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martedì 10 febbraio 2009

Dagli all'untore

Possibile che a sessant’anni dal varo della Costituzione non si possa discutere serenamente e legittimamente del suo “ammodernamento” parziale o totale?
È possibile, al punto che chi si azzarda a farlo viene additato come “eversore”.
Eppure è da decenni che si discute di cambiare la Carta costituzionale. Perché, allora, quando Berlusconi, ripropone il tema davvero “cruciale” al quale tutte le forze politiche dovrebbero appassionarsi e finalmente proporre vie d’uscita alla crisi del sistema, si scatena l’inferno?
Che cosa ha detto di tanto scandaloso il presidente del Consiglio?
Quello che sanno tutti e cioè che la Costituzione non è un feticcio, che necessita di essere rivista e adeguata ai tempi. Niente di più, niente di meno.
E soltanto gli ipocriti possono far finta di strapparsi le vesti senza ricordare che la consapevolezza del deficit di modernità, in alcune parti, della Carta costituzionale ha indotto la classe politica ad allestire diverse Bicamerali per le riforme istituzionali senza contare i referendum costituzionali, celebrati con molte speranze, che, purtroppo, alla prova dei fatti non hanno resistito contro le esigenze della partitocrazia tesa a preservare se stessa.
Berlusconi, dunque, ha messo ancora una volta i piedi nel piatto.
Ed i sepolcri imbiancati si sono sentiti “offesi”, non tanto per ciò che il presidente del Consiglio ha detto, ma perché è stato lui a dirlo incontrando così ancora una volta la sensibilità della stragrande maggioranza degli italiani.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Grande, Nicola tu sei uno che pensa con la sua testa, mi piace questo articolo, ti ho scoperto grazie a fiore di campo.
pensa un po siamo anche corregionali,
io scrivo dalla provincia di Avellino.

ti saluto quando puoi vieni a trovarmi sul blog.

Ciao.

Luca Zerbato ha detto...

Nicola, non credo che il problema sia quello che dica, quanto piuttosto i modi e i tempi.

Avesse aspettato che nel Pd silurassero Veltroni a favore di D'Alema col quale ha sempre trovato un modo per andare d'accordo, forse sarebbe riuscito a trovare un'intesa per modificare la Costituzione.
Magari proponendo un sistema più federalista e con più poteri al premier. E se accompagnasse una proposta del genere con la sua entrata in vigore alla prossima legislatura (ovvero quando lui aspirerebbe al Colle), forse sarebbe possibile credere di più al fatto che lo faccia per il bene del paese e non per quello suo personale.

E ricorda che ciò è detto da uno che lo scorso anno ha votato Pdl...

Buona giornata.
Luca.

Angelo D'Amore ha detto...

la costituzione non si cambia a colpi di decreti legge.
finiamola con questa storia.
questa volta, berlusconi si e' fatto male da solo.
perche' non danno i sondaggi sull'indice di gradibilita' degli italiani inquesto preciso momento?
io sto con fini e finocchiaro.

Angelo D'Amore ha detto...

la pdl e' in caduta libera. il governo e' in una botte di ferro ma potrebbero comunque esserci sorprese.
quest'anno la primavera e non l'autunno sara' caldo...

Anonimo ha detto...

Concordo con Angelo: siamo in tanti ad essere schifati dall'andamento delle cose. Siamo delusi e colpi come l'approvazione del milleproroghe senza epurarlo dei provvedimenti più antipopolari (vedi conferma dei finanziamenti ai giornali di partito)lasciano il segno. Poi Bossi che minaccia di fare il federalismo col PD.....Mi fanno veramente schifo tutti quanti. Mi ero illuso che le cose potessero assumere un andamento diverso, ma vedo che in generale anche questa maggioranza pensa solo ai casi suoi. Che delusione!!!
Claudio