"Kimberley, primo giorno di lavoro, omg (oh my God), così noioso".
E' il 'post' della sedicenne che due giorni dopo aggiunge: "Kimberly tutto quello che fa è macinare carta e fare fotocopie, omg (oh my God)".
A quel punto, racconta la ragazza al 'Daily Telegraph', il boss l'ha chiama nel suo ufficio dicendole: "Ho visto i suoi commenti su Facebook, non voglio che la mia società venga screditata". La ragazza cerca di difendersi: "Ho solo scritto che il mio lavoro era noioso". Ma non c'è stato niente da fare e lunedì scorso Kimberley si è vista recapitare la lettera di licenziamento con "effetto immediato": "Se non si sente appagata e non le piace, crediamo sia meglio concludere con effetto immediato il rapporto con la "Ivell Marketing & Logistics".
La ragazza non potrà comunque avviare azioni legali poiché assunta da meno di un mese e quindi "in prova".
Non è il primo caso di licenziamento a causa di commenti pubblicati sul web: lo scorso mese erano stati 'cacciati' alcuni impiegati di una famosa catena che, sempre su Facebook, avevano definito "idioti" i clienti del grande magazzini.
A novembre toccò invece ad alcuni lavoratori della 'British Airways' che avevano parlato dei passeggeri della compagnia come "puzzolenti e fastidiosi". Stessa sorte per 13 steward e hostess della 'Virgin Atlantic', licenziati per aver descritto i viaggiatori come "zotici".
Solo in Italia puoi dire tutto quello che vuoi della tua azienda o del tuo datore di lavoro.
E' qualcosa di cui andare fieri? o di cui vergognarsi?
Boh!
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1 commento:
Ti dirò, tante aziende si meritano le critiche. Il problema è che si critica l'azienda come tale e non i manager che la governano e che troppo spesso non sono all'altezza del compito, gestendo le cose come fosse un feudo personale.
Claudio
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