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giovedì 18 dicembre 2008

Caso Eluana: scontro tra poteri

Mi risulta difficile scrivere del caso di Eluana.
Una clinica di Udine, accreditata con il servizio sanitario nazionale, si è detta disponibile a dare applicazione ad un decreto di Corte d'Appello, ratificato dalla Corte di Cassazione, ma un ministro scrive una circolare in cui si sostanzia che in nessuna struttura pubblica o convenzionata con il SSN sarà possibile eseguire il decreto, pena l'annullamento dell'accredito.
La magstratura afferma che il decreto è definitivo e non più impugnabile, La clinica di Udine dice di subire intimidazioni da parte del Ministro, il Ministro sostiene che in Italia sottrarre le cure ad un paziente è illegale, nonostante il decreto.
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=89669
Difatto non esiste nessuna legge in materia (e questa è la vera lacuna) tranne l'art.32 della Costituzione: La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.

Chi ha ragione?
E' il Ministro che entra a gamba tesa nella Magistratura o è la Magistratura che entra a gamba tesa nella Politica?

9 commenti:

Angelo D'Amore ha detto...

in tutti i campi si sta evidenziando questa contrapposizione tra potere giudiziario e potere legislativo.
l'uno vuole prevalere sull'altro.
il problema che nel caso specifico non c'era una legge pregressa. una volta stabilita una sentenza, questa crea ordinamento, quindi in linea teorica non dovrebbe avere piu' ostacoli.

Anonimo ha detto...

Io quella del ministro la chiamerei eversione. O ricatto. O intimidazione di tipo mafioso. A scelta.

Anonimo ha detto...

Il problema vero è che il parlamento, che dovrebbe emanare leggi, evita questo argomento.
Poi non ha quindi il diritto di parola.

Anonimo ha detto...

Nonostante in Italia l'eutanasia non sia permessa, un giudice si è assunta la responsabilità di condannare ad una morte con una lunga agonia (si parla di almeno due settimane) per fame e sete un essere vivente. Tanto vale allora farle un'iniezione di curaro.
Claudio
PS: Scommetto che se al governo c'era Veltroni ed un suo ministro interveniva come ha fatto Sacconi, allora non era eversione, ricatto o intimidazione mafiosa.

Angelo D'Amore ha detto...

casal di principe non e' solo gomorra
http://www.youtube.com/watch?v=gjtlL1tVnWM

Anonimo ha detto...

condivido il tuo primo rigo:*mi riesce difficile parlare del caso di Eluana*.Perchè al di là del merito della questione (tra l'altro qui non si tratta di eutanasia) ma ci sono scontri tra Poteri dello Stato:può la magistratura decidere in assenza di una legge, visto che la magistratura sta lì per far rispettare le leggi.E l'intervento del Ministro? Cos'è *un atto di indirizzo*? E poi, dopo il caso di Torino, dove una paziente è uscita dal coma dopo una intervento di neochirurgia, come decidere.Non lo so.Non mi azzardo a dire niente sulla materia.Troppo complessa e con implicazioni bioetiche.
cari saluti, clem

Anonimo ha detto...

Il ministro dovrebbe tacere. Punto.

Un caro saluto:-)

nico ha detto...

X Clem, di Eluana ho scritto solo dopo l'intervento del ministro.
Il ministro, se vuole, al massimo dovrebbe fare un decreto che argomenti la materia.
Se non lo fa, deve stare zitto.
Al di là del fatto che lo scontro tra politica e magistratura è sotto gli occhi di tutti.

nico ha detto...

x Fiore: concordo
buon fine settimana