Attraverso il solito sistema di collusi, di delatori e di informatori al servizio della Magistratura, il tribunale di Napoli rinviò a giudizio 4 assessori del Comune di Napoli (che furono costretti a dimettersi) per gli appalti truccati con la Global Service. La notizia, come sempre, era già sui giornali prima che arrivasse la comunicazione giudiziaria ed il quinto assessore. Sergio Nugnes, morì suicida.
Ieri c'è stata la sentenza di primo grado: tutti i 4 assessori sono stati assolti e Nugnes sarebbe stato il quinto.
I fatti finiscono qui, ma la sentenza lascia delineare delle agghiaccianti responsabilità in capo ai collusi cui si rivolge la magistratura; ma questo filone (come sempre e come la costante fuga di notizie) non sarà mai indagato e così accettiamo un sistema giudiziario che non dispensa legalità, ma morte e dimissioni.
Vale la pena però di ricordare come quei cinque assessori furono lasciati soli e condannati, oltre che dai giornali, anche dalle parole della Finocchiaro, di Chiamparino e di Renzi, e della stessa Iervolino che li definì "sfrantummati".
Va bene così, il sistema giudiziario ha rovinato la vita ad altre quattro persone e creato un martire.
Scrivo questo post per la memoria di Nugnes, per quelli che prendono per oro colato ciò che dicono i "collaboratori" di giustizia e per quelli che ancora gongolano del fatto che un assessore si deve dimettere non appena gli arriva un avviso di garanzia. (che stupidaggine).
Sarebbe come dire che un magistrato si dovesse dimettere ogni volta che il suo inquisito risulta innocente.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento