L'articolo 65 dell'ordinamento giudiziario definisce il compito della Cassazione in questo modo:
« La corte suprema di cassazione assicura l'esatta osservanza e l'uniforme interpretazione della legge, l'unità del diritto oggettivo nazionale, il rispetto dei limiti delle diverse giurisdizioni; regola i conflitti di competenza e di attribuzioni ed adempie gli altri compiti ad essa conferiti dalla legge ».
Chiaro no?
La Corte Suprema di Cassazione è in Italia il giudice di ultima istanza, quello che garantisce l'uniforme interpretazione di qualsiasi legge. Le sue sentenze sono dottrina, verbo, vangelo a cui tutti i giudici debbono poi fare riferimento.
Perchè ho fatto questa premessa?
Perchè solo poche settimane fa, in materia di autorizzazione all'extracomunitario di restare in Italia anche senza permesso di soggiorno quando ha figli in età scolare, la Corte aveva depositato una sentenza che consentiva l'autorizzazione perchè era stata ritenuta "ipotizzabile la grave compromissione del diritto del minore ad un percorso di crescita armonico e compiuto derivante dall'allontanamento di un genitore".
Sembrava giusto.
Ma oggi è stata depositata un'altra sentenza di segno opposto: I clandestini che hanno figli in eta' scolare devono essere allontanati dal nostro territorio in quanto la scolarizzazione rientra in una situazione "ordinaria" tale da non legittimare la permanenza degli irregolari. Cioè sottolineano gli ermellini: che la scuola non puo' piu' essere un motivo "straordinario" per usare tolleranza nei confronti degli immigrati irregolari.
Come prima cosa vorrei che ci spiegassero cosa, nel diritto, li ha fatto cambiare idea, e qualcuno poi dovrebbe spiegare perchè strapaghiamo questa alta istituzione se le loro uniformi interpretazioni hanno la durata di una sola settimana.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento