Cerca nel blog

domenica 14 marzo 2010

Il presidente inadeguato

Dice Di Pietro: "alla manifestazione non parlerò del Quirinale; Mi sembra doveroso non cadere nel trabocchetto"
E allora ci ha pensato il suo delfino De Magistris con un post, che immediatamente pubblico con l’incredibile silenzio dei media nazionali, nonostante che dicesse cose gravissime tipo: Le indagini portarono all´iscrizione nel registro degli indagati anche l'allora Presidente della Camera Napolitano; si conclusero, poi, nei suoi riguardi, con l´archiviazione. Le carte di quell´inchiesta, comunque, delineano uno spaccato inquietante, descrivono "o sistema". Il Presidente della Repubblica è, quindi, persona inserita in un certo modo di intendere la politica. Quella politica che va profondamente cambiata, senza se e senza ma.
ecco tutto il suo post, che si intitola:
Il Presidente inadeguato
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano é stato uno dei leader della corrente "migliorista" del PCI. In particolare, esponente apicale in Campania. Molti personaggi di quella corrente sono stati travolti da tangentopoli. Emersero, all´epoca, contatti di interesse investigativo anche con Silvio Berlusconi e le società a lui vicine. I passaggi di denaro tra gruppi imprenditoriali di rilevanza nazionale, coinvolti nelle inchieste della magistratura, e l´area migliorista sono antitetici alla questione morale di Enrico Berlinguer.
Quanto mancano nella sinistra persone come Enrico Berlinguer e Sandro Pertini.I miglioristi napoletani, che facevano capo a Giorgio Napolitano, vennero coinvolti nelle indagini della magistratura napoletana avente ad oggetto la realizzazione della metropolitana. Una delle indagini più illuminanti circa il sistema corruttivo che coinvolgeva la politica a 360°.
Le indagini portarono all´iscrizione nel registro degli indagati anche l´allora Presidente della Camera Napolitano; si conclusero, poi, nei suoi riguardi, con l´archiviazione. Le carte di quell´inchiesta, comunque, delineano uno spaccato inquietante, descrivono o`sistema.
Il Presidente della Repubblica è, quindi, persona inserita in un certo modo di intendere la politica. Quella politica che va profondamente cambiata, senza se e senza ma.
Anche per questa premessa non posso dire di essere deluso da Napolitano. Il Presidente della Repubblica non sta facendo, in realtà, nulla per impedire lo svuotamento della Costituzione Repubblicana, nata dalla resistenza al nazi-fascismo, attraverso l´utilizzo illegittimo della legislazione ordinaria.
Non usa gli strumenti che la Carta gli affida per arginare il costante abuso del diritto.
Non impedisce che le norme siano divenute lo strumento per la realizzazione di profonde ingiustizie e per il consolidamento di un disegno autoritario che, per certi versi, é eversivo dell´ordine costituzionale.
Sta avallando l´attuazione del piano di rinascita democratica ideato da Licio Gelli ed oggi realizzato dal premier piduista Berlusconi.
Un Presidente che non ha volutamente difeso magistrati impegnati in prima linea, nel Sud, contro la criminalità organizzata e la corruzione e che non ha impedito che venissero illegalmente fermate indagini che stavano portando alla luce la "Nuova P2".
Il ruolo avuto da Napolitano nella vicenda della cd. guerra tra Procure è in contrapposizione con la difesa dei principi costituzionali di autonomia ed indipendenza dei magistrati.
La morte professionale di magistrati onesti ed indipendenti é stata sancita con il suo sostanziale avallo.
Un Presidente della Repubblica che non ha avuto problemi a promulgare leggi incostituzionali, come la vergogna del Lodo Alfano, oppure leggi in violazione del diritto comunitario, come lo scudo fiscale che introduce il riciclaggio di Stato.
Un Presidente della Repubblica che, in pochi minuti, ha promulgato un decreto legge incostituzionale in materia elettorale modificando le carte in tavola, avallando il ruolo di baro del diritto assunto del Governo.In questi casi, soprattutto se l´arbitro non è imparziale, é il popolo - custode primo ed ultimo della Costituzione Repubblicana - che alza la vigilanza democratica e non permetterà - con una resistenza pacifica costituzionale - ad una oligarchia istituzionalmente golpista di stravolgere lo Stato di diritto nel nostro Paese.
Luigi De Magistris

1 commento:

Anonimo ha detto...

Quando Enrico Berlinguer morì..io
piansi di dolore!E' fù la stessa cosa per Sandro Pertini uomini veri
autentici riferimenti di legalità e
onestà e fermezza;uomini liberi e democratici, difensori della Carta Costituzionale. Esempi di correttezza,coraggio ed umiltà.
Persone semplici, che non amavano stare nei palazzi,non inseguivono
ricchi e ricchezze, preferivono aiutare e stare con gli ultimi...!
condividendo con loro difficoltà e
sofferenze. Loro si dichiaravano
atei..ma io sono convinto, che loro
se sono stati tanto amati dal popolo, un motivo c'era.Dire di
essere critiani, fare i paladini della chiesa, per poi comportarsi
esattamente l'opposto... odio,ira risentimenti,sopraffazione,sesso,
imbrogli,illegalita diffuse di tutti i tipi..abusi di potere,
arroganza,etc.che spettacolo avvilente.! E noi saremmo i cristiani..???- Che nostalgia.!
Quando ci mancate Enrico..Sandro!