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martedì 16 marzo 2010

Non voglio essere governato da dei delinquenti

L'iter per condannare un cittadino impone il rispetto di regole processuali ben precise e deve fare i conti con la capacità di difesa dell'indagato.
Questa strada, usata contro Berlusconi, non ha portato da nessuna parte.
Ma costruire una macchina dedita al mero sputtanamento è cosa ben più semplice specie se si dispone di mezzi di informazione come Annozero o Il Fatto o Repubblica o L'Unità,.... di una solida sponda politica costituita da Antonio Di Pietro, di un opinion maker della fatta di Beppe Grillo e della non ostilità di una parte della magistratura.
Mettendo insieme questi ingredienti, e coordinandoli, tutto diventa più semplice.
Il premier non può essere intercettato? E qual è il problema? Basta mettere sotto controllo le linee dei suoi possibili interlocutori che prima o poi finirà per cadere nella rete a strascico pure il Presidente del Consiglio.
Il contenuto di quelle intercettazioni non potrebbe essere pubblicato? E chi se ne frega. Sarà il Fatto prima, Repubblica poi, Santoro poi e chissà chi altro dopo a metterle in prima pagina.
Ma le cose dette non integrano alcun reato e la procura di trani non è quella titolata alle indagini? E pazienza: non basteranno a condannare, ma contribuiranno a sputtanare.

E nel frattempo, Antonio Di Pietro preannuncia che ci saranno altre "puntate" su Il Fatto, e Beppe Grillo dichiara "Senza Di Pietro il Parlamento potrebbe chiudere".
Ecco, il cerchio si chiude.
C'è un'inchiesta giudiziaria ma che di giudiziario non ha nulla. Che viene tenuta in vita dall'obiettivo: Primum sputtanare, deinde condannare.
E spiace constatare che non solo questa strategia sembra assai più efficace della originaria ma che i vari decreti (processi brevi, i decreti salva liste, i lodo Alfano, ecc. ecc) non possono scalfire.
Il problema è che la maggioranza degli italiani non vuole essere governata da questi farabbutti.
Sarà importante?

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Il tuo post è molto superficiale soprattuto nel sostere che l'inchiesta di Trani è insussistente, in realtà il reato ipotizzato al B&C. è mlto grave (concussione: usare il prorpio potere per costringere un pubblico ufficiale a fare qualcosa che non dovrebbe fare).
Per quanto rigarda la competenza ti sbagli di grosso, se durate un indagine per un reato scopro che è possibile che se ne stia realizzando un altro (come in questo caso), continu le indagini anche se è commesso in un zona di mia competenza e alla fine consegno tutto al tribulane competente.
Questa modo do procedere serve ad evitare danni più grossi, il tempo necessario al passaggio delle consegne è in aiuto ai rei.
Simone S.

nico ha detto...

Ciao Simone, non fu cosi quando al pm Di Pietro fu riferito della tangente portata a Botteghe oscure. Allora non ci fu nessun tamtam mediatico. All'epoca tuti i segretari di partito furono messi preventivamente in galera, ma Di Pietro disse che lui stava indagando su un altro filone. Punto.
Per te è normale che un pm trasferisca ai giornali il risultato del suo operato che, per legge, deve custodire in segreto?
Siccome non posso pensare che i pm sono dei deficienti, l'unica logica è che questa è una strategia.
Ti è tanto difficile essere d'accordo?

Anonimo ha detto...

Un caberattista tanti anni fa...amava aprire, e chiudere il suo spettacolo dicendo...!!! In galera !! Porca miseria..!a pensarci bene nelle carceri non vi è neanche posto.