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giovedì 12 febbraio 2009

Beppino Pilato Englaro

Beppino Englaro? Per carità, non lo accuso di niente. Mi fa una pena incredibile, ma prima di santificarlo, magari sarebbe il caso di pensarci un attimo.
Migliaia di volte, in tutto il mondo, genitori, figli, mariti, in silenzio, tra le quattro mura di una camera d’ospedale, dopo averne a lungo discusso coi medici, in famiglia, dopo aver valutato tutte le possibili soluzioni, si assumono la responsabilità di decidere.
Io resto dell’idea che la politica si dovrebbe occupare il minimo indispensabile di certi temi, e quanto è successo in questi giorni non fa che confermarmelo.
No, non è stata la politica, il governo, la magistratura a entrare in una vicenda che è e doveva restare assolutamente privata, ma è stato un padre che ha preteso con tutte le sue forze che fosse lo Stato a entrare nella sua vita ed a decidere di quella di sua figlia.
Il padre di Eluana non ha voluto assumersi una sua responsabilità. Io la vedo solo qui la differenza tra questo caso e gli innumerevoli altri.
È sbagliato lasciare che ogni singola famiglia decida del proprio caro? Non credo.
È giusto che sia lo Stato a decidere per loro? Lo credo ancora meno.
Mi sbaglierò e, con tutto l’umano rispetto che posso avere per il suo dolore, vedo un padre che non ha avuto il coraggio di assumersi la responsabilità di decidere cosa fare della propria figlia.
Capisco che sia la scelta più difficile che esista, ma era e doveva essere una scelta personale che lui, in accordo con la sua famiglia, doveva assumere da solo.
Tutti noi italiani, i giudici, il parlamento, il governo, il presidente della Repubblica non c’entravamo nulla e dovevamo restarne fuori.
Non è andata così.
Forse non sarà da biasimare ma no vedo cosa ci sia di lodevole nel suo comportamento. Ora addirittura propongono di farlo senatore a vita. Ma siamo impazziti?
Barbara

5 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

questo e' il vuoto che e' intorno a noi. anche saviano lo volevano come sindaco a napoli.
la politica non ha piu' idee.
la mancanza di cio' ha contribuito ad un appiattimento cognitivo nel nostro paese.
ci trasciniamo verso una deriva senza precedenti.
in spagna il governo regala lampadine a risparmio energetico.
in italia ci vennnero regalati libricini autocelebrativi.
almeno un tempo il regime era dichiarato.
oggi l'omologazione culturale e' mediatica.

Anonimo ha detto...

x Angelo,
hai sempre la ciliegina da mettere sulla torta.
ciao

Anonimo ha detto...

Cara Barbara, niente di più sbagliato, d'altronde non ci si può aspettare di più da chi ha seguito il caso per sentito dire, non avermene ma è così.
Il papà di Eluana ha invece avuto il coraggio di decidere cosa poteva essere meglio per sua figlia, come ogni buon padre fa ogni giorno.
Suo malgrado si è scontrato con l'ottusità delle istituzioni patrie, sorde alle sue richieste, ed ha dovuto far valere un suo diritto presso i tribunali della Repubblica.
Che colpa ne ha se poi su un suo diritto e su una sua scelta qualcuno ha deciso di farne una battaglia politica?
Altro che lavarsene le mani!
Ha avuto il coraggio di operare una scelta drammatica e dolorosa ed ha avuto il coraggio di lottare per portare a compimento questa scelta!
Altri sono quelli che se ne sono lavati le mani, in primis Berlusconi ed il suo ministro della salute che non si sono nemmeno degnati di ripondere ad una sua richiesta d'aiuto, a differenza di quanto fatto dagli allora presidenti della repubblica e del senato, poi la politica tutta che se n'è lavata le mani per almeno dieci anni salvo poi svegliarsi all'ultimo momento, questi sono i veri Pilato.
Adesso lasciatelo in pace, non chiede altro.
Senatore a vita fate Mike Buongiorno...

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con l'anonimo del commento n. 3
Quel padre ha avuto un coraggio immenso, che in pochi hanno avuto o avranno.
Un saluto.

Anonimo ha detto...

Sono perfettamente d'accordo con l'anonimo del commento n. 3
Quel padre ha avuto un coraggio immenso,....

Quel "padre" è stato di una totale, ma umana, viltà.
Quando i medici dissero sua figlia va in quella stanza; doveva dire no come lei chiese.
Il solo momento in cui poteva farlo come dice il codice "nessuna cura puo essere imposta" (0 concetto simile che non ricordo).

Dopo poteva avere il coraggio immenso, di chiudere la porta e staccare la spina; nessuno avrebbe saputo.

Non ha avuto quel coraggio ha delegato (imposto) ad altri la sua scelta.

Ha il coraggio di esporsi di ottenere meritata (?) fama e ottenere un posto da senatore in cambio della vita della figlia, gia venduta ai giornali; come la welby.

A parte tutto i discorsi filosofici.
C'è una azione che ha causato la morte di una persona: voi come la chiamate?
Fu vera gloria?