto o al bar dissertando del "crante Napoli". Con tutto il rispetto per i tanti che fanno il loro dovere costretti anche a fare il lavoro dei colleghi furbi.