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sabato 6 marzo 2010

Un Paese viola-cupo

Sono indeciso se fischiare o pernacchiare.
Il Fatto:
La sua passione per la poesia, i suoi libri di favole per bambini, il lavoro e lo sport spingono i giudici del Riesame di Napoli a firmare la scarcerazione di Giacomo Cavalcanti, nome ancor oggi famigerato nella periferia occidentale di Napoli, a distanza di dieci mesi dal suo arresto, come responsabile dell’omicidio del boss Alvino Frizziero, e condannato per questo, in primo grado, a 24 anni di detenzione.

Ma qualche considerazione la voglio fare: partendo dal presupposto che la pena debba essere rieducativa, occorre altresì che essa sia certa e congrua perché abbia un qualsiasi valore ed effetto.
Dopodiché conta poco che il condannato scriva poesie, favole, non abbia mai avuto intenzione di fuggire, abbia mantenuto buona condotta, ecc. Tutto ciò potrà al massimo fargli avere un PICCOLO sconto di pena, non l'abbuono dell'intera pena, è assurdo.
Vorrei anche far notare un altro aspetto della pena: quello di servire da esempio e da deterrente per gli altri cittadini; e questo è un aspetto altrettanto educativo. Così invece si dà alla gente la certezza di poter far tutto impunemente o con modica pena.

Questo Paese sta diventando strano... siamo invasi da clandestini (che in Italia sono fuorilegge), i delinquenti/assassini li teniamo fuori dalle carceri,...... ma gli avversari politici li vorremmo condannati a morte e gli elettori non devono poter votare.
Vedo viola-cupo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Anche io vedo molto cupo, i giudici hanno sempre più due pesi e due misure. Se non lo hai già letto, ti consiglio questo asrticolo di Battista, sul Corriere:
http://archiviostorico.corriere.it/2010/marzo/06/Boss_Scarcerato_perche_Poeta_Prosa_co_9_100306034.shtml
Non ho molta simpatia per lady Mastella, ma insomma.....
Susi