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martedì 19 maggio 2009

Alla faccia delle veline

Per il momento, semplicemente, raccontiamo di tre candidati nelle liste PD a Strasburgo finiti nelle maglie della Giustizia.
Il primo è Andrea Cozzolino. Occupa l’ottavo posto della lista per l’Italia meridionale (Campania, Puglia, Abruzzo, Basilicata, Molise, Calabria) e il suo nome finì davanti ai giudici per una presunta truffa sulla produzione di energia. Al centro dell'inchiesta la costruzione della centrale biomasse (Biopower) di Pignataro Maggiore, in provincia di Caserta. Le accuse andavano dall'associazione per delinquere finalizzata alla truffa, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti di ufficio e alla realizzazione di falsità in atti pubblici.
Mica pizza e fichi.
Al quindicesimo posto della lista si trova quello di Angelo Montemarano, primario ospedaliero già assessore regionale alla Sanità, sotto inchiesta a Napoli per corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio.
Un posto sotto c’è l’assessore regionale Mario Pirillo, il cui nome si ricollega nientemeno che all’operazione Why Not, quindi a un certo Antonio Saladino, ex leader della Compagnia delle Opere in Calabria. In questo caso l’accusa dei magistrati catanzaresi ruotava attorno a un sistema stabile (nel quale, secondo le accuse, rientrava Pirillo) messo insieme trasversalmente dai politici regionali, “mantenuto e alimentato al fine di conseguire un clientelare consenso elettorale, assicuravano delittuosamente a strutture societarie di fatto governate da Saladino fondi pubblici per l’esecuzione di lavori prospettati come di pubblica utilita”. In cambio Saladino, “su segnalazione dei politici, assumeva o faceva assumere, sotto varie forme contrattuali, tutte comunque caratterizzate da precarietà, un rilevante numero di persone”.
Tre personaggi con un passato importante. Alla faccia delle veline.

11 commenti:

Claudio ha detto...

Purtroppo per noi non è che a destra ci sia una scelta migliore: vedi candidati alla Provincia di Napoli. Io sarei per escludere dalla competizione elettorale quelli indagati, come chiesto da Grillo, che non è il mio idolo ma che quando fa battaglie giuste va sostenuto.

fioredicampo ha detto...

Ci vuole parecchio coraggio a parlare - oggi - di queste quisquiglie quando abbiamo addirittura un presidente del consiglio che, se non fosse per leggi ad personam, sarebbe in compagnbia di Mills!
Ciao:-)

Angelo D'Amore ha detto...

vai a dare un'occhiata al mio link campaniarrabbiata e vedi che dall'altra parte non sono tutti santarelli.
oggi piu' che mai, non si deve votare.
non una protesta politica ma una disubbedienza sociologica come espressione di evoluzionismo sociale.

nicola ha detto...

x fiore
La giurisprudenza insegna che se una persona prende una bustarella egli è un corrotto e, nello stesso momento chi gliel'ha data è un corruttore.
Per Berlusconi questo non vale, lui diventa corruttore (ammesso che sia tutto vero) nel solo nel momento in cui il corrotto comincia a spendere i soldi.
Questa è la nuova giurispriudenza che si applica solo a Berlusconi. Perchè?
Perchè altrimemti il reato sarebbe già stato prescritto ed il processo non poteva neppure iniziare.
Come faccio a credere ad una giustizia così apertamente squalificata?
Mi fermo qui?
un abbraccio

fiore ha detto...

Non ho mica capito...

nicola ha detto...

x Claudio e Angelo
Il post è indirizzato a quelli che si strappano i capelli per le veline nelle liste del Pdl (che non ci sono).
Si inventano una storiella o la cavalcano per non guardarsi dentro.

nicola ha detto...

x Fiore
Cerco di esprimermi meglio.
Quando la Gandus ha iniziato a mettere su il processo, l'eventuale reato di corruzione era già andato in prescrizione (cioè erano trascosi i temini per un rinvio a giudizio).
Ma, scrive la Gandus, la corruzione ha inizio solo quamdo Mills ha iniziato a spendere i soldi oggetto della corruzione.
Quindi non è ancora prescritto.

Quale norma di legge ha applicato? La sua?
Qualsiasi nefandezza purchè ....sia colpevole.

Vedi Fiore, sono questi fatti non episodici che hanno fatto nascere il lodo Alfano.

fioredicampo ha detto...

Anche se Silvio Berlusconi rinunciasse all’immunità garantitagli dal lodo Alfano, non dovrebbe in ogni caso affrontare la condanna per la presunta corruzione dell’avvocato Mills. Questo perché grazie alla legge Cirielli la prescrizione del reato scatterebbe nel 2010, rendendo impossibile arrivare al termine di un eventuale processo a carico del premier, anche qualora rinunciasse all'immunità (cosa che non farà mai) o se il lodo Alfano fosse considerato incostituzionale.

Luigi Ferrarella, sul Corriere di oggi, spiega che “Nel momento in cui ripartiranno le udienze ricominceranno anche a consumare la residua frazione di tempo che manca alla prescrizione del reato collocato nel febbraio 2000 (ridotta dalla legge Cirielli da 15 a 10 anni): resterà ancora circa un anno, lasso che ben difficilmente lascerà al processo il tempo di approdare almeno alla sentenza di primo grado, e che di certo non lo farà mai arrivare in Appello e Cassazione”.

Il combinato disposto di una serie di leggi ad personam ormai stratificate nel nostro ordinamento mette quindi Berlusconi al riparo da qualsiasi rovescio giudiziario e - in ultima analisi - dall’applicazione di qualsiasi legge a lui ostile. Interessante in ogni caso la dichiarazione del Premier ” La sentenza Mills è scandalosa. In appello sarò assolto”, dato che lui non è mai stato processato né tanto meno condannato in primo grado…
Ciao.

nicola ha detto...

Se tu stessa sei convinta che non si arriverà a concludere nulla, ti rendi conto che stiamo parlando di aria fritta?

nicola ha detto...

Leggo e riporto: «David Mills ha ricevuto enormi somme di denaro, estranee alle sue parcelle professionali, da Fininvest e da Silvio Berlusconi, fin dagli anni 1995 - 1996».
Sta scritto nelle carte processuali.
Siccome quelle date sono antecedenti a quella delle sue deposizioni nei procedimenti tenuti a Milano, anche quella era corruzione? Con quale finlità?
Non si sa, ma certamemnte Berlusconi ha orrotto Mills.

fiore ha detto...

Sarà aria fritta, ma conferma che questo nostro paese non conosce la giustizia e che noi cittadini non siamo garantiti contro i malviventi, chiunque essi siano.